.:|NiHaL|:. |
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| Naoto Fuyumine
Naoto continuò a fissarla per qualche istante, rabbiosa. Poi, in un unico scatto, staccò la mano dal suo collo e si alzò. Si avvicinò alla sua katana, afferrandola e andandola a riporre nella sua custodia. Restò in silenzio: non si spiegava come le fosse venuto in mente di farle quello scherzo idiota solo per avere un po' di compagnia. Ormai si era convinta che lo spionaggio non c'entrasse niente e che, almeno per il momento, non c'era nessuno che le stava alle costole.
Non appena finì di richiudere la cerniera della custodia comprese che l'unica spiegazione era che Isabelle non aveva ben chiara la serietà della situazione. E che lei si comportava da ragazzina.
- Come pretendi di essere forte, come insinuavi, se poi hai bisogno di compagnia così tanto da ordire scherzi del genere? - disse, improvvisamente, con ancora un po' di ardore nella voce, voltandosi verso di lei - Non ti interrogherò sulla tua solitudine: non mi stupisce più trovare gente sola. Ma non sei forte. - si avvicinò nuovamente a lei, puntandole contro un dito, con sguardo e voce dura, totalmente indifferente al suo sconvolgimento e alle sue lacrime - Non lo sei. Mettitelo bene in testa. - Dopodichè si rivoltò, mettendosi la custodia sulle spalle. - Se ancora non ti era chiaro, io sono un'assassina. Uccido su commissione e a pagamento. Non scherzare mai più con gente come me perché la prossima volta non ti andrà così bene. -
Tutto ciò avvenne in una manciata di secondi, ma la rabbia di Naoto andava nuovamente scemando verso l'indifferenza.
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