Sabrinala giornata era uno schifo. peggio di uno schifo. e poteva anche peggiorare. da quando era arrivata li, niente andava per il verso giusto. qualcuno stava giocando con lei, qualcuno d potente e estremamente pericoloso. inoltre, era quasi certa che il biglietto lasciato sul corpo del suo contatto era stato fatto proprio per lei.
sapevano che era lei che avrebbe ricevuto quell'incarico, il che portava a riflessioni poco ottimiste. per nulla. prendere un albergo, ovviamente non quello che aveva prenotato, entrare sotto falso nome, insomma, sparire in ogni modo possibile. se qualcuno la cercava, beh doveva sudarsela. quel mattino inoltre, e non era da lei, riase a letto fino alle nove passate. un hotel a 4 stelle, i letti erano quanto di più comodo ci possa essere... eppure nulla poteva competere con la comodità della sua branda sulla sua nave, la Mistress, ormeggiata a 12.000 chilometri nella baia di San Francisco. appena scoperto che metà della sua operazione era saltata, aveva dato ordine che la nave la raggiungesse... ma sarebbe arrivata tra un mese, se tutto andava bene. nonstante il nome, quell'oceano era tutt'altro che Pacifico... lasciò divagare i penseri, buttandosi sotto la doccia. mentre 'acqua le correva lungo la pelle, cerco, in qualche modo, di rilassarsi. non aveva nulla in mano, e per ora, poteva solo aspettare. e aspettare
NON le piaceva in alcun modo. non avere il controllo o almeno la conscenza di ciò che le accadeva attorno, la faceva imbestialire. uscì dall'acqua, lasciando che le gocce cadessero a terra. non usava asciugamani. lasciava sempre che si asciugasse da sola. appena pronta, decise che avrebbe facco una corsa in quel parco sotto la sua finestra. sembrava abbastanza tranquillo e inoltre in uno spazio aperto, non vi era possbilità di subire agguati o imboscate. anche se, il suo istinto le diceva che per ora non doveva temere nulla. la partita era appena iniziata, e le carte devono essere ancora scoperte... mire un pantalone lungo militare, molto largo ma comodo. il tessuto sopratutto era molto leggero e termoriflettente. era a vita bassa, lasciando scoperte le ali sueperio del bacino. mise un top rosso, con un bello scollo a v che lasciava scoperto un buon terzo dei suoi seni. se non di più, che terminava qualche centimetro sotto le stesse, lasciando quindi scoperto il ventre tonico con i lineamente muscolari in rilievo. essere provocante era una cosa che faceva quasi senza accorgersene. del resto, con un corpo come il suo... non portava reggiseno: la sua muscolatura era tonica e allenata, e le sue bocce erano sode e rotonde. usava un lettore mp3, ma era spento. con le cuffie le persone pensavano che non potesse sentire quello che dicevano.. le scarpe erano un modello molto avanzato. gliele regalò suo padre, e le conservava con particolare cura. scese e uscì, attirandosi un'occhiata famelica dall'inserviente al banco, mentre il maitre la guardò ma il suo sguardo rimase impassibile. l'aria era molto calda ma fortunatamente non era umida, lasciando che scaldasse dolcemente la pelle senza sembrare di cuocere in un enorme pentolone appicicaticcio. non ci badò. caldo o freddo, aveva affrontato il sole a picco dei tropici e le tempeste degli oceani, uscendone sempre vincitrice. entrò nel parco, inziando con una corsa leggera. due ciocche di capelli le coprivano gli orecchini, mentre il resto della chioma era libera di muoversi come voleva sulla schiena. si guardava attorno, mentre correva, osservando le persone che frequestavano quel posto..
a te l'onore ( e onere.. XD) di fare la prima mossa... eheheheh