Chinatown

Revy


Una giornata decisamente scura a Chinatown, esattamente come l' umore della giovane ragazza tornata nel luogo dove ha vissuto la propria infanzia dopo oltre quindici anni. Non che qualcosa sia cambiato rispetto a quando era una bambina, l' odore del quartiere è sempre quello, un miscuglio di sudore, cibo cinese, disperazione e sangue che solo chi vi ha vissuto è in grado di distinguere. Le strade sono tenute leggermente più pulite rispetto al solito, sarà forse per l' imminente festa che entro un paio di giorni animerà le città facendo inondare le strade di alcool per far dimenticare ai residenti della loro vita infame. Il suo ritorno è combaciato esattamente con la volontà di Mr Chang di dare una valida testa di ponte in quel posto. Non è la diplomatica del duetto inviato ma è di certo a lei che la triade presente nel posto si è rivolta dopo che per mettere le cose in chiaro ha portato il messaggio di Mr Chang eliminando l' incauto che aveva tentato di fare affari in proprio. Lui ed i suoi uomini ovviamente. Niente di grave, una semplice banda eliminata per la gioia della polizia corrotta e di coloro che avrebbero dovuto "dialogarci". Il lavoro per oggi ad ogni modo era finito e per lei non c' era altro da fare che girovagare per le strade fino a quando il corpo non le avesse richiesto di tornarsene a dormire. Anfibi ai piedi, jeans lunghi, visto il tempo, col primo bottone aperto ed una cintura con una fibbia enorme a sorreggerli ed un maglione a girocollo alto. Tutto scuro esattamente come il chiodo che sta indossando a coprire e nemmeno troppo bene la coppia di cutglass portate nelle fondine ascellari. I capelli sono tenuti in una lunga coda di cavallo legati alti, il trucco sul volto è assente e lei profuma, letteralmente, di polvere da sparo e di "poison", un profumo dall' odore pungente, quasi violento, più da uomo che da donna. Si ferma nei pressi di un muro per accendersi una sigaretta che subito dopo rimane a morire tra le labbra mentre le mani si infilano nelle tasche e lei si osserva attorno. Fumo fuoriesce, un misto della sigaretta e del vapore che la bassa temperatura provoca col respiro, gli occhi dorati si posano su un baracchino prima che con la punta del piede sinistro faccia peso sul muro spingendosi in avanti per poi incamminarsi. Una figura non particolarmente alta, eppure qualcosa nel suo passo, nella sua postura pare suggerire degnamente agli altri di starne alla larga. Raggiunta il baracchino va a posarsi sul tavolo andando ad ordinare in lingua madre, per quanto sporcata da quell' accento thailandese.
Birra
Una parola secca che risuona come un ordine prontamente eseguito mentre allunga il dovuto all' uomo, un cinese sulla cinquantina d' anni con in eredità una tosse leggendaria segno di una polmonite mal curata che ha, tuttavia, il buon senso di girarsi ad ogni colpo di tosse. Torna quindi a voltarsi, braccio sinistro che si posa col gomito sul ripiano mentre la destra tiene la birra aperta ma ancora non sorseggiata a causa della sigaretta al centro delle labbra

Canaan Itou

Canaan era in quel quartiere praticamente da un giorno, non si meravigliava dei soggetti e dell'atmosfera, diciamo che c'era abituata... aveva vissuto in posti peggiori ma anche migliori.
Si era rifugiata in quel quartiere sperando di sfuggire ai malviventi che la perseguitavano da tutta la vita. Quelle persone che le avevano portato via le persone più care fin dall'infanzia, tutto per poterla studiare.
Ora era lì, viveva in una pensione alquanto sgradevole ma è pur sempre meglio che stare sotto un ponte in balìa delle intemperie.
Che odore sgradevole in quel quartiere e che brutte facce, alcune emanavano colori scuri e pericolosi altre invece colori allegri e accesi.
Ah sì Canaan ha il dono della sinestesia (vede i colori in base allo stato d'animo della gente), sapeva riconoscere bene gli assassini, avevano un colore rosso sangue, e ne stava bene alla larga dato che potrebbero cercare lei.
Aveva imparato a difendersi grazie al suo tutore che le ha insegnato a maneggiare le armi, infatti gira sempre con una semiautomatica nascosta nella fondina ascellare sotto il giubbotto di jeans.
Quel pomeriggio non faceva particolarmente freddo ma c'era parecchia umidità.
Indossava un paio di pantaloni neri e una felpa rossa a maniche lunghe il tutto coperto, appunto, dal giubbotto di jeans, ai piedi aveva un paio di scarpe da tennis grigie.

Sinceramente non sapeva che fare ma di certo non voleva tornare in quella bettola... vide un baracchino e decise che si sarebbe concessa qualcosa di alcolico, non troppo forte doveva rimanere sempre lucida.
“Un bacardi” ordinò al proprietario del baracchino, il quale la servì velocemente e senza troppi indugi.
Canaan iniziò a percepire una strana sensazione, si guardò intorno e la sua attenzione venne catturata da quella ragazza vestita di scuro. Rosso sangue, il suo colore.
“Cazzo...” si trovò a sussurrare a denti stretti mentre si allontanava e si andava a sedere su una panchina poco distante.
Se fosse stata lì per lei sicuramente in quel momento non avrebbe fatto nulla, troppi testimoni, quindi Canaan rimase lì tenendola d'occhio costantemente.

Revy

Era appoggiata al bancone, gli occhi ripieni di noia ora che la serata era decisamente tranquilla. La sigaretta pendeva al centro delle labbra mentre si guardava attorno senza trovare nulla di interessante tanto che, come d' abitudine, sputò a terra la sigaretta ancora a metà per prendersi una sorsata di birra. Una distrazione da parte della rossa che non sa di essere tale non solo per il colore dei capelli per quella ragazza che si avvicina al baracchino ordinando da bere. Neppure la calcola li per li, facendolo tuttavia dopo diversi secondi dato che l' istinto stesso la porta ad osservare in direzione della panchina sottecchi. Non occorre molto tempo per comprendere che la ragazza dai capelli cenere la stia tenendo sotto osservazione. Vaga più e più volte nella memoria alla ricerca di quel volto tra gli eventuali fascicoli fornitili da Chang senza alcun successo ed alfine ecco che si stacca dal baracchino per dirigersi verso la panchina fino a fermarsi ad un paio di metri circa
Che hai da guardare? Non hai mai visto un paio di tette grosse?
Eccola la, non le viene minimamente in mente che qualcuna possa non guardarle le tette. Il tono di voce è leggermente roco, grezzo esattamente come lo è lei che la osserva in tranquillità con la luce dei lampioni che illuminano la parte di tatuaggio visibile sul collo. Non è particolarmente aggressiva è solo lei, grezza, scurrile, incapace di usare le reali regole di rapporto sociale

Canaan

Cercava di non fissare troppo la sconosciuta, non che le interessasse particolarmente, voleva solo capire se era lì per lei o semplicemente era una coincidenza che una persona "di quel colore" fosse nella sua stessa zona.
Ecco il suo intento di non essere notata non andò a buon fine dato che l'altra le rivolse parola in modo non del tutto garbato o carino.
Non l'aveva guardata così attentamente dal punto di vista fisico dato che non aveva notato le sue generose forme.
"Oh si che ne ho viste, anche di più grandi" il suo tono era freddo ma allo stesso tempo acido e tagliente. Non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da quella, chiunque potesse essere.
Sorseggio un po' di bacardi portandosi la bottiglia alle labbra sottili.
Si abbandonò contro lo schienale della panchina e non diede più retta alla sconosciuta, non voleva rovinarsi la giornata inutilmente.
Tornò ad osservare la gente di quel luogo, poteva vedere ogni tipologia di colore dal bianco dei bambini tranquilli al giallo acido di quelli che piangono e fanno i capricci, dal nero di qualche persona triste o depressa all'azzurro o verde delle persone allegre e spensierate.
Per un certo periodo non sopportava questa sua capacità ma piano piano si è abituata e ha iniziato a conoscere prima le persone in questo modo e poi scambiandoci qualche parola.
Di tanto in tanto dava ancora qualche occhiata alla ragazza, questa volta assicurandosi di non dare troppo nell'occhio e sembrare insistente e ossessionata

Un sorriso si disegnò sul volto a a quella pronta replica da parte della ragazza. Un ghigno più che altro che mise in mostra i denti bianchi e quell' espressione da lupo che ha fiutato la preda. Non allo specchio di sicuro mmh? Rispose con voce tagliente eppure non aggressiva. Le labbra si aprono ancora quando un bimbo di sette anni al massimo le passa di fianco facendola scattare, il braccio sinistro saetta abbracciando la testa del ragazzo in una morsa mentre gli occhi tornano a donare quello espressione vuota che avevano in precedenza. Non si ruba senza guardare a chi lo si fa. Un'altra ti avrebbe già seccato. Fa attenzione pochi secondi, parole poco più che sussurrate incurante della gente e della ragazza li vicino. Gente che del resto evita di intromettersi. Recupera il portafoglio aprendolo per lasciare 10 dollari al ragazzo incredulo che ringrazia e si dilegua rapido per poi avvicinarsi del tutto alla panchina e sporgersi leggermente in avanti guardando Canaan: che ci fa una ragazza come te in questa topaia? Il festival è tra due giorni e non sembri fare parte del posto. curiosa sembrerebbe per poi aggiungere in cinese quasi a voler una ulteriore conferma oppure mi sbaglio?

Canaan

"Ah ah ah" si mise a ridere sarcasticamente alla sua battuta, non si era mai fatta paranoie o problemi sul proprio corpo, anzi ne andava fiera. Sempre atletico e asciutto, con un velo di muscoli nei punti giusti, senza esagerare troppo.
Quando vide la ragazza prendere il ragazzo in quel modo scattò e portò la mano al di sotto del giubbotto, senza muoversi però.
Ascoltò e osservò la scena in silenzio, ritraendo poi la mano una volta capita la situazione.
Tornò a sorseggiare la bevanda come se nulla fosse, senza dare più retta alla ragazza la quale però le si avvicinò proferendo parola.
"Sono qui da un giorno, e non so per quanto ci resterò" non sapeva nemmeno che ci sarebbe stato un festival, non conosceva nulla di quel posto, e poco le importava tanto sapeva che prima o poi sarebbe dovuta scappare nuovamente, quindi perché legarsi e affezionarsi troppo ad un luogo, poi quello non era di certo uno dei migliori.
Voltò il capo verso la ragazza, ora poteva osservarla bene, il colore da rosso sangue stava scemando in un rosso meno forte e Canaan si rilassò un attimo.
"Una ragazza come me? E che tipo di ragazza sarei...? Dimmi un po'" la sua risposta era palesemente sarcastica, alla fine anche Canaan poteva essere benissimo una persona da Chinatown, si sarebbe adattata a tutto

Revy

Guardò la ragazza intensamente occhi che si portarono sui suoi mentre quel ghigno simile a quello di un lupo rabbioso non accennava a togliersi
Non puzzi di sangue ne di polvere da sparo anche se la tua mano porta i segni dell' uso. Non hai l'odore che questa topaia lascia addosso ne lo sguardo di nessuno che abita qui.
Comincia così quell ' analisi diretta e cruda, il tono leggermente roco e nonostante sia palese l'arroganza della rossa è altrettanto evidente che sappia perfettamente di cosa sta parlando.
No tu sei diversa da questi, da me. Sei in fuga? Sei alla ricerca del tuo amore che abita qui? O è una disperazione così grande che ti ha guidata nella culla dell'inferno dove le uniche guerre si combattono tra morti di fame?
Terminò di parlare così, diretta, brutale eppure senza alcun tono giudicativo. Curiosa sicuramente di sapere cosa poteva portare una ragazza giovane allenata e carina li. Possibile che fosse un tentativo d' infiltrarsi di qualcuno?

Canaan

Ma chi era quella ragazza? Una profiler?
In pochi minuti l'aveva analizzata e aveva azzeccato anche qualcosa... La sua guardia si alzò nuovamente, e se fosse una di loro che sta cercando di ingraziarsi l'obiettivo per poi dargli il colpo di grazia?
"Chissà... potrebbe essere un mix di tutto ciò che hai elencato... Tutto e niente..." rimase sul vago, per sicurezza.
"E tu? Sei tornata alle origini?" chiese con tono quai apatico, non che le interessasse veramente, voleva solo capire con chi aveva a che fare in realtà.
Il suo colore stava cambiando di nuovo... stava mutando in un grigio scuro... la ragazza era sospettosa, di cosa?
"Hai paura che qualcuno bazzichi nel tuo territorio e si infiltri?" chiese senza pensarci, forse non era stata la domanda giusta da porre, ma ormai quel che è fatto è fatto.
Era pronta a qualsiasi situazione potesse crearsi in quel momento.

Revy

Boom! Colpita e ferita moralmente parlando. Se lei era stata brava nell'analisi altrettanto lo era stata canaan nella sua deduzione. Digrigno i denti con un fare rabbioso e nervoso prima di esplodere in una imprecazione.
Ksa! *
Sibila a denti stretti facendo più peso con la punta del piede sul bordo della panchina. Distoglie lo sguardo portando la birra alle labbra terminandola in quella sorta prima di pulirsi col dorso della mano Già. Mi hanno rimandato in questa merda. Ma non è il mio territorio qui, fosse mio sarebbe solo un enorme rogo.
Poi un sorriso, gli occhi che cangiano in grigio. Uno scatto con la sinistra che afferra la cutglass per puntarla verso Canaan e la destra che tenta di bloccare il giubbino di lei prima che afferri quel rigonfiamento sospetto. Sta giocando ora nel suo modo malato e del resto è anche l'unico che conosce.
Vediamo se anche tu balli la danza dei morti ragazza**


* merda / cazzo
** è un modo per definire chiunque abbia una o più uccisioni sulla coscienza siano esse volontarie o meno

Edited by Ukio - 6/2/2015, 22:04

Canaan

Se la sconosciuta era veloce Canaan lo era ancora di più, fece in tempo a impugnare con la destra la semiautomatica e puntarla direttamente sotto il mento dell'altra.
L'aveva provocata per bene, stava forse scherzando con il fuoco? Alla fine Canaan sapeva utilizzare bene l'arma ma solo come autodifesa invece l'altra era esperta e non si sarebbe fatta scrupoli ad uccidere chiunque.
"Purtroppo l'ho ballata, ma vedo che qua l'esperta della danza sei tu..." disse con il viso vicino al suo sentendo la sua arma puntata contro il ventre.
"Sei qui per catturarmi e farmi analizzare come un topo da laboratorio?" il suo tono si fece un sibilo eppure la sua voce era dura come l'espressione che aveva sul volto.
La gente osservava la scena ma, ovviamente, nessuno si azzardava ad avvicinarsi a quelle due che minacciavano di ammazzarsi a vicenda.
Attendeva la risposta puntando gli occhi nei suoi, se la sua risposta fosse stata affermativa non avrebbe esitato a premere il grilletto e a sporcarsi per la seconda volta di sangue

Revy

Un ghigno malato, distorto si allargo sul volto della rossa come se la replica di di
Canaan fosse la cosa più divertente del mondo.
Eccellente ragazza davvero eccellente!
Esclamò compiaciuta senza mostrare il minimo timore nonostante il ferro freddo che le si appoggiava sotto il mento. Era palese che nessuno sarebbe sopravvissuto se avessero deciso di sparare eppure le parole seguenti la facero calmare ed assumere un espressione confusa ed indagatoria. Con un gesto secco del polso fece roteare la pistola per poi rimetterla nella fondina
Se avessi voluto farlo ti avrei sparato dal bancone facendoti saltare la mano prima e poi il piede. Si può sapere di che cazzo stai parlando? Cattura? Laboratorio? Si può sapere chi sei e da chi stai scappando?
Una pausa prima di accendere una sigaretta e tornare a guardarla negli occhi seria.
E niente stronzate. Non è il mio post ma ho mio malgrado una certa posizione, se porti guai con te devo sapere chi deve arrivare.
Una nuvola di fumo uscì dalle labbra. Fortunatamente per Canaan se c'era una cosa che non sopportava era proprio l' idea della prigionia.

Canaan

Le sue domande la fecero in qualche modo calmare, la tipa non era lì per lei.
Con un movimento lento ritirò l'arma e la ripose nella fondina nascosta sotto il giubbotto.
"Cosa saresti? La paladina del quartiere?" il suo tono era tagliente e una risatina beffarda le sfuggì dalle labbra.
"Diciamo che per quanto possano interessarti le mie faccende non sono affar tuo" le diede le spalle e iniziò a fare qualche passo allontanandosi da lei
"Ma stai certa che non ti causerò guai, al massimo mi sposto nuovamente... nessun problema" è vero non ci sarebbe stato nessun problema a trasferirsi per la millionesima volta. Per quanto scappasse e si difendesse le persone che la cercavano riuscivano sempre a scovarla, ma nessuno poteva sapere che Canaan fosse lì, nemmeno il suo tutore ne era a conoscenza.
Continuò a camminare con passo lento e svogliato, ora dove sarebbe andata? Doveva per forza tornare in quella topaia chiamata "pensione"?
Sospirò pesantemente

Revy

Uno sguardo decisamente annoiato venne lanciato verso Canaan a quella domanda ironica
Il mondo gira senza Giustizia ragazzina non esistono paladini che vengono a soccorrere i più deboli, al massimo i più forti.
Questo il commento diretto e senza peli sulla lingua che arriva, una constatazione di pura esperienza personale. Le parole seguenti poi vengono ascoltate ed analizzate mentre la guarda alzarsi ed allontanarsi scuotendo il capo.
Fuggi oggi, domani esattamente come sei fuggita ieri e cosa risolverà oltre a farti terra bruciata e rischiare di coinvolgere chi non c'entra niente? Se ti rintracciano qua prenderanno gente a caso che soffrirà per causa tua. Io me ne fotto ma tu sembri avere ancora una morale. Se è un mostro taglia la testa, se è un Hydra trapassato il cuore se è un drago impara a cavalcarlo.
Un ghigno a sentirsi ripetere le parole di Mr Chang ricevute tanti anni prima quando lei era in fuga da se stessa ed il proprio passato.
Buon soggiorno nella culla dell' inferno ragazza
Concluse così prima di accendere l'ennesima sigaretta facendosi pensierosa. Dove dormire ora che non fosse il poi assegnato? Doveva ritestare il polso di quel posto, capirne le nuove dinamiche e non si può fare da una stanza di lusso

Canaan

Stava ancora camminando lentamente riuscendo così a sentire bene le sue parole "rischiare di coinvolgere chi non c'entra niente" quella frase le rimbombò in testa e per un attimo si fermò tornando con la mente a quell'orrendo giorno. Quel giorno in cui era stata coinvolta una persona che non c'entrava nulla, una persona morta per mano sua. La sua ragazza.
Fece fatica a respirare.
E se la sconosciuta avesse ragione? Estirpare il problema alla radice, solo che lei non conosceva queste radici, si era sempre limitata a fuggire, e poi non era un'assassina.
Tornando con la mente a quei pensieri iniziò a perdere la lucidità per ritornare al suo alloggio, così iniziò a camminare a caso senza guardare più nessuno... le strade erano affollate e di tanto in tanto dava qualche spallata a qualche sconosciuto senza chiedere scusa, sentendosi dire dietro parole di tutti i tipi, le quali le scivolarono addosso come la pioggia su un indumento impermeabile.
A vederla dall'esterno pareva fosse diventata come uno zombie che non si preoccupa di niente e di nessuno, eppure la sua mente era affollata da ricordi dolorosi

Revy

Ovviamente era totalmente ignara dei ricordi che aveva evocato in Canaan, non poteva sapere la sua storia nè gli strascichi che ancora si portava dietro. Ad ogni modo approfittò per estrarre il cellulare ed andare a fare una foto della ragazza seppur da dietro prima di muoversi a propria volta. Non la segui, del resto la conversazione si era oramai esaurita, andò piuttosto a muovere i propri passi nella direzione perpendicolare rispetto a quella della ragazza. Esperimenti, una ragazza in fuga ed ancor di più a quanto pare abituata decisamente a fuggire. Questo era un problema soprattutto perchè quel posto non era tranquillo. Il cartello colombiano a quanto pare vuole assumerne il controllo ed una costola sta tentando di staccarsi dalla Triade per sovverchiarne il potere. No, non ce l' aveva con quella ragazza ma le sue parole avevano causato ulteriori preoccupazioni per la rossa.
Sarà meglio che Chang mi paghi più di quanto mi ha promesso
Questo il commento che le uscì dalle labbra mentre la sigaretta viene fatta cadere, fumata talmente di fretta che neppure se n'è accorta. Il telefono viene preso, la chiamata fatta alla propria testa di ponte, le parole semplici che descrivono la piccola Canaan prima che la foto di spalle venga mandata ed un sibilo viene pronunciato Trovami la sua storia e chi la sta inseguendo. Se dev' essere un festival esplosivo allora sarò io a fare i fuochi d' artificio
Concluse seria, un tono che farebbe rabbrividire quasi chiunque, prima di decidere di recarsi ad una delle locande più squallide della città proprio di fianco alla pensione di Canaan