Gita al mare

Un classico litorale marittimo, dove la gente si reca per passare una bella giornata sotto il sole, rinfrescandosi nella pulita e fresca acqua del mare. Il luogo è molto conosciuto e visitato durante tutto l'anno: sia d'estate, per chi vuole trovare una scappatoia al duro peso del caldo, sia d'autunno, per chi vuole farsi una piccola passeggiata sulla spiaggia, ammirando lo scroscio delle onde, o all'occorrenza, andare in uno dei ristoranti vicini ,; dove offrono alla gente squisiti piatti tipici a base di pesce.

Akemi

Il viaggio non fu lungo , ma la città non si affacciava proprio sul mare, quindi ci voleva almeno una mezz'oretta per arrivare, ma tutto sommato non fu noioso, dato che mi tovaglie in compagnia di Arnora. ....la mia Arnora; appoggiai una mano sulla sua, la quale per tutto il tempo era stata adagiata sulla mia gamba, sorridendole. Appena arrivate , parcheggiammo in una zona dove non vi era una gran folla, soprattutto in quel periodo, in cui il lavoro impediva a una gran parte delle persone a rinunciare a quel meraviglioso posto. Il cielo era fortunatamente sereno, ma non vi era un gran caldo, anzi, era accompagnato da una soffice e piacevole brezza marina. Scesi dalla macchina, e la aiutai a scendere, per poi darle un caldo e amorevole bacio. è un bellissimo posto, vero? ?? E lo è ancor di più se ci sei tu.... le sussurrai per poi darle un altro bacetto. che ti va di fare prima? ? Vuoi andare a mangiare a uno dei ristoranti, o ti va di fare una bella passeggiata sulla spiaggia? le chiesi , accarezzandole i capelli.

Akemi

I suoi stupendi baci. ....I suoi forti e caldi abbracci mi facevano sentire come rinata: tutta quella tensione e il dispiacere provato a vedere la vecchia casa di Arnora era come scomparso, lasciando il posto ad un grande senso di calma interiore.
ti amo anch'io, amore mio.... le sussurrai sorridendo , per poi stringere la sua mano con la mia, per poi andare insieme sulla spiaggia , perdendomi nel tepore della sua mano, anche se un pochino sudaticcia, il rumore dello scroscio del mare, il leggero vento che ondeggiava i capelli e il dolce suono dei gabbiani che volavano. Lasciai un attimo la sua mano, per togliermi le scarpe, così da andare a sentire da vicino l'acqua, la quale mi rinfrescò per bene i piedi, emettendo un piccolo brivido per l'acqua un po fredda. sono veramente felice di essere qui. ....soprattutto con te. .. le dissi, per poi darle un bacio molto passionale, da farmi stare completamente senza fiato. La presi poi in braccio, portandola sulla calda e morbida sabbia asciutta, facendola sdraiare dolcemente, per poi abbracciarla e continuare a baciarla: siamo state troppo tempo senza vederci, ora volevo di nuovo essere coccolata da Arnora, solo come lei sapeva fare...

Akemi

Emisi un piccolo gridolino quando mi fece sdraiare sulla sabbia, bloccandomi i polsi con le mani, ma ero felice: ogni volta che Arnora mi immobilizzava, sentivo sempre la passione e il desiderio di provare quell'immenso piacere insieme a lei. Quando mi palpò fortemente il sedere, quelle dolci e allo stesso tempo lussuriose parole, e quando mi morse dolcemente il lobo, per poco non uscii fuori di testa, e la mia dolce e innocente personalità lasciò il posto a quella selvaggia e affamata di piacere. Infatti, in un istante , la feci ribaltare, portandomi sopra di lei, cercando anche io di bloccarle le braccia, in modo da tenerla ferma. farmi sdraiare sulla sabbia: sei proprio una bambina molto cattiva lo sai? dissi scherzosamente, con voce lenta e provocante, con la bocca a pochissimi millimetri a distanza da quella di Arnora....eh no.....dovrò proprio punirti. .... conclusi per poi baciarla con passione e foga inimmaginabile, andando con le mani dentro la sua maglietta, massaggiando la dolce pelle del suo ventre, entrando poi sotto le coppe del suo reggiseno, cominciando a stuzzicare i suoi capezzoli già turgidi con le dita.

Akemi

Quella dolce e allo stesso tempo eccitante risposta, le sue mani che mi toccavano il sedere e la nuca e i capelli mi fecero perdere quel minimo di autocontrollo che era rimasto, e così aumentai ancor di più la foga del bacio e delle mani che stavano esplorando la sua bellissima pelle. Ritornai poi in me quando si staccò da me, dicendomi che non era il momento adatto: inizialmente non capii e nella mia mente mille dubbi cominciarono a sorgere: forse ad Arnora non le andava così tanto, o forse era un po stanca, al sentire il resto della frase, e quell'eccitante affermazione , capii tutto. mi hai convinto. Andiamo a mangiare qualcosa, dato che più tardi avremo molte energie da consumare le dissi, con malizia, per poi avcicinarla al mio volto, guardandola intensamente.....non essere troppo sicura : vedremo chi sarà quella che riuscirà a far urlare l'altra dal piacere. ... dissi per poi stamparle un bacio molto veloce, ma comunque con gran foga.
Una tregua temporanea era stata fatta, almeno per il tempo necessario per pranzare, ma subito dopo sarebbe giunto il momento in cui avremmo stabilito chi delle due avrebbe prevalso sull'altra. Mi alzai dalla sabbia, sgrullandomi il vestito, togliendo quei pochi granelli di sabbia che si erano attaccati: se ora ci penso, è stata una fortuna che non ci eravamo sdraiate sulla sabbia bagnata. Non potevo neanche immaginarmi cosa sarebbe successo: una doccia non sarebbe bastata per togliere tutta quella sabbia. Mi misi di nuovo le scarpe, per poi incamminarci, uscendo dalla spiaggia, dirigendoci nella zona in cui pullulavano una gran quantità di ristoranti di cucina marinara. non voglio essere sempre quella a scegliere, per cui decidi tu in quale ristorante ti piacerebbe andare: a me andrà bene tutto. ... le dissi sorridendo, tenendola per mano.

Akemi

Prima di risponderle mi godetti il dolce e malizioso morsetto sulle mie labbra che Arnora mi diede, chiudendo gli occhi, per poi trasformare quell'innocente gesto in un bacio fantastico. a dire il vero non so esattamente come è il loro cibo: so solo che tutti i ristoranti hanno un vasto assortimento di piatti a base di pesce, e si può avere anche un buon numero di piatti a base di carne......dai andiamo in quello laggiù che ho come l'impressione che sia un buon posto le dissi , per poi prenderla nuovamente per mano , ed entrare così nel ristorante.
Era un luogo molto rinomato nella zona, dato che aveva piatti a basi di pesce provenienti da tutto il mondo: dal classico sushi giapponese, al buonissimo fish& chips inglese. All'interno il locale aveva anche un bel gusto di arredamento: oltre a vari utensili adatti alla pesca attaccati al muro, nella grande sala con i tavoli vi era una gigantesca cartina del mondo, e varie bandiere di nazioni di ogni continente appese da ogni parte, persino in vetrina. Forse era la calda atmosfera del luogo, o il fatto di essere in compagnia di Arnora, ma una volta entrata in quel locale mi sentivo più felice.

Akemi

Andammo in uno dei tavoli ancora liberi per i clienti che dovevano arrivare, e sorrisi quando Arnora mi scostò la sedia per farmi sedere: nonostante il suo carattere un pochino burbero , sapeva dimostrare benissimo in pochi gesti la sua gentilezza e la sua dolcezza. Presi la mano di Arnora che aveva poggiato sul tavolo, stringendola fortemente. Fui poi sorpresa quando mi chiese di chiederle qualcosa sulla sua vita o sul suo passato, capendo subito che si riferiva a quando eravamo andate al suo vecchio appartamento per prendere le sue cose e la avevo chiesto di quando viveva in quello schifo di posto. La curiosità era molto forte ma ho cercato di lasciare stare, dato che si trattava di un argomento molto delicato e decisamente tutt'altro che felice; tuttavia però era stata lei a chiedermelo e fui felice che aveva trovato il coraggio di aprirsi a me. non voglio costringerti per forza a raccontare, ma sono felice che tu me lo abbia chiesto. .......se ti va, o solo se te la senti, mi piacerebbe sapere qualcosa della vita insieme ai tuoi genitori, o anche su come hai vissuto in quello schifo di appartamento: non potrei mai immaginare minimamente quello che tu abbia passato. le chiesi gentilmente, dandole un leggero bacetto sulla mano.

Akemi

Stetti a sentire con piena attenzione il suo racconto: alcune cose me le aveva già accennate il giorno che ci eravamo incontrate, mentre le altre cose mi stupirono terribilmente; era incredibile che una ragazza dall'aspetto innocente come Arnora ha avuto tutti questi tristi eventi nel suo passato, ma nonostante questo passato, ora lei era qui, con me, e io la amavo, lei amava me è non poteva esserci cosa più bella.
Quando finì il suo racconto, non so cosa mi prese, ma , abbassato lo sguardo, iniziai a far uscire alcune lacrime per la tristezza. scusami. .....ma ancora fatico a credere che una ragazza bellissima e gentile come te, abbia dovuto affrontare tutto questo. Tu ti meriti di essere felice come tutte le altre persone di questo mondo...........non preoccuparti più di nulla, penserò io a prendermi cura di te e a guarire tutte le tue ferite le dissi sorridendo quanto più potevo, con ancora qualche lacrima che scivolava giù dalle guance, baciandole dolcemente le mani che erano ancora strette fortemente alle mie.

Ero ancora un po scossa, e avevo gli occhi che a causa delle lacrime mi ostruivano la vista, ma vidi bene il suo voltosi era incupito e intristito: forse avevo detto qualcosa di male inconsapevolmente, però non avevo intenzione di continuare a chiederle altro: mi immaginavo quanto deve essere stato faticoso per Lei, raccontare questi brutti avvenimenti del suo passato. Per tranquillizzarla le sorrisi, prendendole la mano e dandole un piccolo bacetto.
Poco dopo arrivò il cameriere, che ci portò i menù, e Arnora ritrasse la mano: sapevo benissimo che non era abituata a far vedere in pubblico i suoi sentimenti. Aprii il menu, vedendo la moltitudine di piatti che il locale aveva da offrire, che stavo avendo l'acquolina in bocca. Arnora, tu cosa prendi? le chiesi gentilmente.