Yuri's Heart ~ GDR Yuri, Manga, Hot & Soft Yuri

Fan Fiction su Strawberry Panic

« Older   Newer »
  Share  
Frenki931
CAT_IMG Posted on 21/1/2013, 20:03     +1   -1




Bhè... Ho visto la sezione e mi sono detto Perché no? Questa è una mia veloce Fan Fiction su Strawberry Panic! sulla coppia Shizuma/Nagisa, se decidete di leggere vi mostrerò dove la mia fantasia un po' perversa è arrivata XD




Frist Time


strawberrypanicheader



Shizuma X Nagisa



<< Siamo sole... Finalmente >>
Prese una ciocca di capelli cremisi fra le dita, l'avvicinò alle labbra quasi baciandola.
Nagisa guardava, rossa in viso e spaventata.
Le carezzò la guancia, un tocco lento, languido, incantevole.
Si tirò indietro con la poca forza che trovò, sinuosa Shizuma le bloccò i polsi e fermò il corpo snello della ormai propria ragazza fra le gambe.
<< Questa volta nessuno disturberà, nemmeno lei >>
Salì con la mano destra fino a intrecciare le dita, guidando la mano di Nagisa sul proprio seno.
<< Lo senti Nagisa? Vive, forte e impaziente, per te. >>
Sotto la mano, un cuore palpitava frenetico e silenzioso. Un uragano senza vento.
Ascoltava immobile ogni sospiro, in quei momenti vedeva Shizuma minacciosa, pericolosa.
<< Perché... Perché si agita tanto vedendo il tuo volto? Perché mi tormenta sempre più vedendoti su questo letto? Lo so, è sbagliato ma... >>
Le lasciò libera una mano, per scendere sul seno ancora coperto. Sentì il suo soffio caldo sul collo, un sospiro e delle parole sussurrate col tono degli amanti.
<< Sapere che questa è la tua prima volta... è il mio piacere più grande. >>
Dischiuse le labbra, iniziando a respirare cauta.
Sentì scostare l'abito, non aveva altro sul petto. Erano fredde, ma le carezze che le delicate dita di Shizuma donavano erano tiepide e rilassanti.
La cascata d'argento le copriva il viso, passò al collo, al ventre e indugiò. Non si accorse nemmeno di non avere quasi più nulla indosso, solo un ultimo sottile indumento separava la sua femminilità da quel languido caldo tocco.
<< Shizuma-sama... >>
Strinse le gambe, si coprì con le braccia lasciate libere da Shizuma.
<< Non essere spaventata, avrò cura d'ogni parte di te... >>
Accarezzò le gambe contratte, infilò appena la mano sotto l'elastico delle mutandine bianche.
A quel tocco Nagisa afferrò il braccio con entrambe le mani.
<< Mi dispiace >> disse, ma sapeva di non essere sincera. Sapeva che voleva sentirla gridare e stringersi e gemere e bagnare le proprie dita fino allo stremo.
Piano toccò la rosa rossa a cui era finalmente giunta, delicata ne sfiorava i petali, voleva che almeno un po' di quello strano terrore in Nagisa si dileguasse. Lei tirava il braccio con forza, ma nemmeno un angelo sceso dal cielo l'avrebbe fermata, non l'avrebbe permesso, non più.
Diede un bacio al volto innocente, strinse i lembi dell'ultimo ostacolo decisa a superare anche quello.
<< No... >>
Un altro bacio alle mani che la bloccavano, e la loro presa divenne ancor più debole.
<< Sei veramente bellissima, Nagisa... >>
Bloccò ancora i polsi dell'amata, premendoli al letto con solo una mano.
Ora Nagisa era lì, distesa coi capelli sciolti e il corpo indifeso. Immobile e senza parole, la guardava quasi pregava senza sapere cosa dire, cosa chiederle, per cosa la stava supplicando cogli occhi.
Shizuma si soffermò sulla sua parte più intima, mai aveva provato un eccitazione tale. Quasi tremava.
Non poteva più contenersi ne aspettare, doveva cogliere quel fiore stupendo.
Così, senza riuscire a dosare la forza, lo colse con un gesto forte e deciso.
<< Fa male! Fa male Shizuma-sama! >>
Continuò nonostante i lamenti, vederla stringere il lenzuolo, contrarre per poi distendere le gambe in uno spasmo quasi violento, gemere così forte da sembrare quasi disperata, inarcare inconsciamente la schiena verso la sua mano, da quant'è che non vedeva l'amore? Forse, nemmeno con Kaori era stata mai così felice.
<< Shizuma-sama! >>
Senza smettere la propria tortura, di nuovo le sussurrò parole d'amore.
<< Grida, Nagisa, grida per me. >>
Andò ancora più affondo, strappò dalla tirannia dell'innocenza e del dolore il corpo di Nagisa, spalancando anche a lei le candide porte del piacere più amato.
Con un impeto che la sorprese, Nagisa liberò i polsi dalla presa e la strinse in un bollente abbraccio, vide nel suo volto dipinta l'estasi del primo orgasmo che le regalò con un ultimo, forte, e violento gesto.
<< SHIZUMA! >> gridò nell'aria, l'eco si spanse per tutto l'edificio e pareva non smettere mai di crescere.
Delicatamente lasciò entrambe ricadere sul letto, accarezzava ancora l'ormai umida rosa di Nagisa.
<< Va meglio ora vero? >>
Nagisa ansimava piano, completamente abbandonata fra le dolci spire di Shizuma stretta a se.
Di nuovo riprese la lotta di Venere, quella notte non si sarebbe mai saziata.
I lamenti della fanciulla cambiarono, divennero più profondi, meno acuti, si stavano trasformando in gemiti sommessi, in tentativi di reprimere la propria voce, nel piacere di voler calmare se stessi e non riuscirci.
Ancora un urlo di dolore, sentiva bruciare il seno morso, ma nulla era il dolore se confrontato ai nuovi brividi che la percorrevano, partivano tutti poco più giù del ventre.
Qualunque cosa Shizuma le stesse facendo, con le proprie mani o con la bacca, voleva solo non smettesse più. Di se stessa non rimaneva più nulla, sentiva solo quei brividi a cui si abbandonava in continuazione, fra cui si perdeva infinite volte, a cui gridava il proprio amore, ogni volta più irresistibile, ogni volta più piacevole, ogni volta più grande.
Il limite fra realtà e fantasia, piacere e dolore, fu annullato, esistevano solo loro due, null'altro.
Durò quella frenesia fino all'alba del giorno dopo.

Ore ed ore rimase a vegliare su Nagisa esausta, le offrì il proprio corpo come tiepido giaciglio e ristoro.
Rimase con lei fino al suo risveglio, le disse buongiorno con una carezza, le lavò il fisico e i capelli proprio come la più leale delle serve, le infilò la divisa di Miatre e le tese la mano.
<< Andiamo >>




Se, miracolosamente XD, avete apprezzato ne ho anche altre due di FanFiction su di loro.


Edited by Shizuma93 - 30/12/2014, 19:37
 
Top
Shizuma93
CAT_IMG Posted on 22/1/2013, 11:17     +1   -1




Uh *-* a me piace molto! Mi fa piacere vedere che esistono ragazzi capaci di scrivere con delicatezza.Fa sempre un bell'effetto.
Personalmente,sono curiosa di leggere le altre :3
 
Top
Frenki931
CAT_IMG Posted on 22/1/2013, 11:38     +1   -1




Grazie, ^^
mi fa molto piacere sapere che ti è piaciuta. Tra un po' posterò anche l'altra :)
 
Top
Frenki931
CAT_IMG Posted on 22/1/2013, 21:51     +1   -1




Ed ecco un'altra piccola FF, sta volta fra Nagisa e Shizuma farà la sua comparsa anche Tamao.




La scelta



<< Nagisa...ora basta...devi scegliere, adesso! >>
<< O me o lei >>


I


Ad Astrea era appena passata l'eccitazione per le nuove etoile e, per Nagisa, i giorni trascorrevano tranquilli...almeno fino a quella mattina.
<< Tamao-chan....sei riuscita a scrivere? >>
<< Certo...perché? tu no? >>
Come accadeva spesso durante le lezioni di francese, la rossa non era riuscita a seguire la professoressa, l'unica salvezza era la sua fedele compagna...l'unica ad avere tanta pazienza da sopportare le sue continue richieste.
<< Ecco... >>
<< Non preoccuparti...dopo ti presto i miei appunti, ok? >>
<< Grazie mille... >> quelle parole le uscirono un po' troppo forti dalla bocca.
<< Signorina Aoi ! >>
A quel richiamo Nagisa sobbalzò e subito si voltò verso la prof. con un espressione tanto imbarazzata quanto spaventata.
<< Vuole gentilmente seguire la lezione invece di chiacchierare con la sua compagna ? >>
In quel momento desiderava scomparire per la vergogna.
<< Si...mi dispiace >>
La lezione riprese nel silenzio generale della classe, e dopo poco la noia cominciò ad avere la meglio sulla sua scarsa concentrazione.
Il suo sguardo annoiato cadde sullo splendido prato su cui affacciava la finestra dell'aula.
In quella giornata autunnale il sole brillava, emanando raggi soffusi che si riflettevano sulle piccole gocce di rugiada aggrappate ai corti fili d'erba verde.
Per un attimo le parve di vedere la figura di una persona che l'osservava da fuori.
Le sue guance raggiunsero la stessa tonalità dei capelli quando ebbe l'impressione
che quella figura fosse Shizuma.
Ma nell'attimo in cui chiuse le palpebre e le riaprì lei non c'era più.
Qualche minuto più tardi qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti >>
La porta si aprì e quasi tutte le ragazze lanciarono dei gridolini soffocati vedendo la meravigliosa figura varcare di poco la soglia dell'aula.
<< Scusate se interrompo la lezione, vorrei chiedere se Aoi Nagisa può uscire per cinque minuti, è una questione piuttosto urgente. >>
Era incredibile come la sua voce cambiasse nel parlare con qualcuno a cui doveva rispetto.
Anche se non era più l' etoile, Shizuma aveva un'influenza positiva sulle insegnanti che difficilmente le negavano qualcosa, così la prof. acconsentì.
Nagisa si sentiva addosso gli sguardi indispettiti delle altre ragazze, ma comunque a testa china uscì dall'aula.

II


Il corridoio era completamente deserto e silenzioso, si sentiva solo qualche voce proveniente dalle classi vicine e le urla di qualche insegnante un po' troppo irascibile.
<< Shizuma-sama...è successo...qualcosa? >>
La rossa la fissava con aria interrogativa.
<< Ti ho vista un po' annoiata...e così ho pensato di tirarti fuori...>>
<< Allora...eri tu prima..non mi sono sbagliata...>>
Shizuma mosse le labbra in un piccolo sorriso che a Nagisa parve stranamente dolce.
<< E chi pensavi che fosse? >>
<< Ma allora...hai mentito...non c'è nulla di urgente... >>
<< Non proprio...qualcosa di urgente...c'è >>
La più grande avvolse un braccio attorno ai fianchi portando Nagisa vicinissimo a lei, sollevandola leggermente.
I loro visi erano a meno di un palmo di distanza e i loro occhi persi gli uni negli altri.
Di nuovo quella sensazione...Nagisa non riusciva a muovere un singolo muscolo, il suo volto arrossi bruscamente e i suoi pensieri cominciarono a perdere significato...
<< Cosa?... >> più che una parola era un flebile sussurro che solo Shizuma, così vicina, poteva sentire.
<< Questo...>>
Dopo un attimo d'esitazione, chiuse gli occhi e coprì quel piccolo spazio che la separava dalla sua amata e la baciò.
Nagisa rimase un attimo immobile, ma poi subito si abbandonò a quel sapore dolce e salato che aveva solo lei...Shizuma.
Maledissero entrambe il naturale bisogno d'aria che fece dividere le loro labbra.
Si guardarono, Shizuma ancora non la lasciava andare...
Nella mente della più giovane oramai c'era solo il suo sapore, ne voleva ancora...
Questa volta fu Nagisa ad alzarsi il più possibile sulle punte e aiutata dal forte braccio che la sosteneva raggiunse ancora una volta le labbra feline, togliendo ancora una volta il respiro a entrambe.
Passarono quindici minuti prima che Nagisa tornasse in aula.
La ramanzina dell'insegnante non mancò di certo, ma era solo un infimo prezzo da pagare per quel “piccolo svago”.
La lezione, ormai al termine, riprese ma questa volta le era più facile combattere la noia poiché aveva qualcosa, un po dolce e un po salato, a cui pensare.

III


Finalmente le lezioni giunsero al termine e Nagisa, assieme a Tamao, si diresse verso la sua stanza.
La compagna era stranamente silenziosa, da quando era tornata in aula non le aveva più rivolto nemmeno uno sguardo.
Entrarono nella loro camera e sulla scrivania Tamao poggiò il quaderno con gli appunti.
<< Quando ti serve, puoi prenderlo... >> la sua voce voleva essere normale, quella di sempre, ma proprio non riuscì a trattenere tutta quella tristezza.
Nagisa lo prese, notò dei piccoli punti bagnati, vi passò il dito sopra...erano lacrime...lacrime amare versate da un cuore sofferente.
La convinzione di averle provocate lei si fece sempre più forte.
Per la prima volta la rossa si fermò un attimo a pensare...a pensare a Tamao.
Da quel giorno in cui furono elette l'etoile e Shizuma le aveva confessato finalmente il suo amore, Tamao era gradualmente cambiata.
Era sempre la stessa, però era triste e più il tempo passava più Nagisa sentiva la sua tristezza e solitudine.
Cominciò a sentirsi in colpa...sentiva di essere stata un egoista...di aver fatto del male a una delle persone più care che aveva...
Tamao la fissava in silenzio mentre passava ripetutamente l'indice su quelle macchie lasciate dalle lacrime che aveva versato poco tempo prima.
Per la ragazza dagli splendidi occhi blu cobalto era ormai un'impresa da poco indovinare i pensieri della sua compagna di stanza.
<< Non devi sentirti in colpa... >>
Quelle parole furono accompagnate da altre lacrime più amare, più salate di quelle precedenti.
<< Non è colpa tua...non è colpa tua se...>>
Le parole che stava per dire le morirono in bocca.
<< Se cosa? >>
Nagisa le si avvicinò puntandola dritto negli occhi. Voleva sapere ciò che ormai chiunque avrebbe capito, voleva sentire chiaramente la causa del dolore di Tamao.
<< Non è colpa tua...se ti amo...>>
Quando le uscirono quelle parole, non riuscì più a trattenere il suo cuore dallo battere all'impazzata, la ragione fu messa a tacere ma il suo desiderio di averla solo per se non aveva mai superato l'affetto per lei, neanche in quel momento lo fece.
Le sue labbra si fermarono a un passo dalle sue, forse Nagisa non voleva un suo bacio e lei s'impose di fermarsi.
Ma una domanda così stupida che sembrava formulata senza l'ausilio del cervello le scappò dal cuore e uscì come un fremito dalla sua bocca.
<< Nagisa-chan...possò ? >>
Nagisa non trovava ragioni per stupirsi dell'amore di Tamao semplicemente perché gliela aveva sempre dimostrato con tanti piccoli gesti e il solo fatto che quel giorno l'abbia spinta lei verso le braccia di Shizuma, condannandosi alla sua tristezza per renderla felice, avrebbe dovuto farle capire quanto puro fosse il suo sentimento.
Una semplice risposta per la più semplice delle domande.
<< Si >>
La sua bocca si avvicinò lentamente, più si avvicinava più esitava, Nagisa sentì le sue labbra poggiarsi quasi senza fare pressione sulle sue.
Le sembrò incredibilmente normale, quasi come se quel bacio l'avesse avuto già migliaia di volte, quasi come se fosse solo l'apice di un amore già fiorito da tempo.
Si erano appena divise quando il rumore di un pugno che sbatteva sul muro dietro di loro fece tremare entrambe.
<< Na...Nagisa...>>
Troppo tardi si accorsero che la porta era rimasta aperta...


IV



<< Shizuma-sama... >>
Nagisa non sapeva se essere più imbarazzata o spaventata, non aveva mai visto Shizuma realmente arrabbiata.
<< Io...non è come credi... >>
<< A si? E cosa doveri credere? Che l'hai baciata perché hai perso una scommessa? >>
Per l'ex-etoile era una situazione strana, nuova, nessuna l'aveva mai tradita...ovviamente non le piaceva per niente.
<< Shizuma-sama...non prendertela con lei...sono stata io a provocarla...mi dispiace...>> rispetto a poco tempo prima la sua voce era più decisa e assolutamente priva di quella tristezza che la stava opprimendo.
Shizuma si avvicinò minacciosa a Tamao, l'unica cosa che la trattenne dal sfogare tutta la sua ira fu lo sguardo da cucciolo bastonato di Nagisa.
<< Per il bacio che ho visto bisogna essere per forza in due a volerlo...lo so per esperienza...>> il tono di Shizuma era quasi irriconoscibile.
All'improvviso regnò il silenzio...Shizuma fissava la rossa come se aspettasse qualcosa, una risposta, una spiegazione ma lei non parlava.
<< Nagisa...ora basta!...devi scegliere, adesso! >>
Inaspettatamente anche Tamao desiderava che Nagisa scegliesse, convinta che così si sarebbe rassegnata una volta per tutte.
<< O me, o lei >>
Anche Shizuma rimase basita per un attimo davanti alla determinazione di Tamao.
Nagisa alzò la testa e passò ripetutamente lo sguardo da un volto a un altro.
<< Perchè?...Perchè devo scegliere?...io...non voglio che qualcuno soffra a causa mia...>>
Gli occhi cremisi cominciarono a luccicare e le prime lacrime cominciarono a traboccare solcandole il viso.
Il suo cuore sapeva perfettamente chi scegliere,chi amava davvero...ma la sua coscienza e la ragione erano fortemente in contrasto...
Alla fine diede ascolto a queste ultime, soffocando ciò che il cuore le sussurrava.
<< Io...amo anche Tamao...mi dispiace Shizuma...MA SE NON ACCETTI QUESTO NON VOGLIO PIÚ STARE CON TE ! >>
Solo dopo aver parlato si accorse di aver urlato...urlato contro Shizuma, subito si pentì amaramente di ciò che aveva detto.
Shizuma si volto verso la porta, prima di andarsene rivolse un ultimo sguardo a Nagisa.
<< È questo quello che vuoi...Nagisa? >>
La rossa annuì timidamente e l'ultima cosa che vide fu una piccolissima lacrima scendere dal suo volto prima di andarsene.
<< Grazie...Nagisa >>
Tamao non riusci a non baciare di nuovo Nagisa...ma questa volta il bacio era diverso da prima...era...Salato

V


Solo dopo essersi staccata dalle sue labbra e averla guardata per un istante negli occhi, capì il vero motivo per cui aveva scelto lei...e non era amore.
<< Nagisa...tu...ami solo Shizuma...non è cosi? >>
Nagisa non rispose, continuò solo a fissarla con i suoi occhi corallini.
<< Allora perché hai detto di amarmi...a Shizuma? >> in quel momento la voce di Tamao era quella gentile e premurosa che aveva sempre avuto...
<< Io..non lo so...ma...non volevo che tu soffrissi ancora...io non riesco più a sopportarlo... >>
Tamao l' abbracciò fortemente e le avvicinò la bocca all'orecchio.
<< Nagisa...io starò bene...anche se deciderai di stare con Shizuma...perché adesso so...quanto davvero tieni a me...quindi... >>
Ancora una volta incrociarono gli sguardi.
<< Va...vai da lei...sono sicura che ti starà aspettando... >>
Nagisa guardò ancora per un po' il volto di Tamao, lo vide sereno nonostante avesse capito che in realtà non l'amava, poi corse fuori dalla stanza alla disperata ricerca del suo unico vero amore. Lasciando ancora una volta Tamao a se stessa...

La trovò da sola nella serra, stava innaffiando i fiori, sembrava serena.
Si avvicinò cercando di non fare rumore, Shizuma la sentì ma non si voltò a guardarla.
Raccolse tutto il coraggio che aveva dentro se e lasciò parlare solo e soltanto il suo cuore.
<< Shizuma...io...devo chiederti scusa...ti ho mentito...non ...amo Tamao...ora lo sa anche lei...>>
L'ex-etoile non si mosse, non rispose, il suo viso non lasciava trasparire nulla.
Le lacrime cominciarono di nuovo a brandire il volto di Nagisa.
<< Se non mi ami più posso capirlo...ma...sappi che io..io..amo solo te... >>
Detto ciò Nagisa con il volto in lacrime si voltò e con passo lento si avviò verso l'uscita della serra.
Questa volta Shizuma era rimasta davvero colpita, da quando l'aveva conosciuta Nagisa non le aveva mai detto cosi chiaramente di amarla...
Corse verso di lei abbracciandola da dietro con tutta la forza che aveva.
La più giovane stava ancora versando lacrime pensando di aver perso tutto...
<< Perché mi ami Nagisa? >>
<< Perché me e non Tamao? >>

<< Non...non lo so... >>
Ancora uno, il quarto solo quel giorno...
Nagisa capì di essere diventata schiava...vittima di quel sapore dolce e salato che le faceva dimenticare tutto e tutti.


Se ami per un motivo non è amore...
Se ami ma non sai perché...allora è vero amore.




Allora? Che dite, mi devo dare all'ippica? XD
 
Top
Shizuma93
CAT_IMG Posted on 22/1/2013, 22:19     +1   -1




è bellissimo!L'ho letta d'un fiato! Quando le ha pescate a baciarsi mi sentivo come una casalinga che guarda la sua soap opera preferita.
*_* che cacchio,mi sembra quasi di vederle nella scena finale ç_ç *ha tanta voglia di coccole*
Complimenti,ti farò un monumento
 
Top
|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 22/1/2013, 22:36     +1   -1




CITAZIONE (Shizuma93 @ 22/1/2013, 22:19) 
Quando le ha pescate a baciarsi mi sentivo come una casalinga che guarda la sua soap opera preferita.

Ahahahahaha ti ci vedo proprio, sul divano che ti guardi una cosa tipo beautiful xD

Comunque rimanendo in argomento, ti faccio i miei complimenti! Sei davvero bravo e riesci a coinvolgermi nella lettura.
Spero che continuerai a postare altre storie così belle =)
 
Top
Shizuma93
CAT_IMG Posted on 22/1/2013, 22:41     +1   -1




Ma D: xD se le protagoniste fossero quelle,me lo guarderei anche!
 
Top
Frenki931
CAT_IMG Posted on 23/1/2013, 18:11     +1   -1




Grazie per i complimenti, e il monumento XD, mi riempiono di gioia. Eccone un'altra allora, questa forse ad un livello un po' diverso dalle altre. Ma vabbé, spero piacerà pure questa.





Quando un angelo ti ama







Può un ricordo destarsi, sfilarsi le coperte della memoria, infilarsi la veste del tuo cuore e camminare dietro, accanto, sopra i tuoi stessi passi?

Frustrazione, accanimento, egoismo, dolore, indifferenza, bisogno, possessione, schiavitù. Tutte, erano solo effimere sensazioni fra le sue braccia.
Vetri in frantumi, fiori estirpati, strappati e lasciati morire a terra, pezzo dopo pezzo. Notti bollenti, asfissianti, stremanti fino allo sfinimento. Sensi di colpa al mattino, inutili. Guardarla leccarsi le ferite, coprirsi i graffi insanguinati, i morsi infiammati, i seni imperlati di sudore, la rosa rossa deturpata. Non serviva a nulla, nulla serviva a nulla.
Freddo gelido, una mattina in cui anche il sole non poteva vederla, preferiva nascondersi, fissare qualche grigia nube, meno cupa di lei. L’alba di una nuova notte che doveva arrivare. Nuova, ma dallo stesso dolore.

Nero. Il nero penetrava gli specchi della serra, i fiori erano più rigogliosi, la luce del mattino li benediva da quando non era più sua la mano che li curava.
Portava freddo, portava nero, a chiunque toccasse, a chiunque intersecasse la vita con la propria.
Portava i semi della morte, nella memoria ne aveva gli amari frutti.

Bianco. Il lago bianco, riflesso del riflesso delle nuvole.
Kaori…
Più di lei, era gelida più di lei l’acqua. Riaffiorava la lunga gonna, mentre affondavano le ginocchia. Sempre più giù…
Kaori…Kaori!
Azzurro, sul fondo azzurro era il suo desiderio. Le sorrideva, era ancora la più bella, era un Iris splendente, il più splendente. Nessuno potrà mai sostituirla. Nessuno.
Scappava dalle sue mani, scompariva, turbata dalla sua carezza. Eppure era lì in quello specchio d’acqua, sorrideva, triste. Triste come l’abbandono mascherato da sorriso.

Rosso. Familiare rosso, iridi cremisi, sono destino. Il suo destino.
Fino in vita, non era abbastanza, fino al petto… fino al cuore il gelo dell’acqua doveva arrivare. Lo sentiva, tremava, ma non poteva uscire, non poteva abbandonare quel riflesso. Lei le farà compagnia, vederla era una gioia immensa, Kaori era lì, i suoi occhi la vedevano chiara, era vicina, le bastava così.
Come un arcobaleno, come una ragazza malata, Kaori scomparve.
Il grigio era sempre più cupo, forse dal paradiso qualcuno cominciò a piangere per lei, o ferse, iniziò solo a piovere.
I ciliegi spogli non le davano riparo, ma riparo non cercava. Gocciolava la sua divisa, gocciolavano i suoi grigi capelli, gocciolava il cielo e il cuore. Gocciolava rosso sotto il nudo ciliegio, cremisi come le iridi di Kaori.
Perché?
Perché?!




<< Calmatevi presidentessa… per favore. >>
<< Sai anche tu che non posso farlo, quindi non chiedermelo! >>
<< Vi prego, è inutile >>
<< Cosa dovrei fare allora? Rimanere qui e aspettare? COSA?! >>
<< Stiamo facendo il possibile, non è la prima volta che… >>
<< Non m’importa nulla, devo trovarla subito, adesso! Come ho potuto… >>
<< Sta piovendo, aspettiamo almeno che smetta >>
La fissò, ammutolendola con lacrime pronte ad esplodere.
Aumentò il passo, uscì da Miatre, e si avventurò per la quindicesima volta tra i prati fangosi e impantanati d’Astrea. Erano ore che pioveva senza alcuna sosta, lampi sferzavano il cielo seguiti da tuoni minacciosi e vicini.
Shizuma… dove sei?
È colpa mia… È solo colpa mia…
Ti prego Vergine Maria… fa che non le sia accaduto nulla … ti prego…
L’ho lasciata sola… Non volevo… Oggi dovevo stare con lei, dovevo capirlo…
Sono una stupida…

Poche gocce d’acqua salata sporcarono la pioggia che cadeva.
Oggi… è morta Kaori… oggi è il compleanno del suo dolore… oggi l’ho abbandonata a se stessa.
Vergine… ti prego…permettiti di rimediare…
Pensavo che l’avesse dimenticato, pensavo che lasciarla con Nagisa anche stanotte avesse ucciso la sua pena…Sono stata stupida. Stupida….
Perdonami, Shizuma… perdonami, dimmi che lo farai. Perdonami…

Le lacrime esplosero affannate.
<< SHIZUMA! >>



<< Puoi ascoltarmi? Puoi sentirmi coi tuoi occhi? Mi dispiace. Mi dispiace ma non posso accettare le tue parole. Non posso vivere, non posso essere felice senza di te. Ho provato, solo perché sapevo che lo volevi… che lo volevi davvero… Ma non posso. Non posso.
Io voglio solo rimanere con te, poter ancora proteggerti dalla cattiveria di questo mondo. Io… non posso accettarlo, non posso. Senza te… come in apnea, posso solo essere serena finche il respiro non finisce poi… poi devo riemergere, ho bisogno di te ma…l’oceano non termina, non raggiungerò mai più l’ossigeno. >>
La pioggia non si placava, sentiva la pelle diventare fredda, pallida, aveva ancora la scheggia di vetro nero fra le dita, la stringeva e il palmo sanguinava. Faceva male, ma non importava.
<< Shizuma…sama. >>
Una figura, luce fra gocce di cielo, iniziò a camminare verso di lei. Passi caldi, lenti, intimoriti.
<< Ka… Kaori… Sei davvero tu? >>



<< Miyuki-sama! >>
<< Nagisa… >>
<< State cercando anche voi Shizuma sama? >>
<< Non… io… non so più dove cercarla. >>
<< La vostra gamba… >>
<< Non è nulla. >>
<< State sanguinando! >>
Zoppicava vistosamente Miyuki, il taglio non sembrava grave ma doveva far male.
<< Non è nulla… Devo trovare Shizuma, lei… lei potrebbe… >>
<< Oggi, è quel giorno vero? Oggi è morta Kaori vero? >>
<< Si… >>
<< Per questo dobbiamo trovarla il più presto possibile, potrebbe fare qualche sciocchezza e io…io non potrei mai perdonarmelo. >>
<< Vi prometto che la troverò >>
<< Nagisa… >>
<< Voi dovete tornare e farvi medicare, non potete continuare così. >>
Si avvicinò a lei, le poggiò le mani sulle spalle.
<< Mi dispiace aver dato a te un tale peso… ma lei ha bisogno di qualcuno ora più che mai… ha bisogno più di te che di me… >>
<< Non… non è un peso per me. Io amo Shizuma. >>
<< Lo so… anche lei ti ama, ti ha amato da subito, l’ho visto chiaramente, ma devi aiutarla… ti prego Nagisa, sii forte. >>
Raccolse le forze per tornare a Miatre, le sue speranze erano con Nagisa, non poteva fare altro per Shizuma. Doveva accettarlo, solo Nagisa poteva riuscire dove lei ha sempre fallito. Solo Nagisa…



Fermata, congelata prima di toccare il suolo, era la pioggia.
<< Perché ti fai questo? >>
Gettò lontano il vetro tagliente e corse. Corse verso di lei.
<< Io non voglio! >>
Frenò l’impulso di stringerla << mi dispiace >> poi l’abbracciò.
Si aspettava fosse un’altra illusione, un altro scherzo che il cuore gli giocava in quel infausto giorno, invece provò la morbidezza del corpo fra le sue braccia. Il sangue della mano le macchiò la divisa e quel piccolo calore sembrò arrivare fin all’intimo più profondo della sua anima.
<< Sei tu vero… Non… non sto sognando vero?...Ka-Kaori. >>
La ragazza, che non aveva ricambiato il suo abbraccio né l’aveva respinta, la fissò. La fissò a lungo con gli occhi rubino, in silenzio.
<< Si…Sono…Sono Kaori. >>
Shizuma la strinse di più, fino a trascinare a terra entrambe.
<< Mi sei mancata… Mi sei mancata tanto Kaori… >>
Kaori incastonò le dita legando le mani, si abbandonò su di lei, sul suo corpo bagnato, sui vestiti sporcati dalla terra.
<< Mi dispiace Shizuma… >>
<< Non andartene ti prego, non andare più via. Ti prego… >>
Mai aveva visto Shizuma così…aveva il suo cuore lì, fra le mani. Poteva ucciderlo con solo una leggera stretta. Poteva farlo sanguinare come sanguinava il suo in quel momento << Starò con te… sempre… non importa del resto… >>Ma non lo fece.
Il bacio, il tocco fra le labbra umide, fu come cadere nei ricordi, nella memoria.
<< Vieni con me >>
Era un angelo, un angelo gli tendeva la mano.
La prese e si sollevò dal pantano che era la terra, che era la sua anima.
Passo dopo passo, sotto il battere della pioggia che non diminuiva, raggiunsero una casa che imperava la collina. In quella casa, c’era ancora la foto di loro due.
<< Shizuma sa… Shizuma dovresti toglierti i vestiti. >>
Era in uno stato difficile da descrivere, stava in piedi, appoggiata al muro accanto la finestra. Fissava il vuoto.
<< Kaori… >>
<< Sono qui >>
Non capiva, né voleva farlo. Era davvero lì con Kaori? Era davvero un miracolo, un angelo sceso col temporale? O forse anche l’ultimo pezzo di cuore che ancora batteva si era arreso? Aveva forse raggiunto la sua amata?
Non capiva, né voleva farlo.
Osservò Kaori toglierle i vestiti, era imbarazzata, lo sentiva nelle sue mani che tremavano. Forse anche gli angeli tremano.
Si sentì presa per mano e portata sotto la doccia calda, sentì rinascere dentro se la vita, un buco si riempiva, scompariva.
La baciò ancora, con la paura che potesse scomparire in un attimo, che la magia potesse finire, strinse a se i rosei seni e ancora una volta le sussurrò le due parole che non aveva più avuto la possibilità di dirle.
La sentiva piangere piano, sperava piangesse di gioia, guardò ancora i suoi occhi rossi e sorrise.
Quel sorriso era bellissimo.
<< Sei la mia amata Shizuma, non voglio che tu soffra. Non voglio che tu soffra mai più. >>
Quel sorriso, era di Nagisa.







Ed ecco postata anche questa... di FF "corte" su StraberryPanic! ho esaurito la scorta XD, qualche tempo fa scrissi una storia più lunga, circa 60 capitoli di lunghezza variabile, su un possibile continuo dell'anime, se qualcuno vuole posto anche quella.
 
Top
|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 23/1/2013, 21:11     +1   -1




Ancora complimenti! Da come scrivi riesco a immaginari nitidamente le scene nei minimi dettagli ^^

CITAZIONE (Frenki931 @ 23/1/2013, 18:11) 
Ed ecco postata anche questa... di FF "corte" su StraberryPanic! ho esaurito la scorta XD, qualche tempo fa scrissi una storia più lunga, circa 60 capitoli di lunghezza variabile, su un possibile continuo dell'anime, se qualcuno vuole posto anche quella.

60 capitoli???? *_*
Diventerà la mia nuova droga :asd: e quando saranno finiti sarò in fase disperazione e crisi d'astinenza XD
A parte le mie cavolate, a me farebbe molto piacere leggere il tuo proseguimento della storia
 
Top
Shizuma93
CAT_IMG Posted on 23/1/2013, 23:46     +1   -1




Bello anche questo piccolo racconto,ottima tecnica narrativa chiudere con una frase che rivela che tutto il resto è stato solo un "miraggio".Bravo :) e fremo per i 60 capitoli *_*
 
Top
Frenki931
CAT_IMG Posted on 24/1/2013, 20:38     +1   -1




Allora, ecco l'inizio della mia storia. È corto, gli altri sono tutti più lunghi di questo, e riprende proprio da dove l'anime si era concluso. Nagisa, dopo l'elezione delle etoile torna la notte alla sua stanza e da Tamao...



Capitolo 1: Ritorno




Calma dopo la tempesta.
È questo ciò che in cuor suo provava, dopo quel pomeriggio in cui furono elette le nuove etoile, in cui Shizuma le aveva detto cio che ormai non sperava piu di sentire...Finalmente è felice e serena...la sua amata l'amava. Questa è la cosa più importante.
Ed ora, a notte inoltrata, dopo aver trascorso la serata tra le forti braccia di shizuma è davanti la porta della sua camera, alza la mano per aprirla ma appena sfiora il pomello dorato una dolorosa fitta colpisce il suo cuore ancora traboccante di gioia.
Il pensiero che lei abbia abbandonato Tamao per seguire il suo amore le aveva trapassato il cuore fermandosi in gola.
Meritava davvero di ritornare da lei? Dalla persona che ha abbandonato?
Nagisa apre la porta e scorge Tamao seduta sul letto avvolta da una flebile luce che attendeva il suo ritorno.
<< Bentornata Nagisa-chan >> esclamò con voce gentile che però tradiva un pizzico di malinconia.
Nagisa fissa Tamao ma non riesce a sostenere il suo sguardo per piu di un interminabile istante.
China la testa e quasi involontariamente abbraccia il caldo corpo seduto davanti ad ella.
<< Perdonami... >> gli occhi cremisi cominciarono a brillare e una lacrima le solcò il viso un pò pallido.
<< Non hai nulla per cui chiedermi perdono...hai seguito il tuo cuore...e ora non posso che essere felice perchè lo sei anche tu>> anche gli occhi profondi di Tamao iniziarono ad ospitare una piccola lacrima.
<< Se non mi avessi incoraggiata non ne avrei mai avuto il coraggio...senza te ora non sarei felice >> dicendo ciò Nagisa cinge ancora piu fortemente le braccia attorno ai delicati fianchi quasi come avesse paura di perderla...di averla persa.
<< Anche questa notte dormiremo insieme...vero? >> sul viso di Nagisa era dipinta la paura che Tamao non sarebbe stata più la stessa...
<< perchè me lo chiedi sciocca? Sai che senza sentirti vicino non riesco a dormire >> sul viso contornato da capelli blu cobalto apparve un sorriso di gioia pura senza le infide tracce della gelosia o del rimorso.
Un sospiro di sollievo uscì dalla bocca di Nagisa...quel sorriso aveva fatto sparire la dolorosa fitta che le attanagliava il cuore.
Entrarono nel letto e appena Tamao ebbe sistemato la coperta su entrambe, Nagisa stringendo il braccio di un' altra delle sue persone più care entrò nell' infinito mondo di morfeo.
Lei invece rimase con gli occhi rivolti al soffitto immersa nei suoi pensieri...
Le risale alla mente il ricordo del primo incontro con la sua compagna di stanza...anche allora dormiva.
Ricorda la sofferenza patita da quel tenero cuore quando scoprì la storia di Shizuma e kaori...
E ora la guarda dormire beata, consolata dall' amore della donna che ama e protetta dal suo di amore diverso da tutti gli altri.
Un amore che non pretende di essere ricambiato.
Anche gli occhi di Tamao stavano per chiudersi ma un rumore improvviso lo impedì.
<< Chi può essere che bussa a quest' ora di notte ? >>
Liberò molto delicatamente il braccio dalla presa di Nagisa e si alzò per aprire la porta.
Rimase stupita dalle figure che le si presentarono davanti.

 
Top
Shizuma93
CAT_IMG Posted on 24/1/2013, 20:43     +1   -1




Chi bussa? Chi?Chi? *_*
 
Top
Frenki931
CAT_IMG Posted on 24/1/2013, 20:58     +1   -1




Eccoti la risposta, spero non ti deluda XD
Questa è una delle prime storie che ho scritto e non l'ho mai voluta modificare, quindi perdonate qualche errore di "gioventù" XD






Capitolo 2: Quella notte




Quella notte...
Due occhi blu intenso che impreziosivano un visetto sorridente guardavano Tamao dal basso.
<< Scusa il disturbo Tamao-sama...ecco...non ti sei dimenticata...vero? >> mentre parlava le guance pallide di Chiyo divennero un pò piu colorite per il leggero imbarazzo.
Dopo un istante di esitazione Tamao ricordò di aver oraganizzato una festa del thè in camera sua, ma sia a lei che a Nagisa quel pensiero era sfuggito.
Comunque non poteva mandarle via e in fondo le faceva piacere stare insieme.
<< No...non preoccuparti, entrate pure...però non vorrei che svegliaste Nagisa...è così stanca che dorme come un sasso >>
E cosi nella piccola ma accogliente stanza entrarono Chiyo, Yaya e Tsubomi.
Nagisa era ancora prigioniera di Morfeo quando da un fazzoletto aperto dalla piccola Chiyo escono sei fette di torta ancora calde e fumanti, ripiene di fragole, panna e cioccolata bianca.
Stuzzicato da quel invitante profumo, l' appetito la risvegliò dal suo profondo sonno.
<< Lasciate qualcosa anche a me >> borbottò ancora prima di svegiarsi completamente.
Tutte cominciarono a ridere sommessamente, tutte tranne Yaya che aveva un espressione tanto vuota quanto triste.
I suoi occhi ambrati lasciavano trasparire il vuoto lasciato dalla solitudine che provava ma che orgogliosamente nascondeva.
Sentì di essere osservata, si voltò e incrociò lo sguardo preoccupato di Tsubomi.
Immediatamente le due ragazze si voltarno da un altro lato per non far capire all' altra di essere arrosite assumendo il colore delle fragole che adornavano il delizoso dolce davanti a loro.
<< Ci siamo tutte a quanto pare...ah no...dov'è Hikari? >> l' innocente Nagisa non poteva sapere quanto il solo sentire quel nome ferisse Yaya...
<< Mi ha detto che passerà la notte da Amane >> lei si sforzava di essere piu naturale possibile ma le note di tristezza nascoste in quella frase non rimasero inascoltate dal cuore di Tsubomi. Infatti, senza che se ne rendesse conto, una lacrima trasparente solcò il suo volto ma fu rapidamete asciugata prima che qualcuno la vedesse, che Yaya la vedesse.
<< Allora c'è una fetta in più...che ne facciamo? >> domanda Nagisa con il tono di chi già sa la risposta.
<< È tutta tua...infondo noi ti abbiamo svegliato >> Chiyo portava sempre una fetta in più per la ragazza che tanto ammirava.
La nottata proseguì serena grazie alla contagiosa allegria di Nagisa e a tutto lo zucchero della torta.
Anche Yaya si rilassò lasciando per quella notte il pensiero assillante di Hikari fuori da quella stanza.
L' unica rimasta un pò triste, con il viso imbronciato come al solito era Tsubomi...
<< A chi pensi mocciosetta ? >> disse Yaya con tono divertito ma con un piccolo accento di preoccupazione.
Il viso adornato da setosi capelli rosa arrossì per un istante.
<< A nessuno!...non credere che mi preoccupi per te! >> anche se non voleva dimostrarlo, quella domanda che le sembrava quasi un insulto la riempì di gioia. Il suo cuore che prima aveva ascoltato le note di tristezza sfugite a chiunque altro facedole scappare una lacrima, ora aveva colto la preoccupazione di Yaya per lei.
Quel viso arrabiato che Yaya pesava di detestare quella notte riuscì a farla ridere con gioia...casa che non accadeva da quando Amane le aveva portato via ciò che considerava piu prezioso di tutto.
Quella risata che Tsubomi pensava di detestare quella notte la fece sentire come mai prima.
Anche se nessuna delle due ne comprendeva la ragione, ne tantomeno voleva ammetterlo, quella notte si sentivano incredibilmente bene l' una vicino all' altra.
Quella notte cacciò via, almeno per il momento, tutte le preoccupazioni e le tensioni di quei giorni dando a tutte uno sprazzo di felicità che da un pò di tempo mancava.

Intanto nella stesa notte nel corridoio del dormitorio una ragazza con lunghi capelli argentei e occhi scuri e profondi ritornava anch' ella dalla sua fedele compagna di stanza.
Mentre camminava nella penombra creata dalla flebile luce dei lampadari pensava ancore al dolce sapore delle giovani labbra che aveva appena finto di baciare.
Entrò nella sua stanza e vide Miyuki in piedi davanti alla finestra con uno sguardo quasi assente...
<< Miyuki...>> la sua voce non ebbe risposta.
<< Forse è arrabiata per la faccenda dell'etoile... >> bisbigliò fra se e se Shizuma...
<< Miyuki...tenevi davvero cosi tanto a quell' elezione? >> il suo tono di solito sprezzante e un pò egoista sembrava quasi intimidito.
<< Mi dispiace...ma non potevo rinunciare a Nagisa così...tu lo sai meglio di me...>> appena ripensò alla sua amata la sua voce divenne più decisa che mai.
<< Non m' importa più nulla di quell'elezione...nella vita ci sono altre cose oltre a quest' accademia...oltre a te...>>
Era la prima volta che la sentiva parlare così...per la prima volta era lei che si preoccupava, e non poco, per Miyuki.
<< È successo qualcosa che non so...Miyuki? >>
<< Nulla...come mai tutto questo interesse...per me? >> il suo tono divenne freddo come la neve d' inverno.
Shizuma non disse piu nulla e comincio a infilarsi gli abiti da notte, ma era evidentemente preoccupata...aveva un brutto presentimento.
Entrambe andarono a dormire dopo quel lungo e faticoso giorno.
Ma il presentimento di Shizuma non le faceva chiudere occhio...il suo cuore voleva dirle qualcosa...MA COSA ?!
Il suo sguardo cadde su una lettera sulla scrivania.
Alla vista di quella busta indirizzata alla sua compagna di stanza il suo presentimento aumentò come un fiume in piena.
Si alzò in silenzio e senza che Miyuki la vedesse, lesse la lettera e capì cosa il suo bruttissimo presentimento significasse...

 
Top
Shizuma93
CAT_IMG Posted on 24/1/2013, 21:16     +1   -1




Ah erano solo le tre sciure del the xD ahahah qui commento solo io praticamente xD seguito,seguito *_*
 
Top
|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 24/1/2013, 22:40     +1   -1




CITAZIONE (Shizuma93 @ 24/1/2013, 21:16) 
Ah erano solo le tre sciure del the xD

sei rimasta un po' delusa? xD

Comunque è ufficiale... è la mia nuova droga xD Continua! Continua!
 
Top
163 replies since 21/1/2013, 20:03   2516 views
  Share