da quiHaruka
Arrivò velocemente a scuola a bordo della sua macchina e sotto gli occhi ammirati e adoranti di molte ragazze, rivolti più alla macchina che a lei probabilmente andò nella sua classe e fece lezione tranquillamente.
Una volta finite le lezioni uscì e mentre passava nell' atrio si bloccò a fissare una ragazza, o meglio la sua schiena, sentì il cuore accelerare i battiti e il respiro mozzarlesi in gola.
Aveva i capelli uguali a quelli di Michiru, forse leggermente più scuri, ma erano della stessa tonalità di azzurro acqua, e anche la sua corporatura non si discostava molto da quella della ragazza.
Il suo cervello, diviso fra parte razionale che le diceva che la ragazza era morta e che lei amava Ayumi e quella irrazionale che la spingeva a raggiungere quella ragazza e voltarla verso di lei.
Era così piena di speranze che quando finalmente si girò leggermente, sotto suggerimento della sua interlocutrice che aveva mosso la testa accennando Haruka, che effettivamente la stava fissando come un' ebete da almeno dieci minuti, e vide che non era lei, si sentì tanto stupida da volersi fare del male.
La ragazza intanto la guardava incuriosita e Haruka guardandola notò altre somiglianze, anche nel volto, con Michiru, anche se probabilmente se le stava solo immaginando, però le sembrava che avessero la stessa forma del naso e le labbra erano carnose e morbide come quelle della violinista.
Gli occhi erano diversi, verde bosco e dal taglio diverso ma nel complesso era così dolorasemente simile a Michiru da sembrare la sua inesistente sorella.
Haruka si avvicinò senza esitare oltre e e quando le fu di fronte, continuando a guardarla come se fosse un raro pezzo da collezione le parlò
Ci.. ci conosciamo? le chiese anche se sapeva già la risposta, l' altra guardandola sempre incuriosita sorrise
No.. temo di no rispose cortesemente
Assomigli... molto ad una persona che conoscevo... sono Haruka Tenou disse sorridendo infine anche lei e tendendo una mano verso la sconosciuta
Ah... io sono Nahoko Endo.. piacere disse l' altra ricambiando la stretta di mano con una delicata.
Haruka sorrise di nuovo
Piacere mio rispose, ma quando si accorse di ciò che stava facendo si risvegliò come da uno stato di trans, guardò l' orario nel telefono prima di sorridere di nuovo a Nahoko
Scusami.. ma devo andare... ci vediamo disse salutandola con una mano mentre faceva un paio di passi indietro, Nahoko ricambiò il gesto
Ciao rispose prima di rivolgersi all' amica mentre Haruka era già fuori dal collegio, l' amica la guardò
E quel figo che ci faceva qui? le chiese quella e l' altra scoppiò a ridere
Scusa ma credo proprio che sia una ragazza... l' hai guardata bene? le chiese prendendola in giro e mentre l' altra diventava bordeaux per l' imbarazzo Haruka era già salita in macchina diretta verso casa col cuore in gola e il senso di colpa che le attanagliava lo stomaco