Yuri's Heart ~ GDR Yuri, Manga, Hot & Soft Yuri

Fan Fiction su Strawberry Panic

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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 27/1/2013, 22:03     +1   -1




*-* oddio la coppia Miyuki-Chikaru non l'avrei mai immaginata,devo ammettere che plasmi bene di fantasia i tuoi racconti.Anche il dettaglio dei capelli tagliati che hai usato come espediente per la tua storia è davvero sorprendente.Bravo!
Ps: girovagando su internet alla ricerca di fanfiction su SP ho visto che alcune di quelle che hai messo qui le hai pubblicate anche altrove XD non mi sfugge niente :asd:
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 27/1/2013, 22:07     +1   +1   -1




Sisi, le ho messe su EFP, questa in particolare la pubblicai un anno fa mi pare.
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 27/1/2013, 22:50     +1   -1




Non ci vedo nulla di male ^^ in fondo,se si ama scrivere (e tu poi lo fai anche bene a mio modesto parere) perchè non mostrare le proprie creazioni a più persone?
E' bello condividere :sisi:
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 28/1/2013, 16:31     +1   -1




Concordo, condividere è sempre bello ^^
Perciò, per coloro che lo vorranno leggere ecco il cap 9 :)




Capitolo 9: Addio...


L'amore è la più saggia delle follie
Il dolore è la più sbagliata delle scelte

Il lunedì mattina è un incubo per quasi tutte le studentesse, ovviamente per Nagisa non fa eccezione, e l'aver passato maggior parte della notte con Shizuma non aiutava di certo.
<< Nagisa...sveglia...muoviti o faremo tardi... >>
Come al solito, l'ardua impresa di sottrarla al letto toccava alla sua fedele compagna di stanza.
Dopo dieci minuti, impiegati solo per togliersi le coperte da dosso, anche la rossa cominciò pigramente a prepararsi.
Mentre prendeva la sua divisa dall'armadio notò una giacca color crema con delle righe rosse e “le rim” cucito sopra, appesa accanto alla porta.
<< Tamao-chan...allora ieri sera...è venuta Chikaru? >>
Nagisa ignorava che Chikaru le aveva detto che era stata proprio lei a chiederle di andare.
<< Si...mi ha anche detto che sei stata tu a dirle di venire...vero? >> nella sua voce sempre gentile e affabile vi era un piccola punta d'irritazione.
Colta alla sprovvista la ragazza arrossì un po' e la paura di aver fatto in qualche modo arrabbiare Tamao l'assalì.
<< Ecco...mi sembravi così...triste...volevo fare qualcosa per te. Non volevo farti arrabbiare...scusa... >>
In quel momento si accorse di quanto davvero volesse bene alla sua compagna...solo l'idea di aver fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti bastava per farle venire le lacrime agli occhi.
Tamao le si avvicinò silenziosamente e l'accarezzò teneramente il volto, asciugandole dolcemente le lacrime.
<< Sei proprio una schiocca...Nagisa-chan... lo sai che non potrei mai arrabbiarmi con te... poi...non mi è dispiaciuta la compagnia di Chikaru... >>
Quelle parole e la premurosa mano di Tamao sul suo volto la rassicurarono, scacciando la paura.
Per un attimo si fermò a guardare quei luminosi occhi blu poco distanti dai suoi, non si era mai resa conta di quanto fossero belli, brillavano di una luce nuova che non aveva mai visto in Tamao.
Probabilmente era merito di Chikaru...quella mattina infatti più guardava Tamao felice e serena più si compiaceva della sua idea...

Intanto nella chiesa della scuola le ragazze che cantavano nel santo coro cominciavano a riunirsi per le prove.
<< Spero che quella scema non si dimentichi di venire...lo ha anche promesso! Se non viene giuro che... >> Più che la rabbia era la preoccupazione a farsi sentire nella sua voce
<< Buongiorno...Tsubomi-chan >>
<< Etoile-sama...buongiorno >> Senza volerlo, Tsubomi ha usato un tono un po' freddo per salutare Hikari.
<< Non c'è bisogno che mi chiami così...Hikari va sempre bene... >>
<< Va bene...Hikari...Sai dov'è Yaya-sempai? >>
Il volto della neo etoile divenne improvvisamente buio e triste...
<< Speravo che fosse qui...da quando stamattina le ho detto che volevo trasferirmi nella camera di Amane per un po, non l'ho più vista... >>
<< COSA?...Perché?...non vuoi più stare con Yaya? >>
Tsubomi sentiva una rabbia irrefrenabile crescere dentro di se.
<< Non è che non voglio stare insieme a Yaya...però Amane ha insistito tanto...e dato che siamo le etoile, non mi sembrava una cattiva idea... >>
Più sentiva quella voce angelica più l'odio verso di lei cresceva...
<< E lasciare sola Yaya...NON TI SEMBRAVA UN IDEA CATTIVA? >>
La più giovane fissò Hikari...quello sguardo...quegli occhi lucidi di rabbia...erano più eloquenti di mille parole...
<< Io...non volevo lasciarla sola...è solo che... >> la sua voce si fece tremolante e nervosa, come se volesse nascondere qualcosa.
<< Amane non vuole che tu sia amica di Yaya...non è così? >> Il tono di Tsubomi era stracolmo di rabbia e tristezza...
<< Vi ho sentito discutere qualche giorno fa...per Amane, Yaya è cattiva...proprio come Kenjō >>
Hikari si rese conto che raccontare alla sua amata del bacio che Yaya le aveva rubato, non era stata una grande idea...
<< Comunque...ora vado a cercarla >>
La piccola decise saggiamente di andarsene prima che tutta quella rabbia esplodesse...
In quel momento non le importava nulla...ne di quella Hikari ne delle prove che stavano per cominciare, era troppo preoccupata per Yaya.
Devo trovarla...
Devo trovarla al più presto...
Non so perché...ma ho un bruttissimo presentimento
Prima tutti i corridoi, poi le aule,la sala mensa, i giardini, esplorò ogni singolo angolo dell'accademia ma di Yaya neanche l'ombra.
Ormai era più di un ora che correva invano per Spica, tra poco sarebbero cominciate le lezioni, e quelle proprio non poteva saltarle.
Così, a malincuore, si recò alla sua aula.
Finite le lezioni, poco prima di pranzo, si diresse verso la stanza di Yaya, sperando che fosse lì e che non stesse troppo male per Hikari.
Bussò, ma nessuno rispose...
<< Yaya-sempai...ci sei? >>
La porta non era chiusa a chiave, allora decise di entrare.
Yaya era lì, distesa sul letto, circondata dalle piume di un cuscino strappato, con gli occhi infossati e rossi per le troppe lacrime versate.
La piccola Tsubomi non sapeva come comportarsi...altre volte l'aveva vista sofferente...ma ora...era troppo...
<< Che sei venuta a fare Tsubomi? Se è per il coro...non ho nessuna voglia di sentirti! >> la sua voce era triste e fredda come il ghiaccio.
Molto spesso si urlavano contro quando litigavano, ma in quelle parole c'era qualcosa di diverso...
La ragazza dai rosei capelli chinò lo sguardo, una lacrima già brandiva i suoi occhi.
<< Io...ero solo preoccup...>> la sua voce tremolante fu fermata da quella di Yaya.
<< VATTENE!...vai via...voglio stare...sola... >>
Inconsciamente si voltò verso la parete, forse per non vedere il volto di Tsubomi ormai ricoperto di lacrime, anche in quello stato, il suo cuore non poteva sopportare quella visione.
Uscì piangendo dalla stanza, chiuse bruscamente la porta e corse fino a ritrovarsi sul suo letto con il volto affondato nel cuscino.
Le lacrime non si fermavano, le parole di Yaya non le davano tregua.
Io volevo solo stare con te...
Ma forse...sono solo un fastidio per te...
Questo ciondolo...non significa davvero nulla...
Passarono diverse ore, Tsubomi non uscì dalla sua stanza, era rimasta lì, immersa nei suoi pensieri.
<< Yaya...sbrigati o perderemo il treno >>
Si alzò di scatto dal letto e si affacciò alla finestra.
Era la madre di Yaya, seguita dalla figlia che caricava una valigia nell'auto.
Cosa?!...Non è possibile...ha forse deciso...di andarsene.
Uscì dalla stanza, scese il più veloce possibile le scale per raggiungerla prima che fosse troppo tardi.
Attraversò il cancello e si fermò a pochi passi dalla macchina in cui sta salendo Yaya.
Si fissarono per un attimo...tra le due non si capiva chi fosse la più sconvolta...la più triste...la più incredula...

<< Addio...è meglio se mi dimentichi... >>

Con un gesto secco e deciso, Yaya strappò la catenina che portava al collo e la lascio cadere, chiuse la portiera e sparì assieme all'auto.

Tsubomi era rimasta lì, immobile, sentiva ogni singolo muscolo bloccarsi dentro di se...quasi non aveva neanche più la forza di respirare.
Si avvicinò al ciondolo di Yaya...
Ho fallito...anche come angelo...
È andata via...solo per colpa mia...
Avrei dovuto dirle prima quello che sentivo...avrei dovuto dirle...che l'amavo...perché è questo ciò che provo...ne sono sicura...
Ma forse non sarebbe cambiato nulla...forse lei mi avrebbe solo ignorata...lei vede solo Hikari...e ora no la rivedrò più.
Lo raccolse, e si tolse anche il suo dal collo. Era decisa a gettarli dove non potesse vederli...
Ormai il dolore aveva già schiavizzato il suo cuore, ma prima di buttare via l'unico ricordo di Yaya, qualcosa dentro di lei le fece unire le due ali.
Nel punto in cui si univano erano incise due parole appena leggibili.

" TI AMO ”
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 28/1/2013, 16:58     +1   -1




:cry: Ma .... ma :cry: ma no ç___ç
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 28/1/2013, 17:07     +1   -1




eh lo so, il capitolo è triste, ma non può essere tutto rose e fiori nella vita... ( tipo la tristezza del 20 che ho preso oggi al mio primo esame ma vabbè, meglio della bocciatura XD )
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 28/1/2013, 17:14     +1   -1




°-° uhm mi spiace non sia andata proprio come volevi.
Ma comunque uffa >_<
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 28/1/2013, 17:29     +1   -1




Yaya T.T Tsubomi T.T tristezza infinitaaaaaaa!!
Dimmi che torna, dimmi che tornaaa!! *disperata*
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 28/1/2013, 21:07     +1   -1




Tornerà Yaya?... BOH XD ( ho un'affinità con la tristezza, lo so u.u)



Capitolo 10: Amore e Dolore



Cos'è l'amore?
Perché rima con dolore?
Forse chi d'amor vuol gioire
d'amor, deve soffrire?



<< Tsubomi...Sveglia dormigliona >>
<< YAYA-SE...mpai... >>
Era già la seconda volta che si svegliava quella notte,invocando invano l'oggetto dei sogni, era ricoperta di lacrime, e sporca del suo stesso sangue che sgorgava dalle labbra martoriate dai denti.
Ogni volta che la piccola Tsubomi varcava le soglie del mondo di Morfeo la incontrava.
Era lì, davanti a lei...ammirava i suoi magnifici occhi, troppo spesso segnati dal dolore, il suo viso, ormai senza la sua espressione gioconda e maliziosa, il suo splendido corpo, dove giorni prima, su quel treno, vi si era accoccolata avvolta dal suo tiepido calore.
Correva...ma non riusciva a raggiungerla, urlava...ma non aveva voce, voleva toccarla...ma lei scompariva.
Dolore.
Solo il dolore rimaneva assieme a lei, assalendola nelle tenebre più tetre dove era più indifesa, in quel mondo solo suo, solo lei soffriva.
La sua mente e il suo cuore erano contaminati.
Contaminati da un sentimento irrazionale e crescente...Odio puro e atroce.
Hikari...è solo colpa tua...
Hai fatto soffrire Yaya, me l'hai portata via...
Non avrò pace...non avrò pace finché non soffrirai come ha sofferto Yaya...come sto soffrendo...morendo...io.
<< Tsubomi-chan...stai bene? >> L'infantile voce della sua compagna di stanza la strappò dai suoi pensieri.
<< Ancora lei...non è così? >>
Hikaru stava con lei da sempre...per Tsubomi era molto più di una sorella.
Era l'unica di cui si fidava, l'unica da cui, in quei tre giorni passati dal doloroso addio, si era fatta vedere fragile, sofferente, distrutta, l'unica su cui ogni notte piangeva fino allo sfinimento, liberandosi solo in minima parte dell'inaudito dolore.
<< Si...mi dispiace...ti ho svegliata...ancora... >> Il suo tono era irriconoscibile, era distorto e debole, non era stato risparmiato dal dolore.
Hikaru si alzò dal suo letto, lasciando scivolare le coperte sul pavimento ruvido.
Si sedette accanto alla sua sofferente compagna e cominciò a guardarla negli occhi lacrimanti.
Riusciva sempre a capire Tsubomi solo con lo sguardo, indovinava sempre il suo stato d'animo e sapeva come tirarla su.
Ma in quel momento da quegli occhi sempre sinceri e cristallini non traspariva altro che dolore.
Anzi qualcos'altro c'era ma non capiva bene cosa fosse...il suo istinto le diceva che non era nulla di buono...
Dopo un piccolo silenzio Tsubomi distese di nuovo la testa sul candido cuscino e Hikaru le rimboccò le coperte, stava per tornare al suo letto, quando la mano fredda della sua compagna incrociò dolcemente la sua.
Si voltò di scatto e vide ancora una volta le lacrime scendere copiose sul volto della piccola.
<< Cosa c'è? >> sebbene a tratti fanciullesca la sua voce era paziente e a modo suo molto dolce.
La ragazza dai capelli rosa non rispose, abbasso lo sguardo ma non allentava la presa sulla mano.
<< Ho capito... >>
Hikaru si liberò con un gesto deciso e si infilò sotto le coperte accanto a lei.
Tsubomi immerse il volto nel seno, più sviluppato del suo, di Hikaru coperto solo dal tessuto sottile del pigiama.
Da quando Yaya era andata via, l'unica cosa che le dava pace era la presenza, la voce, il contatto con quella ragazza.
Come nelle altre tre notti precedenti, solo stando vicino a Hikaru, solo sentendo il suo respiro tiepido e regolare sulla pelle e i suoi lunghi capelli corvini inondarle il viso, si calmava e riusciva a dormire...a sopravvivere...
Hikaru la strinse forte a se...non aveva mai visto Tsubomi così.
Sentiva le sue lacrime bagnarle il petto, il suo pianto sommesso accompagnato da singhiozzi che facevano eco al suo cuore.
Le sollevò dolcemente il viso, asciugò le lacrime e il sangue dalle sue labbra con il vestito bianco.
<< Dormi ora...>>
Con le braccia intrecciate al corpo di Hikaru riuscì subito ad addormentarsi, aveva un espressione più serena dipinta sul volto, ma la compagna di Tsubomi era sempre più pensierosa.
Quello che più la preoccupava era che non capiva la ragione della sofferenza della sua compagna.
Le aveva spiegato più volte che stava cosi perché quella li...Yaya...era andata via.
Le aveva detto che amava e ama Yaya.
Ma lei non sapeva cosa fosse l'amore...e vedendo cosa ha fatto alla sua compagna...non riusciva proprio a credere che fosse una cosa buona.
Tsubomi...cosa ti ha ridotto cosi?
Senza trovare risposta al suo pensiero anche ella fu vinta dal sonno.


Il suono delle campane annunciò che era giunta l'odiata ora di alzarsi.
Miyuki si sentiva stanca e affaticata, con una fastidiosa sensazione al seno e al polso della mano destra.
Era intorpidita e rigida come se durante la notte qualcuno le avesse torturato i muscoli.
Si alzo molto lentamente e vide davanti a se Shizuma intenta a infilarsi la divisa.
Improvvisamente frammenti di memoria o pezzi di sogno le balenarono in testa. Quella notte non è stata sola.
Qualcuno è stato accanto a lei, ma non riusciva a chiarire il suo volto.
Pian piano allineava i ricordi...capelli di seta...pelle delicata come lino...
Si passò la lingua sulle labbra...sentiva un sapore che conosceva benissimo ma che non sentiva da molto...dolce e delicato...le era mancato tantissimo...
Fissò il polso e la mano che le facevano male, ne capì il motivo.
Per tutta la notte aveva toccato e giocato con quel corpo.
Si tastò i seni e intuì la ragione di quella sensazione.
Solo il ricordo di cosa la misteriosa ragazza le aveva fatto provare la fece sprofondare nell'imbarazzo.
Shizuma l'osservava divertita e curiosa, era raro vedere Miyuki imbarazzata.
Gli occhi blu cobalto incrociarono quelli ambrati dell'ex-etoile.
<< Shizuma...questa notte...eri...tu...non è vero? >>
Più di una volta era capitato che Shizuma vinta dalla lussuria, “giocasse” con lei durante la notte. Non che questo le dispiacesse, dato che era Shizuma poteva sopportarlo.
Ma questa volta Miyuki sentiva che c'era stato qualcosa di diverso...questa volta sentiva che non era stato il desiderio a comandare, ma l'amore...un amore che solo una persona le aveva già dato...
<< Io?...non ho fatto nulla... >> Il suo tono era divertito e malizioso ma sincero.
<< Anzi dovresti ringraziarmi per avervi lasciate sole questa notte...>>
Il presidente di Meitre sgranò gli occhi.
<< Chi era?...non so perché...forse per il buio che c'era...ma non riesco a ricordare il suo volto... >> la voce era stracolma di vergogna e imbarazzo.
Shizuma non riuscì a trattenere una piccola risata felina.
<< Ogni volta che c'è lei di mezzo...non capisci più niente >>
Quelle parole fecero svegliare prepotentemente il ricordo di quella persona nella sua mente...
Shizuma intuì che finalmente aveva capito.
<< Ha resistito tutto questo tempo...sta notte è crollata ed è venuta...mi ha pregato di lasciarla venire da te...il resto lo sai... >>
<< Poco tempo fa è andata via...mi ha detto di chiederti scusa...>>
Miyuki lasciò cadere alcune lacrime che subito dissipò.
<< Comunque...anche oggi dimenticala...perché...oggi ci aspetta una giornata davvero difficile >>
Shizuma diede un ultimo sguardo a Miyuki e uscì, lasciandola sola con i suoi pensieri.
Chikaru...possibile...che dopo tutto questo tempo...tu mi ami ancora...
Non potrò mai dimenticare il dolore impresso sul tuo viso...il mio viso...quando ti ho allontanato da me...
È stata dura imparare di nuovo a stare senza te...a chiudere ogni emozione con un lucchetto di orgoglio e disciplina...
Come hai potuto farmi questo? COME?
Mi hai ricordato...ma forse non l'avevo mai scordato...com'era il tuo amore...
Il tuo profumo di camomilla e uva spina...quello non l'avevo mai dimenticato...
Ora però ha ragione Shizuma...anche e soprattutto oggi devo dimenticarti...ancora.
Oggi pomeriggio non so se riuscirò a guardare in faccia mio padre che lo accompagna da me...
Spero che tu non mi veda mai assieme a...quello...
L'ennesimo rintocco della campana ricordò a Miyuki che le lezioni stavano per cominciare. Si vestì e si diresse nella sua aula, sedendosi accanto alla sua solita compagna di vita...Shizuma.
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 29/1/2013, 00:51     +1   -1




Uhuhuhuh che forte Miyuki che chiede a Shizuma se le ha fatto qualcosa xD
Ma perchè io non ho una molestatrice notturna? °-° uhmmmm :/
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 29/1/2013, 19:49     +1   -1




Capito un po' più corto, ma con ancora un altro tocco di fantasia...




Capitolo 11: Sorellona



Era un pomeriggio perfetto per le visite ad Astrea: cielo sereno, alberi con splendide foglie d'ogni tonalità di rosso e un venticello estremamente gradevole.
Miyuki e Shizuma aspettavano alle soglie dell'accademia una poco gradita visita che non sarebbe arrivata prima di mezz'ora.
<< Shizuma...non sei costretta a stare con me...davvero >>
<< Si può sapere perché stai provando da stamattina a cacciarmi? >>
Anche se non lo dimostrava - ma Shizuma lo aveva capito – Miyuki era terribilmente tesa e per qualche strano motivo proprio non sopportava che la compagna incontrasse suo padre e quello...
<< Non sto cercando di cacciarti! Però...è strano..non ti sei mai interessata più di tanto a questa faccenda...a me... >> la sua voce autoritaria stava assumendo un accento un po' malinconico ma non triste.
L'ex etoile non le diede neanche il tempo di finire le parole che la zittì – Shizuma era l'unica capace di farlo- piantando i suoi occhi brillanti in quelli di lei.
Sulle labbra feline comparve il solito sorriso beffardo e arrogante che Miyuki conosceva meglio di chiunque altro e con una candida mano le sfiorò il viso, quasi come se volesse calmarla.
<< È vero non sono mai stata un esempio d'altruismo...ma se ti dicessi che non penso a te...sarebbe una grossa bugia, e poi infondo sei la mia compagna di stanza... >>
Miyuki non distolse lo sguardo ne si oppose a quelle strane carezze, era strano...per una volta era Shizuma a preoccuparsi per lei, e questo la rassicurò più di quanto pensasse.
<< Sei incorreggibile...fai sempre di testa tua >>
La loro conversazione fu interrotta da un rumore di foglie calpestate.
Non potevano essere loro...mancava ancora un po' di tempo, e infatti con grande sollievo di Miyuki e stupore di Shizuma non erano loro.
Due figure si avvicinavano a loro con passo lento. Una donna alta,snella ,con capelli non molto lunghi, biondi come la paglia e due occhi penetranti incredibilmente familiari a Miyuki. L'altra invece era una ragazzina di circa dodici anni, aveva una lunga chioma silvestre, lineamenti marcati occhi intelligenti ma estremamente dolci e una andatura decisa...sembrava proprio la copia rimpicciolita di Shizuma.
A stupire la promessa sposa non fu tanto vedere per la prima volta la madre e la sorella dell'amica ma le due lacrime che solcarono il freddo viso di Shizuma.
Infatti raramente l'ex etoile si lasciava andare ai sentimenti e ancor più difficilmente difronte a lei.
La giovanissima ragazza appena vide la sorella maggiore subito si staccò dalla madre e le corse incontro.
Shizuma rimase per un attimo immobile, incredula, si sarebbe aspettata di tutto quel giorno ma non di rivedere la sua sorellina dopo quasi tre anni passati dall'ultima visita, ma poi subito aprì le braccia per permettere alla piccola Hanazono di aggrapparsi a lei.
In quell'abbraccio si percepiva chiaramente l'enorme affetto che legava le due sorelle, un legame che ne la distanza ne il tanto tempo trascorso hanno minimamente segnato.
<< Sorellona...sei proprio tu vero? >> le uniche differenza con la sorella erano la voce più infantile e una carnagione leggermente più scura.
Shizuma la strinse ancora una volta a se...quasi per essere sicura che fosse reale.
<< Si Moriko...sono io... >>
Ancora una lacrima, l'ultima, scappò dai suoi occhi, prima di sorridere in modo così dolce e sincero che neanche lei stessa si spiegava.
La madre si avvicinò a Shizuma con passo incerto quasi timoroso.
Dallo sguardo che Shizuma rivolse alla madre Miyuki capì che tutto l'affetto e le lacrime di gioia erano solo e soltanto per la sorella.
<< Ciao Shizuma...sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho vista >> forse la voce era una della cose ereditate dal padre perché quella della madre era completamente diversa dalla sua .
<< Forse perché l'ultima volta è stata tre anni fa >> il tono era irato e triste allo stesso tempo.
<< Lo so...non credere che mi piaccia starti lontana...lo sai il motivo per cui solo ora sono venuta... >>
Shizuma tacque per qualche istante, poi con voce più calma riprese a parlare.
<< ...ora...come sta? >>
<< Molto meglio, anche se i medici non vogliono ancora rimetterlo hanno detto che tra una settimana sarà completamente guarito >>
<< Sorellona...quando tornerai a casa? Mamma ha detto che presto saresti tornata...è vero? >>
A sentire quella tenera voce chiederle di tornare sentì la voglia di andarsene in quel momento piantando tutto.
<< Si, ma dovrai aspettare ancora un po... >>
Nel rispondere alla sorellina capì che i mesi che la separavano dalla fine della sua “avventura” ad astrea erano davvero pochi, il suo pensiero cadde inevitabilmente su Nagisa.
<< Ma...io...io...voglio stare con te...non voglio andarmene di nuovo >>
la piccola cominciò timidamente a piangere sull'uniforme della sorella.
Per Shizuma era un immensa gioia poter stare con Moriko, in quegli anni le era mancata davvero molto, tanto che il solo parlarne la faceva star male...perciò Miyuki era l'unica a cui aveva appena accennato qualcosa su di lei.
<< Mamma, Miyuki...ho un favore da chiedervi... >>
La presidente del consiglio la guardò stranita, di solito Shizuma non chiedeva ciò che voleva, lo prendeva e basta.
<< Vorrei tenere Moriko in stanza con me...fino al diploma... >>
Gli occhi di Moriko, così come quelli di Shizuma si riempirono di speranza, attendendo la risposta della madre.
<< Shizuma...sei sicura che la scuola lo permetta? >>
La signora Hanazono non sembrava molto stupita della richiesta della figlia ne voleva opporsi, ma le regole della scuola erano molto ferree e Shizuma lo sapeva bene.
<< Tua madre ha ragione...sarà difficile convincere le sorelle a farla rimanere...>>
<< Per questo ho bisogno del tuo aiuto...per il presidente del consiglio e l' ex etoile forse Meitre farà una strappo alla regola...allora? >>
Anche se non avesse voluto, Miyuki sapeva di non avere scelta...dire no alla sua compagna di stanza le era praticamente impossibile.
<< Lo sai che ti aiuterò...ma non garantisco nulla >>
<< Grazie sorellona... >>
A quelle parole e alla speranza di poter recuperare tutto il tempo perduto con la sua sorellina, Shizuma sentì tutto il freddo rimasto incastonato nel suo cuore sciogliersi come neve sotto il sole d'agosto.
Miyuki notò una limousine nera avvicinarsi, lanciò un occhiata a Shizuma ancora saldamente afferrata dalla sorella, l'ex etoile subito capì.
<< Mamma tra quanto ripartirai? >>
<< Dopo cena..quindi penso abbastanza tardi...>>
<< Allora puoi tornare più tardi...ora devo sbrigare una faccenda molto urgente...>>
Nessuno conosce una figlia meglio di una madre, intuì subito che doveva essere qualcosa di veramente importante...
<< Va bene...ripasserò prima di partire...per allora almeno chiedi il permesso per Moriko... >>
Detto ciò la signora prese la mano della piccola, che non voleva saperne di staccarsi da Shizuma, e s'incamminò verso l'auto con cui erano arrivate.
Shizuma osservò sua madre e sentì che quel rancore che provava si era notevolmente affievolito.
<< MAMMA...- la madre lontana una decina di passi si voltò verso di lei – grazie >>
La mamma sorrise e salì in auto con la piccola, mentre altre due figure maschili si avvicinarono alle due compagne.
<< Ciao Miyuki >>
<< Buona sera...padre >>
“La faccenda molto urgente” era arrivata...
 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 29/1/2013, 21:05     +1   -1




Uhh Shizuma come sorella maggiore,che tenera *_*
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 31/1/2013, 14:45     +1   -1




Capitolo 12: I promessi sposi





Se hai amato era amore
non è mai un errore.



Ma che diavolo ci faccio qui?!
In questo maledetto bar circondata da idioti che mi fissano come se non avessero mai visto una lesbica...
Ma si, pensate ciò che volete, statevene pure con quelle oche che pensate siano “normali”, non me ne frega assolutamente niente.
Perché? Perché mi sento...Maledizione...non so neanche come mi sento.
Speravo che questi giorni lontano da quella scuola, da quelle stupide regole, da lei, sarebbero serviti a qualcosa...a ritrovare me stessa...
Me stessa...io...chi o cosa sono io?
Quella dannata spilungona di Amane ha ragione, sono...sono...una maledetta pervertita ecco casa sono...
Ha avuto tutto il diritto di portarmi via Hikari, è stata la cosa giusta...la giusta punizione per ciò che le ho fatto...
Le sue lacrime...i suoi occhi...il suo viso...non potrò MAI dimenticare la sua espressione dopo che io...io...l'ho baciata, l'ho toccata...ho provato ad amarla...
Forse è il mio amore che è sbagliato...malvagio...cattivo...insano...
Io non devo più amare...mai più...perché il mio amore provoca solo sofferenza.
Tsubomi...Tsubomi...perché quando penso all'amore sei sempre la prima immagine che appare nel mio cuore impuro...
Che io sia ancora caduta nella tentazione di amare?
No, non posso far soffrire anche lei con il mio dannato sentimento...
Spero che quell'addio ti abbia allontano abbastanza da me...ti abbaia fatto capire che razza di persona sono.
Domani dovrò tornare in quella dannatissima scuola...i giorni di vacanza concessomi sono finiti...
Tornerò in quella dannata stanza...sarò di nuovo dannatamente sola.

\\------\\


<< Miyuki...ti presento Yuji Kasuga, a lui ho promesso la mano di mia figlia >>
Erano le prime parole pronunciate dal padre della sua compagna, ma Shizuma già sentiva la rabbia salire come un termometro nell'acqua bollente.
<< Finalmente ti conosco di persona...Miyuki >>
Il promesso sposo era un ventenne, poco più alto di Miyuki, spalle un po' larghe, capelli castano scuro che poco differiva dal nero e un espressione che Shizuma subito collocò come narcisista incallito.
L'autocontrollo dell'ex etoile fu messo a dura prova quando Yuji prese la mano della compagna portandola a contatto con le sue labbra.
Non capiva se l'infastidiva più la falsità di quel rispettoso saluto o l'apatia di Miyuki che acconsentiva senza battere ciglio.
<< Lieta di conoscervi...Kasuga-sama... >>
I loro occhi s'incontrarono un attimo, riflessi nel profondo sguardo della presidentessa c'erano due tenebrosi occhi neri, senza la minima luce, in quel attimo Miyuki lesse in quegli occhi qualcosa di triste...qualcosa che, da quando sapeva del suo destino, trovava sempre anche nei suoi stessi occhi...
<< Signor Miroku...penso che ora non ci sia più bisogno che mi accompagni... >>
Il padre esibì un piccolo sorriso compiaciuto, poi guardò la figlia con aria severa, ricordandole ciò che era la sua volontà.
<< Si, lo penso anch'io... >>
Senza nemmeno degnare di una parola di congedo la figlia, l'uomo si diresse verso la limousine parcheggiata non molto lontano.
Solo quando la grossa macchina si fu allontanata il ragazzo decise di rompere il gelido silenzio che si era creato, fissando di nuovo Miyuki.
<< Allora...tu saresti...la ragazza a cui sono stato promesso... >>
A Shizuma quella voce parve ancora più arrogante del suo viso...
<< Ti sbagli...sono io quella che è stata promessa... >> il tono di Miyuki era calmo e teso allo stesso tempo, ma inevitabilmente rassegnato.
<< E che differenza c'è?...comunque dovrò sposarti... >>
Dai suoi abiti e dal ciondolo di platino che portava al collo si capiva chiaramente che, proprio come Miyuki, apparteneva a una famiglia d'estrazione molto elevata.
<< ...la cosa non fa saltare di gioia neanche me...ma mio padre è stato chiaro a riguardo... >>
<< Posso immaginarlo, per quel poco che l'ho conosciuto, non mi è sembrato un uomo molto ragionevole...
I miei genitori sono molto simili a lui...sono convinti che unendo le nostre famiglie si assicureranno un futuro ancora più ricco...perciò...nonostante le mie...proteste...hanno trovato il modo di costringermi >>
Da quando è arrivato Shizuma non ha distolto nemmeno un secondo lo sguardo da lui...si aspettava un ragazzo ubbidiente che avrebbe dovuto solo conoscere la sua futura sposa, tanto i genitori avrebbero fatto il resto, invece lui le sembrava tutto fuorché quello.
<< Allora...scusa se ti ho rovinato la vita...ti assicuro che non era mia intenzione...come avrai capito, nemmeno io ero favorevole a questo ma...purtroppo eccomi qui... >>
Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso...il padre di Miyuki ormai era andato via e Shizuma decise di dare libero sfogo ai suoi pensieri.
<< Miyuki...si può spare che cavolo dici? E perché mai ti scusi con lui?...- si voltò verso il promesso sposo, fissandolo con un aria non proprio “amichevole” - ascoltami bene tu...non m'importa se un ragazzo cresciuto come te non sia riuscito a opporsi ai genitori...non permetterò MAI che Miyuki sacrifichi la sua vita per te... >>
Difronte a quella sfuriata il ragazzo non batté ciglio, aspettò che finisse di parlare e con un tono quasi di sfida che a Shizuma sembrò ancora più arrogante, rispose.
<< E tu chi saresti? >>
L'audace ragazza non era abituata a confrontarsi a viso aperto con gli uomini, ma certo non sarebbe stato lui a mettergli i piedi in testa.
<< Sono Shizuma Hanazono...diciamo...compagna di Miyuki >>
Yuji impegnò le sottili labbra in uno sgradevole sorriso.
<< Allora è inutile che tu stia qui...la faccenda riguarda me e la mia promessa...quindi sei solo una spina nel fianco... >>
Quelle parole ebbero lo strano effetto di calmare Shizuma e renderla più sicura.
Si avvicinò di un passo a lui e lo fissò dritto negli occhi.
<< Può darsi che io sia una spina...e come ogni spina ho una rosa da proteggere...quindi se vuoi stare con Miyuki dovrai rassegnarti a vedere anche me >>
Un rumoroso sospiro distrasse i due dal loro “discorso” , per la prima volta Miyuki appariva quasi divertita da tutto ciò.
<< Shizuma...ti ringrazio, ma ha ragione Yuji-sama...la cosa riguarda me e lui >>
L'ex etoile rimase sorpresa dal volto della compagna, non era più triste e rassegnato, così anche se aveva una tremenda voglia di continuare a “parlare” con lui arretrò di qualche passo facendosi da parte.
<< Ti prego di scusare la mia compagna...neanche io sapevo fosse così...protettiva...comunque se non ti dispiace vorrei sapere il motivo di questa visita, non penso sia di cortesia dato che neanche tu morivi dalla voglia di conoscermi >> la sua voce riusciva ad essere educata e rispettosa, come il padre voleva che fosse, ma anche tagliente quasi quanto quella di Shizuma.
Per la prima volta da quando era arrivato sul viso del promesso sposo cadde un po di rosso, che forse gli donava un po' di tenerezza.
<< Un motivo c’è...dato che mancano solo pochi mesi al matrimonio...anche se la promessa è stata già scambiata dalle nostre famiglie, mio padre e mia madre esigono che io lo chieda direttamente alla diretta interessata >>
Guardando i volti di quei due e sentendo il tono imbarazzato di quelle parole, Shizuma trattenne a stento le risate...da difficile quella situazione era diventata prima strana ed ora le sembrava quasi comica...
<< Vorresti dire che sei venuto qui, davanti al cancello di Astrea per fare una promessa di matrimonio? - in quel momento non riuscì proprio a risparmiarsi una piccola risata felina- quanto meno...il luogo non mi sembra adatto >>
L'ex etoile voleva fare di tutto per metterlo in imbarazzo, in difficoltà, perché quel aria da principe non la sopportava per niente.
Ma Yuji ancora una volta non si scompose più di tanto...
<< Su questo la tua compagna ha ragione Miyuki...tuo padre mi ha raccomandato di riferiti che domani sera ha prenotato per noi in un lussuoso ristorante non molto distante da qui...se vuoi ci andremo...ma se non vuoi...penso che diversamente dal matrimonio io possa evitarmi l'ennesima...umiliazione >>
Miyuki non rimase molto sorpresa, si aspettava qualcosa di simile dal padre.
<< Dato che mio padre si è preso tanto disturbo non penso di potermi rifiutare. Ci vedremo lì...>>
Inutile dire quanto l'espressione di disappunto di Shizuma fosse eloquente, ma la presidentessa sapeva che se avesse minimamente disobbedito al padre avrebbe passato di certo dei “brutti momenti”
<< A domani sera allora...>>
Quel, quantomeno strano ragazzo, si voltò incamminandosi verso l'auto privata che lo attendeva, lasciando Miyuki immobile a guardarlo.
Senza distogliere lo sguardo dall'auto che scompariva all'orizzonte, cominciò a piangere in quel modo “composto” che la caretterizava...
<< Shizuma...pensi davvero di riuscire a impedire...il matrimonio? >>
L'ex etoile rimase appoggiata al tronco su cui era, fissando chissà quale punto nel cielo, lasciando percorre ai sui argentei capelli strane vie nel vento che si era alzato.
<< Se non riuscirò a sollevarti...cadrò con te... >>



 
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Shizuma93
CAT_IMG Posted on 31/1/2013, 15:23     +1   +1   -1




Che cosa carina <3
 
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Frenki931
CAT_IMG Posted on 1/2/2013, 22:08     +1   -1




Capitolo 13: Nuovo amore?


Mentre guardava quella giacca, strani pensieri le balenavano per la mente...
Chissà cosa si prova...
Cosa si prova ad essere abbracciati nei momenti e nei luoghi più impensabili...davanti a tante persone che guardano stupite...
...ad essere sfiorate dolcemente e avere il cuore a mille...
Chissà se sarò mai così fortunata da scoprirlo...
...come è accaduto a te, Nagisa...
Immersa nei suoi pensieri, quasi non si accorse di essere ormai arrivata alle soglie dell'accademia di Le Rim.
Doveva ridare il soprabito color crema alla medesima proprietaria, ma quello non era l'unico motivo...doveva tener fede a una promessa che aveva fatto.
Ma cosa mi salta in mente...e perché adesso poi?
Devo trovare Chikaru...È da quella notte che ho la sua giacca, devo ridargliela...
Si fermò qualche passo prima dell'entrata, solo allora si rese conto di un piccolo problema...
Come faccio adesso?...non ho la minima idea di dove passa essere a quest'ora...
L'entrata della scuola sembrava deserta, dato che era da poco passata l'ora di pranzo, era più che normale...
Per sua fortuna, Kizuna in quel momento passava proprio di lì, indossava uno strano vestito...più che altro un costume, Tamao aveva l'impressione di averlo già visto.
Era rosso come una rosa appena sbocciata, arrivava fino alle ginocchia e lasciava un po scoperte schiena e spalle.
<< Ciao, kizuna-chan >>
<< Tamao-chan...ciao! >>
Tamao rimase ancora un attimo con lo sguardo sul vestito.
<< Ti piace? >> con quella voce ,quel visetto un po' infantile e il costume, anche a Tamao sembrò davvero carina...
<< Si sei... - si morse la lingua per non continuare, se avesse detto “bellissima” si sarebbe sicuramente sentita in imbarazzo - ti sta benissimo...però, ho l'impressione di averlo già visto... >>
<< È normale...è quello che hanno indossato Chikaru-sama e Nagisa-chan per recitare Carmen. Dato che non serviva più l'ha ritoccato e adattato per me... >>
<< Ecco perché mi sembrava così familiare...comunque sai dov'è Chikaru adesso? Devo restituirle la giacca... >>
La ragazza la guardò un po stupita.
<< Come mai hai la sua giacca? >>
Inspiegabilmente il rossore colpì le guance di Tamao, dire che gliel'aveva posata sulle spalle per proteggerla dal freddo mentre erano sole nella serra, quasi di notte, la imbarazzava un po'...
<< Ecco...l'ha dimenticata nella serra...così...ho pensato di riportargliela... >>
<< Ho capito...adesso dovrebbe essere nell'aula del club di cosplay , però oggi a pranzo si è comportata in modo un po' strano...ha detto che se non era importante non dovevamo disturbarla... >>
Un piccolo accenno di preoccupazione apparve negli occhi blu...
<< Come mai?...le è successo qualcosa?...era...arrabbiata? >> non si spiegava il motivo di tanta agitazione...perfino dalla sua voce permeava il suo stato d'animo.
<< Bhè ecco...non ne ho idea...che io sappia niente. Non era arrabbiata, più che altro era molto pensierosa e distratta...meno allegra del solito ma non arrabbiata... >>
Tamao tacque per un attimo...forse era meglio se non la disturbava...
<< Però...adesso che ci penso...l'ho vista uscire molto tardi ieri notte...sembrava dirigersi verso Miatre, e stamattina ha evitato in tutti i modi di dirmi dove è andata...non è da lei. Comunque, se vuoi posso darle io la giacca più tardi. >>
<< NO! >> niente da fare...non riusciva proprio a controllarsi...
<< Non ti preoccupare....voglio...ridarle io la giacca...ma grazie comunque Kizuna-chan >>
Kizuna la guardò meravigliata, ma non ci pensò più di tanto...
<< Ok...allora...adesso devo andare, Remon mi sta aspettando in camera. A dopo Tamao-chan>>
<< Va bene...Ciao...>>
L' allegra ragazza si allontanò trotterellando, mentre Tamao si diresse verso l'aula di cosplay con passo incerto.
Chissà perché non vuole essere disturbata...
Kizuna ha detto che è uscita in tarda notte e che forse è venuta a Miatre...
Ma perché?...a Miatre...Miyuki...possibile che...
Perché sto piangendo?...
Sto usando troppo l'immaginazione...basta...non voglio pensarci...
Ora le ridò la giacca e vedo via...
Però...
Un momento d'esitazione fermò la mano già serrata che stava per bussare...
Qualcuno l'anticipò, aprendo la porta dall'interno...quel qualcuno non l'aveva proprio vista e gli franò addosso...
<< Ahi...ma che è successo? >>
La testa le faceva ancora male quando riaprì gli occhi, si ritrovò col volto letteralmente immerso in qualcosa di soffice e delicato...le sembrava di stare fra le piume...
<< T-Tamao-chan...tutto bene? >>
Le ci volle un attimo in più per capire che si trovava sdraiata a terra con il viso tremendamente vicino al seno di Chikaru e una gamba incastrata fra le sue.
<< S-Si...sto bene >>
Non osava nemmeno immaginare quanto rosso fosse il suo viso, ma a giudicare dal ormai frenetico battito del cuore, doveva far invidia alle fragole più mature.
Normalmente si sarebbe alzata di scatto per togliersi da una posizione simile, ma per qualche ragione non lo fece...rimase a contemplare il dolce castano chiaro degli occhi che la fissavano, finché la stessa Chikaru si alzò...
Le porse la mano, solo in quel momento Tamao si accorse del vestito che indossava.
Era completamente nero, ma non quel tipo di nero spento e “morto”, un nero che sembrava quasi brillare, anche i suoi fiocchi erano dello stesso colore, il tutto le donava un insolito aspetto elegante...
È stupenda...
Tamao ebbe la strana idea di avere davanti una meravigliosa principessa che aspettasse solo il proprio cavaliere...
Afferrò timidamente la sua mano e si stupì della facilità con cui la tirò su, in quelle braccia c'era più forza di quanto pensasse...
<< Chikaru-sama...io...sono venuta per ridarti la tua giacca...>>
Con un pizzico di riluttanza diede il soprabito alla proprietaria...
<< Grazie Tamao-chan... >> la sua voce era quella di sempre, ma Tamao avvertiva una tristezza inspiegabile provenire da lei...proprio come quella sera alla serra...
<< Allora io vado...a...più tardi... >>
Aveva raggiunto il suo scopo...almeno quello di ridarle la giacca...però sapeva di essere venuta lì perché aveva sperato nella promessa di quella sera...aveva sperato di poter stare di nuovo un po' di tempo con quella ragazza...
Prima che la presidentessa potesse dire qualcosa Tamao già si era voltata, incamminandosi verso l'entrata della scuola...
Solo ora mi rendo conto...
Solo ora capisco di quante illusioni mi sono fatta quella sera...
Chikaru...è normale che abbia già qualcuno che ama...
E anche se non fosse cosi...
Quella sera...è venuta da me solo perché è stata Nagisa a chiederlo...
Sto diventando proprio stupida...prima non mi illudevo così facilmente...
Chikaru l'osservava comminare, era troppo intelligente per non capire il vero motivo della visita di Tamao.
Forse non era nelle condizioni migliori...ma ancora una volta il suo cure l'impedì di lasciare andare così quella ragazza...infondo lei stessa le aveva fatto promettere di cercarla quando si sentiva sola, e ora doveva anche lei tener fede a quella promessa.
La raggiunse in silenzio, senza farsi notare da Tamao e le poggiò nuovamente la giacca color crema sulle spalle...
Tamao si voltò guardandola quasi incredula.
<< Chikaru-sama... >>
<< Voglio che la tenga tu...io ne ho tante...e poi ti sta cosi bene... >>
Il sorriso di Chikaru era la cosa più bella che potesse capitarle...da solo era bastato a far sparire quei strani e tristi pensieri che l'assillavano...
<< Dato che sei qui...perché non rimani un po? >>
La timidezza non era mai stato un problema...nemmeno con Nagisa...ma con Chikaru si stava rivelando un ostacolo sempre maggiore...
<< Ecco...Kizuna ha detto che non volevi essere disturbata...quindi...>>
<< Non preoccuparti...dovevo solo cucire dei costumi per l'etoile...ora ho finito. Anzi a dire il vero una mano a togliermi questo vestito non mi dispiacerebbe...allora ti va di restare ?>>
Tamao annuì leggermente, nascondendo dietro la timidezza la vera gioia che sentiva.
<< Bene...allora seguimi...la mia stanza è al secondo piano...non vedo l'ora di togliermi questo di dosso, è bello però sta incominciando a darmi un certo fastidio >>
Solo una volta entrata nella stanza singola della presidentessa si rese conto della situazione.
Aspetta un attimo...vuole che IO...l'aiuti a spogliarsi...
In effetti non c'è niente di strano...siamo entrambe ragazze...
Allora perché mi sento cosi nervosa...
Eppure in estate e in piscina l'ho già vista in costume...
Allora perché non riesco a calmarmi...
Chikaru si sedette sul letto affianco a lei, per poi darle le spalle...i battiti del cuore di Tamao sembravano tamburi...
<< Mi sfileresti questa cerniera per favore? >>
Il vestito aveva una piccola cerniera che scendeva fino alla parte più bassa della schiena.
Tamao obbedì iniziando ad aprirla lentamente...ad ogni centimetro vedeva sempre più quella candida schiena...ad ogni centimetro sentiva la voglia di sfiorarla farsi sempre più forte...ad ogni centimetro le sembrava di spezzarsi per la tensione, come una corda di violino.
<< Grazie >>
Chikaru si alzo facendo scivolare il vestito sul pavimento, rimanendo in biancheria intima.
Innumerevoli volte aveva visto le altre ragazze così...perfino nude...ma quel corpo, aveva qualcosa di diverso...qualcosa che quasi la faceva tremare...ma non certo per il freddo.
Perse un battito quando colei, che le sembrava una venere dipinta dal più grande degli artisti, si voltò, regalandole una vista che le spezzò il fiato...
Chikaru era abituata a farsi aiutare da Kizuna o Ramon quando doveva provare qualche vestito...solo quando vide Tamao diventare quasi bordeaux si rese conto dell'imbarazzo che le stava provocando.
In quel momento capì il motivo per cui a Shizuma piaceva tanto mettere in imbarazzo Nagisa...
Si sentiva come lusingata e allo stesso tempo divertita, decise di azzardare e continuare con quello che credeva un gioco.
Le si avvicinò con calma e si appoggiò su Tamao, ignorando il fatto di essere seminuda, la guardò negli occhi...
Sentiva tutta la tensione che la percorreva, ma lesse che anche Tamao infondo voleva continuare con quel “gioco”.
La presidentessa di Le Rim non si era mai trovata in una situazione simile...forse con Miyuki...ma in quel momento proprio non riusciva a pensare a lei...il pensiero della notte prima la sfiorò un attimo, ma il dolce viso di Tamao la riportò subito al presente...
Chiuse ogni dubbio nella sua mente convincendosi che in quel momento lei voleva solo vedere il volto imbarazzato di Tamao...ciò che sarebbe successo dopo dipenderà dalla sua reazione.
La povera Tamao si trovava semidistesa sul letto con le spalle appoggiate al muro e Chikaru solo con slip e reggiseno poggiata dolcemente su di lei.
Le avvicinò la bocca all'orecchio...sentiva il suo respiro...sulla sua pelle sembrava quasi freddo.
<< Mi aiuteresti...anche col reggiseno? >>
Una fiamma le bruciò il viso e l'espressione sul suo volto era indecifrabile...
L'idea di aver esagerato un po convinse Chikaru ad alzarsi, rimanendo comunque col viso rivoltò verso Tamao.
Guardando l'espressione che aveva provocato...una piccola risata cristallina e compiaciuta le scappò...
<< Ehi...stavo scherzando...>> dalla sua voce si sentiva che la preoccupazione di aver sbagliato a stuzzicare Tamao stava crescendo...
Tamao si riprese un attimo, per quanto le era possibile con Chikaru quasi nuda davanti, sembrava stupita...quasi arrabbiata o delusa.
<< Chikaru-sama...fai così con tutte? >>
Un altra risata scappò alla bella Chikaru...
<< No...solo con quelle che mi piacciono...>>
Tamao non riuscì a fare a meno di arrossire...
<< E ti assicuro che non sono molte...anzi tu sei la prima... >>
La ragazza distolse gli occhioni blu cobalto da quelli castani e Chikaru vide una lacrima scappare via...
<< Non è vero...e tu lo sai...ieri sera..sei andata da Miyuki...non è così? >>
Solo dopo aver parlato Tamao si rese conto davvero del brutto tasto toccato.
Chikaru non sapendo che dire tacque...in un silenzio che improvvisamente stava straziando entrambe...
<< Forse...è meglio che vada... >>
Ancora una volta Tamao voleva scappare...l'idea di essersi innamorata di nuovo di una persona che non l'amerà mai non riusciva proprio a sopportarla...
Ancora una volta...Chikaru la fermò...
<< ASPETTA...ti prego... >>
Tamao che stava già per aprire la porta si fermò guardandola attentamente negli occhi lucenti, capì che in realtà la più triste fra le due era proprio Chikaru.
Si sedette ancora una volta accanto a lei, improvvisamente la sempre allegra e forte presidentessa di Le Rim cominciò a piangere, piangere in modo disperato...sfogando le lacrime che ogni giorno passato dalla separazione con Miyuki, sopprimeva nel suo cuore.
Non sapeva se era giusto, se era lei che doveva farlo, ma comunque non ci pensò più e abbracciò Chikaru offrendo il suo confortò a colei che aveva sempre consolato le altre...
Quando le lacrime cessarono Tamao decise d'indagare...voleva sapere perché proprio ieri notte, dopo tanto tempo, era tornata da Miyuki.
<< Perché?...Perché sei andata di nuovo da Miyuki...mi avevi detto - in quel momento fu lei che non riuscì a trattenere qualche lacrima - che era finita fra voi... >>
Chikaru alzò il viso dalla spalla e la guardò con gli occhi ancora bagnati dalle lacrime.
<< Io...non riuscivo più...volevo sentire...dovevo sentire...l' amore che provai quando stavo con lei...non riuscivo più a stare sola... >>
Tamao capì che l'amore di Chikaru per Miyuki era ancora forte...però...continuò a stringerla a se...
Sentiva come un calore che non voleva lasciare...anche se la ragione diceva che era impossibile sentiva davvero che Chikaru...forse...l'avrebbe fatta stare bene...
La presidentessa si sarebbe aspetta una reazione diversa...si sarebbe aspettata di essere lasciata di nuovo sola...che Tamao sarebbe andata via...invece era lì che la stringeva ancora più forte.
<< Tamao-chan...scusa...è stata una mia debolezza...ti prometto che non accadrà più... >>
Tamao capì il vero significato di quelle parole solo dopo che le labbra di Chikaru si unirono alle sue...
Quello era il suo primo vero bacio...ed era certa che non l'avrebbe mai dimenticato in tutta la sua vita...
Tutte le preoccupazioni e forse anche gli altri pensieri scomparvero con quel bacio...
<< Chikaru-sama...io...io...>>
Chikaru la guardava con uno splendido sorriso sulle labbra.
<< Anche io ti amo...Tamao...>>
Nel silenzioso corridoio di Le Rim risuonò lo scatto di una porta che veniva chiusa a chiave e qualche gemito soffocato appena percettibile...
 
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163 replies since 21/1/2013, 20:03   2516 views
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