Yuri's Heart ~ GDR Yuri, Manga, Hot & Soft Yuri

Villa Rei Asaka

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Saint Just
CAT_IMG Posted on 28/9/2016, 15:14     +1   -1




Ingresso

Esterno

Interno

La villa di Rei dista dalla città diversi kilometri. E' in una zona dove nel circondario sono presenti altre ville e quindi altre persone, per questo si potrebbe definire una zona abitata, sebbene, viste le reali dimensioni del complesso, alla fine, si tratta di un luogo molto appartato. L'accesso alla villa si ottiene arrivando da una curva, non vi sono strade, solo sterrato. Superata la curva, dopo un lungo rettilineo, sulla sinistra chi arriva, si troverà a fiancheggiare un cancello in ferro battuto nero, cesellato e decorato da foglie ed altri elementi artistici in ottone e foglia d'oro, costato una cifra esorbitante, all'intera famiglia e che ha un effetto disarmante su chi di solito arriva. Superato il cancello, si avrà accesso ad un nuovo lungo rettilineo di sterrato, che condurrà alla struttura abitata della villa. L'intero rettilineo, è decorato da un giardino e da siepi perfettamente curate. Di giorno, non è raro infatti trovare dei giardinieri intenti a potare o piantare nuovi fiori o curare quelli che già sono fioriti. L'idea del padre di Rei, era quella di creare una piccola Versaille, e ci è riuscito. Nei giardini fioriscono infatti diverse varietà di fiori e piante e spesso ci si imbatte in fontane i cui giochi d'acqua sono spettacolari, e le cui statue, ricalcano le antiche opere di autori greci e latini. La zona del giardino è davvero ampia, occupa diversi ettari e d'intorno , cresce un bosco dove di solito Rei e i suoi ospiti, si intrattengono per cavalcate, pic- nic o altre attività. Molti sono i temi delle statue, la più importante è quella di Nettuno, ma vi sono anche quella di Diana mentre caccia il cervo, o di Apollo che insegue Dafne. Superati i giardini, ci si trova di fronte ad un'ampio spiazzo dove sfilano di solito i cavalli. Da questo spiazzo, si ha di fronte l'ampia scalinata doppia barocca in pietra, che poi porta al salone principale, ma occupiamoci ancora degli "esterni". A sinistra, seguendo un sentiero tra il verde della villa, si giunge a quelle che sono le stalle, dove Rei, ha i suoi amati cavalli. Le stalle sono molto ampie, costruite secondo il modello dei box inglesi e al momento, vi stazionano una ventina di cavalli, tra cui il frisone preferito della nostra Saint Just. Le stalle sono dotate di addetti che si prendono cura dei cavalli, di finimenti in pelle e di tutto quello che serve al mantenimento degli animali. Parliamo quindi di spazzole, secchi, balle di fieno, selle, coperte, biglie, sifoni d'acqua per lavare gli animali e in più, un galoppatoio esterno, costeggiato da una staccionata in legno, di forma circolare per quanto riguarda quello esterno. Nel caso infatti di pioggia o neve, la villa dispone di un galoppatoio rettangolare coperto e riscaldato. Ci si può allenare alle discipline classiche dell'equitazione. Perpendicolarmente, ma dalla parte opposta, c'è quello che è il garage di Rei, con le sue moto e le macchine. In totale, sono una decina, di cui, così come per i cavalli, si prende sempre cura quando può. Non mancano quelli che sono gli abiti per montare sui suoi gioielli, nè per lei, nè per eventuali ospiti. Ha tre macchine, una decappottabile, una limousine e una semplice auto con cui esce per le commissioni più semplici.. Per quanto riguarda le moto, ne ha sette. Due, sono due veri capolavori di meccanica, vecchie moto che hanno fatto la storia del motociclismo e che gli sono molto care. Una moto invece, ha le caratteristiche tipiche di quelle per il moto- cross appunto, cosa che fa saltuariamente e, visto il suo carattere, con risultati che possono anche essere pericolosi per la sua vita. Le altre quattro, sono moto "ordinarie" e di grossa cilindrata. Adesso, torniamo alla scalinata e alla zona abitabile. Il complesso si articola su ben tre livelli. Il piano terra, è stato adibito a museo, vista l'immane quantità di opere d'arte, di vario genere, che prima suo padre, e adesso Rei, collezionano. Il museo è aperto il martedì e il giovedì, mattina e pomeriggio. A piano terra vi sono anche, una grande biblioteca in mogano. con tomi antichi e nuovi, una palestra con tutto ciò che potrebbe essere utile per l'attività fisica, e quindi, anche per la scherma di Rei, e le cucine. Entrando, dopo una ulteriore scalinata rifinita di statue e ricche decorazioni, si accede al salone, dove si organizzano balli ed eventi mondani di altro rilievo. Passando al secondo piano, l'architettura barocca è sempre predominante, con tendaggi pesanti alle finestre e decorazioni ricche ma non pacchiane. Qui, ci sono le stanze private della famiglia, per lo più inutilizzate, dato che solo Rei qui, ci vive. La stanza della ragazza è caratterizzata da un letto ampio con baldacchino, un caminetto antico e un bagno personale, oltre che correlato di cabina armadio. Vi passa la gran parte del suo tempo, quando è a casa e non ha niente da fare, spesso con i tendaggi chiusi, per questo, è facile capire dove sia la sua stanza dall'esterno. Al terso piano poi, ci sono le stanze degli ospiti e la soffitta, inaccessibile a tutti tranne che alla stessa Saint Just. Custodisce gelosamente i ricordi di quando era bambina, quelli della madre, e non permette a nessuno di addentrarvisi, sarebbe un guaio se qualcuno lo facesse. Infine, sul retro della villa, un'ampia piscina, rende merito alle fatiche e agli "amori" saltuari di Rei, al momento più gigolò che davvero innamorata di qualcuno.

Edited by Saint Just - 29/9/2016, 01:17
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 15/11/2016, 02:31     +1   -1




Continua da:QUI

Rei
2ue1lja
Nel viaggio pensava a che faccia avrebbero fatto nel vederla arrivare con una ragazza, non una ragazza qualsiasi ma la sua. Il viaggio fu tranquillo, segnato da alcune canzoni più che da altre, e in una particolarmente guardò diverse volte Rebecca sorridendole, certo era forse triste, ma esprimeva quello che provava, avrebbe accettato anche solo un ultimo bacio, per sempre. (Could i have this kiss forever) Quando arrivarono in direzione della villa, la macchina percorse sicura gli ultimi metri fino all'aprirsi del cancello e non era il caso di portarla lì in moto col rischio di farle prendere freddo. I cancelli si aprirono da soli, nessun trucco magico ovviamente, ma solo un sistema di sensori che consentì loro di arrivare sino all'ingresso dove un'arrabbiata quanto agitata vecchia tata, l'unica che sapesse il suo vero nome e la conoscesse bene, Nanny. ~Ahi, sembra ci siano problemi.~ Il tono era stanco ma non troppo, aspettò però prima di recarsi da Nanny, voleva arrivare con Rebecca al fianco e andò ad aprirle la portiera, prendendola per mano e dirigendosi verso Nanny. ~Oh Re...cioè Saint, oh insomma, come cavolo ti chiami, abbiamo un...~ Si fermò solo dopo ad un'occhiataccia di Rei che le diceva di fermarsi, contare fino a dieci dieci e poi continuare, ma Nanny si era piegata a guardare le mani intrecciate della coppia, il succhiotto sul collo di Rebecca e di rimando il rossetto e il succhiotto sul corpo di Rei. Non poteva credere ai suoi occhi la governante ormai ex tata. ~Quindi alla fine l'hai trovata! Oh come sono felice per voi. È proprio bella, brava la mia ragazza.~ Rei le diede un semplice bacio sulla guancia di ringraziamento, meglio lasciare sola la donna, non voleva essere vista piangere e fece cenno con il capo a Rebecca di seguirla e se Nanny si ricordò perché era agitata, alla fine non fece in tempo ad avvisare Rei che, non appena entrata nel salone principale, si ritrovò Marianne faccia a faccia. Quella era la vecchia fiamma di Rei, una bellissima donna dai capelli e gli occhi neri. Si girò di scatto, verso Nanny, arrabbiata, furiosa. ~Ciao Saint.~ Strinse la mano di Rebecca forte, sempre di più, fino a quando non si accorse di starle facendo male, e la guardò, voleva aiuto, non a cacciarla via, non a dimenticarla ma la voleva accanto per avere la forza che le mancava. Si mise davanti a Rebecca come a difenderla da quella lingua tagliente, e sapeva che erano soltanto all'inizio.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 15/11/2016, 14:56     +1   -1




Ancora non si capacitava di tutto quello che stava succedendo in quella giornata, ancora doveva metabolizzare bene il tutto, ma per il momento andava bene così. Stava davvero bene e le parole di Rei non potevano che renderla la persona più felice del mondo.
Quando le mise la giacca sulle spalle la sistemò bene e si inebriò del suo profumo, stringendo i lembi all'altezza del petto.
Le lasciò aprire la portiera e nel muoversi, senza rendersene conto, ancheggiò leggermente -Merci- le rispose noncurante del movimento appena fatto, il quale, però, non sfuggì a Rei che fece aderire nuovamente i corpi. Rebecca sorrise ed abbassò leggermente lo sguardo alle sue parole, per poi salire in macchina accomodandosi al posto del passeggero.
Il viaggio fu tranquillo, di tanto in tanto Rebecca le accarezzava la mano quando era posata sul cambio dell'auto, sorridendole ogni volta che si guardavano.
Quando arrivarono nei pressi della villa Rebecca rimase estasiata nel vedere l'esterno. Era vero che aveva già messo piede in lussuose ville per qualche party ma sapere che quella era la dimore della sua compagna la fece sentire piccola piccola.
Solo le parole di Rei la riportarono al presente, "problemi" quella parola mise in agitazione la giovane dai capelli rossi che iniziò a sentire il cuore accelerare i battiti.
Scese dall'auto e rimase mano nella mano con la sua compagna, appena sentì le parole della donna non poté fare a mano di ridacchiare, si vedeva benissimo che tra le due c'era affetto nonostante la donna avesse i tipici abiti da governante.
Poi vide che stava studiando le due, notò i particolari sul colletto e sul collo di Rei e arrivò velocemente alla conclusione, e alle sue parole Rebecca non poté fare altro che sorridere e arrossire -La ringrazio- disse sollevando poi lo sguardo notando così l'emozione e la felicità sul volto della donna.
Non dissero altro, Rei la salutò con un bacio sulla guancia e si diressero nel salone principale dove, a quanto pare, un'altra sorpresa era lì ad attenderle.
Una donna, anzi una bellissima donna si però davanti a loro salutando Rei, usando però il suo "nome d'arte", la compagna iniziò a stringerla la mano e senza rendersene conto stava iniziando a farle male, senza dire nulla Rebecca, con la mano libera iniziò ad accarezzarle il dorso facendole così allentare la presa.
Quando la guardò in voltò potè vedere di nuovo quello sguardo spento e perso.
Come se volesse proteggerla da quella donna Rei le si però davanti a mo di scudo, Rebecca rimase vicino alla sua schiena accarezzandola dolcemente -Tranquilla Rei, io sono qui e non ti lascio- disse in un sussurro in modo che potesse sentirla solo lei.
Poi si sfilò la giacca e la diede alla legittima proprietaria -Devi essere impeccabile per i tuoi ospiti- le disse mentre le faceva infilare le braccia nell'indumento per poi farla girare leggermente verso di se per poterlo abbottonare.
Tornò a stringerle dolcemente la mano intrecciando le dita con le sue, rassicurandola con lo sguardo per poi tornare a prestare attenzione alla donna che era rimasta lì tutto il tempo.
-Mi scusi non mi sono neanche presentata. Io sono Rebecca- disse porgendola la mano destra libera, mentre aspettava che ricambiasse il gesto
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 15/11/2016, 21:54     +1   -1




Rei
2ue1lja
Se era stata felice nel vedere il buon rapporto che Nanny aveva cominciato ad instaurare con la sua compagna, quello stesso sentimento era stato oscurato dalla presenza di Marianne. Messa alle strette e sulla difensiva, al sentire che lei era arrivata, i diversi invitati uscirono dalle sale dove stavano aspettando con impazienza che la festa cominciasse. Sentì a malapena il contatto delle dita di Rebecca sulla schiena, ma le sue parole, quelle le sentì bene, era vero, aveva lei, ma quella donna era pericolosa. Quella situazione nun sfuggì agli altri invitati che rimasero ad osservare in silenzio e assecondò i movimenti di Rebecca, girandosi verso di lei, lasciandosi mettere la giacca e cercò il suo sguardo, con dentro un unico sentimento. Amore, che si mescolava alla gratitudine,e quando la videro stringere la mano di Rebecca e anche i segni che aveva addosso, un brusio si alzò nella stanza e Marianne non perse tempo e le strinse la mano di rimando con un sorrisetto divertito sulle labbra. ~Marianne,vedo che hai...~ Ma Rei non le diede tempo di rispondere che già lasciò la mano di Rebecca e le cinse il fianco attirandola a se. ~Amici, questa sera festeggiamo la buona riuscita dell'ultima pellicola....ma c'è...una novità. Tutti voi sapete che non sono mai stata negli ultimi tempi, una donna monogama, ma arriva il tempo anche per me, di mettermi da parte e dedicarmi solo a colei...che amo con tutta me stessa.~ Risate qua e la si erano sparse quando aveva parlato delle sue ultime esperienze "amorose", ma successivamente, quando aveva preso tra le proprie le mani di Rebecca e le aveva baciate, la sala si riempì di un applauso accorato, almeno a specie dal parter maschile che così era più tranquillo riguardo alle loro mogli e prese la compagna e le fece cenno di seguirla in una zona dove nessuno le avrebbe disturbate mentre la festa era ormai cominciata. La saletta privata era ben decorata e Rei si sedette sul divanetto, lasciando che un lungo respiro di sollievo, ne uscisse fuori. Quando anche l'altra si sedette, si appoggiò alla sua spalla, volgendo poi il viso verso il suo collo che baciò con delicatezza e tenerezza. ~Grazie, signorina tutta lentiggini.~ Chiuse gli occhi per un attimo ma un passo, ben conosciuto, alle loro spalle la fece girare, era ancora lei, seguita da altre ragazze, cosa diamine voleva fare? ~Rebecca, tra poco ci sarà un ballo. Si chiama "change la dame". Non voglio ci sia astio tra me e Saint o tra me e te, vuoi?~ Infida, orribile donna. Stava approfittando della folla per creare scandalo, un brutto circolo mediatico che avrebbe travolto Rebecca, e lei non avrebbe potuto farci nulla. Sapeva che era forte, ecco perché la compagna le era così cara oltre alle sue altre qualità, nè voleva tenerla in una campana di vetro, ma se poteva, doveva proteggerla. Le circondò le spalle con il braccio e lo stesso fece con la sua vita, sussurrando qualcosa a lei sola. ~Non mi fa piacere, ma ti prego, seguila, ti spiegherò più tardi.~ Si alzò, con viso sereno, o meglio freddo e si avvicino a quella che sarebbe stata la compagna di ballo per quella sera. Marianne dal suo canto, si avvicinò a Rebecca e le baciò il dorso della mano, invitandola a ballare e quando le due le passarono davanti, l'angelo prese dal polso delicatamente Rebecca e se la buttò addosso, così fece incontrare le loro labbra, mettendo in imbarazzo chi vedeva es infastidendo quella serpe, il modo di Rei per ribadirle di non allungare le mani sulla compagna. ~Se proprio devi rubarmela, deve avere il mio sapore.~ Posò la fronte su quella dell'altra e poi si staccò, guardandola intensamente come a dirle di fare attenzione. Il ballo cominciò ma Rei lo interruppe quasi subito per osservare come un falco la propria preda e purtroppo sentire. Marianne infatti, portò Rebecca al centro sala e cominciò a ballare, stringendola a se, con il chiaro intento di provocarla e farla cedere. ~Scommetto che ti ha dato un nomignolo, e che ti ha fatto salire sulla moto e che non ti ha ancora portata a letto. Ops, sembra abbia fatto centro. Non temere, lo farà più tardi, e poi ti scaricherà come un vestito usato. Anche a me chiese il succhiotto sai? Sa essere molto persuasiva.Mi dispiace solo che il tuo fiore venga usato da lei, non ti sa apprezzare e sarai una delle tante.~ Marianne aveva mentito sulla parte del succhiotto ma sapeva mentire benissimo ed intanto nel resto della serata, la trattenne a se senza possibilità che Rebecca potesse sfuggirle. Rei fu costretta a sorbirsi la scena, chiacchierate noiose fino a quando la serata non arrivò alla fine, quasi appunto. Tutti rimasero interdetti quando Marianne, che le aveva parlato di quello che avrebbe fatto Rei per portarla a letto e poi gettarla via, non baciò Rebecca. E anche Rei rimase in silenzio, con lo sguardo sconvolto, era stata capace anche di quello? E se Rebecca avesse incontrato gli occhi di Rei, vi avrebbe visto la rabbia e Nanny, la buona e puntuale governante, fece quello che andava fatto. Prima che potesse scapparle, Rei la bloccò prendendola dal polso in uno sguardo che diceva tutto è non diceva nulla. Semplicemente la tirò a se e intrecciò la propria mano a quella dell'altra mentre le fece poggiare la sinistra sulla propria spalla. ~Lasciati guidare da me.~ Nessuno si aspettava una reazione del genere, ma lei l'amava ed era sicura che non l'avrebbe tradita e cosa c'era di meglio se non un tango per ribadire che era solo sua e che lei era di Rebecca? A ritmo di nota sempre più incalzanti e passionali Rei la condusse in quel ballo, tenendola stretta a se, guidandola, facendola girare su se stessa per sfiorare il collo e il ventre della ragazza, farla girare ancora per condurla a spallarsi e tornare poi verso di lei è infine a cingerla con la gamba lungo il proprio lato sinistro. Quando la musica fini, Rei aveva il fiatone e vide con la coda dell'occhio che Marianne abbandonava la sala inviperita e si staccò da Rebecca. ~La festa è conclusa.~ E mentre gli ospiti abbandonavano la sala, Rei non si avvicinò a Rebecca, ne aveva paura. Non voleva toccarla, sapeva quello che Marianne le aveva detto e non voleva farle pensare che era una tra le tante così corse verso i piani superiori, nella propria stanza e fu Nanny a bloccare Rebecca dal seguirla. ~Io e te dobbiamo parlare ragazza mia, per ora...è meglio lasciarla sola. Seguimi in cucina, vuoi? La mano rugosa ma morbida prese quella della giovane e aspettò la sua risposta.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 16/11/2016, 14:53     +1   -1




Nonostante tutto il brusio che si era creato intorno a loro la donna che avevano di fronte primeggiava su tutto, strinse la mano a Rebecca e si presentò. Si limitò a dire solo il nome perché Rei la interruppe cingendole la vita e prendendo parola. Comunicò la loro relazione in modo ufficiale e dopo piccole risate riguardante le sue avventure un caloroso applauso si alzò in onore delle due ragazze.
La festa iniziò e Rei portò la compagna in una saletta privata addobbata a festa ma molto intima, si misero sedute sul divanetto e Rebecca si lasciò coccolare dalla compagna mentre le accarezzava dolcemente i capelli -Non mi devi ringraziare, io sono qui per te- le sussurrò poco prima di essere interrotte nuovamente da Marianne. D'istinto Rei la strinse a se sempre per tenerla al sicuro e proteggerla mentre l'altra proponeva un ballo alla rossa.
Era onorata di quelle attenzioni ma Rebecca era, comunque, in grado cavarsela da sola e anche se non lo era doveva riuscirci perché conosceva quel mondo e come le cose si sarebbero potute ribaltare da un momento all'altro.
Quando le disse di seguirla annuì leggermente e le accarezzò il viso prima di prendere la mano della donna dai capelli corvini per poter ballare con lei, ma Rei non la lasciò andare e la tenne a se per poterla baciare sulle labbra. Sarebbe voluta rimanere lì per sempre, l'idea di ballare con quella donna non le garbava molto, ma doveva farlo.
Le due iniziarono a ballare, ma Rebecca non si sentiva per niente a proprio agio tra quelle braccia, lei voleva le calde e sicure braccia della sua Rei e mentre formulava quel pensiero la donna iniziò a parlare. Ciò che le disse la sconvolse, i suoi occhi si sbarrarono e la bocca si schiuse in un moto di sorpresa.
Come faceva a sapere quelle cose? Davvero faceva così con tutte Rei?
No, no e poi no, non voleva credere alle parole di quella donna, non si fidava di lei nonostante quello che le avesse detto rispecchiava ciò che era accaduto tra di loro.
Avrebbe voluto dire qualcosa, una qualsiasi cosa ma ormai il suo cervello si era spento e tutte le parole le morirono in gola.
Continuò a ballare con la donna, anche se ballare era una parola grossa, ormai Rebecca era spenta così come lo era il suo animo.
Sapeva che non doveva crederle eppure doveva parlare con Rei di quello che era successo.
Il ballo finì e Rebecca quasi non se ne rese conto, venne risvegliata solo quando si ritrovò le labbra di Marianne sulle proprie. Ovviamente non rispose al bacio, anzi l'allontanò spingendola dalle spalle mentre con lo sguardo cercò subito Rei.
Era arrabbiata, quasi furente che quasi le fece paura quello sguardo.
Eppure si sentì presa dalla bionda, la mani intrecciate mentre la musica di un tango risuonava nella sala. Iniziarono a ballare e quelle furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Rei, non disse nient'altro, erano i suoi movimenti a parlare, come la guidava, la stringeva e le accarezzava il corpo. Durante quel ballo Rebecca non aprì bocca, voleva solo sentire il calore del corpo della sua compagna.
Quando la musica finì le due si separarono, anzi Rei allontanò proprio Rebecca la quale rimase interdetta dal suo comportamento e dopo aver annunciato la conclusione della festa corse verso il piano superiore.
Rebecca era già pronta a seguirla mentre una mano morbida la bloccava parlandole
-No! Io devo parlarle. Non posso lasciarla sola...- disse con lo sguardo rivolto verso la scalinata e la voce rotta dalle lacrime che stava trattenendo.
Poi si voltò verso la governante e solo allora capì che la signora sapeva quello che diceva perché conosceva bene Rei.
Annuì e la seguì in cucina, si mise seduta al tavolo mentre con un fazzoletto si ripuliva le labbra, cercando di togliere i residui del rossetto ma soprattutto del sapore di Marianne. Guardò la governante, del quale non sapeva nemmeno il nome, con occhi spenti e stanchi.
Quella era stata una giornata pazzesca
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 16/11/2016, 16:06     +1   -1




Rei
2ue1lja
Nanny le si sedette di fronte con dei ferri da maglia e la guardò da sotto gli occhiali rotondi. Sospirò mentre dal piano di sopra arrivavano rumori inconfondibili di mobili spostati e oggetti lanciati. Rei era furente, delusa, arrabbiata ma non con Rebecca, con se stessa e con Marianne. Nanny poi si alzò per fare due tisane belle calde e cominciare a spiegare che cosa era successo. Rebecca le piaceva per la sua Rei, e voleva che tornassero a guardarsi come prima, così voleva darle il modo di poterlo fare. ~Ah, quella Marianne non mi è mai piaciuta sai piccola? Non aveva una buona influenza su Rei. Questi occhi sono vecchi ma vedono bene e so che ti ha detto quella là. Adesso ha bisogno di stare sola, non ti toccherà e non ti bacerà a meno che non sia tu a volerlo, a chiederglielo. Ha paura adesso, non vuole ferirti.~ Lo sguardo della vecchia corse al soffitto, ancora si sentivano quei rumori e lasciò passare del tempo per permettere alla ragazza di metabolizzare. L'infuso era ormai pronto e la tazza fumante venne posata di fronte alla ragazza, mentre gli occhiali della donna du appannavano e cominciava a sorseggiare.~Io sono contenta che tu sia qui. La mia piccolina era distrutta dopo che quella vipera le aveva dato il ben servito. Ha visto qualcosa in te, si è lasciata toccare da te. Quando portava qualcuno...ecco...come posso dire....beh quando le portava, non si lasciava toccare in quei momenti e nemmeno da quella. Tu sei la prima in assoluto. So che le vuoi bene, l'ho visto poco fa, ma mia cara, adesso non ti si avvicinerà più, te la senti di affrontarla? Non sarà facile, ha bisogno di te ma ahimè, non lo ammetterà facilmente.~ Le parole di Nanny avevano appena smentito quelle di Marianne, totalmente, rivelando il suo inganno nei confronti di Rebecca e se si dovesse guardare a Rei adesso, la si vedrebbe nella propria stanza a cambiarsi, a mettere un completo per andare a cavallo e i rumori si erano pian piano acquietati ed era rimasto solo quello dei passi che andavano avanti e dietro nella stanza. Nanny era stata prolissa ma aveva cercato di spiegarle ogni cosa nei minimi particolari e si alzò facendo cenno alla ragazza di seguirla al piano superiore. La vecchia governante la portò nel lungo corridoio e le fece intendere dove era la stanza di Rei, e le augurò buona fortuna per sparire lasciandole giustamente sole. Rei uscì come una furia dalla propria stanza, con la giacca appoggiata sul braccio e quando la vide nel corridoio si fermò. Per la prima volta, non sapeva che fare, come aveva detto la governante, non l'avrebbe più toccata, nè baciata a meno che non fosse stata l'altra a volerlo. Lei era stata ingannata, Rebecca non meritava lo stesso trattamento. Rimase a guardarla, senza parlare per poi girarsi su se stessa e tornare nella propria stanza, incurante della porta aperta e se l'altra l'avesse seguita, nel buio della stanza illuminata dalla luce lunare, Rebecca gli avrebbe dato le spalle. ~Perché sei ancora qui? Tu le hai creduto, perché sei ancora qui?~ Il tono non era accusatorio, affatto, ma stanco, sopraffatto, Rei voleva che rimanesse, voleva togliere dalle labbra della compagna il sapore di Marianne, ma poteva considerarla ancora la sua compagna? Non si volse ne accennò alcun movimento, aveva paura? Si, di perderla, che adesso volesse rimproverarla per chissà cosa o meglio, per aver creduto alle parole dell'altra.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 16/11/2016, 16:41     +1   -1




Poco dopo essersi messa seduta, dal piano di sopra iniziò a sentire rumori di oggetti lanciati e mobili spostati, non poté fare a meno di sobbalzare e guardare con occhi preoccupati l'anziana donna, la vide sospirare e con lo sguardo le disse di non preoccuparsi. Ma come non poteva preoccuparsi immaginando lo stato nel quale versava Rei in quel momento.
La donna si alzò per preparare delle tisane mentre parlava, mentre le spiegava che in quel momento Rei doveva metabolizzare e restare sola, nonostante avesse paura per quello che sarebbe potuto succedere.
Quando prese la tazza ci soffiò leggermente, non che ne avesse realmente voglia, aveva lo stomaco chiuso ma non voleva mancare di rispetto a quella donna premurosa che aveva preso tanto a cuore la giovane Rebecca.
Quando concluse la spiegazione della situazione con Marianne solo poche parole uscirono dalla bocca di Rebecca, poche ma fondamentali soprattutto per la donna
-Io ho bisogno di lei, ora più che mai- disse con tono sicuro mentre dal piano superiore i forti rumori erano cessati e si sentivano solo dei passi fare avanti e indietro per la stanza.
Quando vide la donna alzarsi facendole cenno di seguirla le sorrise timidamente mentre la conduceva al piano superiore nella prossimità della stanza di Rei. Prima che la donna si potesse congedare Rebecca l'abbraccio dolcemente mentre le sussurrava -Grazie mille-. La donna si congedò e sparì al piano di sotto, Rebecca era ferma davanti alla porta e quando finalmente si fece coraggio per poter bussare si ritrovò Rei uscire come una furia e la rossa sobbalzò nuovamente, presa di sorpresa.
Entrambe rimasero in silenzio per istanti che sembrarono infiniti, finché Rei non le diede le spalle e rientrò nella propria stanza, non aveva più l'abito indossato tutta la sera ma aveva degli abbigliamenti da equitazione, intuì che cavalcare era una di quelle cose che l'aiutano a calmarsi e schiarirsi le idee. Ma non quella sera, quella sera c'era Rebecca e l'avrebbe rassicurata finché le sue parole non la colpirono in pieno, una volta entrata nella stanza ed essere rimasta alle sue spalle.
Le fecero male quelle parole, nonostante il tono non fosse accusatorio.
In un baleno, con il rumore dei tacchi che riecheggiavano nella stanza immersa nel silenzio e buio, si mise di fronte a Rei, senza toccarla in un primo momento.
Avrebbe voluto piangere, doveva ammetterlo, ma doveva essere forte per entrambe, si fece scivolare quelle parole addosso come gocce di pioggia, come la pioggia che le aveva travolte quella mattina, facendo incontrare i loro destini.
Le incorniciò il viso con le mani, accarezzandole le guance con i pollici fino a far combaciare i loro sguardi -Perché ti amo Rei, perché io credo in te e in noi- poi rimase in silenzio, non si sporse neanche a baciarla aspettava che fosse l'altra ad avvicinarsi e toccarla senza il bisogno del permesso di Rebecca, perché assolutamente non ce n'era bisogno. Rebecca apparteneva a lei
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 16/11/2016, 17:36     +1   -1




Rei
2ue1lja
Si, a Nanny piaceva molto Rebecca, la sua bambina aveva fatto proprio una buona scelta. Rimase sorpresa nel trovarsela di fronte, la ascoltò con attenzione e chiusa gli occhi quando sentì le sue mani e le sue dita accarezzarle le guance e istintivamente voltò il capo verso la mano e le diede un bacio leggero sul palmo, e si resa conto solo dopo irrigidendosi di quello che aveva appena fatto, ma la sentiva, la sentiva vicina con il corpo e specie con l'anima e si ricordò di qualcosa. Spostò le mani di Rebecca dal proprio viso e si avvicinò alla porta, era ancora incerta se uscire o rimanere ma alla fine, chiuse la porta a chiave, voltandosi di nuovo verso Rebecca. Le si avvicinò lentamente, senza parlare, gettò la giacca per terra e fece scorrere le sue mani lungo i fianchi della compagna e la prese in braccio portandola sul letto, e la fece stendere lì. E la prima cosa che fece subito dopo, fu quella di stendersi su di lei senza schiacciarla e l'abbracciò nascondendo il viso sul suo collo e dopo tanto tempo, Rei pianse, a metà tra liberazione e felicità troppo a lungo negata. Rimase così per qualche attimo, non voleva farsi vedere così da Rebecca ma fu inevitabile che le sue lacrime cadessero sulla pelle dell'altra. Quando si calmò, solo allora sollevò il viso e poggiò la propria fronte su quella dell'altra. ~Ti amo Rebecca, irrimediabilmente, terribilmente, fino a perdermi là dove prima non avrei mai voluto. Se ciò che di più prezioso ho al mondo, la mia unica famiglia...~ Separò la fronte a avvicinò le proprie labbra a quelle di Rebecca, ma senza baciarle, piuttosto ne respirò l'odore e lì si trattenne per alcuni istanti. ~Permettimi di riprenderle, devi avere solo il mio sapore...~ Certo era ancora incerta ma le leccò le labbra, lentamente, completamente fino a succhiarle dopo per togliere del tutto quel sapore che non era il proprio, come se fossero ciliegie mature e saporite e solo dopo averle torturate in quel modo, solo dopo concesse le proprie labbra alla compagna e quando si toccarono, con dolcezza le fece dischiudere per insidiarle con la propria lingua, mentre una scarica si diffondeva ad ogni bacio in tutto il corpo. I movimenti erano lenti, dolci, portati quasi all'esasperazione per assaporarla fino in fondo. Stava quasi per rimanere senza fiato e staccò le labbra ma con la propria lingua si intrecciò a quella dell'altra come se dovesse scoprirla la prima volta e la succhiò e la baciò contemporaneamente, giusto il tempo di riprendere fiato e tornare di nuovo con le proprie labbra contro quelle altrui. Quando alla fine si ritenne soddisfatta, solo allora si staccò e si spostò sulla guancia e da lì sull'orecchio che morse e poi leccò. ~Ti voglio, ti voglio come non ho mai voluto nessuna ma non farò nulla se non lo vorrai anche tu. Anche solo baciarti mi rende felice, anche solo sapere che sei accanto a me.~ La abbracciò ancora, inebriandosi del suo profumo, mettendosi seduta sul bordo del letto per togliersi almeno gli stivali e poi si stese accanto alla compagna, aspettando una risposta. Non avrebbe fatto differenza se anche le avesse detto di no, Rebecca era diversa, non era solo sesso, era molto di più e a pensare a ciò un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto. Intrecciò l'indice tra i capelli della compagna, osservando la luce della luna sui suoi capelli rossi, sulle sue lentiggini, su quel corpo perfetto e quella schiena che aveva voglia di torturare con i baci e le sue carezze, sul seno e anche sul suo ventre e più giù e forse sembrò strano ma Rei deglutì quando lo sguardo arrivò in quel punto e un lieve rossore le colorò le guance e in fretta spostò lo sguardo. Si la voleva ma era entrato in gioco anche quell'imbarazzo che l'amore da, perché voleva che fosse una piacevole esperienza, voleva farle dire il suo nome in preda agli spasmi, ma dopo tanto tempo, voleva anche sentire le mani di Rebecca su di se, le sue labbra, il suo respiro caldo, voleva tutto di lei e voleva darle tutto si se ed era felice di sentirsi di nuovo così.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 17/11/2016, 16:00     +1   -1




Fu davvero felice quando sentì il suo leggero bacio sul palmo della mano e istintivamente sorrise amorevolmente. Quando però le fece togliere le mani dal vise e la vide dirigersi verso la porta un unico pensiero tormentava la sua mente *Non fuggire Rei* e come se l'altra l'avesse percepita chiuse la porta a chiave e tornò di fronte a Rebecca, che non si era mossa di un millimetro.
Quando la ebbe di nuovo di fronte le sorrise con lo sguardo e si godette quelle carezze lungo i fianchi finché non venne presa in braccio per essere messa, poi, sul letto della donna. Tutto profumava di lei in quella stanza.
Quando le si mise sopra l'accolse tra le braccia, e quando la sentì piangere la strinse ancora di più accarezzandole i capelli. Non disse una parola Rebecca, le parole in quel momento sarebbero state superflue, la lasciò sfogare per il tutto il tempo di cui aveva bisogno e quando si calmò e si sentì pronta per mostrarsi Rei lo fece.
Ogni volta che incontrava i suoi occhi li trovava sempre più belli, anche dopo un pianto che era risultato essere liberatorio e felice.
Socchiuse gli occhi mentre l'altra le poggiava la fronte sulla propria e parlava, anche Rei ormai era il suo tutto, la sua famiglia. Quella famiglia che non aveva mai avuto e finalmente quei due destini solitari potevano creare la loro felicità.
Poi... poi si lasciò "torturare" le labbra dalla bocca sapiente di Rei, quelle labbra che sono sempre state sue nonostante quel bacio rubato.
Gliele lasciò leccare e succhiare mentre il corpo della rossa veniva scosso da una miriade di brividi incandescenti e quando finalmente la sua lingua, con molta lentezza e dedizione, si insinuò nella sua bocca iniziarono una danza dolce e lenta come l'amore che le due si stavano scambiando.
Si baciarono per un tempo che sembrò quasi infinito quando, ormai entrambe senza fiato, Rei si staccò e passò dalla guancia fino a mordere e leccare il proprio orecchio facendole sfuggire un sospiro. Ascoltò le sue parole mentre le accarezzava la schiena, sentiva ancora la "paura" nel toccarla, il timore che Rebecca non volesse fare l'amore con lei. Perché sì avrebbero fatto l'amore e non del semplice e squallido sesso. Con Rei nulla sarebbe stato squallido.
La lasciò togliersi gli stivali e in quel momento anche Rebecca ne approfittò per sfilarsi le scarpe per lasciarle accanto al letto, entrambe tornarono sdraiate lasciando Rei giocare con i propri capelli mentre osservava il corpo di Rebecca la quale la vide arrossire quando si fermò con lo sguardo sotto il ventre, questo intenerì la rossa ma allo stesso tempo la fece desiderare ancora di più.
Sempre in silenzio fece sedere Rei sul letto, facendole appoggiare la schiena alla testata del letto, poi le accarezzo lievemente il viso fino ad arrivare al colletto della camicia iniziando a slacciarla lentamente, le diede un bacio sulla mascella poi scese sul collo della donna, mentre le mani erano arrivate a slacciare l'ultimo bottone. Aprì leggermente i lembi della camicia e le baciò prima una clavicola, poi lo sterno fino a passare sull'altra clavicola.
-Io voglio fare l'amore con te Rei- disse con tono basso ed eccitato, ma anche piano d'amore.
Sollevò lo sguardo mentre le mani le accarezzavano i fianchi nudi, coperti dalla camicia sbottonata
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 17/11/2016, 17:53     +1   -1




Rei
2ue1lja
Le carezze di Rebecca sui suoi capelli la rendeva felice, la rassicurava completamente, la metteva a proprio agio. E quando Rebecca la fece distendere sulla tastiera del letto, Rei la osservò tranquilla, e si lasciò aprire la camicia e il fiato le sfuggì dalle labbra,carico di desiderio, non si era mai lasciata toccare e la delicatezza di Rebecca era tremenda, perché la faceva fremere ogni volta. Quando sentì le parole di Rebecca, si sentì il cuore scoppiare nel petto, contenta, estremamente felice di poter amare completamente la propria compagna, la sua donna. Ribaltò le posizioni facendola stendere sulla schiena, che cominciò ad accarezzare in un movimento lento. La fece girare prendendola dai fianchi così da avere la sua schiena di fronte. Spostò quella cascata di capelli rossi e partendo dalla nuca, percorse tutta la schiena sfiorandola solo con la labbra fino ad arrivare alla cerniera dell'abito che prese tra i denti e fece scivolare giù. Risalì lentamente facendole sentire il fiato caldo sulla pelle e scese le spalline togliendo completamente il vestito. Ancora una volta, partì dalla nuca ma la baciò, succhiò avidamente la pelle leccandogliela e cominciò a tormentare la schiena della compagna di baci e morsi uniti a lente lappate. Voleva assaporare ogni centimetro della sua pelle, ogni più piccolo spazio e lasciò un piccolo morso alla fine della schiena, alitandovi sopra per poi scendere sulle natiche e baciarla anche lì. Si staccò delicatamente da lì, per alcuni secondi e sfilò completamente la camicia. Si stese sulla compagna, pelle contro pelle e le prese l'orecchio tra i denti, ansimando già solo per quei brevi piccoli tocchi che annebbiavano la mente. ~Ti prego...girati....voglio vedere tutto il tuo corpo. Amarlo con lo sguardo, imprimerlo...nella mente.~ Come a sottolineare questa tremenda voglia, posò le mani sui fianchi e l'attiró contro i propri, ansimando ancora nel suo orecchio a me mani scivolarono tra la pelle e l'intimo dell'altra, facendoli scivolare giù con estrema lentezza, voleva vederla, voleva sentire il suo corpo nudo contro di se e le labbra scesero sulle spalle, a baciarle. Mentre faceva scivolare via l'intimo, la circondò con le braccia e la fece voltare, per avere il suo volto di fronte a non riuscì a resisterle. Doveva baciarla, doveva riprendersi quelle labbra e lo fece, e travolse la lingua della compagna con la propria fino a rimanere ancora senza fiato. E intanto, la gamba destra era finita tra quelle della compagna, in un plateale gesto di puro desiderio, mentre con le mani comtinuava ad accarezzare il corpo. Quando si staccò aveva il fiato corto, e un fremito percorse il corpo facendola tremare. ~Dovrei punirti per...l'effetto che mi fai.~ Ridacchiò, e poi le leccò di nuovo le labbra, mentre faceva risalire la mano destra lungo il fianco fino ad arrivare al seno e stringere delicatamente. Ma voleva davvero vederla e si appoggiò sulle mani separando il proprio corpo da quello della compagna, per vederla tutta, ormai nuda ed in balia di lei e Rei del suo calore. E rimase interdetta quando lo sguardo chiaro si posò su tutto il suo corpo dischiuse le labbra e con la mano destra, passò l'indice sulle sue labbra, per poi scendere lungo tutto il corpo fino ad arrivare alla femminilità dell'altra, senza ancora scoprirla, senza toccarla al suo interno. Era rimasta rapita da quelle forme, da quel corpo così bello e perfetto, un'opera d'arte, la sua Venere. ~Sei...semplicemente stupenda.~

Edited by Saint Just - 18/11/2016, 01:42
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 18/11/2016, 15:48     +1   -1




Quando Rei iniziò a torturala così, Rebecca era un concerto di sospiri e fremiti per ciò che la bocca della compagna le stava facendo.
Ogni sfioramento di labbra, con la propria pelle ormai bollente, ed ogni bacio o lappata era come una scossa elettrica per il suo corpo che si stava eccitando sempre di più.
Si lasciò togliere il vestito come se nulla fosse, come se l'avessero sempre fatto, e la tortura sulla propria schiena ricominciò lasciando sfuggire parecchi mugolii di piacere dalle labbra della rossa, eppure quando senti il petto nudo e caldo della propria compagna contro la schiena il cuore le rimbalzò nel petto, quello era un gesto semplice eppure così intimo da scuoterla nel profondo.
Di certo il suo ansimare nell'orecchio non aiutava la mente di Rebecca a restare lucida, eppure tutto quello che voleva era essere sua, in quel momento avrebbe potuto farle qualsiasi cosa, e infatti da lì a poco sentì le mani delicate e lente di Rei sfilarle anche l'ultimo indumento intimo che indossava, ora era completamente nuda ed esposta nelle braccia di Rei.
Quando la fece voltare ricambiò il bacio con la stessa passione, cercando con desiderio e voglia la sua lingua, della quale non poteva fare a meno, la sapeva muovere con estrema maestria. Le mise le braccia intorno al collo andando ad affondare i polpastrelli nelle sue spalle quando percepì la sua gamba tra le proprie andando a fare una leggera pressione nel punto più sensibile. Le sfuggì un mugolio nella sua bocca e istintivamente, con la gamba sinistra, circondò il suo fianco come a volerla trattenere il più possibile.
Quando si staccarono, per riprendere fiato, e dopo che Rei disse quelle parole Rebecca ridacchiò leggermente per poi sollevarsi il tanto che bastava per arrivare al suo orecchio -Dovresti vedere l'effetto che mi fai tu...- disse con voce roca riferendosi all'eccitazione che ormai aveva pervaso il suo corpo, in particolare in un punto.
Quando le accarezzò il seno indietreggiò con la testa facendosi sfuggire l'ennesimo sospiro e quando sentì la sua mano sulla femminilità il sospiro si fece più pesante e il cuore iniziò a batterle all'impazzata, sia per l'eccitazione che per le parole dette con tanto amore che la fecero arrossire.
Le mise la mani sui fianchi e lentamente risalì percorrendo la sua pelle con una carezza delicata fino ad arrivare ai suoi seni, che strinse dolcemente mentre li osservava quasi estasiata, andando poi a sfiorarle i capezzoli che reagirono subito a quel tocco.
In tutto ciò Rebecca, istintivamente, aveva allargato un po' di più le gambe sentendo la propria femminilità eccitata e bollente
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 18/11/2016, 17:37     +1   -1




Rei
2ue1lja
I respiri di Rebecca, la sua eccitazione, rendevano Rei eccitata, ma riscaldavano la pelle, le provocavano fremiti in tutto il corpo aumentando il desiderio, il piacere di lei e del suo corpo. Accolse con piacere il suo mugolio nella propria bocca e quando sentì i polpastrelli della compagna sulla schiena, corrugò le sopracciglia trattenendo a stento un mugolio che ne aumentava l'eccitazione. Era bello e appagante fare l'amore con la compagna, eccitante e normale, come se fosse normale farlo ma allo stesso tempo non comune. Rei cominciava ad avere il fiato corto e pesante, ormai non riusciva quasi più a pensare lucidamente e quando Rebecca la toccò, incurvò la schiena protendendo verso la compagna. ~Mhn...~ Non riuscì a trattenersi, e con gli occhi ormai velati dal desiderio, prese le mani di Rebecca e le bloccò quasi con le proprie oltre la testa, non era per impedirle di toccarla, solo per rimandare tutto a dopo. Con la gamba premette appena sulla femminilità dell'altra, poi la baciò ancora sulle labbra e scese sul collo, concentrandosi sul succhiotto che le aveva lasciato. Entrambe le mani cominciarono ad accarezzare il corpo dell'altra, fermandosi sul seno, prima, stringendo delicatamente e se la destra rimase sul seno corrispondente, stringendo il capezzolo tra l'indice e il pollice, l'altra mano si fermò sul ventre dell'altra. La bocca di Rei scese, baciò piano e con lentezza il collo, la clavicola e poi scese sul seno. Lo baciò con cura e con la lingua leccò intorno al capezzolo ormai turgido, e poi lo prese in bocca, per baciarlo dapprima e poi succhiarlo avidamente fino a tornare a leccarlo ancora, mentre la mano massaggiava l'altro seno e con cura cercava di darle tutte le attenzioni che meritava, fino ad arrivare anche sull'altro seno, ma prima leccò lo sterno e succhiò il lembo di pelle tra i due seni per concentrarsi poi sul secondo. Non si risparmiò nemmeno lì e morse il cappezzolo appena più forte di prima, in preda al desiderio che le provocava. Poi scese con le mani sui fianchi e baciò e succhiò la pelle arrivando all'ombelico che prestò di ulteriori attenzioni. La lingua di Rei si infilò nell'ombelico stesso, ritraendosi e rientrando per simulare un amplesso, quello che tra poco, avrebbe consumato. Non voleva che finisse tutto velocemente, voleva che fosse speciale, ogni volta e che se la ricordasse come piacevole. La bocca poi scese ancora e Rei dovette fermarsi un attimo, tremando per le sensazioni che le provocava. Si inebriò del profumo della sua femminilità, e cominciò a baciarla sul monte di Venere, poi scese e baciò e morse le cosce e la pelle intorno al suo piacere. Lasciò un bacio su quelle labbra così invitanti, ma non voleva essere rude, non adesso che aveva provato a portarla a volerlo, ma non si sarebbe ancora mossa. Poteva percepire il suo calore, la sua eccitazione e ciò la rendeva felice perché era riuscita a portarla fino a lì. ~Dimmi se ti senti pronta. Non avrai possibilità di tirarti indietro, la mia lingua e le mie mani non ti lasceranno...~ L'aveva avvertita, e si morse il labbro inferiore pregustando già il sapore della compagna, e una scarica più forte la colse al basso ventre, mentre il suo dolce profumo arrivava alle narici e ciò la costrinse ad avvicinare le labbra e la bocca alla femminilità della compagna lasciando che un gemito uscisse dalle proprie labbra. Aspettava, stringendola sui fianchi, che fosse pronta.

Edited by Saint Just - 20/11/2016, 17:27
 
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