Appartamento di Satellizer El Brideget

Satellizer

Guardando i suoi occhi capì immediatamente, cogliendo la palla la balzo. In effetti non era mai stata intima con qualcuno, ma non per questo non si era fatta fantasie, anzi... il suo timore degli altri, il suo forzarsi ad evitare ogni contatto non ha fatto altro che far crescere le sue voglie proibite.
Decisa, invertì le loro posizioni in un attimo, portando Marie sotto di lei. Toccare la spaventava molto meno che farsi toccare così, col seno ormai scoperto e quasi nuda se non fosse per gli slip, fissò per un attimo gli occhi azzurri di Marie per poi superare il suo inguaribile imbarazzo. Avvicinò il volto al suo, dandole un piccolo bacio sulla guancia, per poi scendere con le labbra fino al collo, mordendolo appena con i denti. Era una di quelle cose che aveva sempre voluto fare. Come a valersi far perdonare dove aveva lasciato il segno roseo dei denti diede un bacio dolcemente infantile.
Passo poi al seno, sfiorandolo per poi poggiarci i palmi sopra, sembravano così morbide e soffici, per poco riuscì a frenare la voglia di stringerle fra le mani.
Lei era nuda ma Marie vestita, tuttavia sentì la timidezza riprendere ancora una volta terreno in lei. << Do...Dovrei farlo io? >> chiese imbarazzata per una cosa così scontata. Praticamente le stava chiedendo se poteva spogliarla pur essendo lei in completa bella vista.

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Scosse la testa in segno negativo, per poi cimentarsi nell'impresa. Dolcemente, e anche un po'goffamente, lasciò in intimo anche Marie. L'osservo meravigliata per più di qualche secondo... un altra persona...un altro corpo... scese con la destra, accarezzando dai formosi seni fino agli slip, lo fece lentamente, fu un movimento languido e malizioso, guidato però dal suo stupore più che della lussuria. Lussuria che invece guidò il suo morso stavolta sulle labbra e la sua mano sull'intimità di Marie, che accarezzò da sopra le mutandine, iniziando piano a premere con l'indice e il medio....

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Emise un gemito molto acuto appena le dita di Marie le toccarono le punte dei seni, nemmeno lei sapeva di essere così sensibile. Dovette appoggiare entrambe le mani sul letto per non abbandonarsi completamente sul corpo di Marie. Sentiva il seno bruciare, era una sensazione simile al dolore ma diversa, perché non voleva altro che continuasse.
Si sdraiò di lato, togliendosi da sopra Marie e con la mano libera tornò sull'intimità della ragazza, stavolta più decisa, infilando la mano sotto gli slip toccandola direttamente. Subito sentì la sua eccitazione alle stelle, tanto da avvertire qualcosa di umido fra le proprie gambe.
La sua mano la accarezzava, lentamente, sfiorando con remore una zona così intima senza però convincersi a donare davvero piacere, senza sapere che probabilmente quella era una piccola tortura.

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Era talmente impreparata al piacere improvviso che questa volta non riuscì a non cedere. Una scossa, un impulso elettrico le percorse tutto il corpo costringendo a contrarsi ogni muscolo, strinse all'inverosimile le lenzuola sotto di lei e riuscì appena a togliere di nuovo la mano da Marie altrimenti avrebbe potuto farle male.
Concentrata solo su stessa per non cedere, si bagnò completamente appena Mariè cominciò a toccarla. Avrebbe voluto dare piacere anche a lei, ma non riusciva a contenere le sensazioni che provava, al solo pensiero che Marie sarebbe entrata dentro di lei rischiava di raggiungere l'apice. Non aveva mai esplorato la propria sessualità Satella, mai, nemmeno una volta ci aveva provato da sola. Forse per quello ora era tanto sensibile e le sue reazioni così difficili da controllare.
Un po' la preoccupava continuare, era ansiosa, ma la schiena inarcata e le gambe un po' aperte verso la mano di Marie che la massaggiava esprimevano chiaramente cosa volesse, per non parlare del suo essere ormai incredibilmente bagnata.

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La sua voce era un continuo di gemiti, alcuni strozzati, altri lasciati andare senza freni. Seguì la scia di baci di Marie fino alla loro meta, sentì l'addome contrarsi non appena le toccò le gambe per allargarle ancora un po' per poi iniziare a godere del piacere che le stava donando. I gemiti divennero sussulti quasi violenti, stese le gambe in uno spasmo, urlando per un attimo per poi mordersi un dito per riuscire a controllare la voce. << M-Marie... >> riuscì a scandire, senza però che i suoi gridolini continui le lasciassero aggiungere altro...

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Quando la bocca di Marie lasciò la sua rosa bionda oramai gocciolante ebbe un attimo di tregua, ansimava vistosamente. Gli occhi persi nel vuoto colsero appena il viso che le diede un'altro lungo bacio, chissà se il respiro di Satella era così bollente come lo percepiva lei stessa.
Sentì il dito di Marie dentro se e il piacere, il dolore, ogni sua emozione parve saprire, rimanere bloccata nel tempo per un lunghissimo attimo. L'unica cosa che sfuggì fu un suo urlo lasciato metà, un gemito acuto e femminile. Portò le braccia attorno la schiena di Marie, stringendosi a lei con tutto il corpo. Poggiò la testa sulla sua spalla con le labbra non molto lontane dall'orecchio. << Fa male... >> sussurrò inconsapevolmente e con voce bassissima e difficile da percepire.

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Alle parole di Marie intuì il lamento che le era scappato, rammaricandosi di non essere riuscita a sopportare quel po' di dolore. Annui leggermente e agli occhi di Marie su di lei sorrise spontaneamente, il viso purpureo di Satella era incredibilmente dolce, da bambina imbarazzata.
Questa volta tentò di rimanere rilassata, accogliendo Marie senza stringersi troppo. Gemette lo stesso, ma questa volta la sua voce conteneva la roca sfumatura del piacere.
<< Qualsiasi cosa dirò non voglio che ti fermi... lo so che è egoista ma voglio essere amata...nonostante il mio patetico carattere >> tremava, aveva gli occhi lucidi, ma il suo piccolo sorriso non aveva abbandonato le labbra rosso scarlatto.