Scusa se non ti ho risposto subito, stavo studiando >.<
Linalee
La macchina si fermò di fronte una vetrina di una caffetteria.
Linalee scese dalla macchina ed entrò.
Dentro c'era tanta luce che pareva giorno, le piastrelle sul pavimento erano quadrate bianche e rosse, i tavoli di legno con tovagliette americane sugli stessi toni del pavimento. Al centro del locale c'era un bancone con una commessa sulla quarantina che masticava una gomma.
Istantaneamente si sentì a disagio per il posto fuori dai suoi schemi, ma felice di essere lì e provare quella "nuova esperienza".
Si guardò intorno e si sedette in un tavolo libero: dalla finestra si vedeva la città nera, illuminata da mille luci.
In quel momento si ricordò di avere ancora sulle spalle il giubbotto di Takako.
Arrossì e se lo tolse, porgendolo educatamente alla proprietaria.
Poi si accorse che non erano più al buio della foresta e che lei poteva notare il suo rossore, e arrossì ancora di più.
Ma aspettò pazientemente e con coraggio guardando in volto Takako, che questa prendesse il giubbotto e si sedesse al tavolo.