Ascolto' le prime parole di Rina ancora china in avanti e lo sguardo basso verso la cartella, dandole quasi le spalle.
Sorrise fra se', alzando infine gli occhi verso il resto della classe, che faceva un chiasso tremendo. Era davvero il cambio dell'ora, e si vedeva(sentiva, piu' che altro) che il professore doveva ancora arrivare!
All'esclamazione di Rina, infine, si giro' di scatto verso la ragazza. Innanzitutto perche' lo disse ad alta voce, ed erano rari quei momenti..eppoi sembrava lo avesse detto in modo scocciato. Aveva detto qualcosa di male?
Si volto' quindi verso la compagna di banco con fare preoccupato, e la prima cosa di cui si accorse fu che si stava stringendo con forza il lembo della gonna.
Non era la prima volta che lo faceva. Doveva ancora capirne il motivo. Forse per l'imbarazzo...o perche' si era offesa? Era un gesto di difesa?
Ad ogni modo sembro' che ci fosse rimasta male a quel "tenera", per cui si rattristo', e di colpo disse:
Io...non volevo dire niente di male, eh... sventolando le mani per un secondo in modo confuso, senza riuscie a guardarla in faccia. Quindi torno' bella composta.
Scusa.... sussurro', per poi sospirare ed incurvarsi in avanti verso il banco.
Spinse all'indietro la sedia, sistemando ambo le braccia incrociate lungo la superficie del banco, per poi poggiare il mento su di esse.
Lo sguardo fisso in avanti, in un punto indistinto della lavagna nera. Si poteva notare in viso che c'era rimasta male.