| Satellizer
Era lei, ma era come se non fosse lei. Sospesa in un limbo in cui le arrivavano solo le parole e i pensieri più semplici. Le persone erano mere figure, ombre da cui fuggire. Il suo posto non era fra loro, il suo posto era assieme chi è cresciuto con lei, aveva bisogno di qualcuno da seguire... qualcuno che la proteggesse, qualcuno di familiare. Ricordi del dolore si accavallavano ai ricordi dell'infanzia, chi le ha fatto tanto male... una volta la difese da un gruppetto di bulli.... chi le ricordava la sua miserabile origine, si infuriava contro chi la insultava o umiliasse, anche se significava urlare contro gli stessi genitori... chi l'aveva gettata nel baratro dell'odio, le aveva mostrato anche il candore dell'amore... il suo posto era con lui, non aveva bisogno di nulla, nemmeno di una volontà, il suo posto era con lui non doveva sapere nient'altro, Luis glielo ripeteva ogni giorno... Un'ombra si avvicinò, aveva colore, non era come le altre. Che voleva? La stava abbracciando... era così caldo... ti amo... non mi lasciare << M...Marie... >> La sua coscienza fu riaccesa, illuminò la sua mente come una luce in una stanza buia. << Marie! >> Ricambiò il suo abbraccio, affondandole il viso sulla spalla...
<< È incredibile... alla fine era tutto vero... >> Violet fissava le due, incredula. Nell'ombra, senza che la ragazza lo sapesse, l'aveva sempre tenuta sott'occhio e mai, mai l'aveva vista nemmeno lontanamente sfiorare qualcuno...
<< Satella! >> la voce di Luis era forte, ma ora non più così decisa. << Mi dispiace... >> sussurrò Satella, ancora abbracciata a Marie... << Mi dispiace >> una lacrima, la prima di quel giorno, le cadde dal volto. Piano scostò Marie, si alzò voltandosi verso Luis e coprì i due passi che lo separavano da lui. Si guardarono, a testa alta e negli occhi. << Che stai aspettando? Ti ho disobbedito, colpiscimi. >> Non se lo fece ripetere due volte Luis, lo schiaffo questa volta non tentò nemmeno di trattenerlo. Si vedeva da lontano quanto sia stato forte, ma Satella non vacillò, non si allontanò di un centimetro. Poggiò la fronte sul petto del ragazzo. << Cosa vuoi ora?... Che diavolo vuoi ancora da me?! >> urlò con tutto il fiato in corpo... << Io ti amo Satella >> La strinse di nuovo a se, con foga, << Non andartene di nuovo... non voglio! Non voglio! >> Dopo qualche istante si riprese, non si aspettava qualcosa di simile... << Sei rimasto lo stesso Luis... lo stesso di allora... lo stesso di quello notte... >> Dovette usare tutta la sua forza per liberarsi dalle sue braccia, ma lo fece... Satella non era più spaventata dal suo tocco... Si voltò verso Marie, guardadnola intensamente per qualche istante, prima di dire quelle parole... << anche io... ti amavo Luis... ma... non posso dimenticare ciò che mi hai fatto e poi... ora il mio cuore non è più tuo... >> Erano in lacrime entrambi, e nessuno dei due lo sapeva. << Ma se mi vorrai ancora al tuo fianco... non ti dirò di no... hai sempre deciso della mia vita... puoi farlo anche adesso. Non ti amerò più, ma mi fiderò sempre di te >> << Spero... spero sarai felice... satella... >> Satella gli sorrise, andò di nuovo vicino a lui, e lo baciò. Non sulle labbra... sulla guancia mentre Luis sembrava più un bimbo che avesse appena perso la mamma, più che un uomo dall'orgoglio spezzato... << Sapevo avresti scelto di rispettare i miei sentimenti alla fine... >>
Corse via, gettandosi con tutto il copro su Marie, facendola cadere sull'erba e baciandola senza remore. Sulla bocca ovviamente...
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