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Istituto superiore femminile Yuriko, Mariah x Misaki

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Sui
CAT_IMG Posted on 3/3/2013, 18:51     +1   -1




Mariah Hayama

La donna entrò nel cortile del complesso, i tacchi alti battevano sull'asfalto con una cadenza secca e moderata. I capelli biondo grano di Mariah, la nuova docente di inglese arrivata dall'estero -americana, per l'esattezza-, le sfioravano il collo sottile e accarezzavano il seno un po' trattenuto sotto la camicetta semi-aperta, splendenti al sole. Indossava un tailleur bianco-perlato, con la gonna che non lasciava a desiderare le lunghe gambe slanciate. Le scarpe le regalavano almeno dieci centimetri in più rispetto al suo metro e ottanta di altezza. Mariah Hayama, nata nella capitale nipponica di Tokyo, ma per metà di sangue occidentale, era senza alcun dubbio una delle donne più belle dell'istituto femminile Yuriko.
"In America fa caldo, ma nemmeno qui si scherza...", pensò la donna dando un'occhiata al cielo limpido e privo di nuvole di una mattinata primaverile. Il dì andava allungandosi, mentre le notti si facevano più corte. Tutto ciò non le ispirava alcuna nostalgia, non era mai stata un tipo sentimentale lei, come quelle ragazzine che tanto amava frequentare.
Entrò nell'atrio, camminando a grandi falcate verso l'aula-insegnanti, per prelevare tutto l'occorrente dall'armadietto e fare un saluto ai nuovi colleghi, che erano quasi tutti dei vegliardi e avevano tutta l'aria di trovarla fuori luogo. In quel frangente intuì che non c'entrava l'abbigliamento, quanto il modo provocante in cui lo portava.
Occhi indiscreti da parte degli uomini e sguardi invidiosi delle donne: Mariah non si prese neppure la briga di mascherare la fretta e si limitò a un sorriso raggiante e a poche parole di circostanza, prima di dirigersi nell'aula che le era stata assegnata.
"Secondo F, terzo piano", lesse sul foglio di carta che illustrava nero su bianco la cartina dell'intero edificio.
Quando arrivò a destinazione, sentì crescere la curiosità e la trepidazione.
"Sperando che mi aspetti qualcosa di buono" E per buono inteso da lei, significava qualcosa di "divertente ed eccitante".

Edited by Sui - 1/4/2013, 14:48
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 3/3/2013, 20:00     +1   -1




Aveva atteso gli ultimi giorni di vacanza scalpitando come un cavallo prima di una corsa,e ora che quel giorno è arrivato.
Si alzò più presto del solito per prepararsi senza fretta e calma,prese la sua uniforme,e dopo essersi lavata per bene la indosso con solennità,passandoci poi entrambe le mani per lisciare la giacchetta verde chiaro;consumò la colazione e infine uscì portandosi la sua borsa a tracolla con all'interno qualche quaderno.

Il collegio si presentava grande e maestoso,con un ampio cortile che ospitava già un sacco di altri studenti,vedendolo così affollato la calma che Misaki cercava di trattenere scappo via definitivamente e in testa gli vennero un sacco di domande...Farà presto amicizia?...I professori saranno severi?
Continuò a guardarsi intorno,incontrando solo facce sconosciute,quindi restò in disparte finchè finalmente,il suo della campana invitò tutti a entrare all'interno dell'edificio,e lei da brava studentessa diligente entrò tra i primi,e salì le scale raggiungendo il terzo piano,di fronte la segreteria e in ambi due i lati i corridoi dove attaccati c'erano e targhe con il numero e la sezione della classe,e vedendo quello appartenente alla sua classe voltò da quella parte,notando la porta aperta e già una buona parte della classe all'interno,strinse un pò la borsa diventando più nervosa quando alcune di loro le davano occhiate curiose.
Avanti fa qualcosa...
Chiuse gli occhi cercando di far assomigliare quella smorfia preoccupazione in un sorriso,dopo il tentativo per metà riuscito andò a sedersi,appendendo la borsa accanto al banco,qualche volta dava un'occhiata dietro di se per poi rigirarsi e giocare con una ciocca di capelli,la sua attesa sconveniente durò fortunatamente poco vedendo la sagoma scura dietro la porta,tutte si alzarono pronti a salutare,compresa lei che probabilmente fra tutte era la più rigida non conoscendo nessuno di lì.
 
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Sui
CAT_IMG Posted on 3/3/2013, 20:43     +1   -1




Mariah Hayama

Aprì la porta scorrevole ed entrò nella classe che si privò improvvisamente dei brusii e del chiacchiericcio dopo il suo arrivo. Tutte le studentesse si alzarono accennando il tradizionale saluto giapponese, con la differenza che non era stato ancora eletto alcun capoclasse a "dare l'ordine". Ignorò le possibili occhiate stupite alla vista di quella bellezza straniera, contò mentalmente le venti e passa ragazze presenti, ma l'appello l'avrebbe fatto in seguito. Prese il gessetto con le dita fini e affusolate, facendo attenzione alla manicure fatta il giorno prima dall'estetista, poco prima di averle strappato il numero di telefono. Si chiamava Riina o Shiina, qualcosa del genere.
Con il gesso scrisse il proprio nome sulla lavagna, mentre parlava in perfetto giapponese, con la sua voce calda e suadente:
-Buon giorno a tutti. Mi chiamo Hayama Mariah e sarò la vostra insegnante di inglese per quest'anno. Mi raccomando, il mio nome si pronuncia Mariah, come Mariah Carey, non lo storpiate per favore. Bene, ora farò l'appello: quando chiamerò il vostro nome, alzatevi e presentatevi. Voglio sapere qualcosa di voi, cosa vi piace o non vi piace fare, come passate il vostro tempo libero, qualsiasi cosa. Procedo-, detto questo si sedette sulla cattedra accavallando le gambe, col registro di classe in mano.
Mano a mano che annunciava a voce alta con tono autoritario il nome di tutte le studentesse, le passava in rassegna con lo sguardo ad una ad una, senza preoccuparsi di metterle a disagio. Il suo modo di fare era diverso da quello dei suoi colleghi giapponesi e questo aveva dovuto confonderle.
"Meglio così, sarà più facile per me farmi un posto qui dentro"
-Tengiou Misaki!-, il nome già le piaceva e sorrise con malizia cercando di indovinare tra le alunne rimaste chi fosse la prossima.

Edited by Sui - 1/4/2013, 14:48
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 3/3/2013, 22:55     +1   -1




Misaki Tengiou

Posò tutta la sua attenzione verso la porta e ampliò gli occhi vedendo quella figura,per un attimo smise di respirare,restando con le labbra semi-aperte.
Si risvegliò dal suo stato d'inconscio solo quando quella donna iniziò a parlare,presentandosi mentre dava le spalle a tutte scrivendo il proprio nome alla lavagna
Mariah Hayama..Il nome è straniero
Commentò fra se impuntandosi per bene il nome in testa e sedendosi restando un pò a disagio,si aspettava qualche parola che incoraggiasse a non essere nervosi e di sentirsi a proprio agio,invece tutto quello che gli trasmetteva era disagio,ma era lei era troppo orgogliosa per mostrare le proprie emozioni,soprattutto a sconosciuti.
Ingoiò quel pò di saliva che gli si era formata al palato,vedere quella sensei sorridere con malizia gli mise ancora più soggezione,ma lei sospirò facendo scivolare almeno un pò d'ansia che aveva addosso,si riscaldò la voce e scandendo a voce chiare e decisa iniziò a parlare di sè.
Sono io.Ho 17 anni,mi piace fare sport,ed essere la migliore in ciò che faccio,perciò non mi piace perdere.
Almeno era stata diretta e sincera,e soprattutto non rispose in modo prevedibile e cortese,come le altre prima di lei,odiava confondersi fra la massa.
Restò dunque alzata in attesa di un altro ordine,mentre la donna la osservava da capo a piedi.
 
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Sui
CAT_IMG Posted on 10/3/2013, 03:18     +1   -1




Mariah Hayama

"Tengiou Misaki. Tengiou Misaki. Tengiou Misaki". Quelle poche sillabe risuonavano ripetitive nella sua mente e ne tracciava il percorso con ossessione, muovendo la lingua sul palato, sui denti, o facendo incontrare le labbra. La dolce melodia che ne derivava fu la prima cosa che colpì Mariah di una di quelle giovani ragazze.
La prescelta si alzò dalla sedia prontamente dopo essere stata chiamata e la professoressa constatò che la bellezza non stava solo nel nome, ma anche nella sua proprietaria, che l'altra fissava visibilmente incuriosita.
"Ho trovato la persona giusta", il pensiero arrivò come un lampo che le attraversava il corpo trapassandola con scosse elettriche, le stesse che conosceva bene e che aveva già provato in altre occasioni. Fu inconscio, automatico, ma se ne convinse sempre di più sentendola parlare. Quel tono di voce serio e quasi offeso, quello sguardo che ostentava decisione, ma che nascondeva anche una certa emozione.
Fu soprattutto questo che la risaltò agli occhi di Mariah tra tutte le altre, più dei capelli neri sfilzati né lunghi né corti, più della lunga frangia che le copriva un po' il viso che le donava quel classico tocco da ribelle delle adolescenti della sua età e più della corporatura longilinea, né alta né bassa, né troppo magra e né troppo formosa. Perfetta, nel suo caso.
-Sono io. Ho diciassette anni, mi piace fare sport ed essere la migliore in ciò che faccio, perciò non mi piace perdere-, disse Misaki Tengiou. Così, quasi come se volesse sfidarla, dimostrare di essere diversa, di essere migliore degli altri e Mariah accettò la sfida con gusto e piacere.
-Davvero? Mi fa piacere. Vedremo quanto il tuo spirito di competizione ti farà andare lontano-, sorrise sarcasticamente parlando in un giapponese perfetto, mentre le veniva vicino e, appoggiando i palmi delle mani al bordo del banco di Misaki, le si fermava a pochi centimetri dal viso. Di solito, quando succedeva una cosa del genere, tutti la giustificavano per l'educazione americana impartitagli dalla madre, e perciò chiudevano un occhio.
Era lei che comandava in quella classe, nella sua ora, e pretendeva che chiunque sapesse alla perfezione qual era il suo ruolo e come mantenerlo. Si allontanò da lei e andò avanti senza indugiare oltre.
-La prossima è:-, una ad una si alzavano, dicevano cosa c'era da dire e a volte Mariah faceva alcune domande alla quale tutte erano tenute a rispondere, tranne Misaki. A lei non fece alcuna domanda, perché si sarebbe presa dopo con tutta la calma ciò di cui aveva bisogno. Non le staccava gli occhi di dosso, la osservava appena poteva.

Edited by Sui - 1/4/2013, 14:48
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 14/3/2013, 15:44     +1   -1




Misaki Tengiou

Si lasciò squadrare dalla testa ai piedi senza smuoversi di una virgola,malgrado il suo animo fosse di tutt'altra veduta;d'altronde però,non poteva certo mostrarsi improvvisamente riservata e intimorita,non dopo essersi presentata con tono deciso qualche istante prima.
Già è una parola
La donna poi continuava a fissarla, come se volesse mangiarla,e ciò non fece altro che mettergli ancora più tensione.
Si sentì però punta sul vivo oltre che presa in giro, sentendosi rispondere con quel sorrisetto sarcastico,soprattutto quando gli si avvicinò in quel modo,s'irrigidì subito sorpresa da quel gesto che la prese così in contropiede da renderla vulnerabile
Dannazione..!!
Almeno cercò di sostenere il suo sguardo anche se con vacillazione
,ora che l'aveva così vicina poteva notare il colore dei suoi occhi,quegli occhi che in poco tempo la misero a disagio;abbasso la testa,nascondendo lo sguardo infastidito nbj

Edited by :_Akane_: - 18/3/2013, 22:16
 
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Sui
CAT_IMG Posted on 1/4/2013, 14:05     +1   -1




Mariah Hayama

Se da una parte la reazione di Misaki Tengiou era evidente, essendosi irrigidita davanti a quell'incontro molto ravvicinato, d'altra parte sembrava voler mantenere quel suo contegno orgoglioso facendo finta di non notare l'intensità degli occhi di Mariah, quasi da volerla spogliare con gli occhi. Comunque il suo gioco continuava, nonostante la sfida era diventata leggermente più ardua. Ciò non fece che risvegliare la leonessa che era in lei, la sua caparbietà e il suo amore per il rischio.
Misaki Tengiou infatti distoglieva continuamente lo sguardo, mostrando un evidente fastidio a certe attenzioni. Quella ragazza era così sfuggente da risultarle irresistibilmente attraente, ma non era così che doveva andare. Doveva essere Mariah, infatti, ad essere rincorsa e non il contrario.
"Che cosa si può fare con lei?"
-Tengiou, gradirei scambiare due chiacchiere con te alla fine dell'ora-, disse ad alta voce, poco dopo aver finito con le sue "domande di rito" rivolte alle altre studentesse.
-In privato-, aggiunse in tono severo.
Ciò poteva sembrare davvero strano. La lezione era cominciata da nemmeno trenta minuti e già stava riprendendo un'allieva.
"E' incredibile. Forse è destino", il suono con cui immaginava prendesse forma il proprio pensiero le strappò un sorriso di stupore. Usava provarci un po' con tutte, ma adesso il suo istinto le ordinava di cacciare quella preda, la sua preda ideale. Misaki Tengiou doveva essere sua.
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 1/4/2013, 23:06     +1   -1




Misaki Tengiou

Continuava a guardarla,di questo ne era sicura,perchè malgrado stesse per tutto il tempo a guardare altrove sentiva gli occhi di lei scrutarla ogni volta possibile,e questo la metteva a disagio si sentiva come se non si potesse muovere.
Era incredibile l'inquietudine che gli metteva solo guardandola,la faceva sentire come se fosse in un qualche concorso tenuta d'occhio da un mucchio di persone e giudicata per ogni cosa facesse;per questo restò più immobile possibile.
Se volevi mettermi a disagio ci sei riuscita..
Per un attimo si domandava se l'avesse detto ad alta voce, perchè guarda caso venne richiamata da ella.
Si...
Spostò lo sguardo con stizza mentre il palmo della mano destra le sorreggeva la guancia,iniziava a domandarsi cos'è che non andava in quella donna,sembrava come se ce l'avesse con lei,insomma non aveva fatto niente quindi,perchè richiamarla per parlare in privato?
Uff..
Sospirò lievemente,guardando l'orologio sopra la scrivania,mancava poco alla fine dell'ora e lei avrebbe avuto fra poco la risposta alla sua domanda.
 
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Sui
CAT_IMG Posted on 4/4/2013, 20:43     +1   -1




Mariah Hayama

Mariah non si accorse della frase detta a mezza voce da Misaki Tengiou, non ci fece nemmeno caso, perché aveva altro per la testa e quello non era il momento per lasciarsi trasportare dalle passioni: era una professoressa di inglese e aveva pur sempre una classe di venti studentesse a cui "fare da balia".
Quel mattino non aveva la concentrazione necessaria per fare lezione, per cui dedicò gli ultimi minuti ad approfondire la conoscenza con tutte le sue alunne, tranne lei, che si sarebbe concessa come dessert. Si leccò le labbra.
Mariah era provocante e ammaliante anche in tutta la sua sfacciataggine, eppure Misaki Tengiou sembrava non notarlo neppure: continuava a distogliere lo sguardo infastidita e nervosa. Forse in quel momento stava pensando che quella straniera si fosse presa una qualche fissazione per lei, oppure si stava chiedendo cosa avesse fatto di sbagliato per prendersi una sgridata.
"E fa bene", pensò.
Al suono della campanella fu la prima, anche tra tutte le altre ragazze, a girare sui tacchi alti e dirigersi verso Tengiou, afferrarla per il braccio ignorando ogni replica per trascinarla fuori dall'aula. Si era trattenuta troppo a lungo e affrontare Mariah faccia a faccia le avrebbe impedito di ignorarla.
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 7/4/2013, 23:27     +1   -1




Misaki Tengiou

Nell'attesa del suono della campana Misaki sprofondò nella sedia osservando annoiata le lancette all'interno dell'orologio che era alle spalle della professoressa che,inevitabilmente veniva adocchiata dai suoi occhi castani;il modo in cui la osservava,i gesti che faceva e il fatto che dialogasse con il resto della classe tranne che con lei le faceva aumentare il nervoso che le facevano saldare ancora più forte la presa delle braccia.
Il suono della campanella arrivò in perfetto orario e lei prese la borsa a tracolla non notando lo scatto che fece Hayama-Sensei,infatti si sorprese quando si ritrovo la sua mano ben curata intorno al braccio ma provò ancora del fastidio nell'essere portata fuori dall'aula in quel modo.
Aspetti.
Il tono in cui lo disse era più calmo di quanto avesse immaginato,sospirò rabbiosa con se stessa per ciò,perchè si sentiva in qualche modo già in rivalità con quella donna e voleva apparire più forte di quanto fosse in realtà.
Farsi conoscere facendo capire all'interlocutore ciò che non amava era il suo modo di approcciarsi con le persone,così da non sopportare fastidi vari,ma per qualche strana ragione,aveva l'impressione che con questa donna il suo modo di comportarsi non sarebbe comunque bastato
 
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Sui
CAT_IMG Posted on 17/4/2013, 18:23     +1   -1




Mariah Hayama

Mariah afferrò con forza il braccio di Misaki Tengiou e la trascinò fuori dalla classe, infischiandosene di chi, con occhi increduli, la stavano osservando. Le stavano osservando. I tacchi si scontravano con violenza sul pavimento marmoreo e la professoressa, ripreso il controllo della propria rabbia, si accorse che stava stringendo troppo forte l'avambraccio liscio e delicato della ragazza ed allentò la presa. Non poteva lasciarsela sfuggire, nessuno poteva sfidarla né tanto meno una ragazzina sconosciuta come lei!
Lasciò la porta socchiusa e si voltò di scatto verso di lei, circondandola con le braccia. Sarebbe stata presa per una violenta matta da legare, da rinchiudere in qualche istituto chissà dove, ma ora che si trovava davanti Misaki Tengiou, finalmente, non riuscì a trattenere i propri istinti.
-Adesso ti faccio vedere come si trattano le sfacciate come te..-, sibilò e detto questo posò senza esitazione le proprie labbra su quelle della studentessa.
Il bacio non ebbe niente né di violento né di furioso anzi. Quell'azione passionale si mostrò con un'inaspettata delicatezza e altrettanta intensità, eppure le mani con cui l'aveva stretta a sé erano così forti e rudi che si poteva dubitare fossero quelle di una donna.
Attese una risposta da Misaki Tengiou in quel bacio di un tempo infinito, con quel bacio voleva comunicarle che ormai doveva appartenerle e a niente sarebbero valsi gli sforzi di scacciarla via.
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 18/4/2013, 14:51     +1   -1




Misaki Tengiou

Misaki iniziava proprio ad avere le scatole piene,essere trascinarla con forza per chissà dove la mandava in bestia,ma non si volle lamentare,piuttosto strinse i denti subendo in silenzio,non voleva certo apparire come una ragazzina indifesa.
Ma chi si crede di essere?!!
Da dietro le mandava varie occhiate di furore,anche se internamente si domandava cos'è che potrà succedere,i tacchi che riecheggiavano ad ogni passo gli facevano pensare che se la sarebbe vista brutta. Alla fine si fermarono,e Misaki si ritrovò con le spalle al muro mentre le braccia della sensei la circondarono,come se non volesse farla scappar via,si sentiva in gabbia e la sua preoccupazione iniziava a farsi palpabile,soprattutto quando sentì le parole della donna di fronte a lei.
Che vorrebbe far...
Non ebbe neanche il tempo di rispondergli che ella gli si avvicinò e come per istinto Misaki chiuse gli occhi mise le proprio mani davanti al petto come se volesse difendersi da qualche impatto duro e violento. Eppure quando sentì un contatto delicato ma intenso sulle proprie labbra i suoi occhi si riaprirono,sorpresi da ciò che videro.
Cosa?
Le sue mani si erano appoggiate sul petto della donna,ma non riuscivano a scostarla,non trovava la forza di farlo,o forse non voleva? Quel bacio le sembrava quasi ipnotico...
Era stata presa in contropiede ed ora aveva sia la testa che l'animo in subbuglio,chiuse gli occhi e per un attimo si lasciò trascinare,sentendo delicatezza e passione messa insieme,sentì qualcosa di totalmente nuovo,si domandò come quella donna potesse mandarla nel pallone.
Eppure si erano conosciute solo da un ora,e lei non sapeva niente dell'altra,forse fu proprio questo che le fece ritrovare il coraggio di ribellarsi.
Si staccò da lei allontanandola con le braccia e cercò di assumere una faccia arrabbiata,inutile dire che il tentativo fallì miseramente a causa del suo visibile arrossamento.
C..Come ha potuto?..Lei non mi conosce nemmeno e..e..
Quelle balbuzie non andavano per niente bene e non era certo quello il tono che aveva in mente di usare contro quella donna!!
E poi questo è il mio primo bacio!!Lei è..Una donna..Spregevole!
Si mise quasi a urlare accusandola di bacio rubato(?).
Alla fine chinò il capo,nascondendo la testa fra le spalle,non volendogli dare la soddisfazione di vedere il suo volto in fiamme,peccato che mentre guardava a terra sentiva le sue gambe tremare,maledisse mentalmente alche quelle,oltre la professoressa.
 
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Sui
CAT_IMG Posted on 20/4/2013, 23:16     +1   -1




Mariah Hayama

Mariah si aspettava una qualche reazione da parte di Misaki Tengiou, probabilmente una reazione violenta quanto uno schiaffo o parole piene di insulti, ma, a parte qualche debole tentativo di replicare il modo in cui la professoressa la stava trattando in quel momento, non c'era stata quasi nessuna resistenza.
Infatti la studentessa, come volendosi proteggere da un'impatto violento, si portò le braccia al petto, bloccate dalla vicinanza dei due corpi, e in questo modo favoriva soltanto la stretta che Mariah stava esercitando sui suoi fianchi. In particolare, la sua mano si avvicinò lentamente al fondo schiena della ragazza, ma non riuscì a raggiungere il suo scopo perché, anche se con esitazione, Tengiou era riuscita ad allontanarla.
Dal modo in cui l'aveva sentita ricambiare il bacio avrebbe giurato che le fosse piaciuto, eppure per qualche motivo, forse per pudore, aveva eretto nuovamente quella barriera tra loro che la donna con quel bacio per lei liberatorio aveva spezzato.
La spiegazione non tardò ad arrivare: la professoressa aveva rubato il primo bacio di Misaki Tengiou e adesso le stava gridando contro il suo disprezzo. La cosa non poteva che fare piacere a Mariah, che ignorò completamente gli insulti, ma in testa vedeva soltanto le immagini di loro due in atteggiamenti più intimi.
Si leccò le labbra soddisfatta. -Hai reagito così ad un bacetto, figurati alla tua prima volta.-, sorrise mentre provocava la sua alunna con la sua solita voce sensuale, lasciandole intuire che desiderava ben più di un semplice bacio "a stampo".
Mariah si avvicinò un poco per sussurrarle all'orecchio. -Sarò anche una donna spregevole, ma quel che ho fatto ti è piaciuto, o mi sbaglio?-
La studentessa non poteva negare l'evidenza, o per lo meno poteva provarci senza risultare credibile, perché lei aveva sentito qualcosa, aveva percepito l'alchimia che scorreva tra le due, pur trattandosi di pochi semplici secondi. E poi nessuna riusciva a resistere alla professoressa per più di una settimana. Aveva già vinto, prima ancora di iniziare.
-Questo e molto altro ti aspetta, mia cara, nemmeno immagini quali sensazioni potrei farti provare...-, non sarebbe riuscita a fare ammettere a Misaki Tengiou tutte quelle cose, ma Mariah lasciava sempre un piccolo "biglietto da visita", giusto per fare una premessa alle sue future e ignare conquiste.
 
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:_Akane_:
CAT_IMG Posted on 21/4/2013, 00:51     +1   -1




Misaki Tengiou

Misaki guardava la professoressa con sguardo accigliato,iniziava a detestarla essendo sbeffeggiata per la sua reazione avuta,certo sapeva che non aveva fatto una magra figura,rispondendo così impettita,ma cosa poteva mai farci?
Quello era davvero il suo primo bacio,e ci teneva a darlo con la persona che riteneva giusta,e invece ad averlo dato è stata questa lussuriosa figura che nell'atto stava anche per allungare una mano verso il suo sedere,fortunatamente l'aveva allontanata in tempo.
Certo,per lei è tutto facile,come un gioco e a chissà quanti ne avrà dati!
Intanto si giustificò così,doveva ancora calmarsi quindi sospirò un pò,con tono meno squillante
E poi non sarà di certo affare suo!
Disse secca,volendo tagliare di netto ogni fantasia che prendeva forma nella mente della donna più anziana che poi s'avvicino.
Mantieni le distanze,mantieni le distanze!..
Stavolta davanti a sè mise la valigetta che aveva portato per fare lezione,avrebbe usato qualsiasi cosa per mettere un muro fra lei e l'altra perchè aveva l'impressione che l'immaginazione non potesse bastare.
Valigetta a parte Mariah Carey riuscì comunque ad avvicinarsi al suo orecchio,sussurrandogli quelle cose che resero Misaki ancora più stizzita di prima.
...
Restò in silenzio,sapeva che se avesse rispondo negando la cosa avrebbe soltanto peggiorato le cose.
Sospirò ancora una volta abbassando la valigetta e guardando negli occhi la professoressa,trovava incredibile il fatto che abbia abbattuto,in così poco tempo le difese che utilizzava per estraniarsi in un qualsiasi rapporto che andava oltre l'amicizia.
Non voglio e non ho bisogno di scoprire nessuna sensazione,perciò mi lasci stare!
Continuava a ripetere mentalmente la frase,per autoconvincersi un pò,non avrebbe ceduto alle tentazioni di quella donna,almeno non così facilmente come immaginava la donna.
 
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13 replies since 3/3/2013, 18:51   210 views
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