Appartamento di Jubei "Inner"

Akemi

Senza aspettare oltre, presi i barattolini del peperoncino e della paprika, richiudendo poi lo sportello della dispensa. Era una bella sensazione cucinare insieme a qualcuno: quasi sempre, da quando mi ero trasferita in città avevo sempre cucinato da sola, oppure andavo a mangiare fuori casa; cucinare invece per qualcuno è una cosa che mi faceva sentire importante per qualcuno, e già il sapere quanto Jubei teneva a me, mi rendeva felicissima. Notai Jubei con indosso un grembiule da cucina, e non so il perchè ma con quel grembiule addosso aveva un aria molto più bella e attraente. Mi riscossi da quei pensieri maniaci per andare a controllare intanto gli spaghetti, che avevano l'aria di essere quasi cotti. Ecco la Paprika e il Peperoncino, Jubei dissi sorridendo, per poi darle un bacetto sulla guancia. Jubei sembrava abbastanza impegnata con la carne, per cui, mentre aspettavo che la pasta fosse pronta, presi da alcuni cassetti le posate, la tovaglia, i piatti e i bicchieri e apparecchiai la tavola per due. Appena finii di sistemare la tavola, spensi il fuoco degli spaghetti, ormai ben cotti.

Akemi

Appena sensi il fuoco pensai se era sicuro averle dato i barattoli di spezie, considerando che la "parte" più dolce e infantile di Jubei era alquanto sbadata, considerando gli episodi precedenti in cui era caduta. Senza neanche finire questo pensiero, vidi Jubei starnutire continuamente, correndo poi a lavarsi al lavandino. lo so, però sei la mia dolce , carina e gentile pasticciona le dissi dolcemente, dal momento che aveva un aria triste, come se si sentisse in colpa. Dopo che Jubei, finì di preparare la carne, mettendola insieme agli spaghetti, portando il tutto al tavolo, mi sedette anch'io. Itadakimas a te, Jubei dissi, unendo i palmi delle mani, come in preghiera, per poi prendere una buona porzione e cominciando a mangiare: la carne era cotta al punto giusto, e nonostante le spezie erano pochino di più di come me l'aspettavo, le davano un maggior sapore. complimenti, Jubei, è perfetto. Non mi aspettavo fossi una cuoca così brava le dissi sorridendo per poi tornare a mangiare la mia porzione: a causa delle forti emozioni provate in quel giorno mi era venuta una gran fame, e sicuramente la porzione di ramen che presi non sarebbe bastata, ma sarei riuscita a prenderne un altro po, dato il famelico appetito della ragazza?

Akemi


Avevo visto al parco quanto era letale la fame di Jubei ma ora a tavola era tutta un'altra cosa: dire che sembrava una belva mangiare era dire poco e dovetti rinunciare a prendere quel che restava del Ramen, il quale venne immediatamente finito da Jubei. Nonostante avessimo finito di mangiare da poco Jubei aveva un'aria molto stanca, quasi stremata. E le sue parole confermarono la mia ipotesi. in verità si, dopo tutte le emozioni di oggi credo che una buona dormita sia quello che ci vuole dissi sorridendo , guardando quel suo bel visino che ricorda più quello di una bambina piccola che di una giovane donna. Mettendo forza nelle braccia, sollevai Jubei, tenendola bene, portandola nella camera da letto, ascoltando con curiosità quello che mi disse: chissà cosa intendeva che Inner ha lasciato dei messaggi; ero troppo stanca per pensare, così decisi che ci avremmo pensato la mattina dopo. Arrivate in camera la adagiai sul letto mettendomi di lato, abbracciata a lei, stringendola teneramente. Sei veramente bella le sussurrai dandole un bacio sulla guancia.

Akemi

Jubei doveva essere veramente stanca: quell'esperienza avvenuta nel parco dove l ha portata a cambiarsi con "l'altra Jubei" doveva averla proprio distrutta. Prima che si addormentò di colpo disse qualche frase che non capii benissimo, sentendo solo che Inner era già stata in questo posto; il resto non riuscii a comprenderlo dal momento che Jubei si addormentò nel mezzo della frase. La feci mettere sotto le coperte ,facendo attenzione a non svegliarla, e dopo mi misi anche io nel letto, e poi, stringendomi al caldo corpo della ragazza, piano piano mi feci sopraffare dal sonno e la stanchezza, dormendo profondamente e serenamente, grazie anche alla sensazione di stare vicino Jubei.