Bar Sweet Strawberry

Pam

°Ma che servizio c'è in questo bar?! E' già 10 minuti che aspetto e non è venuto nessun cameriere!°
Si alzò, decisa ad andare al bancone senza, però, fare alcuna polemica.
Fece qualche passo, lentamente, scosse i capelli che si erano quasi asciugati nel tepore del locale. Si fermò un passo prima del bancone, senza appogiarcisi e notò che fuori aveva appena smesso di piovere.
Sarebbe potuta uscire, ma ormai aveva voglia di un gelato.
- Mi scusi, signorina, vorrei un gelato. -
Disse alla ragazza dietro al bancone, con tono molto gentile, ma incredibilmente freddo e distaccato.

Appena quella ragazza si avvicinò al bancone, Kyou pensò ''Oh gli dei hanno ascoltato la mia supplica!''. si appoggiò al bancone, incrociando le braccia e aspettò che lei parlasse. - Mi scusi, signorina, vorrei un gelato. - disse. Il tono era cordiale ma non troppo. Era una voce perfetta che lasciava quel lieve messaggio dietro di essa, cioè quello di non avvicinarsi troppo. Kyou non ci fece tanto caso e sorrise affettuosamente. << Che gusto? Ah sì, lo volete sul cono? >> le domandò Kyou, con fare innocente. Sembrava una bambina troppo cresciuta con quella divisa addosso.

Pam

Una delle cose che mal sopportava Pam era la falsa gentilezza di camerieri, hostess, commercianti e compagnia bella.
E' impossibile che con tutte le persone insopportabili con cui stanno a contatto siano sempre di buone, gentili ed allegre.
Ma non ci fece caso, abituata a quel tipo di comportamento, e fece la sua richiesta.
- No, lo voglio in una coppa. -
Si fermò un attimo a pensare, benchè la fila dietro di lei aumentasse.
- C'è al gusto di cocomero? -
Rimase in attesa ad aspettare la risposta.

Kyou la guardò in modo accigliato: << Cocomero eh? >> mormorò. << Aspettate un secondo... >>. Kyou andò dal capo, vicino alla cassa. << C'è una cliente che domanda se c' il gusto ''cocomero''. >>. Il capo, una donna di circa 30 anni, ancora bella, con una lunga chioma di capelli biondi e ondulati e con due occhi chiari, la guardò in modo strano: << Cocomero? sì, è l'ultimo a destra, ma sono poche persone a ordinarlo. >> << Ok grazie mille. >> e ritornò al bancone. << Scusami se vi ho fatto attendere... e che oggi è il mio primo giorno di lavoro... Comunque sì, c'è. >> e prendendo una coppa, prese il gusto cocomero e la riempì di gran cucchiaiate. Poi la posò sul bancone. << Sono 170 yen (1,50 €). >> e Kyou aspettò che pagasse. << Grazie. Tornate ancora a trovarci. >> disse prima con voce alzata, per poi dire in un mormorio: << Quanto odio queste frasi da congedo...>>. La ragazza la guardò: << Be'... >> mormorò << Ritorna a trovarmi. >> e le fece l'occhiolino.

Pam

Vedendo che la ragazza spariva dietro al bancone per chiedere la disponibilità di ciò che aveva chiesto, si avvicinò e si appoggiò con le braccia.
Succedeva sempre, il cocomero non era un gusto molto in voga, ma pazienza.
Sospirò e, in quel momento, la barista tornò.
Pam pagò e pensò che il prezzo era buono per quell'enorme coppa di gelato. Non credeva che l'avrebbe finito.
Sbattè le palpebre due volte nel vedere lo strano atteggiamento della cameriera: borbottava tra sè e faceva occhiolini.
Ma lo sbattere le palpebre poco più velocemente del normale fu l'unico segnale di sgomento che il suo volto lasciò intravedere, senza dire una parola prese la sua coppa e si andò a sedere dov'era prima di alzarsi.

Kyou sapeva di aver fatto una figuraccia... ma era lei. Strana, maldestra e a volte imbarazzata. Kyou prese i soldi e poi continuò con gli altri clienti a lavorare, finché il capo non la chiamò. << Hei, Kyou vieni qui!. >> Lei si avvicinò << Sì? >> << Devi fare una cosa per me. Appendi questo proprio fuori, sulla porta. >>. Era un volantino. Kyou lo prese e mentre camminava verso l'uscita, cercando di stare attenta a non scontrare nessuno, si accorse che quel volantino invitava chi lo leggesse a lavorare allo Sweet Strawberry Bar. Prese il nastro adesivo e lo attaccò sulla porta, fuori. Poi ritornò dentro, mentre una folla si era avvicinata al bancone. << Hei hei, arrivo subito! >> disse Kyou ai clienti, spicciandosi.

Pam

Con calma mangiai quello che mi andava del gelato. Era molto buono.
Nel frattempo mi guardavo intorno. Vidi la ragazza del bancone affaccendarsi per attaccare un volantino e poi correre di nuovo a lavoro. Quel posto era pieno di gente.
Guardai la mia coppa. La presi tra le mani e mi alzai.
La portai al bancone, aggirando la folla, e la depositai là sopra.
Mi fermai un attimo a osservare la ragazza affaccendata.
Dopodichè mi voltai e mi avviai verso la porta.
La aprii. Era appena uscito il sole, un raggio mi sfiorò il viso e, abbassando lo sguardo per proteggermi dalla troppa luce, l'occhio mi cadde sul volantino che la ragazza aveva attaccato poco prima.
Cercavano cameriere. Pensai che era ora, il servizio era proprio pessimo.
Rimasi a fissarlo e pensai a me stessa e al mio lavoro.
Tornai dentro, con passo ancora più sicuro di quando ero uscita.
Mi avvicinai nuovamente al bancone, scansando la gente: mi facevo largo senza problemi.
Mi apprestai alla ragazza dai capelli rossi.
- Scusa? -

Se era occupata Kyou, era dire poco. Cercava di soddisfare i clienti nel minor tempo possibile, cercando di non compinare un casino totale. C'erano così tanti clienti che anche il capo, venne ad aiutarla. Così alla fine si formarono due file di clienti al bancone. Poi la ragazza di prima si era avvicinata, facendosi largo fra la folla. << Scusa? >> disse a Kyou. Un cliente si rivolse alla ragazza dicendo: << Hei c'ero prima io! Devi fare la fila come tutti gli altri. >>. Kyou lo guardò di traverso e subito diede la sua ordinazione a questo cliente per farlo andare. << Dimmi. >> disse, mentre continuava a spicciare e ascoltava cosa doveva dire la ragazza.

Pam

Osservai un tizio che si lamentava perchè l'avevo scavalcato. Non gli risposi.
- Vorrei essere assunta. A chi devo presentare il curriculum? -
Dissi, semplicemente, fissandola negli occhi con tranquillità e distacco.

Kyou mentre dava un'ordinazione ad un cliente, sgranò gli occhi e guardò quella ragazza. Se scherzava, non si capiva. Era del tutto seria in ciò che diceva e allora Kyou disse: << Il capo è questa biondona di fianco a me. Be' ci arrangiamo come hai visto. Angelo caduto dal cielo per aiutarci. >> e continuò a servire i clienti con aria più dolce e contenta.

Pam

Pam non colse bene l'ultima frase, ma spostò il suo sguardo sulla signora bionda. Si avvicinò a lei.
- Mi scusi, vorrei presentare il curriculum per l'assunzione al posto di lavoro. -
La guardò in viso e sorrise. Il volto le si aprì e si illuminò, come uno squarcio di sole tra le nubi. Tutto mutò e lei cambiò espressione, illuminandosi, trasfigurando in un'altra persona.
- Vorrei il posto da cameriera ai tavoli. Le posso portare una copia del curriculm domani, se vuole. -
Scosse i capelli, ravvivandoli, e chiuse le mani sul grembo.

Kyou guardò di sbieco quella ragazza e quel suo cambio di espressione. Sembrava un'altra quando si rivolse al suo capo. Il capo si buttò con una mano la folta chioma biona, dietro alle spalle e disse: << Ci serve il maggior aiuto possibile. Portate il curriculum appena potete. >> e sorrise cordialmente. Kyou incominciò a fischiettare e il capo le diede una fiancata, per dire ''idiota taci, mi fai perdere l'aspetto professionale''.

Pam

Continuando a sorridere, fece un breve inchino di ringraziamento.
- Grazie mille, signora. -
Dopodichè si voltò, prima lanciando uno sguardo alla ragazza dietro il bancone che voleva essere un saluto, e proseguì verso la porta, uscendo.
Sarebbe tornata il giorno dopo con il curriculum.

Quella ragazza le rivolse uno sguardo e da quel che aveva capito Kyou del suo carattere, era già qualcosa in fin dei conti. ''Forse già pensa che io sono una completa deficiente, ma fa niente. Questa sono io.'' pensò fra se, continuando a lavorare affiancata dal capo. << Che ne pensi della nuova e probabile cameriera? >> le domandò, continuando << Credo che sarà migliore di te. Soprattutto perché non mi farà fare delle figuracce davanti ai clienti. >>. Kyou la guardò e rispose: << Eeeeeh?! Viva l'estrema sincerità. Non tenete conto dei miei sentimenti e mi ferite. >> e fece la faccia triste. Il capo sorrise: << Be' ti terrò solo perché le giornate con te non sono mai monotone. >>. A Kyou le si illuminarono gli occhi: << Questo è un buon segno, sì sì. >>. La faticosa giornata finalmente finì e Kyou si sgranchì le braccia, alzandole in alto. << Ci vediamo domani alla stessa ora Kyou e non fare tardi. >> << Agli ordini capo! >> e uscì. Di certo sarebbe andata al suo appartamento. Doveva anche trovare qualche coinquilina perché di sicuro con quello che guadagnava non sarebbe riuscita a sopravvivere senza un aiuto economico.