| TEASER Amore. Amare. Essere amata. E Dio solo sa quanto ci siamo amate, io e te.
No, questo non è un racconto romantico in cui due ragazze con un carattere totalmente opposto alla fine si innamorano e si guardano da lontano a scuola con gli occhi a cuoricino e i cuori palpitanti. Mi spiace.
Ci sono tanti tipi di amore: amore corrisposto, amore nascosto,amore rubato, amore tradito,amore sussurrato,amore etero,amore gay,amore bi, amore non ben definito, amore infantile, amore maturo,amore eterno.
Ma perché dobbiamo classificarlo? Ognuno di noi vive un amore diverso, perché ognuno di noi è diverso dagli altri. E per me, baciarti sul sedile posteriore di una macchina,assaporando tracce alcoliche dalle tue labbra era amore. Oh si che lo era. E ci siamo amate tanto quella sera. E anche la settimana dopo. E quella dopo ancora.
Tutto è cominciato per caso. Serata iniziata sotto le migliori promesse. Anche se il freddo era incredibile e il vento che accarezzava impietoso le nostre gambe scoperte e senza calze nonostante ci fosse -1°, eravamo pronte a dimenticare le nostre preoccupazioni sul dancefloor, per l’intera notte. Amici comuni avevano organizzato la serata e noi ci eravamo conosciute. Io timida studentessa modello di terza superiore, tu bomba di femminilità all’ultimo anno. A scuola non c’eri mai, tanto i tuoi avevano un’ala intestata grazie a tutte le donazioni che avevano fatto per mettersi a posto la coscienza e per farti superare gli esami. Io a scuola c’ero sempre, china sui libri, diligente,seria. E notavo la tua mancanza come notavo la tua presenza. Non eri difficile da individuare: scia di profumo francese costosissimo, capelli perfetti, incedere da modella, risata accattivante, corpo da reato. Ma sembra non ti importasse di niente e di nessuno nonostante le mandrie di gente che ti seguivano appena entravi, per chiederti se potevano portarti i libri o farti i compiti. E poi, un giorno, ti vidi dal fondo del corridoio e tu mi fissasti così, negli occhi, con quel tuo sguardo malizioso e beffardo allo stesso tempo. Pensavo non stessi fissando me ma non era così. Ancora non so se sono stata solo un capriccio per te, Piccola. So solo che ci siamo divertite e ci siamo amate tanto ed intensamente.
Sabato sera, inverno. Sto aspettando che i miei amici mi vengano a prendere. “Stasera Hana ha organizzato una serata in un locale fighissimo e ha ci ha invitati. Ha chiesto espressamente te. Penso dovresti venire.”Kazuma, migliore amico da quando avevo cinque anni. Pensava che uscissi troppo poco e quindi mi aveva praticamente costretta da uscire. Serata.Tu. Locale fighissimo. Ok, non avevo chiaramente niente da mettere. Stiamo calmi e andiamo a fare un giro nel quartiere. E ora sono qui, al freddo con le gambe scoperte in previsione di una serata in discoteca, un abitino trovato all’ultimo momento in un negozietto vintage all’angolo. Un po’ boho, un po’ chic di un tessuto simile allo chiffon, leggero. Sopra un chiodo di pelle, non volevo sembrare una delle bambole che mia nonna aveva su una mensola, e semplici scarpe nere con il tacco. “Ehiiiiii, dai saliiiii!” Kazuma e i miei amici sono saltati fuori da un Mercedes nero. Mercedes nero???? E ancora più sbalorditivo, un altro Mercedes nero si affianca al marciapiede e la portiera si apre. Ne esce un piede imprigionato in un paio di sandali rosso fuoco, poi un gamba inguainata in un paio di pantaloni simil- pelle. E poi il tuo viso. “Nell’altra macchina non c’è posto, viaggi con me.”.Sorridi. Dio lo sai quanto sei bella?Si che lo sai. Ipnotizzata mi dirigo verso di te,verso una serata che non ho mai dimenticato. Monto in macchina e ti trovo lì, impegnata a fare un cocktail con il contenuto del minibar. Sei bella, bella da morire. Ed io ho deciso che ti voglio. E ti devo avere. Stasera.
*Sayuri*
SONG 1: YOU CALLED IT PLEASURE...
Sono salita e la macchina è partita. “Che tipo di cocktail preferisci?” mi hai domandato, come se niente fosse, come se fosso normale per me trovarmi lì con te. L’ultima cosa a cui pensavo era cosa bere. Tu intanto mi guardavi, shakerando il tuo cocktail come un barman professionista. Non mi avevi salutato, non mi avevi spiagato perché mi avevi voluta lì e nemmeno dove stavamo andando. “Ehi, Terra chiama Sayuri…ci sei?” ero assorta nei miei pensieri e la tua voce mi ha riportato alla realtà. Il tuo viso era a dieci centimetri dal mio e mi fissavi dritta negli occhi. “Ah..si..beh…non lo so…fai tu” il tuo profumo mi avvolgeva. Un profumo intenso, dolce e sensuale. J’adore Dior, probabilmente. Il mio preferito. “Dai avrai una preferenza…dolce o amaro?” mi hai chiesto, divertita. Avevo letteralmente fatto un sobbalzo quando ti avevo scoperta così vicina a me. E ciò ti solleticava. Mi guardavi con quegli occhi sornioni e misteriosi. Seduta sul sedile, rilassata. Una mano a reggere il bicchiere, da cui sorseggiavi lentamente un liquido rosa acceso. Sorseggiavi e mi guardavi. Fuori era freddo, mentre dentro la macchina faceva sempre più caldo. Forse perché stare lì con te mi emozionava sempre di più o forse perché il riscaldamento era alto. Ero restata talmente scioccata che avevo addosso ancora la giacca, perciò stavo realmente morendo di caldo. Ma non osavo toglierla. “Mmmm dolce suppongo…e non tanto forte…non sono abituata” la voce mi tremava ancora. Sei scoppiata a ridere. Una risata cristallina e sfacciata che mi ha fatto arrossire. “Si vede che sei ancora in terza superiore. Sei così innocente e dolce.”hai detto tra una risata e l’altra. E mi hai fatta arrossire ancora di più. Ho dovuto abbassare lo sguardo e tu hai riso ancora più forte. “Dai mettiti comoda, fai come fossi a casa tua… non sei in chiesa…rilassati. Non ti sei nemmeno tolta la giacca…”Mi hai sorriso mentre sceglievi gli ingredienti di un cocktail sconosciuto. Allora, ancora estremamente a disagio, mi sono tolta la giacca e tu hai riso di nuovo. Poi ti sei zittita e hai posato il tuo sguardo su di me. “Hai molto gusto, Sayuri. Quel vestito ti sta d’incanto.” Sentivo il tuo sguardo su di me e percepivo che non era esattamente lo sguardo di un’amica a cui piace il vestito che indossi. Ti ho sentito scorrere il mio corpo e soffermarti su alcuni punti, provocandomi dei brividi di emozione. Era come mi stessi spogliando. Mi hai porto un cocktail beige chiaro. Gli ingredienti erano indistinguibili. Ne ho preso un sorso in silenzio mentre continuavi a guardarmi. Mi piaceva, era dolce con un retrogusto un po’ forte. Proprio come te. “Ti piace? Te ne faccio un altro se vuoi…basta che chiedi.” “No,no. Va benissimo. Posso sapere che cos’è?” “Mmmmm è una mia ricetta segreta. L’ho chiamato ‘Pleasure’. Puoi facilmente capire perché..”E mi hai guardato intensamente. Sono arrossita di nuovo. Sembrava che ti divertissi a mettermi in imbarazzo. E allora hai continuato. “Il piacere è dolce ma ha sempre un retrogusto intenso…non trovi?”Io non sapevo cosa rispondere. Continuavo a deglutire ma la voce non usciva dalla mia gola. Tu intanto avevi finito velocemente il tuo drink e man mano ti eri avvicinata sempre di più. I tuoi occhi grandi, scuri e profondi. Il tuo naso piccolo e perfetto. Le tue labbra carnose, enfatizzate da un gloss scintillante che le rendeva ancora più desiderabili. Il tuo seno abbondante, chiaramente intuibile dal vestito. La tua vita snella e la curva dei tuoi fianchi. Le tue gambe lunghe ed affusolate. Il tuo profumo che stava abbassando tutte le mie difese. Avevo sempre sognato di starti così tanto vicina, eppure ero incapace di fare qualsiasi azione. Non riuscivo a parlare, a muovermi, a pensare. E non ho battuto ciglio. Sono rimasta immobile Poi, improvvisamente, ti sei allontanata, ritornando al tuo posto. Mi hai guardata con sguardo incuriosito e soddisfatto allo stesso tempo. “Pensavo sarebbe stato molto più facile. Meglio così, mi piacciono le sfide.” Non avevo il coraggio di dire tutto quello che stavo pensando, che stavo provando. Ti volevo così tanto ed eppure ti avevo praticamente rifiutata. Allora ho cambiato argomento. “Ehm, Hana. Dove stiamo andando?” “Ho organizzato una serata in un locale di un amico. E’ a un paio di ore da qui circa. Mi spiace per te, ma passerai molto tempo in mia compagnia stasera.”
Edited by SayuriPiccoloGiglio - 2/5/2011, 14:45
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