Tavola calda

Satellizer

Marie la guidò in una piccola tavola calda, con tavoli e le sedie in legno e dagli arredamenti dallo stile un po' retrò, tutti in legno chiaro o magari con qualche particolare coperto da fili intrecciati che sembravo paglia.
La tranquillità e il poco affollamento conciliavano molto Satella, ed essere anche in compagnia non poteva che aumentare il suo buon umore.
<< È perfetto. >> Sentiva odore di carne, in realtà non era così forte ma Satella era come un segugio sul cibo. << E credo si mangi anche bene >> disse con un leggero sorriso. Fin da piccola era una buona forchetta, ma il molto movimento l'ha sempre tenuta in ottima forma.

Satellizer

Seduta al tavolino iniziò a spulciare il piccolo menù, le si illuminarono gli occhi alla vista di un panino con un nome abbastanza strano, che altro non era che un pane, carne, insalata e patatine. Continuando a leggere c'era anche qualche primo piatto, diversi secondi e i soliti dolci da bar.
C'era un po' di chiacchiericcio intorno a lei, giusto un sottofondo non troppo disturbante. Di solito evitava di fermarsi a mangiare nei locali, da sola sarebbe stata alquanto... imbarazzata.
Si soffermò su Marie, era il primo giorno in quell'azienda e già si trovava a pranzo con una bella ragazza, non male.
<< Cosa prendi Marie? >> Le aveva dato del "tu" senza pensarci, si sorprese di quanto fu naturale.

Satellizer

<< Anche io prenderò un panino con carne, insalata e patatine >> aveva un tono abbastanza allegro, era come se la sua anormale ansia verso le persone fosse rimasta fuori il locale.
Dalla piccola borsa che aveva con se cacciò un astuccio blu elettrico in cui posò gli occhiali da vista che portava, di norma li toglie sempre quando mangia, quando dorme e quando si allena.
Poco dopo arrivò il cameriere che chiese cortesemente l'ordinazione. Gli occhi azzurri, ora nudi, di Satella incrociano quelli di Marie, vi si leggeva chiaramente attraverso che non avrebbe mai parlato prima di lei.

Satellizer

<< Per me un panino con carne, insalata e patate... e un'altra coca-cola, grazie. >> Andò via il cameriere, portandosi i menù sul tavolo.
Essendo difronte, fu naturale per il suo sguardo rimanere posato su Marie. Bastarono qualche secondo troppo lungo di silenzio per far tornare l'imbarazzo di Satella, non sapeva che dire o che fare... come ci si comportava in compagnia?
Cominciò col distogliere gli occhi, di sicuro sarebbe parsa strana se avesse continuato a guardarla senza dire nulla. Odiava quelle ragazza che sembravano saper parlare sempre di tutto con tutti, ma un po' di quella dote ora non le sarebbe dispiaciuta.

Satellizer

<< Bhe ecco... >> Sorpresa ci pensò un attimo. Non era lontanissima cosa sua, ma nemmeno molto vicina, con l'autobus che fermava poco distante dalla BHJ ci volevano circa quaranta minuti. << Un po' una via di mezzo, abito in periferia ma non è molto lontano. A piedi non sarebbe fattibile ma per arrivare a casa mia con una macchina ci vorrebbe poco più di mezz'ora. Infatti questa mattina sono venuta con l'autobus, sono fortunata perché le fermate sono vicine. >>
In verità, fosse stato per lei, un'oretta di corsa o anche qualcosa in più l'avrebbe fatta volentieri per andare a lavoro, il problema è come ci sarebbe arrivata... con un aspetto decisamente impresentabile.
<< Forse già l'ho detto, ma è da poco che mi sono trasferita qui. Prima ero in un collegio femminile, praticamente vivevo lì. >>
Il bilanciamento fra timidezza ed estroversione non era dei migliori in Satella, finiva sempre col dire cose in più di se, quando trovava il coraggio di parlare.

Satellizer

<< Probabilmente non sono la persona più adatta a rispondere perché ci sono andata solo per gli ultimi due anni di superiori, praticamente ero un po l'intrusa nella classe. Anche se pensandoci ora, è stata anche colpa mia.
Il fatto di essere solo ragazze fa pensare che problemi come bullismo, risse o scazzottate non vi entrassero, ma non era così. Diciamo che spesso dal punto di vista fisico erano notevolmente più ridicoli, questo si.
È sicuramente un'esperienza diversa rispetto ad un liceo misto, si può dire che ne ho viste di tutti i colori... Da ragazzine-amanti nascoste nei posti dove di solito mi riposavo in pace, a perfide ragazze, ormai donne di diciannove anni, terrorizzare una povera matricola.
Non che mi abbia mai toccato qualcosa del genere, solitamente mi limitavo ad osservare... >>
Inconsciamente, mentre raccontava teneva gli occhi persi nel vuoto e con due dita si raggirava una ciocca bionda che le ricadeva affianco al seno. La usa voce era stata normale, quasi indifferente. Come se la bocca avesse narrato per conto suo.
<< Scusa, è la prima volta che rievoco quel periodo da quando mi sono diplomata, quindi mi sono fatta un po' trasportare >> disse con un sorriso e una punta d'imbarazzo.

Satellizer

La sua reazione tardò, sentì la mano di Marie posarsi sulla sua e quasi accettava quel leggero contatto. Ma fu più forte di lei, ritrasse bruscamente la mano fissando la ragazza con occhi molto più freddi che spaventati. In un attimo aveva sentito il cuore sbattere nel petto e i muscoli del corpo tendersi come corde di violino. Nelle nebbie della mente riaffiorò il miscuglio di paura e rabbia che aveva impantanato dentro da troppi anni ormai.
Prima di riuscire a tirarsi fuori da quello stato, si ritrovò alzata vicino al tavolo. Probabilmente era scattata in piedi facendo indietreggiare rumorosamente la sedia, perché notò diverse persone rivolte verso di lei.
Capita la situazione divenne completamente rossa per l'imbarazzo, era successo tutto troppo rapidamente e senza che sene rendesse conto. Guardò Marie, stavolta con occhi supplicanti << Mi... Mi dispiace! >> disse cercando di contenere al meglio la voce e correndo via fra i tavolini, fino al bagno per le donne del locale, guidata da una piccola freccia appesa al muro.
Si sentì davvero mortificata, credeva di essere grande ormai, di essersi lasciata tutto alle spalle, di essere matura ora e invece... un'altra volta poteva aver perso chi cercava di starle un po' più vicino...

Che cos'è che non va in me?!
Una lacrima cadde nel lavandino di marmo bianco senza emettere alcun rumore.