L'ospedale in città

Akemi

In quella calda mattina sono dovuta andare in ospedale per fare alcuni controlli medici, a causa di quello che era successo la sera prima: quella sera ero andata a cenare con i miei colleghi, appena dopo che eravamo usciti dal lavoro. Durante la serata però, non so per quale motivo persi i sensi crollando svenuta nel bel mezzo della cena; fortunatamente c'erano con me i miei amici, che riuscirono a farmi subito tornare in me. Non so cosa ha causato quello svenimento, può essere per la stanchezza oppure per qualcos'altro, fatto sta che sono andata in ospedale proprio per accertarmi di stare bene. Dopo aver aspettato circa un'ora , era il mio turno, e per fortuna la visita fu veloce: dopo avergli raccontato i fatti della Sera prima il dottore mi disse che sicuramente era il troppo stress ad aver causato quella perdita di sensi, e mi consigliò di riposarmi nei prossimi giorni. Purtroppo non ho mai tempo per riposarmi, dato che per la maggior parte della settimana vado a lavoro: per fortuna grazie ai miei colleghi non ho corso guai, dato che oggi, per la visita ho dovuto saltare una giornata di lavoro. Per fortuna era venerdì, così avrei avuto l'occasione di riposarmi. Mentre uscii dall'ufficio medico, mi sorse un triste dilemma: erano pressappoco le 10 e mezza, cosa potevo fare fino all'ora di pranzo???? Mi misi a pensare nel bel mezzo del corridoio, ma vedendo la tanta gente, i pazienti e i medici camminare avanti e indietro, mi appoggiai a uno dei muri laterali del corridoio, con aria pensierosa.

Akemi

Fui riscossa dai miei pensieri sentendo della confusione provenire dalla parte più lontana del corridoio. Girai lo sguardo, assistendo a quella insolita scena: una sedia a rotelle con a bordo un anziano stava sfrecciando a tutta velocità nel corridoio, spinta da qualcuno dietro: non capitava tutti i giorni di vedere una cosa del genere, specialmente in un ospedale. Ad un tratto uno dei medici uscì da una delle stanze , prendendo con sé il vecchietto e portandolo dentro la stanza in pochi istanti, ma la persona che stava spingendo la sedia non si fermò e continuava a correre a velocità folle: dall'abito e dai capelli notai che era una ragazza, ma non riuscii a vederla bene, dato che letteralmente corse verso di me, urtandomi , facendoci cadere entrambe. Fortunatamente la caduta non mi ha fatto nulla di male, ma la ragazza sembrava essersi fatta molto male dato che cominciò a piangere come una bambina piccola: incredibile, dato che dall'aspetto fisico sembrava avere l'età più o meno uguale alla mia, forse un po più giovane. ti sei fatta male??? le chiesi, cominciando a preoccuparmi, sperando che non le fosse successo nulla di grave.

Akemi

non si preoccupi, sto bene dissi gentilmente, rassicurando la ragazza della reception. Sorrisi alla risposta della ragazza: anche se diceva di essersi fatta male, non sembrava avere alcun taglio o alcuna contusione. Quando la ragazza si alzò, ma a fatica, mi alzai anche io, e Ascoltai la ragazza della reception, spiegandomi che quella ragazza era un paziente dell'ospedale già da tempo: compresi allora il suo comportamento un po infantile, che forse poteva essere causato da un incidente o da un grave trauma. Tuttavia, guardandola bene in faccia, si notava molto che era una bella ragazza, e quel suo fare da bambina la rendeva ancora più innocente e carina. Risi un po quando La ragazza si voleva rifiutare come per capriccio, di seguire l'altra ragazza, stupendomi che si stava riferendo a me. io sono solo venuta qui per fare un controllo medico. Piacere, mi chiamo akemi.... dissi timidamente, un po impacciata.

Akemi

Sorrisi a quel suo fare un po' bambonesco e infantile, ma comunque gentile e innocente, ridendo un po ' sul nomignolo che mi aveva dato. Rimasi pensierosa sulla proposta di Jubei: certo non è che sia stata a mangiare con tutte le persone che ho conosciuto sul momento, tuttavia però non sembrava affatto una cattiva persona anzi, e dato che non avevo nulla da fare per tutta la giornata un po ' di compagnia non si rifiuta mai. Non ci misi molto a pensare, dato che Jubei, appena fatta la proposta se ne andò per i fatti suoi. La raggiunsi subito a passo svelto, continuando a camminare accanto a lei. sarei felice di farti compagnia. Almeno oggi eviterò di passare la giornata da sola... le dissi ridendo, notando la naturalezza con cui passava tra i corridoi dell'ospedale, salutata da tutti i medici e gli infermieri.

Akemi

Seguii Jubei fino ad arrivare al bar dell'ospedale, un bel localino dove i pazienti , il personale è i medici potevano prendersi un momento di riposo e potevano mangiare o sorseggiare qualcosa, mentre per chi volesse leggere qualcosa c'era un piccolo "angolo" che faceva da edicola, dove si vendevano riviste e giornali. Mi sedetti accanto alla ragazza, sorridendo quando Disse che si era fatta una nuova amica. Vedendola sorseggiare un succo, mi mise una certa sete così chiesi al barista di portarmi lo stesso succo che aveva preso Jubei. non mi sono fatta nulla di grave. Ieri sera, durante una cena stavo per perdere i sensi, così sono venuta stamattina a consultare un dottore, il quale mi ha consigliato di riposarmi, evitando lo stress le dissi sorridendo. Quando avevo finito di parlare era tornato il barista con il succo, il quale lo sorseggiai un pochetto. Invece tu, Jubei???? Da come mi ha detto la ragazza della reception sei una paziente da un po di tempo. Cosa ti è successo? ? le chiesi gentilmente, sperando che quella domanda non fosse stata troppo indiscreta.

Akemi

Quando Jubei mi disse che non lo sapeva con aria triste, mi venne un profondo senso di tristezza e compassione verso di lei: chissà come poteva essere svegliarsi, scoprendo di non ricordare più nulla e di ricominciare la propria vita da capo; però nel suo caso poteva essere anche un vantaggio, nel caso in cui l'evento che le ha causato l'amnesia fosse stato molto brutto. D'un tratto con una voce alta e severa , un infermiera chiama Jubei rimproverandola. Risi un po alla reazione di Jubei, rimanendo sorpresa e stupita dalla sua proposta: non sapevo che rispondere, dato che da come mi guardava con preoccupazione l'infermiera, temeva succedesse qualcosa a Jubei. sarei felice di uscire con te ma non so se ti lasciano andare da sola con una sconosciuta....Se però non c'è alcun problema allora possiamo anche andare subito. dissi sorridendo, aspettando la sua risposta è quella dell'infermiera.

Edited by TGDCH96 - 28/4/2014, 12:27

Akemi

Seguii con lo sguardo le due donne parlare, rimanendo stupita quando Jubei disse che non si poteva dimenticare: Forse Jubei , dopo l'incidente che ha avuto, oltre ad aver perso la memoria, poteva soffrire di leggere amnesie. Alla fine l'infermiera accontentò la richiesta di Jubei e Ascoltai attentamente quello che mi disse , rimanendo un po ' confusa quando mi avvertì di non farla spaventare né avere forti emozioni. non si preoccupi. Avrò cura di Jubei come se fosse mia figlia, e ve la riporteró in tempo. dissi sorridendo: potevo capire perfettamente l'ansia dell'infermiera , dato che erano i dottori e il personale dell'ospedale ad avere la totale responsabilità sui pazienti. Risi quando Jubei mi disse che mi avrebbe protetto. grazie; anche io ti proteggerò. Forza dai andiamo, sono sicura che tu sia ansiosa di uscire di qui. Dove ti piacerebbe andare?? le chiesi, mentre le presi la mano e lentamente ci stavamo dirigendo verso l'uscita dell'ospedale.

Akemi


Uscimmo così dall'ospedale, cominciando a dirigerci per le varie vie della città, sorridendo a come Jubei guardava incuriosita dappertutto, rispetto ai corridoi dell'ospedale di cui era abituata e sicuramente li conosceva a memoria. è un bel posto il parco, anche a me piace molto lo stare immersi tra il verde della natura le dissi sorridendo, per poi cominciare a pensare dove poteva essere un bel parco, fino a che non ebbi il lampo di genio, così presi per la mano Jubei e senza darle alcuna spiegazione cominciai a camminare a passo veloce. vieni con me, Jubei, mi sono ricordata di un parco non molto lontano da qui; credimi, ti piacerà , è veramente stupendo le dissi , continuando a camminare, rimanendo a velocità costante.