A spasso fra i negozi!

Satellozer

<< Ma nonostante quello... la mia paura è rimasta. Non so perché, non so casa sia, non so nulla di me. Spesso ne ho fatto una colpa al mio passato ma avvolte... è come se inconsciamente fossi io stessa spaventarmi, a convincermi che certe cose facciano così male da non sopportarle. >>
Porse la guancia alla carezza di Marie, il suo tocco scacciava le preoccupazioni. << Domani andremo, infondo prima o poi avrei dovuto rivedere almeno papà, è inutile che faccia passare altro tempo... poi in un modo o nell'altro, ricomincerò davvero da capo... ricominceremo, senza più alcun ostacolo, ne sono sicura. >>
Lasciò il cucchiaino nella coppa ormai vuota.
<< Perché con te, nonostante tutto, sto sempre bene >> disse con un dolce e luminoso sorriso, aveva mille pensieri ma aveva anche Marie con lei, non riusciva e non poteva essere triste.

Satellizer

Marie andò a pagare i gelati, per poi uscire. Si alzò anche lei, prendendo la busta col suo abito. << In realtà, c'è ancora qualcosa che vorrei comprare... però... >> abbassò gli occhi, visibilmente imbarazzata. << forse è presto... se può essere "presto" per qualcosa di simile... >> ci pensò qualche istante su poi, decisa, ma ancora più arrossata in viso, prese Marie per mano, tirandola leggermente per incitarla a seguirla << V-vieni con me >>
La portò per qualche minuto, finché non arrivarono ad un panchina al centro di un viale del centro commerciale. << Aspettami qui... e non provare a seguirmi! >> l'imbarazzo delle sue parole si poteva quasi toccare.
Camminò a passo svelto in un piccolo negozietto difronte la panchina, una gioielleria, non usciva spesso a fare shopping, ma si era già fermata diverse volte davanti le vetrine di quella precisa gioielleria.
Stette dieci minuti buoni prima di uscire e tornare da Marie con un piccolo sacchettino di velluto rosso scarlatto.
<< Questo... questo è per te... >> sussurrò, porgendoglielo timidamente. Aveva il cuore a mille.
Dentro il sacchettino chiuso da un nastro c'era gioiello ovviamente, un piccolo cuore dorato diviso in due parti, una con inciso la M e un altra la S, assieme a due sottile catenine d'argento.
<< Se vuoi... puoi aprilo ora o a casa... >>

Satellizer

Fu ingenuamente sorpresa dalla reazione di Marie, che le fece salire ancora di più il cuore in gola, ma solo per la felicità. Quando la baciò le cinse dolcemente i fianchi, ricordandosi poi che era in mezzo ad un centro commerciale, avvampò per la vergogna, ma aspettò fino all'ultimo per allontanare le labbra da lei. Poggiò il volto sul suo petto, fra i generosi seni, come a volersi nascondere.
<< Non credo sia una buona idea... visto dove siamo. >> borbottò imbarazzata, ma contenta. La sua anima era così cristallina che le sue emozioni erano terse e chiare a chiunque guardasse.
<< Però... ti amo anche io... >> strusciò dolcemente il volto al suo petto, stringendosi a Marie, non curandosi nemmeno lei delle altre persone. Infondo non stavano facendo nulla di male.
<< Quando andavo al liceo, vidi due ragazze scambiarsi un regalo simile a San Valentino. Sembravano così felici... ero così invidiosa di loro... ora invece so anche io cosa si prova... >>

Satellizer

Scosse la testa in senso negativo, << Per me possiamo tornare... >>
Per i suoi standard era stata lì dentro fin troppo, ma non le pesava affatto.
Si incamminò insieme a Marie. << Se torniamo a casa tua, dovrei prima andare a prendere il mio cellulare per chiamare Violet, altrimenti poi dobbiamo scendere apposta. >>
Non ci aveva fatto caso, ma stava dando per scontato che avrebbe passato la notte da Marie, aveva passato 20 anni da sola e ora, in due giorni, non pensa di starci nemmeno un minuto...

Satellizer

<< Come potrei non saperlo... >> L'abbracciò, stringendosi al suo braccio per un po' prima di lasciarla guidare.
Marie era incredibilmente semplice, molto più di quanto lo potesse essere lei. Veramente bastava essere se stessa per farsi amare da lei, perché l'amasse quasi incondizionatamente. Non poteva essere così presuntuosa da esserne certa, ma sentiva che era così. L'esserle rimasta accanto dopo tutti i problemi che le aveva dato ne era la prova, qualcun altro sarebbe già fuggito anzi, non si sarebbe mai avvicinato.
Senza che sene accorgesse erano a casa sua << Faccio in un attimo, se vuoi puoi anche aspettarmi in auto. >>
Scese dalla macchina prendendo la busta col vestito e dirigendosi alla porta di casa.

Satellizer

Entrò a casa, posando la busta su una sedia in cucina e iniziò a cercare il cellulare.
Fu un impresa ritrovarlo, dato che non lo usava mai non ricordava di preciso dove fosse andato a finire. Alla fine lo pescò da un cassetto e senza pensarci ancora su chiamò Violet. Era davvero una fortuna che avesse il suo numero, chiamare direttamente a casa sarebbe stato troppo imbarazzante per lei.
Dopo diversi squilli, la voce della sorella rispose, ed anche alquanto preoccupata << Satella! È Successo qualcosa?! >> << Violet... no non è successo nulla.. >> << Sicura?... Non mi avevi mai chiamato... >> << Si... scusa... >> Sentì un sospirò di sollievo << Menu male... non dovresti essere in giro con Marie? Pensavo fosse successo qualcosa. >> << No, non è successo nulla... aspe, come fai a sapere che ero con Maire? >> rise Violet << Allo stesso modo con cui sapevo come trovarti stamattina... comunque non ha importanza, come mai chiami Sorelllina?, dubito che il tuo sia un semplice saluto. >>
Lascio perdere, concentrandosi sul motivo della chiamata. << Domani... vorrei venire a casa, da papà, da te... e da Luis. >> << Davvero?... >> ci fu qualche istante di silenzio. << Avvertirò del tuo arrivo, sarò felice di rivederti qui, anche Papà lo sara... >> << Violet... >> << Non preoccuparti, è sempre la tua casa Satella, >> << Ci sarà anche Marie >> << Non avevo dubbi. A domani sorellina, ti chiamerò se ci sarà... qualche problema. >> << Grazie Violet. >>
Sospirò, improvvisamente nervosa... tornare a casa... non sarebbe stato tutto rose e fiori.
Posò il vestito nell'armadio, nella busta ci mise dei vestiti di ricambio da portarsi da Marie e uscì.
<< Eccomi qui... ho chiamato Violet, avvertirà lei della nostra visita di domani... >>

Satellizer

<< Voglio andare domani, se ci ripenso ora non andrei mai più... >>
Si strinse nell'abbraccio di Marie. << Grazie... per stare sempre con me... >> una lacrima le cadde, era più provata di quanto non sapesse.
<< Non so come farei se dovessi rimanere di nuovo da sola... sarei perduta. Prima mi ero quasi abituata ma ora... ora sarebbe impossibile. >>
Si liberò, lentamente, guardandola col viso rigato dalla lacrima di prima, ma con un affranto e dolce sorriso. << domai sarà l'ultima volta, poi sarò una ragazza normale, con una vita normale e un amore fantastico... >>

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<< Si... >> Mise la busta con i suoi vestiti sui sedili dietro.
Mentre si dirigevano a casa di Marie, cercò di pensare ad altro, era inutile preoccuparsi da ora per domani. E qualcosa con cui distrarsi la trovò.
<< Marie... in questi giorni, sono successe diverse cose, per cui anche se non volevo così tanto, conosci molto del mio passato... io invece non ti ho mai chiesto quasi nulla di te... spesso mi hai detto che la tua vita era... solitaria? Avevi anche tu problemi con la famiglia? Io... io sono quello che sono... ma una ragazza come te penso abbia avuto qualcun altro... accanto. >>
Era un po'imbarazzata dall'argomento ma abbastanza curiosa...