Sul tetto

Ikaros

Era sconvolta, aveva fatto un gesto così scortese, quando invece Tsumugi voleva solo aiutarla. Quando le si avvicinò preoccupata vedendola accanto al parapetto, all'inizio non capì. Dopotutto lei aveva le ali. Poi si ricordò di averle tenute nascoste tutto il tempo. Piccole e quasi invisibili se ne stavano come rannicchiate sulle sue spalle, sotto la divisa.
Bè e menomale.. se qualcuno le vedesse..
Fece semplicemente male, il contatto fisico con Tsumugi che l'aiutava a sorreggersi. Le procurava contrazioni all'addome.
Ogni volta che la sfiorava la sensazione era così forte.. era come se la penetrasse, come se le toccasse l'anima.
Perchè succedeva questo? Una volta rioccupata la panchina, tirò a sè le ginocchia e nascose il viso.
M-mi dispiace sul serio..
Chissà cosa penserà di me ora..
Era mortificata.
Non c'è bisogno che mi riposi, s-sto bene. E poi sono con te..
Detto questo tirò fuori dalla borsa un sacchettino di carta.
Dentro c'erano due dolcetti alla crema.
Li tirò fuori e ne offrì timidamente uno a Tsumugi.
Li ho fatti io.. spiegò con un fil di voce.

Ikaros

Osservò con venerazione Tsumugi mangiare il dolcetto fatto da lei.
Le piacerà..?
Fosse stato per lei, avrebbe cucinato dolcetti per lei per sempre.
Adorava farlo, e ancora di più adorava farli per qualcuno.. di speciale.
Assaggiò il suo, sprofondando nel piacere ad ogni boccone.
Le piaceva stare lì, senza pretese, in silenzio, a condividere semplicemente.

Ikaros

Vedendo che si allontanava, Ikaros si rattristò.
Non aveva ben chiaro nemmeno lei quello che voleva.
La vicinanza eccessiva la temeva, ma la lontananza sembrava ancora peggio..
Si avvicinò piano a Tsumugi, dopo aver ben accolto i complimenti per il suo dolce, e guardò giù nel giardino, sbirciando di tanto in tanto il viso di lei.
Non aveva idea di cosa stesse pensando. Ma qualcosa le diceva che forse era delusa da lei.
Bè, è ovvio.. non può certo aspettarsi che io sia alla sua altezza..
Una folata di vento le investì, facendo ondeggiare le loro gonnelle.
Ikaros si affrettò a tenere bassa la sua, per evitare che la scoprisse troppo.

Ikaros

Spostò lo sguardo su Tsumugi, ascoltando le sue parole, ma senza crederci.
Oh, no onee-sama! Tsumugi.. non è cattiva..
Si avvicinò a lei e la guardò dritta negli occhi, tenendosi le mani unite appresso al cuore.
Ikaros lo sa.. lo sente. Ikaros ha un sesto senso per le persone cattive, e le evita sempre.
Guardò lontano poi, verso i boschi.
Anche Ikaros a volte.. diventa diversa. Anche Ikaros si chiede se sia cattiva..
Sembrava più rivolta a sè stessa che a lei. Poi esclamò, come ridestandosi:
Ma Tsumugi non è cattiva, non deve nemmeno pensarlo!
Aveva lo sguardo risoluto.
Sciolse le sue dita intrecciate e prese la mano di lei.

Ikaros

La povera bimba ci rimase un po' male alle parole di Tsumugi.. ma non lo diede a vedere. Era caratteristica di Ikaros, tenere molti pensieri per sè, anche se era vero che aveva una tendenza al pianto, in quel caso la voglia di compagnia che aveva e di non rimanere di nuovo sola, la portarono a formulare dei pensieri particolari..
Perchè è stata sincera? O è una bugia..? ... Forse dice così solo perchè vuole allontanarmi da sè.. Non capisco.. chi è veramente Tsumugi?
Era in confusione totale. L'unica cosa che le era chiara era il velo di tristezza che le pareva di aver intravisto sul suo volto.
Colta da un'improvvisa ispirazione, le si avvicinò piano, e le cinsa la vita da dietro, dolcemente, posando il capo sulla sua schiena.
N-non.. non importa. Io..
Fece un respiro profondo, poi aggiunse:
Tsumugi, ti prego non mandarmi via.

Ikaros

Incatenò i suoi occhi verdolini a quelli scuri di lei, immergendosi in un abisso quasi spaventoso.
Ricambiò la carezza sulla sua mano candida, raggelando al suo tocco.
Le mancava quasi il respiro.
Come può esistere una persona capace di farmi girare la testa anche solo a toccarmi..?
Non ti potrei mai odiare.. neanche se volessi.
Strinse leggermente gli occhi, guardando verso il basso.
S-sei l'unica che ha mostrato interesse per me.. nessuno lo ha mai fatto. Mi hai fatta sentire.. speciale.
La guardò di nuovo, e aggiunse in fretta:
N-non sto dicendo che mi piace sapere del tuo vero scopo.. ma n-non dico nemmeno che mi sarei opposta, ecco..
Finì la frase con voce flebile, il cuore a mille.

Ikaros

Quando la baciò, per un po' si sentì scottare nel punto in cui le labbra di lei si erano posate. Le fece smettere di accarezzarle il viso, le strinse la mano e con un sorriso sincero disse allegra:
Io sono Ikaros!
Era la prova del fatto che si era già scordata tutto, ma non si era scordata del fatto che voleva stare con lei.