| Eve
entrata nella sua stanza, che si trovava a destra, dopo aver salito le scale a ventaglio del salone principale, si buttò sul letto, senza pensare troppo a quelle che poteva succederle se non si cambiava subito. passò così una decina di minuti, in uno stato poco degno, a rimuginare tutto l'accaduto della giornata. la teca della spada era in camera sua, e sembrava fissarla, giudicandola, mettendole più angoscia di quanta gliene servisse. girò lo sguardo, disturbata da quella visione, e trovo la fotografia dei suoi genitori. con i loro amici, una Rose ventenne e una piccola e pasticciona Eve quattordicienne. non ricordava più dove quella foto era stata scattata. le figure dei suoi genitori occupavano quasi tutto lo spazio, lasciando ben poco allo sfondo. le mancavano da morire. si sentiva sola, abbandonata. anche Rose le mancava.. voleva prendere, mandare tutto al diavolo e tornarsene in america. tutto quanto. la casa, la sua presunta nobiltà, la spada, Jin e tutto il resto. voleva scappare. ma i gli insegnamenti di sua madre ebbero la meglio. lasciarsi andare, fuggire, non era solo disonorevole, ma voleva dire essere una persona debole. e lei non era debole. prese una decisione, si ricompose, lasciò che il respiro la tranquillizzasse, la calmasse e infine si rialzò, spogliandosi completamente. i vestiti erano bagnati, e se non stava attenta, si sarebbe ammalata. mise allora le pantofole di velluto, la vestaglia blu, di seta, con una cintura che si legava in vita.la sala era vuota, sia l'atri, che la zona sopraelevata sopra le scale. Pam doveva essere ancora in camera sua. la vasca si trovava a sinistra rispetto alla scala, quindi, senza far rumore, entrò nella stanza già piena di caldo e soffice vapore acqueo. solo allora, tolse la vestaglia e la ripose in un armadio stagno apposta per evitare che si rovini con il caldo e l'acqua. attraverso la stanza, abbastanza grande e spaziosa, sedendosi a gambe incrociate sopra una panca di legno. voleva meditare un po'. mise le mani sulle ginocchia, lasciò che rivoli di acqua calda le scivolassero sul corpo, dai capelli, che gocciolassero dal mento, percorressero la curva dei seni, seguissero il ventre fino al proprio bacino. escluse tutto quello che a circondava, chiuse gli occhi e rimase da sola con se stessa.
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