Il forum mi toglie le maiuscole magicamente...L'illusione di ZadkielNon era passato neppure un anno da quando gli angeli, scacciati dai cieli, decisero di accoppiarsi con gli esseri umani per formare una nuova razza. Alcune donne avevano già partorito i frutti di quest’unione, tra cui Flò e Lara, le due giovani che nove mesi prima avevano preso Zadkiel per mano e lo avevano condotto nel letto. Appena l’angelo vide nascere i suoi figli si commosse e quando li prese in braccio per la prima volta tremò per la felicità. Erano sensazioni nuove per lui, sentimenti talmente umani che gli fecero perdere di vista la sua natura. Zadkiel si creò un mondo tutto suo. Costruì una casa con l’aiuto di alcuni compagni della legione di ferro a cui, successivamente, avrebbe ricambiato il favore. Chiese alle due ragazze se volessero vivere lì con lui. Esse accettarono immediatamente. Zadkiel definì “mogli” le madri dei loro figli e visse con loro come una regolare famiglia.
Passò un anno dalla nascita dei due bambini. L’angelo aiutava le donne della città a partorire e si dilettava, quando non doveva costruire armature e scudi, a creare i giocattoli per i bambini. Flò aveva di nuovo il ventre gonfio, mentre Lara si svegliava la mattina con una gran nausea. Erano due "mogli" ubbidienti al "marito", ad ogni sua richiesta correvano come leopardi. Zadkiel le trattava dolcemente e considerava questa devozione come una dimostrazione di grande amore.
Lara, un giorno, sentì bussare alla porta. <<chi è?>>
<<sono Hanima. Vorrei parlare con Zadkiel di persona. È già informato del mio arrivo.>>
La donna arrossì vistosamente. <<e… Entrate, entrate pure!>>. Aprì la porta di scatto e s’inchinò. <<perdonatemi per la mia scortesia, io non sapevo, il mio Signore non mi ha informata di nulla! Vado subito a chiamarlo!>>
<<stai pure tranquilla, Lara, sono già qui.>> Zadkiel era appena uscito dalla camera dei bambini, sapeva perfettamente della presenza di Hanima. Sorrise alla ragazza cercando di metterla di più a suo agio. <<va dai bambini finché sono occupato con la nostra ospite.>>.
Lara corse verso la cameretta e chiuse la porta.
<<dimmi subito cosa vuoi e vattene Hanima. Proprio non capisco che bisogno c’era di venire sin qui a parlarmi.>> disse Zadkiel cambiando radicalmente espressione. Tornò ad assumere l’atteggiamento scorbutico.
<<sono preoccupata per te, Zadkiel. Ho paura che questa situazione ti stia portando fuori dalla realtà.>>
<<di cosa stai parlando?>> si stava innervosendo, si muoveva per la stanza evitando lo sguardo di Hanima.
<<lo sai benissimo.>> tranquillamente l’ospite si stava muovendo verso la cucina per andarsi a sedere al tavolo. Trovò fastidioso passare con le ali attraverso la porta e notò solo allora che Zadkiel era completamente in forma umana, vestito come un fabbro. Sapeva che non era solo per comodità.
Il padrone di casa la seguì e si sedette di fronte a lei. <<senti, se sei venuta sin qua a farmi la predica puoi pure uscire da dove sei entrata.>> era la voce di chi preferirebbe saltare il discorso. Appoggiò i gomiti sul tavolo e con le mani si sorresse la testa, appoggiandole sulle tempie. <<lascia in pace la mia famiglia. Le mie mogli stanno bene e io con loro sono felice. I miei bambini crescono bene, a differenza degli altri. Lasciaci in pace.>>
<<”Mogli”? Zadkiel, loro non sono le tue “mogli”!>>
<< E con questo? Loro mi amano lo stesso, quindi va bene così.>>.
<< Loro non ti amano, Zadkiel! Ti sono devote perché tu sei un angelo, perché sei una creatura superiore, non perché ti siano realmente affezionate! Lo capisci che ti stai illudendo?>>
<<stai zitta.>> rispose piano, chiudendo gli occhi.
<<hai sentito come prima Lara ti ha chiamato? “Signore”, non “marito”.>>
<<quando siamo da soli entrambe le ragazze mi chiamano per nome.>> Zadkiel cominciava a spazientirsi sul serio.
<<perché gliel’hai chiesto tu. L’hanno preso come un ordine! Te lo devo ripetere? Ti obbediscono ciecamente perché…>> Hanima non fece in tempo a terminare la frase.
<<stai zitta, ho detto! Zitta! ZITTA!>> Zadkiel si coprì le orecchie con le mani e strizzò gli occhi.
Hanima rimase immobile a fissarlo. Sospirò e si alzò dalla sedia. <<inutile. Non ha senso parlare con chi si comporta peggio di un bambino.>> Hanima si avvicinò a Zadkiel. Lui la guardò con la coda dell’occhio e staccò le mani dalle orecchie. <<e adesso che vuoi?>>.
<<nulla. Volevo solo assicurarti che, se sono venuta sino a qui a parlarti, è perché ti amo, Zadkiel.>>.
<<tu ami anche Lucifero, Goliath, Remiel e Ariel.>> borbottò un’altra volta.
Hanima rise. <<così mi fai sembrare un’umana facile!>> si chinò sull’angelo e gli appoggiò le labbra sulle sue. Zadkiel conosceva bene il modo di fare di Hanima, quindi non si oppose al bacio. Si scoprì a pensare che quel contatto fosse molto più piacevole di quel che pensasse, credeva di provare fastidio a baciare Hanima, invece era tutto l’opposto anzi, ne avrebbe voluto un altro. La cosa lo turbò.
<<ti saluto Zadkiel. Devo andare ora. Ti prego rifletti su quello che ti ho detto.>> così dicendo se ne andò.
L’angelo rimase a guardare la porta, si era alzato per accompagnare l’amica all’uscita. Si diresse alla stanza dei bambini. Lara era di spalle che guardava il bambino nella culla di legno, appena chinata in avanti. Zadkiel non si trattenne e, dopo essersi avvicinato di soppiatto, diede un’energica palpata a due mani al sedere della ragazza che si trovò con la bocca aperta dallo stupore.
<<zadkiel, cosa fate??>> si girò verso di lui ridendo.
L’angelo l’abbracciò forte affondando il viso nei capelli della ragazza. <<mi gusto i momenti insieme alla mia famiglia.>>
, mi ha incuriosito e devo dire che è scritta molto bene, e riesce a calare nell'atmosfera anche un visitatore casuale, bella! ^^