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Akemi

Rimasi stupita dalla sua risposta è stentavo a Credere che una ragazza dall'aspetto innocente come Arnora avesse un carattere difficile. Sorrisi però a quelle parole , perché forse inconsciamente, Arnora mi fece capire che si preoccupava per me, e sicuramente una persona così non mi avrebbe potuto fare niente. non mi creeresti alcun disturbo, anzi, come ho detto prima mi renderesti solo felice. È vero che non ci conosciamo per niente, però sono fatta così io, tendo ad affezionarmi velocemente alle persone, e soprattutto dopo aver sentito la tua situazione, non cè la farei a starmene senza fare niente, perché tutti hanno il diritto di essere felici. le dissi, prendendole la mano che stavo stringendo, con tutte e due le mani, continuando a parlare. inoltre. ....sei la prima persona che dopo tanti anni mi fa capire cosa significa stare in compagnia, e non ce la farei proprio a tornare di nuovo nella solitudine, e vedo che anche tu hai bisogno di qualcuno accanto. Permettimi di darti una mano , così che entrambe non soffriamo più della solitudine. Ti prego. ....Arnora. ...vieni a stare da me, anche solo per un po'...ti prego. .. dissi tristemente, con gli occhi lucidi. Se alla fine Arnora avrebbe rifiutato non mi sarei opposta per nulla al mondo, ma sarei stata preoccupata per lei...

Akemi

Feci un sorriso raggiante, ero quasi commossa, che stavo per mettermi a piangere. Non potevo crederci, finalmente avrei vissuto in compagnia di qualcuno: non sarei più caduta nel baratro della solitudine, niente più notti insonne a piangere, tormentate dagli incubi, finalmente avevo qualcuno con cui condividere la mia vita; se era un sogno, pregai di non svegliarmi mai più. te l'ho detto, mi fai solo piacere se vieni a stare da me. le dissi sorridendo.
Arrivò poi il cameriere a chiedere le ordinazioni e Arnora disse subito di offrire: stavo per risponderle, ma dal suo sguardo capii che non ammetteva repliche; in ogni caso un modo per sdebitarmi l'avrei sicuramente trovato. io prendo un cappuccino caldo... dissi semplicemente, al cameriere, il quale scrisse tutto, per poi tornare all'interno del locale. Arnora....cosa ti va di fare dopo??? io non saprei, tu hai qualche idea chiesi un po imbarazzata.

Akemi

Sussultai per la sorpresa quando Arnora mi prese le mani, le quali strinsi fortemente anche io fissandola intensamente, sorridendo. Arnora propose di andare sul ponte: conoscevo il posto, era un grande ponte che attraversava il fiume che scorreva nella città, molti dicevano che era una meta dove vi si recavano numerose coppie di fidanzati. Quando Arnora stava per dire che era un posto romantico, arrossii notevolmente, e si poteva decisamente notare data la mia pelle leggermente palliduccia. Il mio cuore poi cominciò a battere più forte, che sembrava non volersi più fermare, era forse per quel sentimento??? era forse.....amore?? certo , sarei felice di andarci. dissi timidamente. Il cameriere posò sul tavolino il caffè e il cappuccino, ma li ignorai completamente, dato che ero persa negli occhi di Arnora. sei bellissima... le sussurai.

Akemi

Sorrisi a vedere Arnora rossa per l'imbarazzo. Risi un pò, ma poi anch'io arrossii quando vidi il volto di Arnora avvicinarsi al mio: stava per baciarmi....oddio , no! Non potevo crederci, ero forse morta e stavo in paradiso? Timidamente avvicinai di un po anche il mio viso, ma la ragazza si tolse. Ci rimasi un po male ma non lo diedi a vedere, ma capivo perfettamente che non era ancora il momento, tantomeno il luogo adatto.
Sorrisi per la domanda che mi pose, cominciando a bere un po del cappuccino, aggiungendoci anche una bustina di zucchero. beh, della mia vita cosa ti posso dire? Non è così lunga la storia: come già sai discendo da una ricca famiglia, dove mio padre è direttore di una famosa ditta che opera sul piano commerciale, ma non mi sono mai interessata più di tanto sul lavoro dei miei. Sin da piccola ero a disagio nell'esagerato lusso in cui vivevo, così riuscii a convincere i miei a farmi frequentare una scuola pubblica anziché una privata. Appena finii il liceo decisi di andare a vivere per conto mio. le dissi sorridendo, guardandola intensamente come prima, e prendendole una mano con la mia, intrecciando le mie dita con le sue. da come mi hai detto, suppongo tu non abbia un passato felice, ma se te la senti, ti ascolterò con tutta me stessa. le dissi.

Akemi

Normalmente se qualcuno ti direbbe che in passato ha commesso furti, indipendentemente da quello che ha rubato, ci si dovrebbe spaventare e scappare da quella persona perché potrebbe essere pericolosa, ma ciò non c'entrava nulla con Arnora. Mi intristii a sentire la breve storia della sua vita, nella tristezza e la povertà, e rimasi colpita quando mi disse che aveva perso la madre a causa di una malattia, anche se non riuscii a capire perché per Arnora la perdita era come una liberazione. mi...mi dispiace per quello che ti è successo. Ma non preoccuparti perché io non ti giudico affatto, anzi ti ammiro ancor di più, perché hai cercato di fare tutto ciò che potevi per continuare le dissi tristemente, ma sorridendo per rassicurarla, accarezzandole una guancia. D'un tratto si alzò di scatto dove mi propose di andare al ponte, e mi si illuminarono gli occhi quando disse del tramonto: per certi versi, a volte sapevo essere molto romantica. Arrossii di nuovo quando mi disse che ero più bella del tramonto, per poi dirigerci fuori dal centro commerciale, tenendola per mano. non mi tormenteresti mai con la tua storia, perché voglio cercare di aiutarti a renderti il più felice possibile, e poi... mi avvicinai al suo orecchio sei tu quella più bella. .. le sussurrai maliziosamente, per poi darle un bacio sulla guancia.

Akemi

Fui felice che Arnora ricambiò la mia mano stretta alla sua, e sorrisi al vederla imbarazzata quando le diedi il bacio. Continuammo per la strada che portava al ponte, quando Arnora mi fece segno di aspettare, per poi andare con passo veloce. Inizialmente non capivo , ma quando la vidi entrare in un negozio di fiori , strofinai le mie guance con le mani perché erano di nuovo diventate rosse e molto calde. Persi un battito quando Arnora tornò con una rosa in mano; la annusai, perdendomi nel suo profumo, e sentii il cuore pulsare sempre più veloce, troppe emozioni in una sola volta: la rosa, il complimento e soprattutto l'abbraccio caldo di Arnora. Tutte quelle emozioni mi avevano paralizzata per qualche istante , per poi ricambiare fortemente l'abbraccio. anche tu sei molto dolce, oltre a essere bellissima. Forse non te ne rendi conto ma è così... le sussurrai , per poi continuare. grazie...sei la prima persona che mi abbia mai regalato dei fiori. Tu sei...sei la persona più fantastica che abbia mai incontrato. le dissi, commossa, facendo cadere una piccola lacrima, per l'emozione.

Akemi

Pensavo di averla fatto felice con quelle mie parole, ma la risposta di Arnora fu molto fredda. Non era colpa sua, ovviamente : sicuramente si era ricordata di un evento che l'aveva sconvolta molto, che l'ha portata a non fidarsi più degli altri e di sé stessa. Era la stessa cosa che mi succedette quando mi lasciò la mia prima ragazza, e forse era lo stesso motivo per Arnora. Camminai silenziosamente con lei, per poi raggiungere il centro del ponte, dove si poteva vedere il meraviglioso tramonto. A questo punto decisi di prendere coraggio per dire ad Arnora quello che provavo. Arnora. .. le dissi, prendendole le mani e stringendole fortemente. non è vero, quello che hai detto...sei veramente una ragazza dolce, simpatica e soprattutto bellissima e fidati di mè , non ti mentirei mai, perché anche se non tè ne rendi conto , mi fai capire la persona fantastica che sei......so che hai dolorosi ricordi del tuo passato, e se un Giorno vorrai, ti ascolterò con tutto il cuore, cercando di liberarti dal dolore, facendoti stare felice. ... mi persi un attimo, ma ce la dovevo fare...mi piaci moltissimo, Arnora e voglio stare con te... le dissi, per poi concludere la mia confessione con un dolce e caldo bacio, che si scambiarono le nostre labbra, dove assaporai il dolce sapore delle sue.