Una passeggiata mattutina nel parco

Jubei

era raggiante, finalmente entrava in un parco vero! Immediatamente lasciò la mano di Akemi, entrando e iniziando a correre qua e là, come se fosse la prima volta.. Beh, è la prima volta.. Dimostrando così tra l'altro di avere una resistenza fisica molto sviluppata. O semplicemente scoppiava di energia accumulata in tutto quel tempo Akecchi! Akecchi! iniziando a chiamarla, visto che l'aveva anche lasciata indietro. Nel parco le persone era particolarmente eterogenee, ma si trovava il genere di persone che ci si aspetta da un parco simile.. Da coloro che fanno jogging, a coloro che semplicemente è li per oziare, anziani a leggere il giornale o, come alcuni, a dar da mangiare ai piccioni. Oltre alle coppiette che amereggiavano qua e la. Jubei tornò indietro, verso Akemi, non di certo perché volesse aspettarla o si era accorta di averla lasciata indietro, ma perché la voleva portare con se. Stavolta fu lei ad afferrarla e a correre verso il verde..

Jubei

sentì che Akemi la colpiva da qualche parte, ma poi tutto divenne parecchio confuso, ritrovandosi per terra sul prato con Akemi sopra di lei. immediatamente si spaventò, e scivoloò via rapidamente Jubei non ha capito perchè è caduta.. ma Jubei sa che ogni tanto è un po' impacciata.. era comunque alegra. ercepiva che Akemi era felice e non le dava la colpa di ciò, uindi non ne diede molto peso. si alzò cercando di togliersi dai capelli vari fili d'erba che erano rimasti appiccicati, ma poco d'opo un rumore più simile al ruggito di un orso che a quello di un brontolio di stomaco, palesò i desideri di Jubei Jubei ha fame.. ridacchiò..

Jubei

chiedere a Jubei si servirsi a volontà poteva essere un rischio "estremo". La fame che la ragazza possedeva era qualcosa di sovrannaturale.. Sembrava quasi che.. Mangiasse per due persone, e non solo per se stessa. Si avvicinò ammirando quello che vedeva. In realtà non sceglieva cosa prendere, ma cosa mangiare per primo! Non aveva fatto colazione, in qualche maniera, quindi era ancora più affamata del solito Jubei vuole.. Jubei vuole quello! E poi il gelato! Akecchi, mangi dopo il gelato con Jubei? fece battere le mani dall'eccitazione, aspettando che l'ordine arrivasse: per cominciare un panino extra ripieno..

Jubei

rimase un po' sorpresa dalla richiesta, non ci aveva proprio pensato, al momento tutto quello che desiderava era mangiare.. Nient'altro. un.. Succo di frutta! iniziò a dire quasi timidamente, ma la richiesta finale fu detta con la solita convinzione. Akecchi è gentile con Jubei. Jubei molto felice! le disse prima di addentare con molto impegno il panino..

Jubei

scosse la testa, indicando che andava bene anche quello, esenzialmente adorava tutti i succhi, a prescindere dal gusto. Jubei fini, nonstante le dimensioni, molto rapidamente il panino, e bevve quasi tutto d'un sorso tutto il succo che le aveva portato Akemi. fortunatamente era un po' più sazia ora, e vista la novità rappresentata da Akemi stessa, la sua attenzione si spostò su quella ragazza. Jubei curiosa! suonava vagamente come una minaccia... Jubei vuole sapere di te Akecchi.. le chiese sorridendo, Jbei vuole... si bloccò, di colpo, aveva visto qualcosa che l'aveva inchiodata li. guardava dietro la spalla di Akane, e dallo sguardo era decisamente una di quelle emozioni "forti" di cui la infermiera l'aveva tenuta in guardia.. non ne era certa, ma il suo subconscio non mentiva. l'uomo a pochi metri da loro, che mangiava tranquillo un gelato e leggeva il giornale finanziario a qualche metro da loro, aveva un passato molto oscuro che condifideva con Jubei. Inner, invece, lo conosceva eccome: quello era il killer che l'aveva spedita, sei mesi prima, sanguinante in ospedale...

Jubei

cercò di non farsi vedere, anche se era difficile visto il suo aspetto molto originale. In ogni caso cercò di non farsi prendere dal panico. Akecchi e Jubei devono andarsene! Qui.. Meglio non lasciare che arrivi lei, molto difficile proteggerti per lei in una zona così. nonostante tutto, Jubei pensava all'incolumità degli altri prima che a se stessa.. Anche se quel riferimento a "lei" al momento potrebbe ancora essere criptico alle orecchie di Akemi. La ragazza si era girata, per constatare cosa fosse, non trovando ovviamente nulla di strano, se non fosse che.. Attorno a loro non vi era più nessuno. Erano spariti tutti.. Impossibile, la pedinavano? E come? Quella non era una zona che frequentava! Jubei fece per anzarsi, ma appena girata su se stessa.. Lui era li. Di fronte a lei. Come accidenti cinera arrivato, in pochi istanti? Inoltre, le sue intenzioni stavolta, erano tutt'altro che nascoste: così come era molto reale la pistola con silenziatore che le era puntata contro, oltre al suono dei meccanismi della sicura rimossa e del cane che lentamente si alzava.. Quella non era una semplice arma. Avrebbe posto, di li pochi istanti, fine alla vita sia di Jubei, che della sfortunata Akemi, colpevole solo di essersi ritrovata nel posto sbagliato con la persona sbagliata.. Infine.. Il colpo partì, a distanza ravvicinata, e attutito dalla canna del silenziatore..

Jubei

si buttè a terra, giusto l'istante prima che il proiettile la raggiungesse, e, afferrando la testa di Akane, la portò con se, evitandole di finire della traiettoria.. daddero entrambi a terra, ma stavolta c'era il tavolino tra loro e il killer, ed era di legno massiccio.. quindi doveva per forza aggirarlo.. dannazione, ma tu guarda se devo ritrovarmi in casini come questo ogi volta! la voce era diversa, bassa e minacciosa, ma non era delusa come la frase poteva far intendere.. anzi.. era quasi felice.. era Jubei Inner.. "Furia Rossa"! resta qui, non ti muovere. le sussurrò, gli occhi color ambra piantati nei suoi. il killer non si era mosso, questo volva dire che... erano due.. e infatti un altro assassino abuco dal lato, ma questo era uno spadaccino, e la katana che brandiva lo dimostrava... grosso errore.. pivello! purtroppo, Jubei era una Samurai contemporanea.. e mentre lo spadaccino alzava la lama per eseguire un fendente, lei era già dentro alla sua guardia, troppo vicina! infatti, il malcapitato tornò, stavolta in volo, da dove era venuto.. ma la sua spada rimase nella mano di Jubei.. il tutto era accaduto n mezzo secondo circa, e infatti il secondo PUP dell'arma venne subito seguito dal TING del proiettile che impattava sulla lama.. non li fanno più i cattivi di una volta.. lama di terz'ordine.. si lamentò della bassa qualità della lama che aveva in mano, ma a mali entremi.. altri due PUP in rapida successione vennero seguiti da altrettanti TING, Jubei parava i colpi con la lama stessa.. l'uomo rimase per alcuni istanti sorpreso.. mi hai preso alla sprovvista disarmata, sei mesi fa. ma stavolta.. non sarà come avevi previsto.. saltò, e il quinto colpo che venne esploso, parti verso il cielo. Jubei era in spaccata, letteralmente, con il piege che aveva calciato mano e arma verso l'alto, fece fare alla gamba una rotazione, e colpì l'uomo prima che avesse tempo di reagire. questi, dal canto suo, non tornò in combattimento, ma fuggì. in quelle condizioni era impossibile per lui avere la meglio su Jubei Inner.quest'ultima, dal canto suo, una volta finito tutto, si avvicinò ad Akemi tutto a posto? sei ferita? chiese in modo diretto e anche un po' preoccupato...