Appartamento di Satellizer El Brideget

Satellizer

Alzò il viso, aveva gli occhi lucidi, e vide il volto con il dolce sorriso di Marie, era come se lo aspettasse da una vita. Ripensando a ciò che le aveva detto sentì il cuore accelerare ancora una volta...
Sorrise mestamente anche lei, perdendosi nei suoi occhi azzurri... era tutto soffuso, quasi etereo, sentiva il proprio corpo stretto ad un altra persona ma era... era come essere in paradiso. Ovviamente non c'era mai stata ma se doveva immaginarlo era proprio così, un caldo e dolce abbraccio. già... qualcuno la stava abbracciando ma non aveva paura. Non aveva paura perché quel qualcuno, era Marie, ne era sicura.
<< Io... - cominciò imbarazzata fino al midollo e con lo sguardo chino sul collo di Marie - pensi che riuscirei a renderti felice? >> tanto che le batteva il cuore nel petto, che era sicura lo percepisse pure Marie.

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Alla sua risposta si senti felice, contenta come non mai. Si fece guidare la mano sul petto e sentì che c'era davvero un'altro cuore che batteva come il suo... aveva bisogno di quella conferma perché negli ultimi anni non ci credeva più.
Per un istante fu come se il tempo si fosse fermato... aveva la bocca poco dischiusa quando Marie unì le loro labbra, Rimase congelata, incredula difronte ciò che le stava accadendo.
Si staccò, emettendo un gridolino imbarazzato, per poi alzarsi quasi bruscamente, voltandosi nella direzione opposta.
Si portò le mani sulle guancie, definitivamente persa nell'imbarazzo e nella sorpresa della situazione. Non si sapeva proprio gestire.
Si era sottratta di nuovo e d'istinto, ma questa volta era differente, non era il suo terrore o la paura ad averla fatta scattare, ma qualcosa di diverso, di... meno negativo.
Se ne stava in silenzio di spalle, senza il coraggio di rigirarsi a guardare Marie, non sapeva nemmeno che dire o fare, solo... era preda di emozioni che non la lasciavano in pace un momento....

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Di nuovo... sta accadendo di nuovo pensò, quasi si urlò nella testa perché la costringo sempre a scusarsi quando fa qualcosa di carino ripensò al bacio di un istante fa, imbarazzandosi ancora di più... È triste ora... per colpa mia? Si voltò un istante per guardare Marie per poi rigirarsi subito, ancora bloccata dalla vergogna.
No non posso sopportarlo... stava seriamente cominciando ad odiarsi.
Si girò, tanto di scatto quanto era "scappata" prima. Aveva lo sguardo basso, ma era decisa. Si avvicinò a Marie con un impeto abbastanza irruento e un po' goffo, la baciò. O almeno ci provò, dato che era il suo primo bacio, posando le labbra sulle sue rimenando però come in attesa che le mostrasse come davvero si approfondisce un bacio passionale...

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Istintivamente unì le braccia dietro la schiena di Marie, avvicinandosi ancora di più a lei. Aveva gli occhi chiusi e al contatto con Marie schiuse ancora un po' le labbra, ancora timorosa ma con un desiderio sempre più intenso. Fino ad ora aveva sempre solo immaginato cosa si provava ad essere veramente intimi con qualcuno, perciò si sentiva come elettrizzata, un adrenalina che le riempiva di brividi il corpo. Forse per sbaglio scese con le mani un po' troppo in giù, ma si fermò per paura o semplicemente perché quel bacio difficilmente le lasciava pensare ad altro.

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Aveva il respiro corto, ansimava, nemmeno avesse corso per ore. Fino a quel momento non avrebbe mai creduto che le emozioni potessero influenzare il corpo fino a quel punto, sentiva come un formicolio tra l'addome e il petto, una sensazione che non le diceva altro se non di continuare, era una fame insaziata. Era desiderio, era lussuria, era curiosità.
Con gli occhi di Marie nei suoi rise piano, un risolino ingenuamente malizioso.
Si accorse di avere le spalle al muro, non aveva nemmeno notato quando ci era arrivata. Si sciolse piano e con eleganza, scivolando via dalle calde mani di Marie, stringendone una con la sua. Tirandola leggermente la guidò fino alla camera da letto, al letto matrimoniale ancora disfatto tristemente solo da un lato. Sulla sedia c'era ancora il pigiama rosa di Satella e il suo intimo bianco.
Si sedette, lasciando la mano a Marie difronte a lei. Ormai tremava vistosamente, aveva come un buco nello stomaco e quel formicolio al ventre minacciava di diffondersi sempre più in basso. Non lo sapeva nemmeno lei ma stava fremendo, fremendo per la donna che aveva davanti, per l'eccitazione al pensiero di ciò che stava per accadere...

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Si lasciò andare, abbandonando il corpo sul letto, sotto quello di Marie.
La sentì scendere con le labbra fino al collo, inclinò leggermente il capo esponendo la pelle bianca ancora di più, oramai stava perdendo il già poco controllo che aveva di se.
Il primo segno di allarme lo ebbe quando sentì la spallina abbassarsi leggermente, fu un battito eccessivamente pesante del cuore che rimbombò in tutta se stessa.
Marie la stava fissando, quasi le avesse letto dentro... era stata lei a condurla fino a questo punto, ora sentiva il dovere di non deluderla, di non doversi tirare indietro.
Distolse lo sguardo, girando il volto posando una guancia sul letto. Il rosa accesso sul viso contrastava con la pelle lattea del corpo. Non ebbe il coraggio di far capire a Marie che non l'avrebbe fermata, che se era lei si sarebbe spinta fino infondo ignorando quei ricordi che ad ogni contatto un po' più intenso tornavano famelici.
Voleva davvero amare, ma aveva paura che il terrore si impossessasse di lei distruggendo quel legame appena nato. Non sapeva decidersi, voleva provarci ma contemporaneamente non voleva... di tutto questo dilemma all'esterno uscì il suo silenzio e il serrare le mani alle lenzuola.

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Si stava quasi abituando a quei baci così dolci, così come alle carezze e ai sorrisi... Sembrava che qualsiasi cosa Marie facesse fosse qualcosa di piacevole, di rassicurante. L'abbracciò e istintivamente ormai si stringeva a lei...
<< Mi dispiace... sei così premurosa eppure io... io... >> non sapeva che dirle, le dispiaceva, le dispiaceva davvero... << Ho paura... >> disse con occhi lucidi. << Però... non voglio che tu vada via... non voglio fermarti...fermarci solo perché ogni volta mi sembra di essere la ragazzina spaventata di quella volta... mi dispiace non so nemmeno io cosa voglio >>

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Con l'ultimo bacio si sentì come anestetizzata, lasciò sfilarsi il vestito e fissò il volto di Marie mentre lei non aveva quasi più nulla indosso. Alle sue parole si sentì sollevata, oltre che felice.
La baciò ancora, ma questa volta ebbe l'effetto apposto, questa volta aveva definitivamente risvegliato in lei una lussuria che non si era mai potuta concedere. Sentiva il tocco di Marie sul seno e sul ventre, bastarono quelle carezze a farle provare un desiderio intenso. Percepì i seni diventare sempre più sensibili, quasi doloranti, e la lussuria prendere il sopravvento partendo proprio dal umido basso ventre.