Capitano delle armate Yuri
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| Marie
Mentre stavamo uscendo dal locale Yuki sembrava avere uno sguardo....più profondo, come se fosse in pensiero per qualcosa, anche se ciò non basto a bloccare la sua dolcezza, dato che mi scostò con le dita un ciuffetto di capelli che mi copriva il volto.
Appena fece quella domanda, sbarrai gli occhi per lo stupore, non tanto per il tipo di domanda, ma l'espressione quasi impaurita e preoccupata con cui me la pose. Dato che sembrava quasi implorante di sapere la risposta, decisi di accontentarla, e continuammo a camminare, tenendoci a braccetto.
beh....sai come si dice....puoi sceglierti gli amici, ma non i parenti.......purtroppo io , a differenza di molti altri, non ho mai avuto dei veri e propri genitori: sin da quando ero nata sono stati sempre attaccati al proprio lavoro, e avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di continuare a farlo, anche dimenticando la propria figlia.....i miei primi anni li ho passati praticamente da sola, senza una figura paterna e materna che mi sostenesse e insegnasse ciò che c'è da sapere, quindi ho dovuto fin da subito badare a me stessa, ma non è stato così male, in fondo ci ero abituata feci un sorriso, per poi rabbuiarmi di colpo i problemi arrivarono poi avanti.....quando scoprii....la mia.....attrazione verso le ragazze, la prima cosa che mi preoccupai era la reazione dei miei genitori a questa notizia, se così possono essere chiamati, dato che per me erano poco più che dei semplici conoscenti; inizialmente fui sorpresa dalla loro reazione apparentemente positiva, e fu anche grazie a quello che pensai che forse avrei potuto riallacciare i rapporti con i miei.....ma dopo pochi giorni.....sembravano essersi completamente dimenticati di ciò che avevano detto......e cominciarono numerose e infinite litigate colmi di urli e scatti d'ira.....venivo costantemente picchiata, quasi come se fossi una malata, un'appestata, un rifiuto umano. Una volta mi rinchiusero nella soffitta di casa per una settimana, facendomi fare la fame, pur di estirpare quello che per loro era un virus che si era insinuato dentro di me. Dopo aver preso la laurea decisi di troncare definitivamente i rapporti con loro e scappai di casa. disso mentre mi fermai di colpo, quasi come se non avessi più la forza di camminare alle gambe, le quali cedettero fino a farmi inginocchiare, per poi lasciarmi andare a un pianto di sfogo, con le lacrime che scendevano copiosamente dagli occhi. perchè.....perchè mi hanno fatto questo?! Perchè non....non mi hanno lasciato vivere liberamente?! disse a fatica, tra un singhiozzio e un altro, incurante di trovarsi in mezzo a una strada, attorno decine di persone.
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