Narrato
"Pensato"
-Parlato-
-parlato altrui-
-Da non credere!- esclamò Sera tra se e se: proprio nello stesso giorno in cui aveva un esame in università nessuno era disponibile ad andare a prendere sua cugina Maya al liceo, che come come al solito si era sentita male a metà mattina.
"Capisco che possa soffrire di pressione bassa e tutto quello che vuoi, ma non farebbe prima a stare a casa invece di farci correre almeno due volte a settimana?!" . Appena dato l'esame era dovuta uscire di corsa per andare a prenderla; era talmente agitata che a colazione aveva a malapena mangiato un biscotto e ora, che era ora di pranzo, sentiva lo stomaco implorare pietà... in coro con la gamba. Purtroppo era rimasta senza antidolorifici dall'ultima volta che aveva avuto una delle sue crisi, e ora che ne aveva bisogno non era ancora riuscita ad andare a comprarli.
Parcheggiò poco distante dall'entrata del complesso, con la gamba dolorante doveva camminare il meno possibile; chiese indicazioni per arrivare in infermeria, scoprendo che purtroppo si trovava al terzo piano, "ovviamente" e che non c'era l'ascensore.
"Se mi odi sei pregato di dirmelo, almeno mi risparmio il dubbio amletico" pensò: lo faceva spesso, era una sorta di discussione privata con la Fortuna.
Arrivata finalmente a destinazione, la prima cosa, o meglio persona, che si trovò davanti fu una
prosperosa e poco trascurabile infermiera, che accortasi della sua presenza la salutò con un sorriso...
indimenticabile.