Cassandra odia le feste.Odia la città. Odia le persone di città.
Questo però non le era bastato quella sera, infatti, in un modo o nell'altro, una sua compagna di studi era riuscita a farla uscire di casa e ora si ritrovava in mezzo a una marea di gente sconosciuta che ballava e urlava per farsi sentire dalle persone vicine.
Sì,
Odio la città, questo si ripeteva mentre non si staccava dal suo sgabello vicino al bancone e beveva con poco voglia un bicchiere di coca cola.
Però, più passavano i minuti, più si rendeva conto che non poteva di certo sprecare così il suo tempo, si alzò e decise di andarsene.
Sistemò la sua borsetta velocemente, ma appena si allontanò dal bancone, alcune persone, tra cui anche la sua amica citata prima, la presero e la trascinarono nella pista da ballo.
-Dai Deb, balla un po', sappiamo tutti che sei una maga in fatto di musica!-Tutti urlavano e saltavano senza sosta, ma Cassandra non riusciva a capire perchè tutti considerassero quella canzone "musica."
La vera musica nasce dalle emozioni vere, dalla natura, dallo stesso spirito dell'uomo e per quanto Cassandra cercasse di percepire il ritmo, non riusciva a sentire altro che fastidiosi rumori e persone che le venivano continuamente addosso senza nemmeno scusarsi.
-Ah, tiratemi fuori di qui!-Pensò interrottamente,trovandosi sballottata in mezzo a quel branco di giovani scalmanati.
-E' la cosa più stupida che io abbia mai visto.-Sospirò parlando tra sé e sé ad alta voce, ma le sue parole sembravano immediatamente svanire in mezzo a tutto quel trambusto.