La casa di Akemi

Akemi

Quando la vidi pensierosa, smisi di ridere immediatamente: forse non avrei dovuto fare quella battuta, sapendo quanto era tesa al solo pensiero di conoscere i miei genitori. Ma vederla poi sorridere mi fece togliere quella sorta di peso sullo stomaco che avevo a ogni preoccupazione. Alle sue parole rimasi decisamente sorpresa: di tutte le volte che ero andata a trovare i miei non mi era mai balenata l'idea di fargli un regalino, dato che, essendo spropositamente ricchi, si sarebbero potuti permettere qualunque cosa. Sorrisi vedendo Arnora passarsi i capelli con la mano: pensandoci lo faceva ogni volta che era immersa nei propri pensieri, ma in qualche modo appariva più carina. Mi avvicinai abbracciandola, portando la sua testa sul petto. non preoccuparti, andrà tutto benissimo, e sono sicura che ti adoreranno se gli farai un regalino le sussurrai ridendo pacatamente, dopo averle dato un innocente bacio sulla fronte. Dai sbrighiamoci a mangiare che dobbiamo prepararci dissi scherzosamente, per poi mangiare altri 3 biscottini , finendo poi di bere la mia tazza di latte.

Akemi

Appena finito di mangiare, stavo per mettere a posto le posate, i bicchieri e le tazze, ma Arnora mi precedette: non le dissi nulla, dal momento che di certo avrebbe insistito, così la lasciai fare. va bene , amore. Tranquilla che io mi sono già lavata prima, devo solo vestirmi e poi possiamo andare. le sorrisi. Appena dopo che andò in bagno controllai in cucina che tutto fosse a posto, e tornai in camera, prendendo i capi che dovevo indossare: dato che la mia era una famiglia molto ricca, chiunque penserebbe che è quasi d'obbligo andare con vestiti eleganti, il minimo per portare rispetto a quelle persone e soprattutto a quella imponente magione, ma l'apparenza inganna; i miei infatti, se non era per ricevimenti eleganti, si vestivano solitamente con abiti normali , senza neanche marche famose, non tanto per pietà verso le persone che erano economicamente inferiori, ma l'esatto contrario, proprio per far capire che la ricchezza non rendeva superiore la gente in confronto ad altre. Presi dall'armadio una maglietta e un paio di jeans. Dopo essermi vestita attesi che Arnora avesse finito.

Akemi

Stavo controllando che tutto nella camera era a posto, quando Arnora entrò sorprendendomi con quella che era una domanda, ma allo stesso tempo un complimento. e io invece mi chiedo.... mi avvicinai a lei mentre si stava vestendo come fai a non accorgerti di quanto sei bellissima?? dissi ridendo, dandole un buffetto infantile sul suo piccolo nasino, per poi alzarmi, aspettando che finisse di vestirsi, prendendo la borsa. se hai preso tutto, o non ti sei dimenticata nulla, possiamo anche andare... dissi, cominciando a scendere insieme dalle scale, per uscire.

Akemi

Quando mi diede quella piccola carezza sul sedere la guardai con uno sguardo a metà per ammiccante, e a metà con un'espressione fintamente arrabbiata, con un sorriso sornione, senza però dirle niente. Una volta uscite, mi disse che doveva tornare un attimo in casa: dalle sue parole non capii bene cosa intendeva, così intanto andai ad accendere la macchina. Dopo un minuto arrivò in fretta e furia, come se stesse facendo una gara dei 100 metri, e risi un pochino. amore, non c'è bisogno di sbrigarsi. Non abbiamo alcuna fretta. dissi ridendo, per poi uscire dal giardino di casa, immettendoci sulla strada. avevi detto che volevi fare un pensierino per i miei. Avevi in mente un negozio in particolare dove andare? le chiesi, guardandola per un attimo, concentrandomi con gli occhi sulla strada.

Akemi

Capii cosa voleva intendere Arnora, ma non doveva assolutamente farne un problema. non preoccuparti, penserò io a tutto le sorrisi dandole un leggero bacetto sulla guancia. Ebbi un brivido quando mi appoggiò sulla gamba la sua mano , e il desiderio di farla mia balenava già nella mia testa, ma dovevo contenermi dato che tra poco stavo per incontrare i miei. ho avuto un'idea:potremmo prendere un bel mazzo di fiori per mia madre e una bella cravatta per mio padre. Penso io alla cravatta, mentre tu scegli i fiori va bene? chiesi ad Arnora e intanto eravamo arrivati in una via dove un negozio di abbigliamento per uomo e un fioraio non erano molto distanti fra loro.

Akemi

perfetto, io vado a prendere una bella cravatta per papà.... le dissi, e stavo per andare, quando mi trovai immobilizzata alla portiera della macchina da Arnora, era incredibile quanta forza poteva avere quel bel corpicino, non che la situazione mi dispiacesse ,anzi. Annuì alle sue parole di preoccupazione e le ricambiai quel bacio mozzafiato. Ma rimasi un po seccata dai suoi gesti mprovvisi, o meglio ero un po gelosa: non era giusto che fosse sempre lei a toccarmi, così per ripicca, mettendo il massimo della forza che avevo, cambiai le posizioni, facendola aderire alla macchina, e le strinsi bene i suoi seni. dopo tutte le attenzioni che mi fai, non sarebbe giusto non ricambiare, non credi? le dissi divertita, leccandole avidamente il collo. Adoravo quando mi prendeva di sorpresa, e soprattutto, con violenza: faceva risvegliare la bestia affamata che giaceva in me, anche se, visti gli impegni che avevamo quel giorno, quei dolci momenti tra noi non potevano durare troppo, così mi staccai da lei, stringendole la mano per farla rialzare. Dopodiché andai al negozio di abbigliamento da uomo, locale molto in della città, dove i clienti erano soprattutto di alta classe: dato il suo passato, pensai che Arnora non l'avrebbe sopportato, quindi è stato meglio venire da sola. Dopo una non troppo lunga scelta, presi una bella cravatta blu a striscette gialle, e dopo averla pagata e impacchettata per bene uscii dal negozio, dirigendomi dal fioraio, per vedere se anche Arnora aveva finito.

Akemi

Arrivai alla macchina, e posai il pacchetto con la cravatta dentro l'auto. Una volta fatto, decisi di andare al fioraio ma scorsi la sagoma di Arnora che stava arrivando. Una volta arrivata la vidi, bellissima come sempre con un mazzo di fiori in mano, veramente bellissimi che rimasi a bocca aperta. Notai poi che aveva una mano che nascondeva qualcosa dietro di lei, ma ci avrei pensato dopo, così mi avvicinai a lei abbracciandola. sono veramente bellissimi, ottima scelta. le sorrisi dandole un dolce bacio. e, senti......hai per caso qualcosina anche per me? dissi ridendo, riferendomi a ciò che stava nascondendo.