Un nuovo inzio, La ricerca continua

San

Scioglie quell'abbraccio con fare sconsolato, le mascelle si serrano,,, ed il suo sguardo blu incrocia solo per un breve attimo lo sguardo di lei, che ora non riesce piu a reggere, freddi e distanti,,, forse meglio così... meglio cosi per entrambe... eppure il dolore che porva ora nell'animo pensava potesse sopportarlo meglio, in fondo si conoscono da oggi... anche se lei aveva vegliato su di lei in ombra da un po... abbozza un lieve sorriso, rispondendo solo con un'altra domanda

E' un po... che non hai rogne mhm?
indica con in giro dell'indice l'appartamento, oltre con le parole non può andare...

Tanto da farti pensare a fermarti...
il tono è tutt'altro che minaccioso, lo sguardo si alza solo brevissimi attimi su di lei

Non cambiare idea... questo è un bell'appartamento... e magari davvero puoi riuscire a vivere una vita tranquilla... nel suo sguardo e nelle sue emozioni vi è una sincerità disarmante, ed il dolore che prova, probabilmente è dovuto da un insieme di cose che converglono proprio in quel momento, facendole quasi mancare il fiato, ma la paura è scompara... il danno era fatto ormai e la speranza di rivedere il calore del suo sguardo e di sentire di nuovo il calore del suo tocco, è svanita

Non ti preoccupare... mi cambio... e dopo scompaio dalla tua vista, te lo prometto... come e non fossi mai esistita...

rapida arretra da lei per infilarsi in bagno e cambiarsi rapidamente senza chiudere la porta, non passandole proprio nell'anticamera del cervello come gesto, andando a togliersi pantaloni e maglia, e recuperare l'intimo sportivo che fa passare sopra la cicatrice che le segna la schiena e la maglia, a coprire il suo marchio ed i segni ai polsi cominciando già nuovamente a camminare verso la porta nell'infilarsi le braghe... e chinarsi velocemente a raccogliere la tuta per poterglielo porgere

Canaan

Le sue parole la colsero di sorpresa, tanto da farle inarcare un sopracciglio non capendo quello che intendesse, o forse si aveva capito. Aveva davvero frainteso le intenzioni della ragazza?

Lei aveva cercato di proteggere già una persona alla quale si era legata sentimentalmente, che stesse facendo la stessa cosa con Canaan? Era vero che non aveva più avuto problemi tanto da riuscire a sistemarsi in quell'appartamento.

Quando le disse che se ne sarebbe andata e non l'avrebbe più vista un vuoto e una desolazione incolmabile presero il sopravvento in Canaan. La osservò mentre si cambiava senza alcun tipo di problema davanti a lei, notò le cicatrici che ricamavano i suoi polsi e quella lunga scia che le percorreva il fianco.
I dubbi stavano diventando certezze, che fosse davvero al sicura grazie a lei? Era il suo angelo custode che lavora nell'ombra?

Tutte quelle domande le rimbombarono in testa tanto da farle pulsare il sangue nelle tempie fino a farle male.

Le stava porgendo gli abiti e Canaan era come in catalessi, non sapeva cosa fare o come comportarsi. Deglutì e serrò la mascella, nuovamente
"Dimmi chi sei, dimmi la tua vera identità" il suo tono era quasi implorante
"Non voglio che te ne vada, tu hai sorvegliato su di me facendo in modo che potessi vivere tranquillamente, perché?" ancora il suo tono era tremante, faceva fatica a capire la situazione.

Le si avvicinò nuovamente, l'aveva trattata come una malvivente o un'assassina, di questo era rammaricata ma il suo istinto non l'aveva fatta ragionare con lucidità.
Prese, sempre con delicatezza, la mano con la quale teneva i vestiti lasciandoli scivolare a terra emettendo un suono tonfo e ovattato mentre i suoi occhi cercavano quelli blu della ragazza che tanto l'avevano rapita.

"Voglio solo capire"

Piantina appartamento

San

E' passato troppo poco tempo e ancora non aveva contattato nessuno, per confermare che Canaan era stata trovata, e dove fosse. Non ci dovrebbero essere rischi a riguardo che potessero in qualche modo percepire o sentire le sue conversazioni, forse troppo paranoica, visto quello che chi stava dietro di lei poteva e sapeva fare, quindi inspira, nel vedere i suoi gesti, e nel sentire la sua voce...

Identità?... uno sguardo colmo di tristezza si posa su di lei scrollando il capo

Non ho nessuna identità... sono solo uno strumento.Un'arma che all'occorrenza possa essere d'attacco o da difesa...

Degluitisce e rabbrividisce, lo sguardo si abbassa e continua

non so il motivo per cui l'istituto mi abbia chiesto di proteggerti... senza prelevarti o altro, probabilmente, sei semplicemente una prova che mi pongono per reintegrarmi... dopo... non finisce la frase rivolgendosi ovviamente al fallimento di qualche tempo prima, con quella ragazza

Comunque, di te so solo questo... non sapevo nemmeno il tuo nome... eh, si, fanno esperimenti, io sono la terza di sette, mah non ho capacità particolari se non quella di passare inosservata anche se non vorrei... dice deglutendo, e dando così spiegazione del suo nome... o meglio del numero che ha dietro la nuca, probabilmente ha avuto la fortuna, almeno che lei non avesse collegato la cosa

e so che ci sono operativi di un'organizzazione avversa, ti stanno alle calcagna... ma tu non li puoi vedere... nel sneso... in quel senso... vedere, non è che sono invisibili.. o meglo... ti stavano.... per ora, credo...

parla velocemente, spigando in maniera molto approssimativa la questione tenendo lo sguardo basso per tutto il tempo, fino a quella lunga pausa

Ora... sto sotto agli ordini, fin quando mi conviene... fin quando si mantiene questo ordine... o fin quando non mi ritirano... mah... se dovessero mai darmi un'ordine che possa arrecarti danno, non mi interessa delle conseguenze, mi sgancio e continuo a difenderti. la paura sta tornando con forza in lei... insieme però ad un cipiglio deciso, è sincera. Anche se la sua decisione probabilmente piu che per un reale affetto per Canaan ci sono una miriade di altri motivi... probabilmente per primo, il riscatto per il suo fallimento... Nonostante, l'interesse per lei da parte di San, sia ormai comunque palese...

Ora... a te la scelta... puoi anche prendere la mia pistola e spararmi, mi semplificheresti la vita non poco, in vero... le abbozza un lieve sorriso, anche se lo sguardo non lo asseconda, rimanendo triste e vuoto..

Canaan

Continuò a tenerle la mano per tutto il tempo, mentre le spiegava chi fosse e per chi lavorasse, anche se non entro nei dettagli.
Quanta sofferenza nel suo sguardo e nelle sue parole, talmente tanta che Canaan, quasi come un'automa, andò a stringerle un po' di più la mano come a volerla rasserenare almeno un po'.

Anche lei era un'esperimento? Ecco il perché delle cicatrici e del suo "modo di essere"? Chissà, magari non tutto era dovuto a quello.
Sapeva bene che un'organizzazione le era costantemente alle calcagna, per questo si era sempre nascosta nei posti più improbabili del mondo.
Eppure da qualche mese era tranquilla, da quando era diventata completamente autonoma e il suo tutore (nonché mentore), Siam, l'aveva lasciata vivere da sola.
Che ci fosse lui dietro tutto questo, non lo sapeva e al momento non le importava.
Le importava solo di quella malinconica e triste ragazza che le aveva appena proposto di spararle e porre fine a tutto.

Sgranò gli occhi a quelle parole, era vero che Canaan possedesse una pistola ma era solamente per autodifesa e non aveva mai ucciso nessuno, a parte...
Quel pensiero e l'idea di dover sparare a San le diedero una strana e prepotente forza.

"Io non potrei mai spararti!" disse con tono alto e quasi disperato mentre le mani andavano a posarsi sul viso pallido della ragazza, in modo che potesse guardarla negli occhi.

"Non voglio uccidere ancora..." di sorpresa le lacrime sgorgarono dai suoi occhi grigi e tristi, impetuose e prepotenti come a lavar via tutto il dolore che provava per quello che aveva fatto

Piantina appartamento

San

le reazioni di Canaan la stupiscono tanto da farle dimenticare la paura, lasciando solo un sollievo ed una malinconia senza pari

Hei...

vedendo le sue lacrime raggiunge le mani che aveva sul proprio volto stringendogliele appena e mostrando uno sguardo preoccupato... per poi portarle al viso di lei, altalenando il suo sguardo in ognuno dei suoi occhi, cercandovi chissà cosa in fondo a quella profondità colma di tristezza e disperazione, non aggiunge altro, limitandosi ad asciugarle le lacrime con i pollici prima di cingerla in un caldo abbraccio... e solo dopo qualche istante, parlare ancora

Quanti fardelli, hai anche tu sulle spalle, nonostante tu sia così piccola... mhm?

non chiede nulla, al riguardo lasciando quella domanda retorica limitandosi a sussurrarle nell'orecchio mentre la cinge a se con delicatezza sostenendole il capo con una mano che affonda le dita tra i suoi capelli

Ho le spalle forti... sai?...Lascia che ti porti un po di peso... permettimi di difenderti... e di starti vicina...sono forte.. sai?Anche se non sembra, e con te forse potrei esserlo anche di piu... la sua voce è pacata e dolce, mentre il suo petto si stringe in un nodo di tenerezza e calore, trovandosi agitata di emozioni talmente tanto nell'arco di una giornata sola che si sente sull'orlo dello stordimento, fa una risatina amara...

ti giuro... come mi sono sentita viva oggi, non lo sono stata mai

e tace, limitandosi a tenerla stretta a se, lasciandola sfogare fin quando non ne avrà bisogno... osservando quella ragazza da così vicino, ora... che non le sembra vero, ed aggiunge, solamente, una domanda a lei

Mhm... io sto barando con le corse, un po... visto che anche solo da distante, è un po che ti "conosco"... mah... tu?Cosa ti spinge ad avvicinarti così, a me? le sue emozioni, tanto poche sono, e talmente tanto lievi, che generalmente passa inosservata anche a chi non riesca a percepirle, lasciandola costantemente anonima... conoscerla... beh... da quanto si sono incrociate...?qualche ora? Anche il pensare ed il porsi così tante domande aumenta quel suo senso di stordimento, facendola sentire alquanto leggera al momento... forse... per aver condiviso con qualcuno parte di se... forse per quell'abbraccio, o forse proprio per tutto quel pensare e provare emozioni... non se lo sa spiegare, ma in quell'abbraccio, in lei si comincia ad espandere un senso di serenità che pian piano, spegne quasi completamente quel senso di tristezza che aleggiava costantemente intorno a lei...in quel momento non c'è un dopo... ne un prima... c'è solo quel momento, ed il loro abbraccio... e la consapevolezza che probabilmente ora è nei guai, ed il fatto che non glie ne può assolutamente fregare di meno

Canaan

Non si era mai mostrata così debole e indifesa con nessuno, eppure quella ragazza in poche ore era riuscita a tirar fuori tutto il dolore celato per così tanto tempo.
Si lasciò guidare il capo e lo appoggiò nell'incavo del suo collo, inspirò profondamente tanto da riuscir a sentire il delicato e buon profumo emanato dalla sua pelle.
Diede sfogo a tutte le lacrime che aveva in corpo, e dopo essersi calmata un po' percepì le sue parole.
Non era poi così piccola, aveva la veneranda età di 20 anni, si trovò a pensare ridacchiando leggermente.
Era sempre stata forte da sopportare tutto, fino a quel momento, quel momento in cui è crollata completamente.
Non voleva essere un peso per la ragazza, alla fine anche la sua vita non era facile, anzi era ancor più difficile rispetto a quella di Canaan,

Sospirò leggermente mentre la miriade di pensieri le rimbombavano in testa.
Sollevò leggermente la testa poggiando la bocca vicino al suo orecchio, in modo da poter rispondere alla domanda

"Mi hai fatto riscoprire il senso di vivere, mi hai tirato su da quella panchina spronandomi, seppur inconsciamente, ad andare avanti" il suo tono era calmo e pacato "In un certo senso mi hai salvato la vita e di ciò ti sono grata. Nonostante la tua malinconia e tristezza so che sei una persona vitale e che ha bisogno di qualcuno."
Una mano la posò sul suo polso, al di sotto della maglia nera che indossava, andando così a percorrere la cicatrice che vi era in rilievo
"Voglio esserti d'aiuto, voglio conoscerti e esserti amica. Tu mi hai protetto da malviventi, io vorrei proteggerti dalla tristezza e malinconia"
Ora gli occhi grigi erano puntati nuovamente nei suoi.

"Sempre se tu me lo permetterai e lo vorrai"

Accennò un leggero sorriso, l'aria si era fatta un po' pesante e tetra con tutte quelle rivelazioni eclatanti

Piantina appartamento

San

Rimane ad ascoltare le sue parole, osservandola con stupore, osservando i suoi tratti, le sue espressioni, e il dorso della mano va silenziosamente ad asciugarle le ultime lacrime, mentre racconta ciò San, avrebbe fatto per lei...
staccando gli occhi da lei solo per portare lo sguardo sulla mano, anzi, sul polso a seguire il suo tocco rialzando lo sguardo in un cipiglio curioso sentendosi sfiorare la cicatrice sensibile, reggendo i suoi occhi capaci di trasmettere così tanto, e ricambia il suo lieve sorriso, dopo aver ascoltato le sue ultime frasi, con uno piu sicuro

lo stai già facendo...

le dice ora ridacchiando lievemente ed indicandosi, in modo da attirare l'attenzione sulle sue emozioni... si sporcate ancora di malinconia e dello strascico di quella sensazione... ma quella risacca di emozioni, si può vedere chiaramente, che si è portata via molto della tristezza che le albergava l'animo, lasciando una chiara tranquillità, priva di paura o di tentennamenti, solo, per quell'abbraccio e per le parole che lei ha appena adesso pronunciato

Ora... che dici se chiudiamo questa parentesi di lacrime... e ci prendiamo qualcosa da asporto, così ti faccio compagnia anche per la serata... eh bho magari ci guardiamo un film, o se ti va di parlare di qualcosa, o che altro... o magari possiamo uscire direttamente do che in questi giorni dovrebbero fare una fiera da qualche parte... giusto?

lo sguardo man mano che parla è posato su di lei... sui suoi tratti sulla sua pelle, suo suoi occhi, e ferma la parola rimanendo in un sorriso lieve

tu... basta che sorridi per riuscire a spazzare via qualsiasi tristezza e malinconia! tace ancora qualche attimo inspiarando piano ed annuendo

e poi già sei bella... ma quando sorridi, ti accendi di luce propria!

le strizza l'occhio rimanendo ancora cosi vicina a lei, osservandola sempre dall'alto al basso... eh si... forse non sarà per l'ètà... ma rimane pur sempre, piu piccola, le andrebbe ad afferrare quindi la mano che le stava sfiorando la cicatrice, e qualunque sia la sua scelta, la trascinerebbe intanto, nella sala

Abbiamo anche il teh da finire!

Ovviamente accettando, in quel modo la sua compagnia e di continuare a conoscersi non solo come "protetta e guardia del corpo" ma come due semplici ragazze

Canaan

Annuì alla sua proposta, basta valle di lacrime e per la serata lei avrebbe optato per una pizza e un film in tranquillità, gradiva la sua compagnia e voleva approfittarne dato che non si sapeva se, effettivamente, si sarebbe fermata a lungo in quella città.

"Dai troppi complimenti" disse con un leggero tono imbarazzato, non era abituata e dal quel punto di vista è sempre stata molto timida e tendente al facile imbarazzo.

Si lasciò riportare in sala tornando a sedersi per finire il the che ormai si era raffreddato, ma a Canaan non disturbava, l'aroma era sempre ottimo.
"Per stasera potremmo ordinare un paio di pizze, o cinese, e stare tranquille in casa" tempo di finire la frase che un forte tuono riecheggiò dando di nuovo spazio ad una forte pioggia battente

"Ecco sperando che il fattorino non anneghi prima" disse lasciando sfuggire una risata divertita
"Magari aspettiamo che la pioggia si calmi un po' e poi ordiniamo, che ne dici?"

Ormai si erano messe nuovamente sul divano a bere quella poca bevanda avanzata, nonostante fosse impegnata Canaan continuò ad osservare la ragazza, ogni volta che posava gli occhi su di lei le sembrava sempre più bella, quella pelle così chiara, da sembrare quasi trasparente, e delicata le infondevano una grande tenerezza e voglia di accarezzarla.
Rimase qualche istante imbambolata a fantasticare, per poi riscuotersi e imporsi di darsi una calmata.
Va bene che la ragazza le piacesse ma non bisognava esagerare con i pensieri e fantasie di sorta.
Le importava conoscerla, poi il futuro avrebbe riservato loro qualcosa, una qualsiasi cosa

Piantina appartamento

\San

Un'altro tuono... quest'oggi la pioggia pareva non dare tregua... eppure un sorriso divertito in risposta al dire di Canaan, si apre sul volto chiaro di lei, accendendosi di contentezza nel sentire il suono della sua risata

Lei, il senso del desiderio, non lo conosce.... o meglio non ancora. Le volte che ha ceduto il suo corpo a qualcuno non è di certo stato per desiderio personale, ma per semplice necessità a seconda dei vari incarichi che le venivano affidati. Non che questo le abbia mai importato molto, in vero, alcuni valori, alcune sensazioni, lei le deve ancora totalmente conoscere.

Ma, per quanto non abbia mai provato nulla di fisico che la potesse allettare, Canaan, ora le ha fatto conoscere un'intesa ed uno smottamento emotivo che la fa sentire coinvolta da capo a piedi, e ad ogni suo sorriso, ad ogni suo sguardo, il cuore sussulta, un tipo di alchimia differente, piu che fisica, mentale ed emotiva che la spinge ad avere un di lei contatto anche solo per una frazione di un attimo. E forse, questo suo tumulto, emotivo si potrebbe notare in lei dagli occhi grigi e dotati di Canaan... il nascere, nel'animo di San... i primi bagliosi, si, del desiderio...

Nel mentre, San, con fare pacato, annuisce alle sue parole osservando fuori dalla finestra, accorgendosi di amare la pioggia.

E sia allora... finisce di sorseggiare il te scoccandole uno sguardo sereno

hai qualche gioco da farmi conoscere...?Oh se vuoi, ho un mazzo di carte da briscola in tasca, non me ne separo mai, possiamo giocare a ruba mazzo, o se hai carta e penna possiamo giocare a tic tac

Improvvisamente, la voglia ed il bisogno di condividere con lei qualsiasi cosa, e si mette a sghignazzare

oppure, mandiamo al diavolo il fattorino risparmiandogli un'accidente e proviamo a metterci ai fornelli, sperando che non esploda nulla

Si avvicina a lei senza pensarci due volte mentre parla ottenendo un contatto minimale che per ora lo fa bastare, Alzandosi solo quel che basta per liberare una tasca superiore e raggiungerla cavandoci fuori effettivamente un mazzo di carte... e ridacchia imbarazzata

lo so, ti chiederai che ci fa una ragazza asociale con un mazzo di carte in tasca.. mah... beh, amo il solitario... mi rilassa e mi aiuta a fare ordine nei pensieri... quelle poche volte che mi intasano la testa...

e ridacchia ancora nervosamente, mentre cerca di controllare quell'euforia che pian piano pare prendere il sopravvento.. si sente decisamente... viva.

Canaan

Un'esplosione di colori, ora, circondava la giovane dai capelli corvini. Era così bello vederla aprirsi con lei. Era come vedere un raggio di sole che spunta dalle nubi che vanno, man mano, diradandosi.

Quella dei fornelli non era un'idea malvagia, e come detto da San avremmo risparmiato l'acquazzone al povero malcapitato. Canaan se l'era sempre cavata in cucina, anche se a volta andava di cibi precotti semplici da infilare nel microonde e pronti in 5 minuti.

Quella sera si sarebbe data da fare, con il suo aiuto ovviamente
"Cosa ti piacerebbe mangiare?" chiese dato che non conosceva per nulla i gusti della giovane, bene o male Canaan mangia di tutto e di più senza alcun problema di sorta.
"Stasera vediamo di utilizzare un po' la cucina senza cibi precotti o in scatola" un sorriso comparve nuovamente "E poi mi insegni qualche gioco di carte, sai non ci ho mai giocato molto... più che altro da bambina ma ormai ricordo poco e niente delle regole" concluse con sincero imbarazzo, grattandosi leggermente la nuca.

La sua presenza e vicinanza rasserenavano Canaan, solo una persona era riuscita a farla sentire così nonostante fosse ancora sotto tiro dell'organizzazione.

Senza volerlo andò con lo sguardo a fissare, con nostalgia e comunque tranquillità, la foto incorniciata posta sul mobiletto della sala sul quale era anche appoggiato il televisore.
Che fosse, in qualche modo, stata lei a mandare la giovane San a rasserenare l'animo di Canaan?

Foto incorniciata

Piantina appartamento

San

Sospira alla sua domanda riguardo quale cibo preferisce, e si scrolla nelle spalle

hem... di solito anchio vado di cibi in scatola e precotti....

lo sguardo le si fa grande di stupore, forse nel non saper rispondere a quella semplice domanda

sbizzarrisciti pure, e dimmi che aiuto ti serve... a tagliare sono un asso... e per il resto imparo, ma per cortesia non mettermi ai fuochi o davvero ti faccio esplodere qualche pezzo di casa!!

Comincia a sghignazzare annuendo riguardo il discorso dei giochi

non ne so molti nemmeno io in vero... solo quelli di strategia e di rilassamento... sai... tanti piccoli modi per allenare le menti... o se vuoi anche scacchi...

Probabilmente alludendo ai giochi che propinavano all'istituto... ma nessuna tristezza o tensione in quelle parole, il sorriso rimane tranquillo suol suo volto,

Ed in quel momento andrebbe ad accorgersi del suo sguardo fisso vicino al televisore, lo segue e incontrerebbe la foto incorniciata appoggiata al mobile, la osserva alcuni istanti prima di riportare i propri occhi blu a lei, osservando il suo volto, vedendolo però abbastanza sereno... quindi si limita a dar spazio ai suoi eventuali pensieri rimanendo in religioso silenzio senza fare domande e tenendo lo sguardo abbassato e perso in chissà quale suo pensiero a cui si affianca una lieve malinconia, che spazza subito però muovendosi silenziosa intanto, verso la cucina

Canaan

Sorrise per qualche istante in direzione della foto per tornare a guardare la ragazza che per quella sera le avrebbe fatto compagnia.

Cosa avrebbe potuto preparare per le due? Mmmm bella domanda
Si mise a frugare in cucina per vedere cosa avesse in dispensa e nel frigo.
Beh sicuramente avrebbe fatto un piatto di pasta, con qualche verdura soffritta e gamberetti freschi che aveva preso quella mattina al supermercato.

Tirò fuori qualche verdura come zucchine, carote e un po' di sedano per fare il un soffritto.
"Dato che sei brava ad armeggiare con i coltelli ti chiedo di tagliarmi a dadini queste verdure" disse indicandole dopo averle lavate accuratamente.
Intanto lei prese i gamberetti per sgusciarli e sbollentarli un po' prima di aggiungerli alle verdure.
Mise la pentola, con l'acqua per la pasta, sul fuoco e in una padella iniziò a scaldare l'olio e un po' d'aglio
"Quando hai finito di divertirti con il coltello butta pure in padella le verdure" le disse con tono gioco cercando di stare attenta a non esserle d'intralcio.

Finito di sistemare quelle cose si diresse un attimo in sala per accendere la televisione e lasciarla su un canale musicale, giusto per avere un po' di sottofondo mentre le due si dilettavano in cucina.

Una volta sbollentati i gamberetti li mise in padella a far rosolare con le verdure, non li mise tutti perché erano troppi quindi decise di dare un'altro piccolo compito a San.

"Potresti preparare della salsa rosa per i gamberetti in eccesso?" chiese con tono gentile "Trovi la maionese e il ketchup in frigo" concluse andandole a procurare una ciotolina e un cucchiaino per poter mescolare le due salse.

Non era poi così difficile da fare ma se avesse voluto qualsiasi chiarimento sarebbe stata ben felice di aiutarla, anche se sarebbe stata una salsa rosa un po' alla buona dato che mescolava solo due ingredienti sul totale necessari

Piantina appartamento

San

Lo sguardo segue il fare della giovane Canaan, appoggiandosi di schiena, al piano della cucina, mentre attende le istruzioni che da li a breve vengono snocciolate a lei ed annuisce, volgendosi e afferrando un coltello dal portalame, uno qualsiasi, non sapendo cucinare non saprebbe identificare quello da carne da pane o da pesce, e rapida, appoggiandosi al tagliere andrebbe ad eseguire le sue richieste, mostrando un'abilità di maneggio della lama che aveva in mano che aveva tutt'altro a che vedere con la cucina, da come lo impugna a come lo armeggia... avendo comunque un'ottimo risultato in una rapidità esorbitante, rimanen alquanto silenziosa, ma serena nell'animo, che si, in confronto a quando si erano incontrate, sicuramente era un'esplosione di colori, di una varietà in costante mutamento... anche se rimangono moderati e controllati. Al sentire la musica che viene accesa abbozza un debole sorriso, ed inaspettatamente, per lei il suo corpo avrebbe l'istinto e l'intenzione di seguire quelle note solo ed esclusivamente, per il piacere di farlo, e questo la farebbe improvvisamente fermare ed arrossire, così senza motivo, solo perchè ha provato il desiderio di fare qualcosa di propria iniziativa, seguito da una lieve sensazione di disagio e timore...

Hem... hai mai ballato?

le chiede scivolando con lo sguardo su Canaan, spegnendo velocemente quelle sensazioni e soffocando, al momento quell'impulso, ridacchiando al suo dire riguardo le verdura che osserva, ormai già tagliate da un pezzo, e lesta le verserebbe nella pentola, ritorna quindi ad appoggiarsi al piano della cucina osservando lei, mentre si da da fare a curare i gamberi e a metterli a bollire...

Il suo volto è disteso, e disegnato da un sorriso pacato e spontaneo

Mi stai facendo provare cose nuove...a livello di sentimenti, ovviamente, come il divertimento nel condividere una cosa semplice come cucinare... andrebbe ad annuire quindi alla sua richiesta una volta che ha finito con i gamberi e si muoverebbe verso il frigo, che apre chinandosi ad osservare all'interno con fare pensieroso

Humm... in confronto alla maionese, quanto Ketchup metto?

eh, si... quando dice che non è in grado di fare qualcosa, vuol dire che non ne sa praticamente nulla... gli occhi blu si alzerebbero da sopra lo sportello del frigo ricercando la sua figura e rimanendo ad osservarla a mezzovolto con sguardo innocente ed interrogativo, prima di riciudere il frigo e portare il necessario al piano, cominciando comunque a prendere una forchetta per mescolare, e una ciotola per ospitare la salsa.

Canaan

Aveva mai ballato? Sinceramente non ne aveva memoria, ma sapeva bene di non essere una grande ballerina, nonostante fosse molto agile, al massimo poteva limitarsi ad un ballo lento.

"Diciamo che il mio livello di ballo è pari al "pezzo di legno"" disse tornando a ridere mentre imita un tronco che balla.
Più che altro non ne aveva mai avuto l'occasione e quei passi che fa in casa con la musica alta non si possono definire ballo.

"Potrei limitarmi ad una musica lenta giusto da far "ciondolare" il corpo" disse con estrema tranquillità mentre si prendeva in giro.
Intanto la televisione passava un po' tutti i generi di musica, da una canzone lenta ad una pop per passare anche per il genere rock.

Sorrise quando le disse di farle provare cose nuove, alla fine anche Canaan stava riscoprendo emozioni che non provava da tanto tempo come la gioia di poter condividere qualcosa con una persona fidata.

Per l'ennesima volta si riscosse dai pensieri andando a spegnere il fuoco delle verdure e dei gamberetti per poi calare gli spaghetti di soia da far cuocere, non ci avrebbero messo molto.
Nel mentre guardò San che le chiese le proporzioni delle due salse
"Diciamo che io vado ad occhio, solitamente le metto in parti uguali... se hai tanta fame fanne pure molta" disse affiancandosi a lei

"A te piace ballare?"
Un sorriso le comparve immaginandosi la giovane ballare a ritmo di una bella musica, vedendo i suoi capelli corvini ondeggiare allo stesso ritmo della musica suonata

Piantina appartamento

San

Scoppia a ridere, al suo dire ed al suo fare, vedendola imitare un ciocco di legno ballerino, una risata spontanea,e vera, tanto da farla durare pochissimo, spaventando la ragazza dall'intensità dell'emozione dell'ilarità, contenendola velocemeente in una risatina sommessa

beh, via un lento per cominciare va piu che bene... per prendere il ritmo no?

le dice scoccandole uno sguardo divertito mentre ascoltando le sue indicazioni mette abbastanza elementi per poter tranquillamente abbondare con la salsa, e comincia a pescolre velocemente, tentennando appena alla sua domanda riguardo il ballo, a cui annuisce piano

So... ballare credo...

spesso per lavoro dell'istituto per avvicinare qualcuno ha dovuto approcciarsi in locali di ogni genere, e di conseguenza, il ballo era una delle cose fondamentali da imparare insieme a diverse altre cose... le piace? Questa è una risposta piu complicata da darle, e nel rifletterci tergiversa spiegando approssimativamente il primo approccio che ha vuoto con esso e da che eventuale scuola potesse derivare il suo stile

Diciamo che il tipo di combattimento che donano all'istituto, facilita molto i movimenti per la danza, in generale... se vuoi ti insegno

ridacchia ancora osservandola ed annuendo

Cominciando dal lento ovviamente!

fa una pausa finendo la salsa e porgendogliela portando lo sguardo su di lei, e poi verso la direzione in cui si trova il televisore, che trasmette musica al momento Rock

Eh, beh, mi trasmette molte emozioni... quindi credo... si che mi piaccia...

Come le piace tremendamente lei, su cui mantiene lo sguardo rimanendo in silenzio alcuni istanti, in cui, il desiderio di averla piu vicina, per un istante aumenta... prima di distogliere lo sguardo e poterlo sulla salsa e chiederle semplicemente un

può andare?