Yuri's Heart ~ GDR Yuri, Manga, Hot & Soft Yuri

Libreria&Bar "The CornerBook"

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CAT_IMG Posted on 27/6/2012, 15:45     +1   +1   -1
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Miranda Kane

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♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩
╰╰ ... Uno dei motori proposti per spiegare la tettonica delle placche è il cosiddetto effetto "slab pull" che ha luogo quando la placca inferiore entra nel mantello e per la sua minore temperatura si assume che sia più pesante dell'astenosfera in cui penetra, generando una ipotetica forza trattiva verso il basso. Vi sono varie prove scientifiche che questa forza da sola, se esiste, non sia in grado di muovere le placche. Ad esempio il tiro necessario a muovere verso il basso dello slab pull è maggiore di quanto la litosfera sia in grado di sostenere a trazione, il che significa che lo slab dovrebbe rompere la litosfera che trascina ... ╮╮



l1tkD
Con un lungo e profondo sospiro, Miranda chiuse il libro che stava leggendo, posandolo con cura sulla scrivania. Quella settimana doveva presentare la bozza della sua tesi di laurea, ma si trovava con ben'altro per la testa. Con il caldo di quei giorni, non aveva gran voglia di studiare, e, a peggiorare la situazione, ci si metteva la sua inesistente, se non problematica, vita sentimentale.
Miranda si tolse gli occhiali da vista dalla sottile montatura rossa, poggiandoli sul suo libro di geologia, e si stropiccoò gli occhi, cercando di dare sollievo ad un principio di mal di testa.
«Miranda! Ti ho portato il solito!»
Sollevando lo sguardo, la giovane sorrise ad un ragazzo alto e magro, con i capelli scuri che gli ricadevano da un lato, vestito da cameriere.
H4yES

«Oh Stive! Non sò come farei senza di te...»
I due si conoscevano da quando Miranda aveva iniziato a frequentare l'università, ovvero un paio di anni prima, ed era grazie a lui che aveva trovato lavoro in quel particolare locale, gestito da sua zia. Si trattava di una libreria che, forse per capriccio della titolare, o per uno spiccato senso degli affari, comprendeva anche una caffetteria ben assortita e una sala lettura. Stive si occupava appunto della caffetteria, mentre Miranda aveva il compito di controllare la libreria e la sala lettura, facendo a turno con la titolare. Quel tipo di attività commerciale riscuoteva un enorme successo, soprattutto durante il periodo scolastico, ma d'estate, con la chiusura delle scuole, non erano molto frequentate, ma di lavoro ce ne era comunque.
«Triplo caffé deccaffeinato in pieno stile italiano extra zuccherato! Proprio come piace a te...» disse il ragazzo, porgendole una tazza bianca con la stampa di un panda. Miranda prese la tazza e, tenendola stretta con entrambe le mani, se la portò alle labbra sottili e carnose, iniziando ad assaporare la calda bevanda scura, per poi rilassare le spalle, appagata.
«Perfetto... Grazie mille Stive! Oggi ne ho ancora più bisogno...»
Stive sorrise raggiante, per poi poggiarsi sul bordo della scrivania di accettazione della libreria, guardando Miranda con occhio critico. Sporgendosi verso di lei, con fare cospiratorio, le chiese:
«Allora, dimmi... Com'è andato l'appuntamento con quel mio amico?»
Sospirando, Miranda posò la tazza sulle gambe fasciate dai jeans scuri, tenendola salda, mentre gli altoparlanti continuavano a trasmettere come sottofondo l'ultimo pezzo dei Maroon5. Sapeva che quella conversazione sarebbe giunta, prima o poi, ma non aveva gran voglia di parlarne. Non che Stive non fosse una brutta compagnia, anzi, ma non le andava di toccare certi argomenti.
«Bhe, che dirti... Non è andata male, però... Sai com'è, ultimamente i ragazzi non sono la mia priorità...»
Gli disse, incassando la testa nelle spalle, mentre arrossiva lievemente. Si era trovata bene in compagnia di quel ragazzo, presentatole proprio da Stive, ma, chissà perchè, non provava alcuna attrazione per lui. La cosa, almeno, non era allarmante: Miranda aveva frequentato alcuni ragazzi, ma, stranamente, la scintilla non era mai scattatta, chissà perchè...
Stive si drizzò e, con l'aria di chi la sapeva lunga, disse all'amica: «Vuoi sapere come la penso? Secondo me, hai paura che qualche bel maschione possa inzuppare il suo biscotto nella tua tazza...»
Quest'ultima dovette faticare parecchio per evitare di sputare il caffé che stava bevendo: tossendo e con il volto in fiamme per l'imbarazzo, Miranda cercò di darsi un pò di contegno.
«Insomma... Ma che razza di discorsi fa?» «Lo sapevo! Su, forza... Di a zio Stive qual'è il problema...»
Disse Stive, beccando in castagna l'amica che, con fare nervoso stringeva la tazza per metà piena. A Miranda non piaceva parlare di argomenti come il sesso, ma per fortuna con Stive si poteva parlare di tutto.
«Non so se sia per quello... Cioè, non è che sono verginella, però... Diamine, il solo fatto di immaginarmi con un uomo mi da il voltastomaco!» Ecco, l'aveva detto! Era una cosa che si teneva da quando aveva scoperto la sottile arte dell'eros... Stive non rimase sorpreso, però. «Non ti capisco... Noi uomini ti facciamo schifo? Eppure io li adoro!... Ma non è che sei anche tu omosessuale?»
Sospirando, Miranda poggiò la tazza sulla scrivania, dopo averne bevuto un altro sorso di caffé: aveva pensato più volte a quell'evenienza, ma non ne era poi tanto sicura. In fondo, aveva fatto sesso solo con un ragazzo in vita sua... Che le mancasse l'esperienza?
«Sinceramente parlando, non ne ho idea... Sai bene che non ho avuto molte relazioni, ma mi sono limitata solo ai maschi... Boh, sono alquanto confusa su questo argomento...»
Stive sospirò, cercando di trovare una soluzione al problema.
«Bhe, sicuramente non puoi valutare la cosa in modo equo... Hai avuto rapporti solo con un patner, quindi non hai modo di fare termini di paragone... Secondo me dovresti sondare un pò l'ambiente, guarda, sarei disposto a rinunciare alla mia omosessualità solo per fare piacere a te, ma non penso sarebbe una buona idea...» «Lasciamo perdere, va... Cambiamo discorso...»
Detto questo, Miranda sperava di poter chiudere lì quell'argomento e, ringraziando il cielo, Stive non infierì, e tornò a lavoro. Stiracchiandosi, Miranda si diede una sistemata al cartellino che aveva appeso alla sua t-shirt bianca e, recuperando dei libri, si alzò per andarli a riporre negli scaffali.

♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩ ♫ ♬ ♩


Intanto dagli altoparlanti partì Born it Down dei Linkin Park, una delle band preferite della ragazza.
«The cycle repeated as explosions broke in the sky...all that I needed was the one thing I couldn't find...» iniziò a intonare la ragazza, mentre iniziava a sistemare i libri sugli scaffali...

 
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CAT_IMG Posted on 28/6/2012, 00:13     +1   -1




Karalina Winckelmann

Una piccola ciocca di capelli le ricadeva tra gli occhi, coperti da sottili occhiali da vista rettangolari, che stavano su da soli, agganciati al naso.
Gli occhi seguivano con attenzione ciò che stava leggendo: era talmente immersa che pareva averne ancora per molto.
Ma, invece, all'improvviso, chiuso il tomo aggrottando la ciglia, si alzò di scatto e andò a prenderne un altro da uno scaffale poco distante, per poi tornare a sedersi subito dopo e iniziare a leggerlo.
Si trovava nella sezione "Filologia germanica" della piccolo cafè letterario: piccolo, ma ben fornito; aveva conosciuto da poco quella biblioteca e pensava che i gestori, sebbene non li conoscesse, dovessero essere delle persone di cultura perchè lì c'erano dei volumi che solo gli esperti potevano conoscere.
Dopo poco la scena si ripetè: chiusura del volume di scatto, riposizionamento al suo posto, nuova ricerca.
Seguì con lo sguardo le lettere e i numeri sul dorso dei libri che aiutavano la catalogazione e si accorse che il tomo che le interessava non c'era.
Si guardò intorno per vedere se qualcuno in quella stanza lo stava leggendo, ma c'erano poche altre persone e non sembravano essere interessate alla filologia: qualcuno sorseggiava un caffè, qualcun altro leggeva una rivista, pochi altri dei libri. D'altronde, d'estate, pochi erano realmente interessati allo studio e il caldo non aiutava, sebbene la sala fosse leggermente climatizzata.
Infine, scorse una ragazza che sistemava dei volumi: non pensò subito fosse uno dei gestori del locale o quantomeno una commessa, ma una semplice ragazza che metteva a posto le proprie letture.
Si avvicinò a grandi falcate e le arrivò alle spalle; le bussò con un dito alle spalle e quando credette di avere la sua attenzione, esclamò, non alzando troppo la voce (abitudine che manteneva in tutte le biblioteche, sebbene in questa tenevano sempre della musica di sottofondo):
- Scusa, hai per caso idea di dove sia finito il volume C56? -
Parlò con quel suo lievissimo accento tedesco, ormai appena percettibile visto tutte le ingue che aveva parlato nel corso degli anni.
Attese con garbo una risposta, sorridendo incoraggiante.
 
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CAT_IMG Posted on 28/6/2012, 10:55     +1   -1
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Miranda Kane

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Miranda aveva appena riposto l'ultimo libro, inerente la filosofia greca e romana, quando si sentì picchiettare sulla spalla. Voltandosi leggermente, alzò lo sguardo, poichè era accovacciata sullo scaffale più in basso.
«Si, dica...» La frase le morì in gola, folgorata dalla bellezza della ragazza che aveva difronte: pelle chiara e liscia, capelli biondi e occhi di un verde così acceso, da ricordare le prime foglie che spuntano in primavera dopo il freddo gelido dell'inverno. Era chiaro che, tali canoni fisici, potessero appartenere solo ad una bellezza nordica.
«Scusa, hai per caso idea di dove sia finito il volume C56?» le chiese la ragazza, con un lieve accento straniero, forse tedesco.
Cercando di riprendere contatto col mondo che la circondava, Miranda fece mente locale.
╰╰ Insomma, che ti prende? Solo perchè non hai mai visto una valchiria, non significa che puoi rimanere qui a sbavare come un alano... ╮╮ «C56 hai detto? Se non sbaglio dovrebbe essere...Filologia tedesca del secondo dopoguerra... Non c'era sullo scaffale?» le chiese, mettendosi dritta e osservandola con più attenzione: doveva avere si e no la sua stessa età, ma la sovrastava di una decina di centimetri in altezza.


 
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CAT_IMG Posted on 28/6/2012, 11:24     +1   -1




Karalina Winckelmann

Karalina pose le braccia sui fianchi, inclinando leggermente la testa di lato, squadrando la ragazza: adesso era chiaro che doveva essere una commessa.
- Se fosse lì, non ti avrei disturbato. - rispose, girando la testa all'indietro e indicando con la direzione degli occhi lo spazio mestamente vuoto in cui sarebbe dovuto albergare il tomo scomparso.
La ragazza che aveva di fronte era più alta di lei e molto graziosa, ma, nonostante questo le dicessero gli occhi, la sua mente era del tutto assorbita dalla propria ricerca bibliografica: quando studiava, era difficile distrarla con altro.
 
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CAT_IMG Posted on 28/6/2012, 12:18     +1   +1   -1
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Miranda Kane

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«Se fosse lì, non ti avrei disturbato..» le rispose la ragazza, indicando lo scaffale riservato a quella materia. Sembrava scocciata per quella perdita di tempo, e come non comprenderla.
╰╰ Sarei anche io scocciata se il mio studio venisse interroto per un libro che non si trova...╮╮ Perchè, ne era convinta, quella ragazza stava sicuramente studiando: nessuno sano di mente avrebbe letto un libro del genere solo per fare una lettura d'intrattenimento... Ovviamente lei faceva l'eccezione: Miranda, in certe occasioni, leggeva libri di anatomia per il semplice gusto di farlo...
«Strano... Non è un genere molto popolare... Controllo un'attimo sul terminale...» così dicendo, Miranda rivolse lo sguardo verso il computer che era sistemato sulla scrivania dell'accettazione. Facendo strada, si sedette dietro la scrivania e, inforcati gli occhiali, iniziò a digitare sulla tastiera i vari dati inerenti il libro scomparso. Ormai era entrata in modalità lavorativa a pieno ritmo, e guai se il libro risultava in libreria: se così fosse, sarebbero stati problemi per il tipo che aveva utilizzato per ultimo quel libro.
«Odio quando non mettono i libri al loro posto... Eppure, ogni santa volta, diciamo che, se non sanno dove metterli, possono portarli qui... Ma no! Non sia mai...»
Sfogando la sua frustazione sull'obsoleto computer, attese di ricevere risposta inerenti la ricerca: a quanto pareva il libro era in libreria.
Con un sospiro, più simile ad un'imprecazione, Miranda si lasciò cadere sulla spalliera della sedia, e, mettendosi a braccia conserte, guardava un punto fisso nel vuoto.
«Vediamo... E' qui in libreria, ma l'ultima lettura risale alla settimana scorsa, ma sono convinta che quando ho iniziato il turno c'era...»
Rimurginando su che fine abbia fatto quel libro, Miranda venne colpita da una folgorazione. «Vuoi vedere che...» Seguendo il suo istinto, Miranda si alzò e, a passo di carica, si avviò verso il bancone della caffetteria, lasciando la cliente in trepitante attesa. Come volevasi dimostrare, Stive stava oziando davanti ad un libro.
BAMMM! «Accidenti a te!! Quante volte te lo devo dire di avvertirmi se prendi un libro!?» Disse Miranda, sbattendo le mani sul bancone di cristallo, che vibrò leggermente. Spaventato, Stive fece, letteralmente, un salto dalla sedia, facendo fare un salto mortale a quel libro sciagurato, che venne preso tempestivamente al volo.
«Oh mamma... Perchè te la prendi tanto?» «C'è una cliente a cui serve quel libro...» «Questo mattone? E chi sarebbe?»
Miranda fece un lieve cenno del capo in direzione della ragazza e, bisbigliando, si sporse oltre il bancone. «Per cortesia... Ho già fatto il mio numero di figuracce, e tutte in sua presenza... Quidni sbrighiamoci e facciamola finita...»
Dopo quella sua esperienza alle media, Miranda non riusciva a stare a proprio agio con le ragazze, cosa che le dava incredibilmente fastidio.
«Però, carina! Cos'è, hai deciso di provarci con lei?» Le disse Stive, sorridendo come un beota. Arrossendo, Miranda gli strappò dalle mani il libro. «Va a farti fottere...»
Recuperato il libro, Miranda raggiunse di corsa la ragazza che, con ogni probabilità aveva assistito a quella patetica scena.
«Ti prego di perdonarmi per averti fatto aspettare così tanto... Ecco il libro che cercavi!»
Le porse il libro, tenendo lo sguardo basso per la vergogna.
╰╰ Io e il mio maledetto senso di inferiorità... Li odio entrambi! ╮╮



 
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CAT_IMG Posted on 28/6/2012, 22:45     +1   -1




Karalina Winckelmann

Seguì la commessa davanti al computer da cui si eseguivano le ricerche bibliografiche, per poi vederla allontanarsi verso il bar.
Attese con molta calma, comprendeva i problemi logistici di una biblioteca, sopratutto se questa era in balia di persone che andavano a frequentarla più per prendere un caffè che per studiare.
Incrociò le braccia dietro la schiena e assistette al recupero del libro, alquanto strano, ma in realtà Karalina aveva una concezione un po' alterata dello strano: ne aveva viste così tante che a volte le riusciva complicato capire la differenza tra la normalità e tra quello che la gente definiva, appunto, "strano". Per cui, non diede molto peso a ciò che aveva visto e udito e ringraziò la ragazza quando le porse il libro, per poi aggiungere:
- Ma forse quel ragazzo doveva ancora finire di leggerlo? -
Aveva capito che il ragazzo fosse il commesso del bar, e per questo l'altra si era permessa tanta confidenza, ma non capiva se a lui servisse seriamente o meno.
Sbattè le palpebre velocemente più volte, con aria stupita, mentre restava ancora con le braccia leggermente tese tenendo il tomo in mano.
In realtà si sentiva un po' preoccupata, più per la ragazza che per se stessa: era abituata ad essere trattata a pesci in faccia dai bibliotecari e più di una volta aveva risposto a tono, ma si tratteneva sempre quando questi erano anziani o molto giovani, come in questo caso; era preoccupata piuttosto perchè le sembrava che la ragazza fosse molto stressata visto i toni e il comportamento usati.
- Ad ogni modo non dovresti agitarti, mia cara, con questo caldo potrebbe farti male. -
A volte Karalina parlava, come poco prima, e non si rendeva conto che i suoi toni potevano essere scambiati per sarcasmo o per scocciatura: in realtà era il suo modo di parlare, quasi sempre diretto e altrettanto un po' all'antica, venendo da una cultura occidentale e vivendo in una famiglia dedita alla venerazione dell'antichità classica.
Anche per questo non aveva molti amici (oltre che per il motivo più ovvio: cambiava troppo spesso città): in molti si fermavano solo alla sua apparenza e ai suoi toni ad impatto un po' rudi e tendevano a starle lontano.
In realtà, sotto la scorza germanica, le persone che aveva vicino quasi si divertivano a sentirla parlare: era abbastanza grottesco sentir usare quei toni così antichi da una ragazza così giovane.
 
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CAT_IMG Posted on 29/6/2012, 10:17     +1   -1
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Miranda Kane

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«Ma forse quel ragazzo doveva ancora finire di leggerlo?» le chiese la giovane, prendendo il libro che Miranda le stava porgendo. Stava per risponderle, ma Stive fece la sua comparsa, un vassoio in mano. «Non si preoccupi signorina. Di quel libro mi interessano solo i ritratti dei filologi...» e, detto questo, si avviò come se niente fosse verso un gruppo di ragazzi che, seduti ad un tavolo a chiacchierare, attendevano le loro ordinazioni.
Sospirando, Miranda si portò una mano al viso, esasperata.
«Prima o pio mi farà uscire pazza...»
Si rese subito conto, però, che la ragazza la guardava preoccupata.
«Ad ogni modo non dovresti agitarti, mia cara, con questo caldo potrebbe farti male.»
Rimasta leggermente sorpresa, Miranda sorrise alla ragazza: era carino da parte sua preoccuparsi per lei, ma non ce ne era motivo.
«Ma no... Non si preoccupi... Sono cresciuta in una zona dove il caldo era l'ultimo dei problemi, quindi c'ho fatto l'abitudine...»
A quanto pareva, quella ragazza sembrava un tipo schietto, che non si faceva problemi a dire come la pensava, e la cosa le faceva guadagnare punti.
«Bhe... Se ti serva qualche altra cosa, non esitare a chiede... Comunque non mi sono presentata: mi chiamo Miranda, e sono a tua disposizione!»
Sorridendole, le tese la mano, aspettando la sua risposta...



 
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CAT_IMG Posted on 3/7/2012, 16:10     +1   -1




Karalina Winckelmann

Karalina osservò la comparsa e ascoltò la risposta del ragazzo. Non disse nulla, ma si tirò su gli occhiali sul naso pensando che sicuramente era un'appassionato di ritrattistica a stampa ottocentesca.
Infine riportò l'attenzione sulla ragazza, che si presentò come Miranda.
La sua educazione le imponeva di rispondere ad una presentazione come si deve, anche se dire il suo cognome in giro le aveva creato non poche seccature; d'altronde, se davvero era una donna di cultura, come si addice ad una bibliotecaria, non doveva essere per certo una persona seccante; oltretutto era orgogliosa delle proprie origini.
- Piacere, Miranda. Il mio nome è Karalina Winckelmann e come puoi immaginare sono tedesca, di Stendal. -
Rispose in tono serio e portandosi una mano su un fianco, gonfiando il petto, mentre con l'altro braccio reggeva ancora il libro.
Non voleva sembrare una persona che si ritiene importante, ma ricordare le proprie origini era per lei sempre un onore.
 
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CAT_IMG Posted on 3/7/2012, 16:50     +1   -1
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Miranda Kane

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Miranda abbassò il braccio, per portarsi le mani sui fianchi, sorridendo a Karalina.
«Avevo immaginato che fossi tedesca... Dal tuo accento, anche se poco pronunciato... Non conosco Stendal come città, ma di per se la Germania è un paese che mi interesserebbe visitare...»
Si schiarì la gola, leggermente imbarazzata: in qualche modo, Karalina la metteva in soggezione.
«Bhe, come dicevo prima, se ti serve qualche altra cosa, non esitare a chiedere... Mi trovi alla scrivania in accettazione...»
La giovane Miranda avrebbe così atteso la risposta di Karalina...


 
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CAT_IMG Posted on 4/7/2012, 17:58     +1   -1




Karalina Winckelmann

- Ti ringrazio, Miranda. -
Rispose, chinando leggermente la testa. Dopodichè le voltò subito le spalle e andò a riprendere posto per studiare. Miranda le era sembrata una persona intelligente, ma lo studio veniva prima di tutto.
Si sistemò gli occhiali sul naso ed aprì il libro. Di tanto in tanto, però, si sorprese a lanciare qualche occhiata alla ragazza seduta lontana da lei, ma a portata di vista.
Ma subito riabassava lo sguardo: doveva studiare!
 
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CAT_IMG Posted on 4/7/2012, 18:10     +1   -1
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Miranda tornò così alla sua postazione, che le permetteva di tenere sott'occhio l'intera sala. Peccato che, quel giorno, ci fosse poca clientela.
╰╰ Foza Miranda! Prendiamo esempio da Karalina e approfittiamo della poca gente per studiare... Diamine, ho una laurea da prepararei!╮╮
Riaprì così il suo libro di Geologia e, inforcati gli occhiali, riprese la lettura da dove l'aveva lasciata. Di tanto in tanto sottolineava alcuni punti salienti con la matita, peccato, però, che la voglia di studiare era poca... La sua attenzione, ormai, era stata rapita da quella ragazza tedesca.
Ogni tanto Miranda le dava una sbirciata. ╰╰ Cavolo quant'è carina...╮╮
Poi, però, riportava sempre lo sguardo sul libro, per timore di incrociare lo sguardo con quello di Karalina...



 
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CAT_IMG Posted on 9/7/2012, 21:44     +1   -1




Karalina Winckelmann

Infine, capitò che i loro sguardi s'incrociassero.
Sollevò lo sguardo e in quel momento incrociò quello di Miranda, che aveva appena sollevato lo sguardo su di lei.
Karalina si stupì, ma mantenne fisso lo sguardo nei suoi occhi, senza timore e sorridendole debolmente.
 
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CAT_IMG Posted on 9/7/2012, 22:23     +1   -1
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Miranda sorrise imbarazzata, rossa in volto, per rimettersi con la testa sul suo libro...
╰╰ Accidenti... Si è accorta che la stavo guardando... ╮╮
Però si era resa conto di sfuggita che anche Karalina ogni tanto la guardava...
╰╰ Ma no... Solo perchè io penso di essere lesbica, non significa che la prima ragazza carina che incontro sia allo stesso modo... ╮╮



[/QUOTE]
 
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CAT_IMG Posted on 9/7/2012, 23:07     +1   -1




Karalina Winckelmann

Notò tuffarsi la bibliotecaria nuovamente sul suo libro. In fondo aveva sempre pensato che conoscere gente intelligente e di cultura fosse un raro onore, così si alzò e si avvicinò nuovamente a lei, in silenzio, per poi fermarsi in piedi proprio accanto al suo viso chino.
- Cosa studi? - Chiese, con vero interesse: magari poteva imparare qualcosa di nuovo!
 
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CAT_IMG Posted on 9/7/2012, 23:13     +1   -1
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Miranda sobbalzò leggermente nel sentire Karalina così vicina.
╰╰ Cavolo, non l'ho sentita arrivare... ╮╮
Sollevò lo sguardo, raddrizzandosi gli occhiali da lettura.
«Ehm... Sto studiando Vulcanologia e Strutura della crosta terrestre... La settimana prossima devo presentare la bozza per la mia tesi di laura...»
Disse la ragazza, passando le mani sulle pagine del libro che stava leggendo...



 
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