Nel giardino sul retro mezzo-abbandonato del collegio.., Per Akimi-chan!

Nessuno veniva mai li'... Perlomeno non d'inverno! Era un luogo alquanto ombreggiato, rischiarato un minimo solo dai raggi che filtravano dalle chiome degli alberi che si trovavano un po' tutt'intorno...
Cosi', a Mikuru piaceva spesso venire li' per leggere o, come in quel caso, disegnare.
Fino a quel momento non era ancora riuscita a vincere la sua timidezza e a parlare con qualcuno, ma sperava di superare quel maledetto primo scoglio quanto prima...
"La prossima volta, appena incrocio qualcuno lo salutero'!"
Si ripromise Mikuru tra i suoi pensieri, riaggiustandosi distrattamente l'orlo della gonna blu che faceva parte della sua divisa scolastica.
Più tardi avrebbe anche continuato a cercare un "lavoro" degno di essere detto ad alta voce a qualcuno... Certo, l'altro era pagato benissimo e le permetteva non solo di pagarsi gli studi, ma anche di sopravvenire ai "bisogni secondari" come i vestiti, o i suoi amatissimi blocchi da disegno.
Pensava di farlo verso sera, ormai era un'ora che le lezioni erano finite e sentiva decisamente il bisogno di staccare... Amava studiare, ma anche il suo cervello e la sua memoria quasi-fotografica avevano dei limiti, quindi per quel pomeriggio aveva deciso di riposarsi un pochino, disegnando sul proprio blocco vari vestiti... Quel giorno si sentiva piuttosto ispirata, e si sentiva abbastanza fiera di se stessa, per quanto trovasse sempre mille difetti nei suoi disegni e continuava ad usare la gomma quasi ininterrottamente per modificare questo o quell'altro, le piaceva troppo disegnare per non sentire una sorta di calore avvolgerla anche in quei frangenti!
In quel momento si stava dedicando al modello di uno zaino un po' particolare...

Il respiro si fece sempre più affannoso,doveva andare via,doveva correre in un posto sicuro,per rimanere sola un po' e così uscita dall'Istituto andò verso la parte del giardino meno conosciuta,un po' buia,ma non per questo poco ospitale.
Misako aveva quasi le lacrime agli occhi,non sopportava più nessuno,non si sopportava più,ma non poteva crollare adesso,non così preso.Si asciugò il volto per poi avvicinarsi agli alberi e scorgere lì un'altra persona.Una ragazza dai capelli color rame e dall'aspetto e dai tratti del viso piacevoli.Rimase immobile per poi indietreggiare lentamente.
N-non è possibile.
Aggrondò un po' le sopracciglia,era perplessa,non aveva mai visto nessuno lì e di sicuro non aveva mai visto QUELLA ragazza.

Mikuru, sentendo' dei rumori di passi calpestare l'erbetta del giardino, si volto' di scatto verso la fonte di esso, tra l'incuriosito e lo spaventato...
Disegnare era un po' il suo "piccolo segreto"!
Nello stesso tempo in cui si era voltata, aveva chiuso di scatto il blocco avvicinandolo istintivamente alla cartella, quando...
Incrocio' i suoi occhi.
Gli occhi di colei che aveva parlato.
Aveva gli occhi rossi come il tramonto nel momento del suo più acceso splendore, ed i capelli bianchi e lunghi come la neve. Era anche piuttosto alta rispetto a lei, e con un fisico longilineo...
Il suo primo istinto fu quello di scappare a gambe levate, ma vista la promessa fattasi poco fa... Provo a farsi coraggio e, diventando rossa peggio di un pomodoro, le dedico' un piccolo sorriso timido e scosse appena la mano in segno di saluto.
<< ... E.. Ehi, c.. Ciao... A.. Anche tu qui? >>
"Nooo, maddai Miku, si tratta di un semplice anagramma ed in realtà sta da un'altra parte! Potevo fare una domanda più stupida di questa?!"
Si maledi' mentalmente, arrossendo se possibile ancora di più ed abbassando istintivamente lo sguardo!

La guardò con un'espressione attenta.Misako era così diffidente e fredda.
Accennò una smorfia per poi avvicinarsi lentamente alla ragazza.
Non volevo disturbarti.
Parlò quasi sussurrando,sempre con tono neutrale,la guardò ancora,negli occhi,accennando un sorriso,o almeno provandoci.
Si sentiva in imbarazzo,voleva presentarci,ma si considerava un peso,ma senza rifletterci poi ancora molto andò sempre più vicino e allungando la mano si decise.
Io sono Misako,piacere.
Disse con un tono alto della voce,sembrava tranquilla,ma in realtà dentro di lei si stava scatenando un'incendio.

Sentiva lo sguardo scrutatore di quella ragazza, e quello non poteva che metterla ancora più a disagio...
Quando pero' senti' dei rumori di passi che, invece di allontanarsi, si avvicinavano, non poté non sgranare gli occhi! Ma forse... Voleva deriderla per il suo eccessivo imbarazzo, nonché i capelli che tanto le si erano arruffati con tutto quel vento?
In realtà questo l'aveva resa ancora più tenera, ma lei non si rendeva minimamente conto di quel tipo di cose...
Quando, infine, vide una mano entrare nel suo campo visivo ed udi' la voce della ragazza presentarsi, con aria calma e tranquilla, sgrano' ancora di più gli occhi, per poi voltarsi e dedicare un sorriso dolce e caloroso alla ragazza, seppur con le gote ancora leggermente arrossate...
<< Oh, no, no, non mi disturbi affatto! E' che... S.. Sono un po' timida, ecco. Io sono Mikuru, piacere! Ma preferirei mi chiamassi Miku o in qualche altro modo, se non ti arreca disturbo.. >>
Allungo' la sua mano, piccola e gracile, per stringere quella di Misako, dalle dita lunghe ed affusolate, cio' che le conferiva una certa aria di eleganza...
Mikuru rimase ammaliata da quel portamento, tanto che per riprendersi dovette scuotere appena la testa, le gote che tornavano a sfumarsi di rosa...
"Ma che cosa mi prende?"
Si chiese, per poi decidere di lasciar perdere... Era la sua chance per farsi almeno un'amica in quel collegio!
<< T.. Ti va... Di sederti qui? >>
Riusci' a chiedere, sentendo un calore strano invaderla per tutto il corpo ed indicando il posto vuoto accanto a lei con una mano, il blocco di disegni chiuso e definitivamente abbandonato e dimenticato sul proprio grembo.

Misako abbassò leggermente lo sguardo,sembrava non reggere il sorriso di quella ragazza; non doveva essere una persona cattiva,ma lei aveva paura,anche se riusciva a nasconderlo benissimo.Senza rispondere si sedette vicino alla ragazza per poi parlarle,senza mai guardarla in faccia,puoi chiamarmi come vuoi tu..tanto ho fin troppi soprannomi.
Lo disse quasi bisbigliando,per poi chiedersi imbarazzata se almeno quella ragazza l'avesse sentita.
E in quel momento le voci delle altre ragazze si ripetevano senza fine nella sua mente,come se loro fosse tutte li' per gridare,per prenderla in giro.
Strega,quello era il suo nome e ormai si faceva conoscere così,ma per non rimanere troppo chiusa in sè stessa decise di rivolgere la parola a Mikuru.
Ti piace disegnare?

Anche Misako la invito' a chiamarla con un soprannome... Cosa che la rallegro' non poco! Cio' voleva dire che non la disprezzava e che, anzi, non escludeva nemmeno l'idea di rivederla!!! Presa dall'entusiasmo, seppur ancora rosea in viso, alzo' di scatto la testa per dedicarle un sorriso dolce e spontaneo.
<< Ricevuto! Ti chiamero' Misa, allora! >>
Guardandola, pero', le sembro' che quello sguardo nascondesse qualcosa di... Scuro. Una sofferenza nascosta a duramente soffocata.
<< ... Qualcosa non va? >>
Oso' domandare dopo qualche istante, con la voce piccola ed insicura... Ma non doveva averla sentita, presa com'era dai ricordi e dai pensieri, tant'è che ne usci' solo per rivolgerle una domanda, che servi' a sorprenderla ed imbarazzarla insieme!
Ti piace disegnare?
Mikuru abbasso' di scatto il viso per notare il blocco abbandonato tra le sue gambe, e di questo ne arrossi' violentemente... Lo strinse d'istinto a sé, come se si trattasse di un tesoro prezioso che persino il vento avrebbe potuto portarle via. Poi allento' la presa e prese un bel respiro, non riuscendo comunque ad alzare di nuovo lo sguardo verso la ragazza e prendendo a giocherellare nervosamente con le mani con l'orlo della gonna.
<< ... Oh... E.. Ecco io... >>
Poi un soffio di vento particolarmente forte la fece rabbrividire, facendole finire anche i capelli completamente dietro la schiena, impedendole cosi' di nascondersi. Incrociando gli occhi dell'altra, si senti' in imbarazzo si', ma anche, paradossalmente, quasi incoraggiata...
<< Lo adoro. >>
Rispose con voce semplice, puramente sincera.
Poi, dopo aver passato qualche istante a perdersi in quelle iridi color tramonto, sembro' quasi ridestarsi da un lungo sogno... Bellissimo. Improvvisamente arrossi' e, istintivamente, distolse di nuovo lo sguardo, troppo in imbarazzo per reggere di nuovo quegl'occhi.
<< E... E a te? C.. Cosa ti piace fare? >>
Le domando' a sua volta, sia per sincera curiosità che per distogliere l'attenzione da quel momento cosi'... Strano e bellissimo.

Il viso di quella ragazza.Arrossiva e distoglieva lo sguardo.
Per una volta Misako si sentiva calcolata, accettata così com'era, senza aver timore dello suo aspetto un po' fuori dal comune.
<< ... Qualcosa non va? >>
Quelle parole la colpirono al cuore come frecce infuocate.
Diavolo, lei era una strega come diceva il resto della gente, eppure quella ragazza non riusciva a vederlo.Voleva allontanarla, avvisarla di non restare vicino a lei ma non ci riusciva.
Il suo sorriso..la consolava, la rendeva viva.
A me piace dipingere...paesaggi,persone, oggetti inanimati..concretizzo anche i miei sentimenti su tela, ma forse questa è un po' una pazzia.
La guardò ancora e ancora, chissà se sembrava ossessiva?Ma non se lo chiedeva molte volte perché in quel momento,forse, finalmente aveva trovato qualcuno che non avesse paura di lei.
Posso vederli?
Avvicinò una mano al blocchetto senza però afferrarlo.

Sentiva lo sguardo di Misako insistentemente posato su di lei, ma cio' oltre ad imbarazzarla sembrava quasi farle... Piacere. Lei non le avrebbe mai fatto del male, ne era sicura... Non si sarebbe mai comportata come Haruhi!
Ed alle sue parole... Si rivolto' verso di lei, restando completamente affascinata dalle sue parole e lo sguardo con cui le diceva.
<< Una pazzia? Perché? E' fantastico invece! >>
Replico' con fervore, come se la sola idea che lei o chiunque altro potessero parlar male di lei le arrecassero dispiacere. E poi... Era davvero fantastico!
Poi la vide allungare una mano verso il grembo dove il suo blocco da disegno era ancora appoggiato...

Posso vederli?

Arrossi' violentemente, non riuscendo pero' a distogliere lo sguardo da quegl'occhi... Cosi' rassicuranti. A chiunque altro aveva (ed avrebbe tutt'ora)risposto di no ma, senza sapere come, a quella ragazza si ritrovo' ad asserire con il capo quasi come una marionetta, rossa come un pomodo a quello sguardo e porgendole con entrambe le mani il proprio blocco...
Probabilmente la cosa più preziosa che avesse al mondo.
<< I.. Il mio sogno... E'.. E' di diventare... St.. Stilista.. >>
Riusci' a trovare il coraggio di rivelare con un filo di voce, abbassando lo sguardo subito dopo, temendo il giudizio di quella ragazza.

Stilista.
Misako pensò alla parola accennando un sorriso divertito.
Beh, spero vivamente che tu possa realizzare il tuo sogno.
Aprì lentamente il blocco e cominciò a sfogliare una pagina alla volta.C'erano progetti di ogni tipo e la ragazza albina era davvero stupita da quei disegni.
Sei bravissima, perchè non fai una piccola mostra qua a scuola?
Sono sicura che oltre che mostrare la tua abilità puoi farti un nome nell'Istituto.
Sì,magari lei avesse avuto occasioni del genere.
Iniziò a toccarsi una ciocca di capelli con nervosismo e con voce insicura sussurrò.
Potresti anche indossarli..una volta creati.Ti.Ti starebbero bene, non credi?