Piscina pubblica Free Swim

Max

Sghignazza allungile libero lanciato, le braccia si allungano le mani si chiusono ed il busto rimane il piu profilato possibile, in modo da mantenere una posizione sempre areodinamica per spezzare la resistenza dell'acqua, le gambe pedalano con forza e cerca di sfruttare tutta la sua esperienza con il nuoto e la sua muscolatura dell'allenamento militare, il rwespiro perfettamente sincronizzato alle bracciate, ed il tempo preciso e lineare, mentee accellero veloce, e senza rallentare mai. E' veloce... allenata... ed esperta.. però, tenderebbe a rallentare... in caso vedesse di dare troppo stacco, non volendo avere eventuali vantaggi di pegni, a carico... cercando di ottenere però una aprità e non una sconfitta...

Max

Ridacchio al pareggio osservandola con sguardo furbo e complice... annuisce alle sue parole, e si appresta a raggiungere la scaletta per prima, in modo da poter in caso aiutare ad uscire Serena dall'acqua.

-E bar sia...- direi rimanendo con la mia solita espressione seriosa, anche se decisamente piu rilassata rispetto al primo giorno che Serena mi ha visto, ed attendo il suo muoversi in modo che possano dirigersi affiancate verso al bar della piscina per rifocillarsi il giusto, prima di ritornare negli spogliatoi.. rimango silenziosa nel tragitto osservandomi costantemente attorno tra curiosità ed attenzione rimastami come abitudine per il tenore di vita a cui ero abituata fino a prima dell'incidente in Iraq. Fanno quindi il loro ingresso nel bar che si presenta semplice con pochi tavoli e con panini e paste assortiti da poter scegliere...

-cosa prendi?- le chiedo alzando l'indice...

-vado a prendere il portafoglio.... mi dai la chiave?-

Max

Afferro la chiave e comincio a dirigermi verso gli spogliatoi annuendo al fatto di tornare presto, e alla sua proposta sui panini mi giro facendo il segno con i pollici su, come conferma della sua scelta, quindi mi avvio lesta agli spogliatoi, aprendo l'armadietto ed assicurandomi che tutto fosse in ordine, prendendo il portafoglio e richiudendo con attenzione lo sportello controllando un apio di volte fosse chiuso bene, prima di riavviarmi con passo spedito verso il bar... Sospiro, quindi mentre accellero il passo ricordandomi dei brutti ceffi che avevano posato lo sguardo su di lei prima quando eravamo in acqua, cominciando a preoccuparmi, raggiungo quasi una velocità di corsa stando ovviamnete attenta a non scivolare, e sfruttando le zone di prato perpoter essere piu veloce, faccio per entrare nel bar, e lo sguardo, leggermente allarmato andrebbe a posarsi su dove aveva lasciato Serena....

Max

Nel vedere Serena tranquilla, il viso mi si illumina di un sincero sorriso anche se appena accennato, ed un sospiro di sollievo mi coglie spontaneo, rendendomi conto forse di essere diventata troppo apprensiva... dopo tutto...
mi avvicino a lei e mi siedo nel posto libero in modo da averla a me di fornte, e scrollo il capo

-solo... impensierita che quei ceffi fossero ancora in zona... - ammetto arrossendo ed afferrando il panino donandogli un gran morso... e rimanendo letteralmente meravigliata dal gusto... ma cerco di non farlo notare limitandomi a masticare lentamente e mandando giu piano, distolgo lo sguardo per non mostrare la mia espressione stupita e contenta, sentendomi leggermente a disagio...vado quindi a riprendere il discorso del programma della giornata, e cerco di alzare un sorriso sul mio volto mascherando quella precedente

-quindi... dopo...? camera...?- lo sguardo si pianta su di lei osservandola ora con fare furbo lasciando scivolare il mio sguardo sulle sue labbra.... Dio se ho voglia di baciarla... il pensiero mi fa ababssare nuovamente lo sguardo ed addentare il panino...

Max

Lo shock di aver perso mia squadra nel momento in cui mi allontanai mi ha probabilmente segnato piou di quanto non volessi... trovandomi a preoccuparmi forse in maniera eccessiva di alcune situazioni, in cui effettivamente si poteva stare abbastaqnza tranquilli, in quanto comunque il luogo è pubblico e oltre alla mia presenza vi sono anche quelle del barista e di altra gente che probabilmente interverrebbe in difesa di Serena in caso di bisogno, deglutisco, e prendo atto di queste considerazioni ora, che son seduta ed a mente lucida, sorrido un poco a lei quando mi riferisce della stanza e accellero nel finire quel fantastico panino... rimango silenziosa, ancora forse un poco scossa e pensierosa dalla reazione che mi è venuta spontanea nel lasciare da sola quella ragazza

Max

il mio silenzio viene colto giusto da Serena, il contatto della sua mano sulla mia guancia mi fa alzare lo sguardo su di lei, sguardo profondo e serio che cambia subito però, scorgendo quel filo di preoccupazione in quello di lei, ed il mio volto si addolcisce mentre un sorriso sta per comparirmi sulle labbra mah... lei mi anticipa allargandomi l'espressività delle guance in un tirato sorriso, e rido, una risata breve ma sincera, eh si, il mio viso si illumina di un sorriso, solo per lei, per i sui gesti e la sua premura... per le sue parole... e per vedermelo ricambiare con il suo, nel quale mi perdo ogni volta che si accende in lei...

-bene... andiamo?!- le chiedo mentre mi alzo andando a pagare, solito sguardo al portafoglio, divenuto un'abitudine, ma la mia espressione non muta rimanendo serena mentre pago e ringrazio ed attendo lei allargando il braccio destro offrendolo a lei...

-ora... a cambiarci ed in stanza..?- le chiedo sospirando ed annuendo, infine rispondendo alla sua domanda che dall'inizio vagava senza una risposta

-comunque si... credo che quel panino sia la cosa piu buona che io abbia mai mangiato in vita mia...- dice sorriendo, e con una sincerità spiazzante.

Max

sorrido e mi dirigo con lei sottobraccio fino agli spogliatoi, e comincia pian piano a cambiarmi e una volta vestita mi rimondto la pistola con calma e precisione stano attenta che canna, molla e scanalatore non siano mal inseriti rischiando eventuali inceppi o fastidi, quindi, ancora tenendola senza caricatore e proiettili con la canna rivolta veso il basso, faccio scattare un colpo a vuoto che risuona con un "clack"dovuto allo scorrere dello scanalatore a vuoto di colpi... quindi insierisco nuovmanete pallottole e caricatore nel calcio, metto la sicura e me la infilo nella fondina sotto il braccio destro, rimango silenziosa e seria mentre opero queste due o tre cose, ma ascolto comunque le sue parole e una volta inito annuisco arrossendo

-beh... molte cose a dire la verità...- borbotto mostrandole uno sguardo imbarazzato che si abbassa mentre spazzo la camicia per cecare di appianare gli strapazzi

Max

i lascio prendere per mano e la osservo mentre mi parla, perdendomi in quelo viso dolce, e in quelle parole calde e rassicuranti, ed arrossisco...

-Beh... credi...?La prima volta con una ragazza... tu? La consideri indimenticabile?- le chiede rimanendo curiosa della sua risposta, ed osservandola con attenzione, seguendo con gli occhi ogni particolare di quel bel viso, fino alle di lei labbra, a cui mi avvicino sfiorandole con delicatezza con le mie... meper poi sussurrarele dolcemente vicino all'orecchio

-Ci credo... da un'angelo come te... non mi era sceso nessun dubbio al riguardo... sono fortunata...- e le schiocco un bacio sulla guancia, innocente e fanciullesco, mentre rinsaldo la stretta con la sua mano nella mia e continuo a muovere verso il dormitorio dell'istituto...

prosegue qui!