CITAZIONE
Il locale appare in penombra, mobili e pareti in legno scuro, forse mogano, tetti bassi verde acceso. Non è troppo grande e sembra perennemente immerso in una leggera nebbiolina che non è altro che fumo di sigarette, sigari, pipe e qualsivoglia. Nell'aria si percepisce l'odore dell'alcool, i tavoli non sono molti, ma comunque forse troppi per lo spazio non troppo grande.
Al centro un grande bancone con moltissimi alcolici alle spalle del barista, sovrastato da un enorme trifoglio verde speranza. Il bancone è anch'esso in legno scuro, ma ricoperto da adesivi di trifogli, di folletti e di marche di birra.
Il soffitto s'intravede appena perchè ricoperto da bandiere di vari stati e nazioni e al centro esatto della sala vi è quella Irlandese.
In un angolo della sala una statua formato naturale di un folletto dalla barba e i capelli rossi, sorridente, con accanto un enorme paiolo dorato.
Su una parete, la più vicina all'entrata, c'è un enorme parete nera, una lavagna, con scritti sopra a carattere cubitali a gesso bianco il menù di cibo e bevande, con molte offerte speciali sulle birre.
Il locale può sembrare a primo impatto lugubre o incredibilmente kitsch, ma tutte le decorazioni sulle pareti che ritraggono scogliere, chiese, monumenti, paesetti irlandesi incutono una certa tranquillità nell'osservatore e il clima all'interno è allegro, tutti sembrano socievole e una musica a volume non troppo alto, nè troppo basso, è trasmessa continuamente: un misto tra rock e antiche ballate celtiche.
Nico RobinSabato sera d'inizio estate e, nonostante il cattivo tempo che continuava a tormentare i giorni che dovevano, invece, già essere torridi, il locale era affollatissimo.
Si trattava perlopiù di gruppi di amici o di amiche, di coppiette, ma ovunque regnava un allegro caos, suonato da risate e rumori di boccali che si riappoggiano sui tavoli di legno.
Qualcuno, invece, consumava qualche drink, chiacchierando al bancone, tra amici o con i baristi che cercavano di dividersi tra le molte ordinazioni.
Infine solo una donna saltava all'occhio non appena entrati nel locale, per molti motivi: era la più vicina all'entrata e stava in piedi, guardandosi attorno di tanto in tanto, come se fosse pronta a scattare ad uscire; era sola, molto bella e a dir poco formosa e in abiti decisamente succinti per essere sera tarda e per essere una ragazza solitaria.
Per chi osservava la situazione dall'esterno diversi uomini le si affiancavano, pensando che lei fosse in cerca di compagnia, visto la provocante combinazione di vestiti,
ma lei riusciva ad allontanare tutti semplicemente fissandoli seriamente negli occhi, con l'espressione più tetra di cui era capace.