Bar Sweet Strawberry

Pam

Qualche giorno dopo Pam tornò nel colorato locale. Il suo proposito di tornare il giorno dopo era sfumato quando si era dovuta scontrare con il malumore del suo agente, totalmente contrario alla sua iniziativa di fare una camerierucola qualunque in un localino sperduto, così, per la sola semplice voglia di farlo. Ma Pam sapeva essere molto convincente. E alla fine era riuscita a convincerlo a inventarsi un Curriculm Vitae da presentare al bar, in modo da non suscitare dubbi alla padrona del locale e alle sue colleghe. Nessuno doveva capire chi lei fosse veramente, e dai suoi modi bruschi, nessuno, probabilmente, lo avrebbe lontanamente intuito.
Appena fu dentro si avvicinò a grandi passi al bancone.
Scorse la signora bionda, di cui ancora non conosceva il nome e le si avvicino, in silenzio. Poggiò sul bancone il foglio del Curriculum Vitae e non fece alcunchè per richiamare la sua attenzione.
Semplicemente attese che si voltasse e che la prendesse in considerazione.

Kyou era ritornata a lavorare i giorni dopo come al solito, ma quel lavoro per lei non era monotono. Anzi era sempre divertente con il capo, anche se c'erano poche persone a lavorare con loro. Kyou stava al bancone come al solito affiancata dal capo e arrivò la ragazza dell'altra volta. Posò una cosa sul tavolo e aspettò senza dire nulla. ''Forse è il curriculum'' pensò Kyou, umettandosi le labbra, mentre guardava il capo. Il capo stava facendo del caffè ed era voltata: << Capo... >> le si avvicinò Kyou << C'è la ragazza dell'altra volta e credo abbia portato il curriculum. >> le disse. Lei si girò e guardò con un sorriso cordiale l'affascinante ragazza misteriosa o meglio dire taciturna. << Benvenuta. >> le disse, guardando il foglio. Si pulì le mani con un panno e lo prese, constatando che era il curriculum. Lo lesse un po' sgranando gli occhi perché sapeva tutte quelle lingue e poi comunque aveva fatto esperienza come cameriera. << Ecco non so una con questa laurea perché voglia lavorare in un posto simile. >> le disse << Però sei ben accetta. Io sono Shimizu Saitou, piacere di conoscerti Artemisia. >>. ''Che nome strano...'' pensò Kyou. ''Dovrei trovarle un diminutivo...''. << Questa invece è Kyou-chan... cioè volevo dire Kyou Ayano. Ti spiegherà un paio di cosette se ne sarà capace. >> disse Shimizu indicandola, ma Kyou era sovrappensiero << Kyou?! >> ripetè Shimizu << Kyou!!!! >> e le scosse un braccio. Lei sobbalzò << ah scusatemi! Ero sovrappensiero... >> disse imbarazzata e calandosi in un inchino di scuse. << Altro che sovrappensiero, è la tua tecnica di dormire con gli occhi aperti. >> le disse il capo. Kyou rise e salutò con la mano a Artemisia. << Piacere di conoscerti! >> esclamò con entusiasmo.

Pam (o meglio, Artemisia XD)

Per tutta risposta l'unica cosa che fece fu chinare il capo in segno di saluto. Imprecò tra sè perchè quell'imbecille del suo agente le aveva dato un nome falso tanto appariscente. La laurea, invece, era vera, solo che oltre a quella ne aveva delle altre. Cambiando molti luoghi aveva frequentato più università, conseguendo le lauree a distanza.
Ai piedi di Pam-Artemisia c'era un borsone grigio scuro.
- Mi scusi, signora, ho portato la divisa da cameriera che utilizzavo nell'altro bar. Se vuole può vederla e decidere se posso utilizzare questa o qualcos altro. -
La divisa, in realtà, era quella usata sul set del film. La adorava. Probabilmente sarebbe stato più facile riconoscerla per un fan del film, ma lei avrebbe cercato di evitarlo.


Edited by .:|NiHaL|:. - 25/6/2010, 16:51

Shimizu guardò il suo borsone con aria pensosa. Era molto curiosa di vedere la divisa e se era appariscente, gliel'avrebbe fatta indossare di sicuro. << Sì, perché no. >> le disse, così aspettò che la prendesse e gliela facesse vedere. Artemisia si calò aprendo il borsone e da lì uscì una divisa viola e bianca. Doveva essere molto corta se indossata, quindi metteva in risalto anche le curve della ragazza, ma sembrava una che se la sapeva cavare, anche se le poteva capitare qualche cliente che ci provava con lei. Kyou guardò anche lei la divisa e le sembrava familiare, ma non si ricordava dove l'aveva già vista. Chissà, forse con il tempo lo avrebbe ricordato. Il capo guardò attentamente la divisa e disse: << Sai che ti dico? Per me va bene. Tanto si capisce che sei una cameriera. Be' dimmi tu quando vuoi cominciare, tanto sei assunta. >>

Pam/Artemisia

Sorrise per ammorbidire il capo un po' duro, ma in realtà ne aveva poca voglia.
- Anche subito, signora. - Rispose con il solito tono distaccato, ma rispettoso.
Mi rivolsi alla ragazza che fin'ora avevo ignorato.
- Mi indicheresti un camerino? -
Si morse la lingua. Un camerino lì?
- Un bagno, cioè. Un posto dove cambiarmi. -
Recuperò subito e sorrise per incoraggiarla, ma in modo sempre impenetrabile.

Quella ragazza era pronta a lavorare subito e quando si rivolse a Kyou, fu molto sorpresa. Le aveva domandato se c'era un camerino, ma poi si era corretta subito dopo. << Seguimi pure. >> disse Kyou, avvicinandosi alla porta dietro il bancone e aspettando che la seguisse. La porta si aprì in una stanza piena di scatoloni con le cibarie e altra roba.<< Non ho bisogno di spiegare a cosa serve questa stanza perché è ovvio. >> le disse. C'erano due porte, una quella del retro e un'altra. <<be' veramente diciamo che si può dire che abbiamo una specie di camerino, anche se è solo uno stanzino per le scope. >> concluse, fermandosi vicino ad una delle porte. La aprì e accese la luce. Non era troppo piccolo, ed era pulito con delle pareti bianche e opache. C'era una sedia e molto in là delle scope con secchi e stracci e altra roba. Poi Kyou fece qualche passo indietro per permettere di far passare Artemisia e per sbaglio la sfiorò con il corpo: << Uhm... s-scusa... >> balbettò leggermente imbarazzata e si spostò.

Pam/Artemisia

Rimase in silenzio lungo tutto il tragitto e la sua spiegazione. Era felice del suo nuovo lavoro e forse per questo si lasciò scappare una breve risatina (che spense quasi istantaneamente) quando Kyou le spiegava che il "camerino" in questione era uno stanzino per le scope. La cosa la divertiva: era abituata a quelle stanze enormi, piene di fiori e di abiti di scena, illuminatissime e con milioni di specchi e quello che si presentava di fronte a lei era l'esatto opposto.
Le piacque e non si accorse neppure di quando Kyou la sfiorò per sbaglio, se non quando si scusò. Allora tornò serissima.
- Ti ringrazio. -
Si avvicinò ad una sedia e posò la sacca su di essa. Poi si levò il giubotto di pelle e lo posò sulla spalliera.

Artemisia non sembrava per nulla scocciata, quando per sbaglio la sfiorò. Allora Kyou riprese fiato, mentre lei era entrata nel ''camerino'' e posò tutto sulla sedia, mentre si tolse il giubbotto. Kyou rimase lì a fissarla, anche per troppo tempo e quando si risvegliò, capendo che doveva andarsene per lasciarle la privacy perché si doveva cambiare. << Allora io tolgo il disturbo... >> disse Kyou, voltandosi per andarsene.

Pam/Artemisia

In realtà a Pam non interessava la sua presenza. Era abituata a cambiarsi di fronte a decine di stilisti, fotografi, persone, quindi non era per nulla imbarazzata. Ma amava molto la sua privacy, infatti si rintanava sempre da sola nel suo camerino.
- Ti ringrazio. -
Iniziò a slacciarsi i jeans prima ancora che lei fosse uscita.

Kyou si voltò al ''Ti ringrazio'' e la vide sbottonarsi i jeans. Arrossì e si rigirò, uscendo fuori e chiudendo la porta alle sue spalle. Prese un grande respiro, per poi espirare l'aria. Infondo Artemisia era una semplice donna... così bella. Era sicura che fosse etero al 100%, mentre kyou arrossiva semplicemente vedendola sbottonare i pantaloni. ''Cavoli...'' pensò fra se, appoggiandosi al muro di fronte alla porta, mentre sentiva il frusciare dei vestiti di lei.

Pam/Artemisia

Finì di spogliarsi totalmente e sentì come un sospiro che proveniva fuori dalla porta. Ma non si preoccupò, doveva essere Kyou. Quella ragazza era parecchio strana.
Si chinò, aprì il borsone e ne trasse fuori la divisa. La prese tra le mani e la sollevò, osservandola per qualche istante.
Dopodichè la indossò e, spegnendo la luce, uscì.
- Eccomi, sono pronta. -
Sorrise mentre Kyou si voltava, ma solo perchè era soddisfatta di sè.

Kyou stava lì e aspettava e quando sentì la sua voce, si voltò per guardarla. La guardò dalla punta dei piedi, fino ad arrivare con lo sguardo al suo viso. Era davvero splendida e aveva un sorriso abbagliante e soddisfatto. << S-sei... perfetta. >> bofonchiò Kyou con la bocca aperta, per poi ricomporsi. << Comunque ok, be' devo presentrti l'altra cameriera... prima erano due e tu prenderai il posto di una ragazza che non lavora più qui. Seguimi. >> disse Kyou, voltandosi e aprendo la porta. Per fortuna c'erano pochi clienti e il capo se la cavava alla grande. Venne l'altra cameriera che portò le ordinazioni al capo. Guardò Kyou e Artemisia, facendo un gran sorriso. << Kin vieni qui un attimo. >> disse Kyou, mentre il capo preparava le ordinazioni sul bancone. << Kin, lei è Artemisia. Dovete scegliere chi fra voi due deve prendere le ordinazioni e chi portare ciò che è richiesto ai clienti. Ok... vi lascio che do una mano al capo. >> e si avvicinò al capo che già la guardava come per dire ''vieni qui''. Kyou portò il cibo e le bevande alla clientela, mentre Kin e Artemisia parlavano.<< Allora... posso chiamarti Arty e darti del tu, vero? Be' ti do carta bianca... scegli tu. >>

Pam/Artemisia

Non fiatò per tutto il tempo e quando le fu presentata la ragazza si limitò ad un cenno con il capo.
La fissò e non rispose alla sua domanda sull'"Arty".
- Tu prendi le ordinazioni e io porto i piatti. -
La fissò freddamente.
- Non mi piace parlare con la gente. -
Continuò a fissarla, passivamente.

Kin la guardò con faccia interrogativa. << Oh be' ok allora io prendo le ordinazioni. Cercherò di non parlarti di cose che non riguardano il lavoro... >> disse per poi girarsi e indicando i tavoli, continuò: << Be' quelli sono i tavoli e vengono numerati, partendo da sinistra verso destra. Prendi il posto di Kyou. >>. Kyou aveva appena finito di portare alcune ordinazioni e stava prendendo altri due piattini con delle fette di torta alle fragole per portarle al tavolo numero 6.

Pam/Artemisia

Senza dire una parola, voltò le spalle a Kin e si pose giusto alle spalle di Kyou che stava prendendo dal bancone i due piatti.
Attese che si voltasse e allungò la mano.
- Li porto io. -
La fissò negli occhi, ma molto freddamente.