Yuri's Heart ~ GDR Yuri, Manga, Hot & Soft Yuri

Clinica "villa dei fiori"

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CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 00:15     +1   -1
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Dio dello Yuri

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Zara

Sentire la breve sfuriata da parte di Hilda, che successivamente entrò anche lei nell'ambulatorio, per poco non fece trasalire e impaurire la russa, la quale pur essendo tentata di scappare a gambe levate dovette ripensarci dato che aveva ancora un'ampolla da riempire...

Scusami, Hilda... non volevo metterti in imbarazzo... disse poi la mora abbassando lo sguardo un po' dispiaciuta Però ciò che ho detto è la pura verità... magari non diventeremo fidanzate, ma buone amiche sicuramente aggiunse subito dopo con tono più positivo, per poi scuotere la testa un momento... le era venuta un'idea

Vediamo se ti piace un piccolo assaggio della "Zara stronza" pensò tra sé e sé prima di prosegurie e proferire, con tono velatamente provocatorio E poi chissà, magari se chiederò consiglio a te potrei pure trovare una vera anima gemella che mi completi... in questo modo io poi non ti "scoccerei" più e tu torneresti alla tua solita vita, tra visite mediche e il sedurre povere fanciulle indifese a cui spezzeresti il cuore una volta finita tutta la magia del momento... sai, se non fosse uno stile di vita così patetico mi metterei pure a ridere... ma dato che, come hai detto tu stessa, essere viziata rientra nel mio carattere, lo farò comunque...

E a riprova di questo, mostrando una faccia di bronzo ben fatta, la russa accavallò le gambe, avvicinò il palmo della mano al volto come una perfetta "ojou" giapponese e diede poi il via ad una perfetta risata da aristocratica altezzosa, che si tradusse in una piccola serie di "Oh oh oh oh" ben scanditi

La trappola era ormai pronta... bisognava solo aspettare (e sperare) che Hilda ci cascasse

HA! Surprise, mother****er. Ora vediamo come reagirà la tua rossa focosa a questa bella pungolata nel suo orgoglio di "furia a letto occasionale" xD

P.S. In caso non si fosse capito, Zara sta solo recitando, tornando solo un po' alla vecchia sé stessa di un tempo u.u
 
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CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 19:15     +1   -1

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Hilda

Le scuse iniziali di Zara non la sorpresero, ciò che venne dopo invece lasciò di stucco sia lei che Ben.
<< Allora è questo che pensi davvero... patetica eh? >> bisbigliò velenosa.
Si alzò e si avvicinò alla sedia di Zara, sbattendo il palmo della mano sulla scrivania << Alla fine è vero, sei rimasta una bambina viziata che vuole tutto e subito. Ma sai qual'è la differenza tra me e te... io so benissimo di essere patetica. Tu invece credi di essere "migliorata" buttando prima i soldi e ora il sangue. Le persone come te sono l'incarnazione stessa della pateticità, "aiuto il prossimo e sarò buona per la memoria di mamma e papà" non ho mai sentito nulla di più idiota! I morti non sanno che farsene della tua bontà! Se conoscessi davvero il dolore sapresti benissimo che non fa migliorare, non trasforma una stronza in una principessa. Sei patetica, più di me, sei solo una >> << Basta Hilda >> per la prima volta la voce del ragazzo fu seria e autoritaria. << Che diavolo c'entri tu?! >> << stai piangendo >>
Si passò l'indice sulla guancia, non si era accorta di nulla. Non si era accorta che mentre dava voce al orgoglio altre emozioni avevano trapassato la sua barriera col mondo. la voce le aveva tremato sempre più, rotta da un pianto rimasto in gola, solidificandosi in un peso che non riusciva ad inghiottire. Chi ha sempre odiato più di tutti è se stessa, sapeva davvero di essere patetica, che la sua vita era patetica, che non era il mondo ad essere freddo, duro ed egoista ma era lei. Nessuno più di lei voleva cambiare, ma per cambiare bisogna accettare di aver bisogno del cambiamento, di essere sbagliati, e non tutti ci riescono. Non da soli.
 
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CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 20:39     +1   -1
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Zara

La trappola della russa aveva funzionato... forse fin troppo bene, e infatti non solo Hilda ci era cascata con tutte le scarpe, ma le aveva rovesciato addosso un'arringa di motivi piuttosto validi su cui discutere riguardo l'essere patetici, non accorgendosi però di star piangendo mentre diceva tutto quanto.

Non seppe dirsi se era per empatia, per le parole dure parole ricevute o l'argomento in sé, ma anche la russa si sentì davvero male dopo aver assistito a quella scenata, al ché, non sapendo cosa dire, non le rimase che abbassare lo sguardo e e appoggiare la mano libera su quella che aveva sbattuto sulla scrivania, quasi come per consolarla, dandosi mentalmente della stupida per aver pensato che provocarla in quel modo avrebbe cambiato qualcosa...

Non ho mai detto che il dolore mi avesse cambiato così, da un giorno all'altro... infatti, dopo la morte dei miei ne passai così tante che per elencarle tutte ti annoieresti... ti basti solo sapere che ero letteralmente distrutta... non volevo vedere nessuno, gli incubi non facevano che tormentarmi, ogni volta che mangiavo finivo per rigettare tutto quanto... e come se non bastasse buona parte della giornata la passavo a tentare di suicidarmi... venendo però fermata ogni volta o dalla servitù oppure da nuovi sensi di colpa... soprattutto da quelli, con in testa il pensiero di non essere mai riuscita a riappacificarmi con loro la sera prima della loro partenza fatale... confessò poi con tono estremamente sincero mentre continuava a massaggiarle la mano, usando di tanto in tanto dei leggeri movimenti circolari Quando poi, passati quei tre anni di lutto, scelsi di abbandonare lo sfarzo e la mia eredità a suon di beneficenze, non credere che non abbia avuto problemi... l'opinione pubblica mi travolse come un fiume in piena, e pian piano tutte le amicizie facoltose e i miei privilegi mi abbandonarono... non che avessi tanto bisogno delle prime, sia chiaro... ma il punto è che, per quanto sarebbe sembrato un gesto patetico o infantile ai più, io volevo cambiare... lo volevo a tutti i costi... altrimenti come avrei potuto guardarmi allo specchio la mattina... o meglio, con che faccia avrei guardato i miei se mai li avessi rivisti in Paradiso? proseguì mentre persino lei, pentita non poco di aver fatto la stronza, iniziava ad avere la voce rotta dal pianto e le lacrime che le solcavano il viso...

Ad un certo punto, però, a sorpresa, si mise improvvisamente a cantare una dolce quanto triste canzoncina nella sua lingua madre, quasi come se volesse in qualche modo attenuare il dolore che Hilda stava provando in quell'istante e anche l'atmosfera che ora si era fatta pesante lì dentro...
 
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CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 22:22     +1   -1

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Hilda

La reazione di Zara, l'averla portata alle lacrime, fu l'esatto motivo per cui ripudiava tanto l'amore, per cui non voleva legarsi a nessuno. Ogni volta che litigava distruggeva tutto, ferendo chi voleva bene quanto più profondo poteva. Ogni volta era come pugnalarsi da sola, aprendo l'ennesimo buco in quel po' di cuore che le era rimasto.
Un'altra volta però Zara sembrò compatirla, non c'era ira nelle sue parole, non c'era rabbia nei suoi confronti, solo tanta tristezza. Non ebbe il coraggio di muovere la mano che prima con tanta arroganza aveva sbattuto, non meritava quella carezza, eppure Zara l'aveva accarezzata comunque, nonostante tutte le pesanti parole che aveva riversato su di lei.
Forse aveva ragione, forse il dolore di perdere qualcuno di caro come i genitori aveva davvero cambiato Zara, l'aveva resa un persona più forte di quanto lei stessa possa essere.
Il canticchiare in russo la smosse dai suoi pensieri, sorprendendola ancora... aveva perso il conto di quanto quella ragazza l'avesse sorpresa in così poche ore insieme.
Ben si accorse che la sacca era quasi piena ma non volle interrompere, rimanendo anche lui incantato dalla melodia e soprattutto vedendo lo sguardo che Hilda rivolgeva alle labbra di Zara, uno sguardo umido, amaro ma in qualche modo anche dolce.
Lentamente tolse il laccio emostatico dal braccio della ragazza e, attento che non si muovesse, tolse l'ago.
Quando Zara smise di cantare Hilda sollevò la manica del camice e della maglia, scoprendo l'avambraccio della mano accarezzata da Zara, la destra.
<< Due anni fa ebbi un incidente... anzi tentarono di uccidermi, ero in moto, stavamo correndo veloci. Mi spinsero con un auto e caddi sull'asfalto. Qualche giorno dopo mi svegliai in ospedale, tutti mi dissero che era un miracolo se ero sopravvissuta ma presto capii che invece è una maledizione. >> Sulla pelle si vedevano solchi dai bordi frastagliati, chiusi da lembi di pelli visibilmente più tesi del resto, cicatrici scure e permanenti. Una in particolare era la più orrbile di tutte, un taglio che partiva da poco sotto il polso, dal lato del palmo, e per pochi centimetri non arrivava all'altezza del gomito.
<< Ogni giorno quando mi alzo il primo pensiero va al braccio, al dolore. Avvolte mi sveglio inzuppata di sudore, con fitte fortissime dal braccio, come se qualcuno lo stesse spezzando di nuovo. Altre invece è un dolore che non va via per tutto il giorno, non facendomi così male da gridare ma non alleviandosi quel tanto da farmene dimenticare. Orami non ricordo nemmeno com'era prima, quando non sentivo dolore, persino in questo momento mi fa male, persino ieri mattina, quando eravamo insieme mi faceva male. >>
Una lacrima cadde, bagnado la mano di Zara. Il pianto di Hilda però si era fermato.
<< Non posso capire il tuo dolore, so che è diverso ma... non posso sopportare che qualcosa che mi dà il tormento, che non mi lascia più vivere in pace possa invece aver reso qualcuno... forte come te. >>
Non sapeva bene perché le aveva racconto tutto ciò, forse era tutto un macchinoso modo per arrivare a chiedere scusa. << Perciò... mi dispiace averti parlato così... non sei patetica, anzi credo sei la persona più forte che conosca. >> Alle ultime parole un pelo d'imbarazzo si aggiunse, facendole distogliere lo sguardo e arrossire un po' il viso.
 
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CAT_IMG Posted on 3/11/2015, 22:52     +1   -1
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Zara

Dopo aver finito di cantare, vide che sia Hilda che Ben erano rimasti ad ascoltarla fino alla fine, che subito dopo avevano provveduto a toglierle sia l'ago che il laccio emostatico. Subito dopo, ascoltò ciò che Hilda aveva da dire, sgranando gli occhi con puro stupore non appena la rossa mostrò il suo braccio destro, ricoperto di cicatrici in più punti e, a detta della stessa, così dolorante che le faceva un male terribile anche ora.

Accidenti... non immaginavo soffrissi così tanto... mormorò osservando ancora le cicatrici di lei e, senza alcun preavviso, provare ad accarezzarle con più delicatezza possibile Però... mi dispiace se ti sembrerà che ti stia contraddicendo... ma se, nonostante tutto questo terribile dolore che stai patendo anche ora, riesci comunque a vivere e lottare ogni giorno con ciò che non va nei pazienti insieme ai tuoi amici medici... allora anche tu puoi considerarti forte... a modo tuo, ma comunque forte proseguì con tono dolce prima di abbassare il volto e baciarle con dolcezza prima il polso e poi l'avambraccio

Oh, e in ogni caso, se accetti un altro mio nuovo "slancio di onestà"... devo farti anch'io le mie scuse... ho inscenato quella sorta di capriccio da ricca viziata per metterti alla prova... ma dopo averti visto così furiosa... beh, non mi ci è voluto molto per capire che avevo calcato troppo la mano... disse ancora prima di prendere entrambe le mani tra le sue e aggiungere, con tono incredibilmente pentito e sincero Non sono sicura se mi perdonerai per questo... ma sappi che, nel bene e nel male, sono, e sarò, disposta a tutto pur di renderti felice il più possibile... e chissà, magari se non siamo abbastanza forti singolarmente... potremmo provare a diventarlo... insieme... io e te... suggellando il tutto con un sorriso sincero, salvo poi avere un mancamento improvviso e, quasi come succede nei cartoni demenziali del sabato mattina, finire con lo svenire e sbattere la testa sulla scrivania, finendo con l'esclamare un debole Ahi... prima di perdere i sensi...

Ecco fatto, pace fatta, tutto sistemato... e Zara che sviene a sorpresa e senza passare dal via... come agirà la tua adorata adesso? xD
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 19:59     +1   -1

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Hilda

<< Zara! >> All'improvviso vide la ragazza svenirle davanti agli occhi, Hilda ancora era persa nelle parole della russa che non fece nemmeno in tempo a tenerle la testa. Ben stava mettendo a posto la sacca di sangue, lasciò tutto e si affrettò ad accertare le condizioni di Zara.
Le sollevò la testa mentre il ragazzo le misurò velocemente la pressione. << È solo svenuta, il battito è un po' alto e la pressione bassa. >>
Hilda scostò la sedia dalla scrivania e prendendola in braccio la coricò sulla branda, mettendole un cuscino sotto le gambe e un altro sotto la testa.
<< Lo vedi? È per questo che dico di starti zitto >> << Tu urli, sbraiti, e cacci fuori la storia del braccio davanti ad una ragazza a cui sto togliendo mezzo litro di sangue e sarebbe mia la colpa se le provochi un accidente? >> << Certo, se stavi zitto e non le chiedevi nulla già saremmo fuori di qui. >>
All'improvviso udirono qualcuno bussare. << Tutto bene li dentro? >>
I due si guardarono sbiancando, << Ci penso io tu taci >> bisbigliò il ragazzo per poi farsi sentire dal medico oltre la porta << Certo professore, il bambino ha paura dell'ago perciò si è agitato un po'. Due minuti è abbiamo concluso. >>
<< Va bene, ma muoviti che la gente aspetta. >>
Prima di riprendere a respirare aspettarono che i passi si allontanassero. << Mi chiedo che diavolo ci faccio ancora dietro un guaio vivente come te. >> Ben si avviò alla porta.
<< Dove vai? >> << A fare quello che faccio sempre, pararti il di dietro. Aspetta che si sveglia e sparite da qui dentro. >>
Richiusa la porta si ritrovò da sola con Zara priva di sensi.
Si sedette accanto a lei sulla branda, iniziando ad osservare intensamente il suo volto addormentato. Strano a dirsi ma era la prima volta che vedeva qualcun'altro dormire, era stata a letto molte volte, ma si è sempre addormentata sola, svegliata sola.
Piano le accarezzò i capelli, neri e lisci, avvicinò il volto al suo e con la mano scese fino alle guance, morbide e delicate. Sembrava una bambola. Prima gli occhi poi il pollice caddero leggeri sulla bocca di Zara, lentamente chiuse gli occhi e timorosa poggiò le labbra alle sue. Poteva arrabbiarsi, odiarsi, spaventarsi, ma quel sapore ormai stava diventando una dolce dipendenza.
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 20:28     +1   -1
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Zara

Pochi minuti circa dopo il suo improvviso svenimento, Zara avvertì nel dormiveglia una lieve quanto rumorosa serie di mormorii, che man mano si attenuarono fino a quando non giunse il silenzio, scandito solo dal suo respiro...

Tuttavia non passò nemmeno molto prima che una calorosa sensazione si insinuasse sopra le sue labbra, costringendo la russa ad aprire lentamente gli occhi e notare che la rossa la stava baciando...

Sorpresa da tale gesto, sulle prime fu tentata di replicare, ma aveva ancora i postumi del capogiro di prima e stava anche patendo un po' la botta alla fronte, perciò si limitò a mostrarle un debole ma accogliente sorriso una volta che ella ebbe finito col bacio e dirle Ehi... ciao, Hilda... che è successo? Ah, sì... devo essere svenuta a causa della donazione... scusami...
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 21:30     +1   -1

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Appena realizzò che era sveglia le scappò un gemito strozzato e subito allontanò il viso da quello di Zara, era arrossita dall'imbarazzato ma cercò goffamente di non darlo a vedere. << Ti avevo detto di non svenire prima, ma nessuno mi sente mai >> bisbiglio imbronciata e le gote arrossate come una bambina.
Andò dietro la scrivania e frugò nei cassetti, cacciando un piccolo contenitore cilindrico da cui prese una pastiglia. Dal mobiletto accanto la branda invece prese una bottiglietta d'acque e un bicchiere abbastanza capiente.
Versò l'acqua e fece sciogliere la pastiglia, per poi porre il bicchiere a Zara << Bevi, non è buonissimo ma ti sentirai meglio >>
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 21:42     +1   -1
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Che vuoi farci... si vede che dopo tanto parlare e mezzo litro di sangue in meno uno sfinimento sia quasi da manuale... mormorò scherzosa, alzandosi poi lentamente dalla branda in modo da mettersi in posizione seduta, così da accettare la medicina della rossa.

Grazie... disse bevendo poi dal bicchiere a piccoli sorsi Ugh... in effetti è un po' amara, ma inizio a sentirmi già meglio... anche se nulla potrebbe battere quel tuo bacio di prima aggiunse prima di riprendere a bere tranquillamente anche il resto.

Ad ogni modo... se adesso è tutto apposto... dici siamo ancora in tempo per pranzare assieme? Altrimenti rimandiamo direttamente a tra una settimana e... non so, ti invito a casa mia? Non per vantarmi, ma sono una brava cuoca
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 22:15     +1   -1

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In effetti con tutto ciò che era capitato aveva perso la cognizione del tempo. << In effetti è tardi... come vuoi, ma almeno dovrei conoscere la strada per casa tua non credi? Se sei a piedi potrei darti un passaggio. >>
Spalancò gli occhi, si era appena ricordata di dover liberare l'ambulatorio prima che il medico di prima ritorni. << Intanto se riesci a camminare dobbiamo uscire da qui, ci sono altri esami e soprattutto io non dovrei essere qui dentro. >>
Aprì la porta guardando chi ci fosse fuori, Ben stava parlando poco lontano proprio con quel medico e non sembrava proprio una chiacchierata felice. << Dobbiamo andare, cela fai? >>
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 22:25     +1   -1
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Un passaggio, dici? ripeté la russa, alzandosi subito dalla branda e raggiungendo immediatamente la rossa Non vedo perché no... ma se ci riusciamo potremmo comunque fare una scappata da me... sempre se non hai altri impegni aggiunse prima di prenderla per mano, aprire la porta e, facendo molta attenzione, filarsela alla chetichella dall'ambulatorio.

Allora... da che parte si va, adesso? Sai, a differenza tua non conosco bene la piantina del posto, perciò dovrò affidarmi alla tua guida le sussurrò poi mentre ormai erano arrivate all'ascensore, il quale non tardò ad arrivare Ma non prima di aver scroccato un passaggio qui, ovvio aggiunse ancora prima di entrare lì e attendere che la rossa facesse il resto e la guidasse come da accordo.

Un ultimo post da parte di entrambi e poi apro a casa di Zara? Ci stai?


Edited by Franky - 12 - 4/11/2015, 23:32
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 22:47     +1   -1

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Guidò Zara fino al parcheggio della clinica, dove aveva parcheggiato la moto. << Spero ti fidi abbastanza di me, mia cara principessa >> Disse scherzosa prima di far tintinnare le chiavi e prendere il casco bloccato alla moto. << Metti questo e salta su. >> diede il casco a Zara e montò in sella. Si abbottonò il camice e accese la moto. << Non preoccuparti, sono irresponsabile solo quando sono sola. Dimmi la strada e ci arriveremo intere>> disse sorridendo sorniona.

Va bene
 
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CAT_IMG Posted on 4/11/2015, 22:54     +1   -1
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Non ci volle molto per arrivare al parcheggio, così come non ci volle nulla per raggiungere la moto di Hilda, indossare il casco e stringersi subito alla rossa prima di partire

Ma certo che mi fido di te... sei una apposto, tu le disse con tono sicuro, per poi scuotere un attimo la testa e aggiungere Casa mia, comunque, è a circa tre isolati da qui... basta che appena esci da qui giri un paio di volte a sinistra e un paio a destra... e poi vai semrpe dritta dopo la prima rotonda... non puoi sbagliarti

Come disse quelle parole, la russa rimase poi insilenzio e attese che Hilda partisse, cosa che fece un paio di minuti dopo a gran velocità...

Continua qui
 
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87 replies since 27/10/2015, 15:01   1183 views
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