Mercoledì 28 Gennaio 2015
Il comune di Roma ha approvato il registro delle unioni civili
Il comune di Roma ha dato il via libera alla delibera 96/2013 che prevede il "riconoscimento delle unioni civili, l'istituzione di un registro delle unioni civili e l'approvazione del regolamento"
Il Campidoglio ha approvato l'istituzione del registro delle unioni civili. Finalmente anche la Capitale d'Italia si dota di questo strumento. Non sono mancate i contrari: l'approvazione era prevista per ieri, ma poi l'ostruzionismo dei gruppi di destra ha avuto la meglio. Oggi nell'aula Giulio Cesare, comunque, la delibera 96/2013 che prevede il "riconoscimento delle unioni civili, l'istituzione di un registro delle unioni civili e l'approvazione del regolamento" è stata approvata con 32 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto.
A votare sì è stata la maggioranza del centro sinistra e il Movimento 5 stelle; contrari Ncd, FI e Fdi; è astenuta la Lista Marchini. Al momento dell'approvazione della delibera gli attivisti hanno intonato “Bella ciao” entre uno striscione arcobaleno con scritto "Roma delibera l'amore" è stato esposto sugli scranni dei consiglieri.
Entusiasta il sindaco Ignazio Marino che su Facebook ha scritto: “Oggi Roma deLIBERA l'Amore. Approvato il Registro delle Unioni Civili”
Imma Battaglia, consigliera comunale di SEL, ha commentato:
Abbiamo approvato un emendamento che consentirà di inserire automaticamente i matrimoni gay contratti all'estero nel registro delle unioni civili di Roma Capitale.In Campidoglio era presente anche Vladimir Luxuria che ha detto:
Oggi è un giorno importante perché anche Roma si doterà di un registro delle unioni civili, per essere una città aperta, democratica e ribadire al Parlamento che è ora di dotarsi di una legge per riconoscere i diritti di chi si ama: oggi è quindi una vittoria di civiltà, di una capitale di uno Stato laico che chiede a gran voce di riconoscere le unioni affettive tra persone.Dal canto suo commenta Flavio Romani, presidente nazionale dell'Arcigay:
Oggi Roma, grazie alla tenacia del sindaco Marino e della sua maggioranza, spalanca le finestre e, dopo tanti anni “neri”, ci fa rivedere il sole, ricacciando nell'ombra quei rigurgiti di storia sudicia che nelle discriminazioni e nella violenza avevano trovato l'ambiente giusto per mettere radici e consolidarsi. È un giorno di festa insomma per la Capitale e la buona notizia si spera raggiunga le aule del nostro Parlamento, da cui attendiamo il pieno riconoscimento delle nostre identità, dei nostri orientamenti, delle nostre relazioni e delle nostre famiglie.Al registro potranno iscriversi (anche con una cerimonia, se si vuole) "le coppie formate da persone maggiorenni e conviventi di qualsiasi sesso, italiane o straniere, e che non siano legate tra loro da vincoli giuridici, che non facciano parte di un'altra unione civile e che non siano sposate, vincolo quest'ultimo che cade al momento dell'annotazione della separazione, senza quindi dover aspettare il divorzio".
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