Yuri's Heart ~ GDR Yuri, Manga, Hot & Soft Yuri

Teaser + Capitolo 1

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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 7/5/2011, 20:42     +1   -1




Ma figurati u.u *palpeggia* :guru:
 
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SayuriPiccoloGiglio
CAT_IMG Posted on 10/5/2011, 11:39     +1   -1




Mmmmmm image *bacino*
 
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SayuriPiccoloGiglio
CAT_IMG Posted on 18/5/2011, 00:22     +1   -1




Song 6: Like stars in the sky
Abbiamo visto le stelle sparire dal cielo facendo spazio alla luce del sole. Quando sono scesa dalla macchina ormai era già sorto. Uscire da quella macchina, lasciare il tuo caldo abbraccio mi è costato molto, sai. Non vedevo l’ora di rivederti la settimana successiva. Ho passato il fine settimana a rivivere ogni singolo attimo della serata. Della nostra serata. Tutti i dettagli del tuo viso e del tuo corpo erano impressi nella mia mente. I tuoi occhi neri con piccole pagliuzze quasi blu. I tuoi capelli della consistenza della seta e del colore del buio più profondo. Le tue mani calde, morbide. Le tue labbra come una rosa dischiusa. Il tuo profumo floreale e intrigante. Le fossette che ti si formano sulle guance quando sorridi. Il colore delle tue gote quando arrossisci o provi desiderio. La tua voce a volte profonda e sensuale a volte più leggera, come un sussurro. Le tue gambe lunghe e sensuali. Il tuo seno provocante. Potrei narrare per ore cosa mi piace di te. Domenica mi sono scoperta a farmi bella per la prima volta per una ragazza. Il giorno dopo forse ti avrei rivisto e a me quella piccola possibilità bastava. Ho stirato l’uniforme con cura e ho sistemato i capelli. Non ho dormito tutta la notte perché ti ho pensata.
Lunedì mattina sono scattata fuori dal letto appena è suonata la sveglia, invece di trascinarmi come facevo di solito. Mi sono preparata in un baleno, per avere più tempo da dedicare alla mia estetica. Non potevo truccarmi come avrei voluto, perché a scuola non lo permettevano, ma ho trovato comunque una soluzione per rendermi più presentabile. Ho messo il correttore sulle occhiaie e un fondotinta dello stesso colore della mia pelle sul viso. Ho passato appena un accenno di fard sulle guance e un po’ di mascara trasparente sulle ciglia. Ho sciolto i capelli invece di tenerli legati e sono corsa a scuola nella speranza di incontrarti all’entrata.
Ogni minuto mi sembrava un’ora e ogni secondo un minuto. Perché ero andata a scuola così presto? Mancava quasi mezz’ora!
Dieci minuti prima dell’inizio delle lezioni, il miracolo. Una Mercedes nera ha accostato al marciapiede. La portiera si è aperta e dalla macchina è uscito un piede, seguito dalla gamba e poi la tua testa ha fatto capolino. Mi hai immediatamente individuata e sei arrossita. Lo sapevi che ti stavo aspettando. Dimmi che lo speravi come lo speravo io, ho bisogno di crederci. Speravo che mi saresti corsa incontro ma sapevo che c’erano poche speranze che tu lo facessi. Hai chiuso la portiera, la macchina è partita, ti sei mossa verso l’entrata, facendo una deviazione all’improvviso verso di me, che ti guardavo immobile, aspettando una reazione. Mi sei arrivata di fronte mi hai abbracciata con forza.
“Mi sei mancata Sayuri – chan”. Lottando per non mettermi a piangere dall’emozione ti ho abbracciata anche io.
“Anche tu Hana – chan. Terribilmente.”
Ci siamo ricomposte e siamo andate verso la porta della scuola e poi ci siamo salutate, dirigendoci verso le rispettive classi. Tutta la naturalezza che c’era stata due giorni prima era sparita e nuotavamo letteralmente nell’imbarazzo. Ti ho pensata durante tutta la mattinata. Volevo parlarti, volevo ritornare a sabato sera. Al suono della campanella per la pausa pranzo sono corsa verso la tua classe per intercettarti, ti ho seguita senza farmi vedere finche non sei stata sola e ho trovato un luogo lungo il tragitto adatto per parlare in pace. Ti ho preceduto di qualche metro e sono entrata in un’aula di musica inutilizzata e quando sei passata davanti alla porta ti ho preso per un braccio, richiudendola prima che qualcuno ci sentisse. Hai emesso un gridolino di spavento e allora ti ho messo una mano sulla bocca.
“Sta tranquilla Hana-chan, sono io”. Il cuore mi batteva a mille. Ti sei girata e l’espressione del tuo viso è passata da sorpresa a compiaciuta.
“Ma sei matta? Bastava chiedere…”Sei scoppiata a ridere e ho cominciato a ridere anche io.
“Beh così è più interessante…e poi…” ho abbassato gli occhi “…poi volevo stare sola con te…”ho alzato gli occhi e ti ho guardata dritto nelle pupille. Hai smesso di ridere e hai sorriso. Ma non era lo stesso sorriso di prima.
“E io che pensavo che fossi tutta timida e santerellina…Oggi pomeriggio hai da fare?”
“Beh avrei la riunione con il club di matematica…”
“Verresti con me in un posto?”
“Potrei dire che..non sto tanto bene..”
“Si, dai, solo per oggi pomeriggio, promesso.”
“Va bene, dai. Vado dal direttore a dirgli che non posso tenere la riunione perché non sto bene. Dove ci troviamo?”
“Ti aspetto all’ingresso posteriore.”
 
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TaTy91
CAT_IMG Posted on 18/5/2011, 11:35     +1   -1




Bello bello!!!
Scusa ma c'è stato un salto tremendo dalla serata a qui no? Da song 3 si passa a 6 immagino sia riferito ai capitoli
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 18/5/2011, 12:49     +1   -1




*_* che emozione!voglio il seguito!!
 
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•J•D•
CAT_IMG Posted on 20/5/2011, 00:35     +1   -1




Ok, hai ufficialmente una nuova fan *_*
Sei davvero brava sai?! Solo che.... sono curiosaaaaa!!
Ora aspetterò con ansia il seguito ^^
Buon lavoro
 
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SayuriPiccoloGiglio
CAT_IMG Posted on 21/5/2011, 19:44     +1   -1




oddio ho pubblicato quello sbagliato...scusate...lo studio mi sta facendo fondere il cervello
ecco subito il 4 e il 5....

Song 4: I can’t wait
I nostri visi quasi si sfioravano. Sentivo il tuo respiro accarezzarmi dolcemente la pelle. I tuoi occhi mi scrutavano l’anima per capire farmi capire cosa provavi in quel momento. E si leggeva benissimo tutto. Desiderio. Voglia. Perversione. Le parole non sono sufficienti per descrivere quello che vedevo. Mi hai accarezzato i capelli, piano. Quasi non respiravo, era un momento troppo magico per rovinarlo con qualsiasi cosa. Poi la tua mano si è spostata sul mio viso. Era molto calda e soffice. Mi hai accarezzato la guancia lentamente. Ero confusa. Stavo provando mille emozioni, il genere si emozioni che fanno arrossire e sentirsi accaldate. Avevo voglia di amarti, di amarti tutta la notte, io e te sole in questa macchina.
Purtroppo il destino aveva in mentre altri progetti per noi. La macchina se è fermata e l’autista ha bussato sul vetro divisorio. Ci siamo guardate, entrambe accaldate e con il cuore che batteva fortissimo.
“Mi sa che siamo arrivate, Sayuri. Dobbiamo scendere e raggiungere gli altri.”
Io non volevo uscire da quell’abitacolo e nemmeno tu. Ma non volevo tenerti lì e saltare la serata. Ti ho sorriso.
“Dai, dai che sarà una serata fantastica.”
“Perché ci sei tu con me.”
Non sapevo veramente cosa dire e quindi ho preso la borsetta e mi sono avvicinata alla portiera. All’improvviso ho sentito la tua mano su un braccio. Mi sono voltata e sono rimasta immobile mentre tu ti avvicinavi.
“Aspetta.”Mi hai sussurrato a fior di labbra. Eri vicinissima e il tuo respiro mi provocava piccoli brividi sulla pelle.
“Non mi sento pronta, Hana. Non voglio fare qualcosa di cui mi pentirei. Ho bisogno di tempo.”
Eri delusa, ma forse un po’ te lo aspettavi. Hai accennato un sorriso mentre la tua mano lasciava il mio braccio e raggiungeva la mia mano. Poi hai preso anche l’altra mano con l’altra tua mano, facendo incastrare le tue dita tra le mie. Mi hai dato un bacio sulla guancia, come si fa tra amiche. Ma noi amiche non eravamo. Né amiche né amanti. Non eravamo niente. Eppure io non volevo fossimo niente. Io volevo un futuro con te e volevo te. Volevo sapere tutto di te. Ma per tutto questo serviva tempo.
“Lo immaginavo. Sarai una sfida per me, Sayuri. Sappi che non ti lascerò andare facilmente. Dai, raggiungiamo gli altri allora. Il tavolo è prenotato a mio nome.”
Song 5: Hug me
La serata è passata velocemente. Abbiamo ballato senza mai fermarci, scambiandoci sguardi maliziosi che solo noi capivamo. Sei salita sul cubo con me e abbiamo ballato una addosso all’altra, complice l’alcol che piano piano toglieva tutte le inibizioni. Mi hai abbracciata da dietro, facendo aderire il tuo magnifico corpo al mio. Poi mi hai messo le mani sui fianchi per farmi seguire il tuo ritmo. Ero quasi in estasi. I nostri abiti, corti e sottili, non ci lasciavano immaginare niente. Io sentivo il tuo seno tondo e alto accarezzarmi la schiena e tu sentivi il mio bacino sul tuo. Se solo fossimo state sole…se fossimo state sole, quel vestito te l’avrei già tolto e starei ammirando il tuo magnifico corpo rabbrividire sotto il tocco delle mie mani. Ma ero stata io a dirti che dovevamo aspettare. E me ne stavi facendo pentire. Molto.
La serata si è conclusa molto dopo il sorgere del sole. Siamo arrivate barcollando fino alla macchina, dove il tuo autista ci aveva pazientemente aspettato. Eravamo stanche e un po’ brille. Siamo entrate in macchina ci siamo mezze sdraiate, con le teste appoggiate l’una all’altra e presto ci siamo assopite. Dopo un po’ mi sono svegliata e tu eri lì che mi guardavi.
“ Sei bellissima quando dormi.” Avevi dormito molto meno di me e avevi passato il tempo restante ad accarezzarmi i capelli e a farmi le coccole mentre dormivo.
“Scusami se mi sono addormentata.” Mi sono stropicciata gli occhi.
“ Non scusarti è stata una serata lunga” Mi hai sorriso dolcemente e hai ripreso ad accarezzarmi i capelli. Io sono arrossita per l’ennesima volta ma ormai tu non ci facevi nemmeno più caso. Mi hai messo un braccio sulle spalle e hai continuato ad accarezzarmi i capelli. “Vieni qui, ho voglia di coccolarti come una cucciola.”
Come risposta mi sono rilassata e ho appoggiato la testa nell’incavo tra il collo e la spalla. Mi hai accarezzato i capelli a lungo, poi hai spostato la mano e hai cominciato ad accarezzarmi il viso e a farmi i grattini sul collo. Ho chiuso gli occhi. Dalle tue dita si sprigionava una dolcezza infinita che mi ipnotizzava. Ho girato la testa e ti ho dato un bacio leggero sul collo. Mi sono riempita del tuo profumo. Tu hai riso appena. Poi hai messo una mano sotto il mio mento e mi hai alzato il viso fino a che i nostri sguardi non si sono incrociati.
“ La mia cucciola ha voglia di coccole, vedo”
“ Un po’…” ho ammesso. Mi hai stretta a te e hai ricominciato a coccolarmi dolcemente ma la tue mani cominciavano a farsi più ardite ora, spinte dalla passione. Ho sentito le tue dita accarezzare le mie gambe e poi risalire fino al bordo di pizzo del vestito. E anche io ho cominciato a fare lo stesso. Ti ho accarezzato quasiasi parte del corpo che non era coperta dal vestito, delicamentente. Non mi sembrava vero. Mi hai rispettata e non sei andata oltre al tacito confine. Tu desideravi baciarmi e amarmi ma io non osavo incoraggiarti benché sentissi il desiderio avvolgermi. Abbiamo continuato a sfiorarci e coccolarci con il cuore che batteva a mille, in silenzio, ascoltando la musica in sottofondo. Non so quanto tempo sia durato. Mi sembrava eterno.

ECCO QUESTI SONO IL 4 E IL 5 CHE VANNO PRIMA DEL 6....SCUSATE TANTISSIMO
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 25/5/2011, 19:30     +1   -1




E' davvero una bella storia,sei brava ^^
 
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Lumos-
CAT_IMG Posted on 18/7/2011, 15:10     +1   -1




Credo di essere la quarta fan. E' davvero una bella storia *-*
 
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Sabrycrazy
CAT_IMG Posted on 30/7/2011, 19:26     +1   -1




qualcosa mi dice che sarò ripetitiva XD ma è davvero una bella storia,complimenti, non vedo l'ora di leggere il seguito è ufficiale c'è una nuova drogata nel club ;-)
 
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SayuriPiccoloGiglio
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 00:34     +1   -1




Eccomi di ritorno...a grande richesta *_*...il settimo capitoloooooo


Song 7: Escape

Sono entrata nell'ufficio del preside con la tachicardia, cercando di simulare un pò malessere.

"Signor Preside?"
"Buon giorno signorina Takagawa, qual buon vento la porta nel mio ufficio? E' successo qualcosa?"

Ho fatto un colpo di tosse e ho cominciato a parlare come se avessi il naso tappato.

"Oggi dovrebbe esserci una riunione del club di matematica in vista della gara nazionale tra le scuole, ma non mi sento molto bene...ho il permesso di spostarla?"

"Ma naturalmente...non c'è problema. Provvederemo ad avvisare tutti gli iscritti. Non vogliamo mica che il nostro genietto si ammali proprio prima della gara no?"

"Domo arigatou gozaimasu Preside. Cercherò di stare meglio il più presto possibile. Sono veramente spiacente.”

“Non si preoccupi. Ora vada a casa e si curi.”

Ce l’avevo fatta. Per la prima volta avevo detto una bugia a qualcuno. Wow. L'adrenalina scorreva impetuosa nelle mie vene e il cuore mi batteva a piu non posso.

Ho corso a perdifiato fino all’ingresso posteriore per farmi vedere da meno persone possibile. Tu eri lì, appoggiata al muro che mi aspettavi. Mi hai fatto l’occhiolino e un sorrisetto malizioso.

“Tutto a posto?”

“Tutto a posto.”

“Andiamo allora…”

Mi hai presa per mano e abbiamo cominciato a camminare fianco a fianco sul marciapiede. Non ero abituata a tutto questo. Non sapevo dove stavamo andando ma non mi importava perché ero con te.
Siamo scese alla prima stazione della metro sulla nostra strada e siamo salite, chiacchierando del piu e del meno.

“Dove stiamo andando?”

“A casa mia…”

Avrei visto casa tua. Che emozione.

“E i tuoi genitori?”

“Ah. Loro non ci sono mai, posso portare chi voglio a casa, nessuno mi dice niente.”

Un’ espressione amara è comparsa sul tuo viso.

Avevo detto di nuovo la cosa sbagliata.
 
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SayuriPiccoloGiglio
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 00:54     +1   -1




Song 8: Getting to know you

Mi aspettavo, che ne so, una villa in stile hollywoodiano con giardino, piscina e cose inimmaginabili, uno stuolo di domestici e camerieri.
Effettivamente era così ma tu non vivevi lì.
O meglio era casa tua e dei tuoi genitori ma non vivevi nell’edificio principale. In fondo al giardino, seminascosta da alberi e roseti, c’era una struttura piccola ma accogliente.

Mi ha raccontato che i tuoi genitori avrebbero fatto qualsiasi cosa per te: comprarti un pony o un appartamento o la luna… ma tu avevi preferito costruirti uno spazio tutto per te da sola. Usando la tua bellezza avevi trovato un lavoro come modella e ragazza immagine tutti i fine settimana, per usare i tuoi soldi per comprarti il posto di cui avevi bisogno. Eri diventata sempre più famosa, più richiesta e avevi fatto aumentare la tua paga fino ad avere tutto il denaro necessario. Avevi fatto disegnare il progetto della tua dependance al migliore architetto che avevi trovato, lo avevi controllato e modificato in ogni centimetro. Con un interior designer molto famoso eri andata a scegliere personalmente i colori per le pareti, i materiale dei serramenti, tutto l’arredamento dal letto alla lampada della scrivania, dalla cucina ai lampadari. Pulivi e cucinavi tu, ed eri molto brava. E molto sola.

Mi hai detto tutto questo mentre passeggiavamo per il tuo giardino, tra laghetti artificiali e aiuole perfettamente curate dall’onnipresente giardiniere.
Ci sono voluti cinque minuti buoni dal cancello della tua proprietà alla tua piccola e deliziosa dependance e tu nel frattempo mi hai raccontato un altro piccolo angolo della tua vita.

Il tuo piccolo nido era ancora più grazioso di come me lo avevi descritto: due piani, un piccolo giardino pensile sul tetto, un balcone al secondo piano e tante vetrate. Nello spazio antistante la casa c’era una delizioso gazebo con un tavolo da giardino e quattro sedie in ferro battuto dipinto di bianco. Un paio di scalini e poi c’era il portoncino. Appena dentro, sulla sinistra un salottino con un paio di divanetti per ricevere gli ospiti. Sulla destra il salotto vero e proprio, due grandi divani ricoperti di seta con tanti cuscini, la tv, un tavolino di cristallo con un mazzo di fiori di campo in un vaso di vetro variopinto. Più avanti, oltre una tenda, una cucina moderna e high-tech.

Al piano superiore c’era la tua camera, che aveva un’enorme vetrata con balcona che dava sul parco e poi il giardino pensile.

Ero in una specie di trance. Era tutto bello, splendente, luccicante. E tu non eri certo da meno. Anzi. Sembravi un fiore bellissimo una serra dorata.
Mi stavi ancora tenendo la mano e , vedendomi un po’ persa, me l’hai stretta e mi hai detto:

“Ti piace?”

Mi hai guardata con i tuoi occhioni, interrogativa.

“Ssssi..sisi.si…scusami…è che qui è tutto…bello…”

Mi girava la testa.

“Beh, dovrei abituartici. Passerai molto tempo qui…con me.”

Il mio cuore si era quasi fermato nel sentire quella frase.

Non poteva essere vero. Era tutto troppo….troppo.

Sono arrossita di nuovo.

“Ma come, siamo ritornate alla fase in cui arrossisci per ogni cosa? Che tenera che sei…”

Ecco, ti sembravo sicuramente una perfetta idiota. Di nuovo. Ho cercato di darmi un contegno e di guardarti negli occhi, anche se mi era terribilmente difficile.
Dio come sei bella.

“Mi sei mancata Hana-chan, sai..”

Ti ho abbracciata all’improvviso, sprofondando il viso nell’incavo della tua spalla per qualche secondo. Poi ho alzato la testa per guardarti di nuovo in viso e vedere la tua reazioni.

Il tuo sguardo ora si era fatto dolce.

“Anche tu Sayuri-chan, anche tu…”

Hai ricambiato il mio abbraccio e siamo state lì, in piedi, per un tempo che mi è sembrato un’ eternità.
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 11:39     +1   -1




Ho dovuto rileggermi tutta la storia per riprendere il filo,e ora mi ricordo perchè mi piacque tanto al tempo xD è stupendo *-*
 
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SayuriPiccoloGiglio
CAT_IMG Posted on 7/2/2013, 23:30     +1   -1




Non sai quanto sono contenta che piaccia ancora a qualcuno...ho rallentato un pò la storia ora perchè se seguissi la mia vena creativa Hana e Sayuri avrebbero già fatto l'amore al terzo capitolo...però sarebbe stato troppo scontato :)
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 8/2/2013, 08:53     +1   -1




Secondo me fai bene.alla fine l'amplesso si riduce sempre alle stesse cose.è quello che sta dietro a dare sale alla storia.come nella realtá del resto.
 
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67 replies since 2/5/2011, 13:30   592 views
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