Al Bowling

Akane Masako

La osservò per tutto il tempo della risposta,grattando con il singolo indice della mano destra il medesimo lato della testa guardandola con occhi un pò perplessi sulla risposta che gli aveva appena dato
Uh...Capito.
Disse semplicemente sorridendogli di ricambio mentre ella ridacchiava per la buffa espressione che aveva assunto.
Poi,ritornata tutta sera riprese a prestar attenzione a Rina che gli rispose ancora una volta in modo paziente e pacato,tanto da farle scappare un sorrisetto imbarazzato,dopo aver sentito quella risposta,buona parte di lei vedeva quel gesto apparire in modo ben più "grave" di quel che è realmente
Eheh,e già,probabilmente hai ragione!..
Puntarellava il pavimento con la punta del piede,la mano destra si mise dietro la nuca mentre l'altra venne alzata all'altezza del volto a mo' di giuramento
..Non lo faccio più!
O almeno ci provava.
Calò entrambe le braccia per poi proseguire,sempre sorridendogli
Anch'io mi sto divertendo molto!
Disse allungando i lati delle labbra,restando per un attimo in silenzio,quando poi riflette per un momento a una determinata parola che l'altra ragazza aveva detto.
A proposito di tempo,tu non hai..Uh..Non so...Un orario di ritirata?Sei libera di stare quanto ti pare?
Domandò giustamente,non sapeva niente della vita privata di Rina,se vivesse in una casa dove abitava solo lei o con qualcuno,come dei genitori,che imponevano delle regole giuste,malgrado davano un tempo massimo per stare fuori e divertirsi con lei,in questo caso.

Rina Takagi

Era difficile spiegare cosa le passasse per la testa, senza cadere nel malizioso. Sperò che Akane avesse capito cosa volesse dire, ma si accorse di essere stata un pochino fraintesa.
Magari l'aveva fatta sentire in imbarazzo -tutto sommato aveva reagito bene- e l'aveva fatta giurare di non farlo più.
Rina alzò le mani e si affrettò a chiarire: -No, aspetta aspetta! Non ti sto chiedendo di non farlo più!-, fece una pausa -E' che potresti essere equivocata, ma a me non da per niente fastidio-, cercò di spiegare, ma anche così non era poi tanto chiara. Alla fine lasciò perdere: si trattava di sentimenti umani a cui non dare troppo peso. Tutto sommato le andava bene così.
-Ahah, forse ti ho confusa ancora di più! Lascia perdere, non è una cosa importante!-, rise sinceramente con la solita aria spensierata.
-No, io vivo da sola in un piccolo appartamento. Niente di lussuoso come ciò a cui sei abituata, ma è perfetto per una persona sola o una coppia... Posso fartelo vedere quando vuoi, saresti la prima ospite!-, poi scherzando aggiunse:
-Ti sei stupita? Beh, non me la cavo male, a parte la solitudine...-, sorrise leggermente. Anche Akane si stava divertendo e la cosa la sollevò un po'. Rina era molto semplice, aveva imparato ad accontentarsi di poco, anche se, più che accontentarsi, sapeva vivere il momento ed era grata agli dei (o chi per loro) di questo.
Non voleva che l'amica pensasse di lei come una persona sola e triste, perché non lo era e voleva dimostrarglielo.

Akane Masako

Akane scoppio in una fragorosa risata,vedere Rina sbottare così improvvisamente,cercando di riprovare a spiegare quel che aveva detto pochi secondi fa le faceva venire quasi le lacrime agli occhi,inoltre non poteva negare che a quel misto di allegria ci fosse anche un pò di soddisfazione per quel che era appena uscita dalla bocca delle più piccola.
Ahahah,chissene frega di quegli sconosciuti,piuttosto mi preoccupo di più per te.
Disse,riprendendosi dall'allegra risata che la brunetta gli aveva provocato,certo forse aveva osato dir troppo,cosa un pò illogica soprattutto dopo che ella stessa, le aveva detto che poteva fraintenderla cadendo in piccoli equivoci.
Eh,dici?Già forse a causa di stare accanto ad essa mi ha abituato,anche se non ci faccio molto caso,insomma infondo sto molto tempo fuori casa,quindi..
La informò mentre una mano si portava al fianco e l'altra, in alto facendo vedere pollice e indice della stessa mano che non si toccavano per pochi millimetri di distanza e che accompagnava le parole che stava per proferire.
Giusto un pò,per quanto riguarda la solitudine,beh..A quello possiamo pensarci subito.Anche se non capisco com'è che una personcina tanto sensibile possa essere sola,eh!
Finisce la frase con occhi sapienti che la scrutano bene in volto,per poi spostarli,non volendola far sentire troppo osservata..
Dunque si dirige là dove hanno lasciato le scarpe in modo da cambiarle e ritornare con le proprie paia personali.

Rina Takagi

Akane rise di gusto di fronte a quel tentativo un po' impacciato di chiarire il malinteso. Rina si stupì che la ragazza si preoccupasse in qualche modo per lei e ne rimase piacevolmente colpita, anche se aveva l'impressione di essere trattata come una ragazzina. Forse proprio a causa dell'aspetto fisico che non le faceva dimostrare più di quindici o sedici anni, forse per la spontaneità e quel modo puro e innocente di vivere la vita con gioia e allegria, nonostante conoscesse bene le difficoltà della vita, ad ingannare l'amica.
-Non preoccuparti per me, ho dovuto imparare presto a badare a me stessa! Per questo anche se a volte mi manca la compagnia, non sono triste. E poi, ci sono anche momenti belli come questi e mi sta bene!-, le assicurò con un'espressione dolce e gentile che non sembrava per nulla addolorata, al contrario.
Vide Akane dirigersi verso il ripostiglio delle scarpe e fece altrettanto per sostituire quelle sportive con le proprie. Dunque l'aveva presa sul serio quando Rina aveva proposto di passare da lei per farle visitare l'appartamento nuovo? Era confusa, d'altra parte ne era felice. Anche Rina non sapeva niente di lei e forse avrebbero potuto scambiare quattro chiacchiere.
-Mh, neanche tu hai impegni, vero?-, le chiese a scanso di equivoci mentre si cambiava le scarpe direttamente in piedi, in equilibrio non proprio perfetto. Non voleva risultare sfacciata.

Akane Masako

Akane la ascoltò,mentre era seduta sulla poltroncina,col capo chino e nascosto dai capelli che si erano scostati quando piegò la schiena in basso,legando i nodi delle sue spalle
Capito.
Sorrise ampiamente mentre nel suo sguardo si poteva oramai percepire la felicità che al momento era impossibile da vedere,dato che i capelli scuri impedivano di vedere il suo volto,non sapeva cos'è che la facesse sorridere di più di Rina,il suo saper interpretare così bene le emozioni degli altri e tirarli su di morale,o il suo sembrare così piccola ma già saggia esperta sulla vita difficile che a quanto pare,ha vissuto e forse vive ancora.
Akane non sapeva proprio cosa scegliere,ma gli andava bene così,non si scervellava,almeno non ancora..
Nessun impegno,di nessun tipo!
Gli rispose alzandosi e vedendola star in equilibrio per mettersi le sue di scarpe,;senza pensarci due volte allora gli andò vicino sorreggendogli la schiena in modo di non avere alcuna possibilità di vederla cadere,una volta finito di indossare i calzari,sarebbero entrambe uscite dal Bowling per dirigersi verso la macchina.

Rina Takagi

Annuì alle parole di Akane che le assicurava di non avere "alcun tipo di impegno". Era concentrata a non cadere mentre si allacciava le scarpe senza nemmeno sedersi -perché non le andava-, quando sentì la mano dell'amica sostenerla di modo da non vederla cadere.
-Grazie!-, disse educatamente.
"Le è uscito naturale toccarmi...", osservò Rina. Lo sentiva dal tipo di contatto: sicuro, ma non affettato.
Appena ebbe finito di allacciarsi le scarpe, esclamò un -Andiamo allora!- e prese la ragazza per mano un po' con la scusa che era impaziente di mostrarle casa sua e godendosi quel contatto protettivo.
Le veniva così semplice e magari era lo stesso anche per lei, chissà per quale motivo. Pensò ad alta voce:
-Sei speciale. Mi sento a mio agio... più del solito, intendo. Mi piacerebbe se diventassimo buone amiche!- Era un monologo che non attendeva una risposta, ma ci teneva a farlo sapere. Di solito, le piaceva essere sincera con chi si sentiva in affinità, come con Akane.

Akane Masako

Sentì una piacevole sensazione quando la ragazza gli prese delicatamente la mano che Akane strinse un pò di più,quasi per istinto come se volesse tastare questa nuova forma d'affetto,nuova perchè lei che non veniva presa per mano nemmeno dai genitori,e per questo quel gesto gli risultava dolce ma allo stesso tempo rassicurante.
Destino vuole infatti,che Rina parlasse proprio di stare a proprio agio,ad Akane venne quasi da ridere,per lei al momento era tutto il contrario,si sentiva un pò a disagio ma c'era qualcosa che non lo faceva ben vedere,e il motivo probabilmente era quella che spiegava Rina e quindi il problema era solo quello di abituarsi a questo nuovo tocco affettuoso.
Sorrise guardandola da dietro,dato che era l'altra ragazza a guidarla verso casa sua.
Ma lo siamo già.
Disse con risolutezza,stando poi a sorriderle in silenzio.

Rina Takagi

Le ragazze uscirono all'aperto nella sera fresca, ma la mano calda e la gentilezza di Akane le riscaldavano il cuore.
-Ma lo siamo già-, le disse.
E allora Rina si girò verso di lei con un gran sorriso stampato sulla faccia: -Certo che lo siamo già! Andiamo, non vedo l'ora di risalire sulla tua macchina!, disse con entusiasmo, trascinandola correndo verso il parcheggio dove era situata la Porsche Cayman. Le ridevano gli occhi verde-acqua.
Stava portando una ragazza in casa sua, la prima ospite in assoluto. Come si sarebbe dovuta comportare? Non aveva alcuna importanza per ora, lei si stava divertendo, Akane sembrava divertirsi, ciò che sarebbe venuto sarebbe venuto. Non era sempre stata la sua filosofia, godersi l'attimo il più possibile?
-Quindi adesso che siamo amiche, ti prego di chiamarmi Rin, come fanno tutti i miei amici! Ma io voglio chiamarti Aka, posso?-, le chiese allegra lasciandole la mano, per permetterle di aprire la vettura.
-Spero che rimarrai da me per un po'! Non sono così brava come cuoca, ma me la cavo...-, aveva iniziato a parlare a raffica, era così entusiasta che avrebbe potuto continuare per molto, ma sapeva quando fermarsi e prima valutò quanto l'altra fosse disponibile a chiacchierare o se invece avesse la mente persa in qualcos'altro.

Akane Masako

Uscirono fuori e con sorpresa la brunetta da un ciuffo colorato si rese conto del tempo che era passato velocemente insieme a Rin;e pensare che si erano conosciute il primo pomeriggio mentre ora il sole sembrava calato ormai da un pò,si domandava che ore potevano essere..
Groagh!
A quanto pare fu la pancia a risponderle,in modo forte e chiaro tanto che coprì questa con la mano libera,osservo per un attimo Rin che nel frattempo si era voltata a guardarla per continuarla a parlarle e allora iniziò a sentirti in imbarazzo.
Oh..Emh,eheh,figurati io invece sono proprio una frana quindi non metto mani,e poi qui il capo ha parlato!
La rassicurò prima,aprendo la portiera della macchina,sfruttando quegli istanti di riflessioni che le servivano a far scemare la piacevole sensazione di quei nomignoli e di quel invito.
Mi sembra giusto,Aka mi suona pure bene!
Entrò,mettendosi comoda sul sedile e infilando la chiave che azionò il motore.
Il tetto della macchina era già tolto,e ricordandosi della piccola promessa fattagli alla ragazza decise di lasciarlo così,quindi mise semplicemente in moto partendo velocemente.
Avevi detto di voler viaggiare con i capelli al vento ma se hai freddo dimmi subito che chiude.
Le rassicurò preoccupandosi,non voleva mica farle venire un malanno,soprattutto se il giorno dopo avesse avuto scuola allora si sarebbe stato un problema.

Rina Takagi

Il sole era già calato, ma non c'era da stupirsi, in inverno faceva buio così presto... Si stava avvicinando velocemente l'ora di cena, infatti a giudicare dal brontolio prodotto dal suo stomaco, ad Akane era venuta fame. Il tempo era volato senza che Rina ci facesse caso, ma tanto non aveva nessuno a cui rendere conto, a parte sé stessa.
Fu contenta che la ragazza avesse accolto con entusiasmo le "condizioni" della loro amicizia.
Salì sulla Porsche con il tettino abbassato e Akane girò la chiave per accendere i motori, che si avviarono con un rombo piacevole.
-Farà anche freddo, ma mi sento così libera ad alta velocità e con il vento che mi scompiglia i capelli! Tu ci sarai abituata, immagino. E non ho paura neanche un po'!-, rise inginocchiandosi sul sedile con il corpo rivolto verso la parte posteriore dell'auto.
Alzò le braccia al cielo, ma perse facilmente l'equilibrio e per poco non si buttò addosso ad Akane. Continuava a parlare.
-Aka, non so come ringraziarti per la bellissima giornata. Ma davvero, non c'è problema se stai con me? Non vorrei essere troppo egoista...-, disse. Avrebbe voluto prenderle la mano o qualcosa del genere, ma stava guidando e non voleva distrarla. Ogni tanto le dava indicazione sulla strada da percorrere per arrivare a casa.