Cecile
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uniform&
stocking][
shoes][
hair]
Era una mattinata tiepida, quella.
Fine Aprile, le scuole erano già aperte da quasi un mese e Cecile aveva cominciato finalmente il terzo anno di superiori. Ora camminava insieme ad Akito sul marciapiede, di una qualche strada (di cui non ricordava molto il nome) che li avrebbe portati davanti all'istituto.
Non era così felice di iniziare la scuola: era passata poco più di una settimana da quando aveva finito il II°, dannazione! L'unica cosa che poteva consolarla era la divisa che stava indossando in quel momento. Non aveva mai apprezzato la marinaretta, non le piace proprio anche se non riusciva a capire il suo 'disprezzo' dato che a molte ragazze, e i ragazzi che guardavano queste ultime, sembrava piacere un sacco, invece.
L'aveva portata alle medie. Per fortuna la gonna era di un neutrale nero e la blusa aveva un semplice fiocchetto rosso. Ma ne aveva viste alcune orripilanti.
Fortuna che la sua invece rispecchiasse i gusti della ragazza: giacca nera, camicetta carina candida, gonna e cravatta rosse con motivo scozzese. Semplicemente adorabili! Quella maschile variava solo per i pantaloni, quindi per i suoi occhi andava benissimo.
Durante il percorso, memorizzato da ben tre anni, i due e molti altri studenti passavano davanti ad un bellissimo parco, ora tutto fiorito, che ogni volta incantava le tante ragazze, e all'occasione coppiette, che vi passavano davanti. Cecile non faceva eccezione.
<< Senti Aki, tu intanto vai. Ti raggiungo più tardi, neh?>>e si scusò sorridendo al bruno che dopo uno sbuffo proseguì verso l'istituto, ora raggiunto da altri suoi amici compagni di classe.
La giovane dai fluenti capelli di quella innaturale colorazione, ora stretti in una piacevole treccia laterale, entrò nel parco lasciandosi affascinare dall'atmosfera che si ispirava lì.
Non c'era molta gente, giusto qualche vecchietto o bambino con i genitori e due o tre studenti che facevano un giro più lungo. Fece anche lei quella scelta.
Continuò a camminare sulla stradina, guardando da destra a sinistra ogni tanto, finché non bloccò lo sguardo dorato su di una figura seduta ai piedi di un tronco dalla chioma rosata.
In quel momento non le si bloccò solo il passo cadenzato, ma forse,
sicuramente, anche i pensieri.
-
woah, che bella- pensò, avvicinandosi ad un altro albero per non farsi subito vedere - e così dare l'idea di una qualche strana tizia dalle intenzioni malefiche- e si mise ad osservarla silenziosamente, scordandosi che quello era un giovedì, e non un giorno festivo.