Gumi OdaEra felice di vedere che, in fondo, anche Akane era contenta di essere li al festival con lei, nonostante mantenesse quella sua aria pacata. Sorrideva spesso, e non erano sorrisi forzati. Le scappo' una risatina, anche se non sapeva bene perché. Forse proprio per l' allegria, o per l' emozione. Chissà.
Ma dopo averle parlato dei tiri al bersaglio, noto' che il sorriso di Akane muto' improvvisamente in un' espressione seria. Guardava dritto davanti a sé, verso il bancone di quel gioco, con aria leggermente malinconica.
Anche il sorriso raggiante di Gumi si trasformo', era confusa. Akane le disse che non aveva mai giocato ad un tiro al bersaglio, cosa che a Gumi parve stranissima. Da bambina trascinava spesso suo padre e suo fratello in fiere del genere, infatti si divertiva un mondo a buttare giu' tutti quei barattoli con la pistola. La parte che preferiva era, ovviamente, il momento in cui riusciva a vincere un peluche. Ma non lo teneva mai per sé, no. Prendeva il suo premio (che spesso era anche piu' grande di lei) e correva dritta verso il suo fratellone,
E' per te!Allungava le braccine piccole, tenendo il gigantesco orsacchiotto tra le mani, sventolandoglielo in faccia, con un sorriso dolce e innocente.
Lui invece alzava un sopracciglio, fissando quell' inutile coso che sua sorella gli voleva dare, con aria strafottente.
Che vuoi tu?Gumi ci rimaneva male, molto male. Ma non le importava, continuava a sorridergli come una scema. Sperava che un giorno anche lui le avrebbe voluto bene.
Guarda, ho vinto questo! Ti piace? Papà dice che posso regalartelo, cosi poi quando torniamo a casa ci giochiamo insieme! Saltellava e rideva felice, anche se in fondo sapeva benissimo come avrebbe reagito.
Difatti, in risposta stringeva i pugni, digrignando i denti. Strappava quel peluche dalle mani della sorellina, lanciandolo in mezzo al fango, per terra. Si avvicinava a lei, talmente tanto che la distanza tra i loro visi poteva essere misurata in millimetri.
Mi ammazzi la madre, fai diventare triste papà, entri nelle grazie di tutti e pretendi anche che io accetti qualcosa da te?E, per finire, la spingeva, facendo cadere anche lei per terra, sotto gli sguardi impassibili dei passanti.
Muori.Scosse la testa, portandosi una mano alla fronte. Non era certo il momento adatto per certi pensieri, anche se doveva ammettere che non era facile dimenticarsi cosi in fretta di certi episodi.
Tentando di pensare ad altro, si rivolse ad Akane, la quale aveva appena proposto di tentare per la sua prima volta il tiro al bersaglio.
Wow, davvero? Le disse sorridendo. Voleva essere il piu' serena possibile quel giorno, con lei.
Hm, d'accordo, vediamo come te la cavi! Le rivolse un sorrisetto di sfida, anche se era convinta del fatto che, probabilmente, se la sarebbe cavata benissimo.