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Metropolitana, Un nuovo inizio

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Saint Just
CAT_IMG Posted on 28/9/2016, 21:53     +1   -1




Siamo nella metropolitana della city. Diverse scale portano giù, laddove un nutrito gruppo di studenti e di lavoratori aspettano di prendere la metro. Tutto è come normalmente è,pubblicità appesa alle pareti, scale mobili, biglietteria aperta, chiacchiericcio in ogni dove, solito via vai insomma.

Edited by Saint Just - 29/9/2016, 21:03
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 30/9/2016, 00:23     +1   -1




Rei

C'è molto brusio in questa zona della città, e Rei, cammina senza fermarsi, ben consapevole dei molti e più sguardi di chi la riconosce come Saint Just. Si, perchè in effetti, nessuno sa quale sia il vero nome della figura elegante e snella che si appropria dei pochi passi che ormai la separano dalle scale per entrare nella metropolitana. La luce seppur tenue del sole, colpisce i capelli della giovane donna, che sembrano costantemente mossi dal vento e che risplendono in un modo particolare ma bello. Il corpo elegante è sapientemente fasciato in un completo rigorosamente maschile, scarpe di fattura inglese, pantaloni bianchi, camicia nera e giacca bianca. La camicia, è aperta sul petto della ragazza, non che vi sia molto da vedere, ma i seni acerbi, riempiono lo spazio che lascia notare un petto di donna, nell'insieme di una figura dalla bellezza atipica, nobile e europea. Le labbra sottili e piene, perfettamente disegnate, mantengono una sigaretta, non accesa, ma Rei, la sua bocca, ne hanno bisogno, e per il gusto di averla o il gusto di essere riconosciuta, lì rimane. Scende le scale, con polso da una smossa al bracciale che protegge da sguardi indiscreti la bruciatura e lo sguardo si muove intorno alla ricerca della biglietteria. Quando la trova, l'elegante figura si avvicina, aprendo le labbra e prendendo la sigaretta tra le dita per riporla al sicuro nella tasca della giacca, dove ha anche un libro che attualmente sta leggendo. ~Un biglietto per il centro.~ L'angelo della morte, dona il suo sorriso più bello alla ragazza oltre il vetro che la riconosce ed è evidentemente in imbarazzo. Lascia cadere i soldi l'angelo, mentre prende tra l'indice e il medio il biglietto. ~Grazie.~ Si allontana, tra la folla, mentre va a controllare il monitor. Il mezzo che la porterà verso il centro, sarà lì tra 12 minuti, ha tempo. Tempo per vedere che i presenti si accorgono della sua presenza e la riconoscono e subito si forma una folla attorno alla ragazza. Autografi, sorrisi e occhiate belle e particolari vengono donate soprattutto alle ragazze, mentre firma alcuni autografi e incontra gli occhi di chi le è di fronte, cercandone altri. E' ancora scottata Rei, da quando la sua ragazza ha preferito un uomo a lei, tempo fa. E l'angelo della morte, per il momento, si gode il suo momento di celebrità.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 30/9/2016, 13:05     +1   -1




Quella mattina Rebecca si era alzata di buon ora, aveva fatto la sua corsa mattutina e al momento si stava dirigendo verso la banchina della metropolitana. Era lì per dirigersi verso il centro della città per lasciare qualche curriculum per poter trovare un lavoro che la potesse mantenere stabilmente, anche se i fondi non le mancavano, almeno per il momento.
Si diresse verso il gabbiotto dove una giovane e cordiale ragazza le porse il biglietto per il centro, Rebecca la ringraziò educatamente e si apprestò ad andare alla fermata della metro.
Scese le scale e notò subito una folla di persone intorno a qualcuno, vedeva spiccare una figura elegante dalla folta chioma bionda che si apprestava a firmare autografi a chiunque lo richiedesse. Nonostante la figura fosse vestita con abiti maschili si percepivano i suoi lineamenti delicati da donna, anzi una bellissima donna. La giovane dai capelli rossi ne rimase quasi rapita e non poté fare a meno di staccarle gli occhi di dosso tutto il tempo, nonostante fosse lontana da tutta la marmaglia di gente.
*Chissà chi è quella bella donna* si trovò a pensare, percepì solo il nome detto da una ragazza che richiedeva un suo autografo "Saint Just".
-Saint Just- si trovò a ripetere inconsciamente, la giovane non poteva sapere la fama della donna, come regista, dato che si era trasferita lì da, relativamente, poco tempo.
La tipica folata d'aria che si presenta poco prima dell'arrivo della metro, fece volare in direzione della folla la leggera sciarpa color panna che Rebecca si era dimenticata di sistemare bene.
-Oh cavolo...- si trovò a "imprecare" mentre si avvicinava alla folla. Ovviamente la sciarpa si andò a posare vicino ai piedi della donna androgina e Rebecca si face spazio tra alcune persone che erano rimaste intorno alla bionda nonostante l'imminente arrivo del mezzo.
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 30/9/2016, 13:59     +1   -1




Rei

Le mani dalle dita lunghe e affusolate si destreggiano abilmente tra i diversi fogli, agende e penne che le vengono offerte per poter lasciare lì la sua firma. Il volto è sereno, e il sorriso è appena abbozzato mentre continua il suo tour tra la folla. ~Ecco a te.~ Lascia che l'ultimo autografo sporchi la pagina di un'altra agenda, mentre si accorge che il mezzo è in arrivo. Ancora rimangono intorno e in effetti le piacerebbe che si allontanassero adesso per respirare un po' d'aria. Sente qualcosa l'angelo, contro i piedi e poi contro lo stinco. Lo sguardo di ghiaccio si ferma in basso, sulla sciarpa color panna. Saint Just si china a raccoglierla e con le mani la pulisce, mentre la porta al naso per sentirne l'odore. Buono, chiude gli occhi mentre inspira, e poi l'allontana guardandosi intorno per vedere di chi sia. Scorgerebbe una giovane donna, una rossa, avvicinarsi. Le labbra sottili si aprono in un sorriso delicato. ~È tua signorina tutta lentiggini?~ Il tono è provocatorio, ma di una provocazione cortese che prende le caratteristiche dell'interesse.Adesso che l'ha di fronte, e che la vede bene, sono proprio quelle lentiggini ad attirare la sua attenzione e i suoi capelli. Ma è molto altro che attira l'angelo. Una ragazza bella, decisamente bella e che magnetizza la sua attenzione su di lei. Ancora ha la sciarpa in mano, e la metro arriva, alzando molto vento. Le si avvicina e si mette in diagonale sulla sinistra della ragazza, coprendola con il proprio corpo, perché non ne rimanga troppo colpita. Cos'è questo sentimento di protezione nei confronti della rossa. Con un movimento elegante e preciso, da passare la sciarpa oltre la testa della rossa, e chiuderla sul suo petto. ~Attenta, fuori il vento è forte.~ Il mezzo è arrivato, quindi con un ampio gesto della sinistra la invita ad avvicinarsi per salire.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 7/10/2016, 17:05     +1   -1




La intravide portarsi la propria sciarpa vicino al viso per poterne sentire l'odore, Rebecca arrossì all'istante per quel gesto, non sapendo neanche lei il perché.
Una volta vicino alla donna rimase completamente abbagliata dalla sua, quasi innaturale, bellezza e dal suo fascino androgino che quasi fece fatica a percepire le sue parole.
-Sì è mia, mi scusi ma non l'avevo legata bene intorno al collo- si trovò a giustificarsi mentre mostrava un timido e imbarazzato sorriso, anche causato dall'appellativo appena datole.
Quando il mezzo fu talmente vicino da sollevare ancora più aria, Rebecca si trovò a ripararsi chiudendo il leggero giubbotto in jeans che indossava quella mattina, eppure qualcosa la riparò da quella folata, sollevò lo sguardo e trovò la donna a farle da "scudo" mentre, con un gesto fluido ed elegante, le riportava la sciarpa intorno al collo.
-Grazie- mormorò timida mentre delle strane emozioni prendevano vita in lei, nessuno l'aveva mai trattata con tanto garbo e riserbo, e questo la faceva sentire speciale e protetta.
Quando l'altra le fece cenno di salire Rebecca anticipò la donna andandosi a mettere in un posto comodo, nonostante fosse abbastanza pieno il vagone e non ci fossero posti a sedere, sperò con tutto il cuore che la donna la seguisse per poterla conoscere un po' meglio, senza palesare troppo il proprio interesse per quella figura che l'affascinava molto
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 7/10/2016, 23:58     +1   -1




Rei
Sorride di rimando alla ragazza, osservandola meglio. ~Non preoccuparti, non è un problema.~ Rei era da sempre abituata a dare del voi a chi si trovasse di fronte, ma la rossa la incuriosiva e aveva un volto, che oltre ad arrossire e renderla più bella e interessante, le piaceva davvero. A lungo osservò gli occhi di lei mentre la precedeva. La seguì nel mezzo, ma la folla era così tanta intorno alla ragazza che le separò e per un po' di tempo, la giovane guardò la ragazza di cui ancora non conosceva il nome. Con un sorriso divertito, Rei si accorse che voleva sapere il suo nome e molto altro di lei. Le piace quel suo arrossire, il suo fisico e le sue lentiggini, ogni cosa. Mentre la guarda, Rei si accorge però che nella folla, si aggira un uomo che punta proprio alla ragazza. Gli occhi di ghiaccio lo puntano per pochi ma lunghi istanti. Rei si stacca dalla folla e con garbo si fa largo fino alla ragazza, andandosi a mettere proprio alle sue spalle, come se effettivamente non fosse mai accaduto nulla o non si fosse accorta di niente. Lo spazio è stretto e sente le spalle dell'altra sul proprio petto, quindi con la sinistra trova un appiglio e con la destra prende il libro che ha nella tasca della giacca andando poi ad appoggiarsi contro la rossa e a circondare la sua vita con il braccio destro ponendole innanzi il libro, come se ne stessero condividendo la lettura. All'orecchio dell'altra è infatti dedicato il chiarimento della situazione, anche se a Rei, questa vicinanza non dispiace e infatti mentre le sussurra qualcosa, imprime nella mente i dettagli del profumo dell'altra, i dettagli del suo fisico e si, era quello che cercava per ben due motivi ma tempo al tempo. ~Scusami, non era mia intenzione aggredirti in questo modo. Fa finta di leggere il libro con me intanto. Ascolta, c'era un uomo dietro di te e adesso non allungherà le mani dove non deve, non se ci sono io.~ Ed infatti,l'uomo si era allontanato infastidito, lasciando Rei divertita e tranquilla a parlare con la ragazza. Intanto, arriva la prima fermata ed alcuni scendono e altri salgono mentre osservano straniti, chi più chi meno, le due ragazze. ~Se ti da fastidio, quando arriviamo in centro mi sposterò subito. Mi chiamo Saint Just.~ Comincia a sondare il terreno, dopo l'ultima volta, non vuole rimanere ferita e magari alla rossa la compagnia femminile non piace, le sembra diversa dalle altre che conosce negli eventi ai quali viene invitata e se non le dispiacesse, sarebbe il più bel tesoro mai trovato. Arriva la seconda fermata, e ogni volta fa attenzione a sorreggerla perché non perda l'equilibrio, ogni volta stringendola sempre un po'di più. ~Ascolta, sto producendo un nuovo film. Ti piacerebbe una parte? Non appena si apriranno le porte prendi la mia mano e corri se vuoi.~ Vuole portarla insieme con se, conoscerla meglio, tenerla solo per se ma ancora non esterna fin troppo perché vuole capire se lei vuole. La metro si ferma, Rei si allontana e le tende la mano destra dopo aver passato il libro nella sinistra. Aspetta.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 9/10/2016, 15:26     +1   -1




Si era ormai messa in un piccolo anfratto della metro, ormai piena, avendo ormai perso di vista la donna. Sospirò scoraggiata mentre vagava con la mente, chiedendosi chi fosse quella bella donna misteriosa acclamata da tutta quella folla.
Era talmente immersa nei propri pensieri da non accorgersi dell'uomo che le si stava avvicinando alle spalle con occhi languidi e di certo non belle intenzioni.
Accadde tutto talmente velocemente che si ritrovò a sussultare quando si vide davanti agli occhi un libro mentre un braccio le cingeva la vita e il petto di una donna le si poggiava contro le spalle. Non una semplice donna, ma quella donna.
Quando sentì il suo viso, ma soprattutto il suo respiro, vicino al proprio trattenne il fiato e un brivido caldo le percorse la schiena.
La donna le spiegò con voce calda e profonda la sua "intrusione" e per l'ennesima volta si trovò a ringraziarla.
La sua presenza, ma soprattutto la sua vicinanza, non le davano assolutamente fastidio anzi si sentiva così bene e protetta che non si sarebbe più allontanata da lei, Saint Just.
Ad ogni fermata la donna la teneva saldamente e Rebecca si crogiolava in quelle attenzioni e protezione noncurante degli sguardi indiscreti che la gente lanciava alle due
-Io mi chiamo Rebecca Robbins- rispose voltando leggermente il viso verso il suo e appena incontrò così da vicino quegli occhi quasi ci si perse all'interno, si poteva vedere l'oceano più bello in essi.
Dopo un attimo di trans le ultime parole le arrivarono alle orecchie, davvero le aveva appena chiesto di partecipare ad un film? Davvero era una regista? E soprattutto che tipo di film?
Non capita tutti i giorni di ricevere proposte per partecipare ad un film, soprattutto non in metropolitana.
La ragione le diceva di rimanere lì ferma, impalata e non fidarsi di una proposta del genere ma l'istinto le diceva di afferrare quella mano affusolata per vedere cosa potesse riservarle il destino.
Ormai erano alla fermata e Rebecca era ancora combattuta sul da farsi, ma appena sentì la voce metallica annunciare la chiusura delle porte da lì a pochi istanti, spense il cervello e afferrò la mano della donna che la trascinò, sempre con gentilezza e riguardo, all'esterno del vagone.
Ora era lì, mano nella mano con quella donna, il cuore le martellava nel petto per l'adrenalina rilasciata dopo quella decisione così avventata
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 9/10/2016, 17:09     +1   -1




Rei
~Rebecca...~ Ripete il nome, così da imprimere meglio nella propria memoria il nome di quella signorina tutta lentiggini che ormai vuole tenere solo per se. Ed è contenta che non si scosti e che poi prenda la sua mano e difatti, le regala un sorriso perché rispecchia il proprio animo in quel momento. Le stringe lievemente la mano, dopo averla portata fuori appena in tempo perché poi le porte di richiudessero dietro di loro. La guarda, le sorride di nuovo e si passa una mano tra i capelli. Arriva odore di pioggia da fuori, già prima il cielo preannunciava che si sarebbe rannuvolato. ~Bene mia cara, fuori piove ma...~ E mentre parla, accadono due cose. Rei si toglie la giacca bianca, riponendovi dentro il libro e poi posandola delicatamente sul capo della rossa così da offrirle protezione contro la pioggia ma il centro è più affollato e quindi ci sono più persone che la riconoscono e che cominciano ad avvicinarsi per fotografarla con Rebecca. Le offre un sorriso furbo che però è collegato ad uno sguardo triste. ~Scusa, non volevo metterti in mezzo. Su seguimi e corri più che puoi.~ E se Rebecca la seguisse comincerebbe a correre uscendo dalla metropolitana ridendo sotto la pioggia. Dopo alcuni isolati, si dirige in un vicolo dove ha precedentemente nascosto la propria moto sotto un arco in pietra dove si rifugerebbe con Rebecca. Ansante e stanca si appoggia al muro tenendo sempre per mano la rossa e appoggia la propria fronte sulla spalla della ragazza, tenendola vicino a se. Il petto di alza e si abbassa in maniera ritmica e costante. Rei non è mai stata una ragazza dall'ottima salute e di tanto in tanto, la cosa, torna a farsi sentire. Poi si rimette dritta, asciuga con i polpastrelli il bel viso di Rebecca, con il cuore in tumulto non solo per la corsa ma anche per la vicinanza della ragazza. ~Scusa. Ti ho causato solo problemi...~ Ancora le tiene il volto tra le mani e ansima, ma davvero è dispiaciuta. Anche questo le era stato detto da lei, dalla lei che l'ha lasciata per un uomo, che portava solo problemi. Una folata di vento le ricorda che sono bagnate, perché avere Rebecca vicina, le faceva perdere il contatto con la realtà. Rabbrividisce appena ma sorride. Le prende la giacca che le ha dato prima e la toglie, ormai anche quella completamente zuppa. ~Non puoi rimanere bagnata. Rebecca...vieni.~ Si è accorta che si è costantemente scusata con la ragazza, e la vede bagnata e non vuole farle male, per questo le lascia un bacio leggero sulla fronte. L'allontana e va vicino alla moto, reindossa la giacca e prende un impermeabile. Si avvicina alla ragazza e glielo fa indossare con gesti precisi e leggeri, le alza il cappuccio e avvicina il proprio viso a quello dell'altra a pochi centimetri e le viene voglia di baciarla, deve ammetterlo con se stessa ma ancora non lo fa. ~Non accetto che tu mi dia un no come risposta.~ Rebecca profuma dannatamente di buono e Rei si riferisce sia all'impermeabile che a tutto il resto. Si passa le mani tra i capelli dopo averla lasciata per porgerle un casco e indossare il proprio. Sale sulla moto e accende il motore, aspettandola. ~Su mia cara e tieniti forte a me. Non lasciarmi per alcun motivo.~ Se Rebecca fosse salita, per diversi attimi si concentrerebbe solo sulla presa e sul contatto della ragazza e poi partirebbe per gli studios facendo attenzione a non correre troppo e a non spaventarla.
 
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|_Tatus_|
CAT_IMG Posted on 10/10/2016, 13:41     +1   -1




Sentire il proprio nome pronunciato dalla sua voce le fa provare strane emozioni che nemmeno riesce a spiegarsi in modo razionale. Cercò di non darci troppo peso alla cosa mentre sentiva in lontananza il rumore della pioggia che cade, cavolo proprio quel giorno doveva dimenticarsi di mettere un ombrellino nella tracolla nonostante avesse visto il cielo plumbeo prima di uscire.
Nonostante questi pensieri quell'angelo camuffato in una bellissima donna le porse la propria giacca al di sopra della testa in segno di riparo. -Grazie... non faccio altro che ripetertelo- le disse sorridendole grata, senza rendersi conto di aver usato del "tu" con la donna.
E di lì a poco accadde tutto, si ritrovarono una folla intorno che le scattava foto e sbraitava in cerca delle attenzioni della donna, istintivamente iniziò a correre come le era stato detto di fare e la seguì finché non arrivarono in un vicolo nel quale sorgeva un maestoso arco. Rebecca era lì da, relativamente, poco e ancora non conosceva molto della città ma soprattutto non conosceva nessuno e avere qualcuno vicino, come Saint Just, era una cosa buona.
Riprese un attimo fiato, per fortuna era allenata e quindi non la ci volle molto, al contrario della compagna di fuga che sembrava faticare a riprendersi.
Quando le mise la fronte sulla spalla, scusandosi, istintivamente le portò una mano sul petto come a volerla calmare con quel semplice gesto. Una volta che ella si rimise in posizione eretta Rebecca non tolse la mano delicata, anzi il suo sguardo era preoccupato nonostante il volto arrossato per le dolci carezze della donna.
-Non devi scusarti, l'importante è che tu stia bene- disse facendo capire a cosa si riferisse.
Si lasciò sfilare la giacca e poi.. Poi il bacio, un semplice bacio sulla fronte, che la fece sorridere come una ebete e allo stesso tempo imbarazzare come una ragazzina alla sua prima cotta.
La seguì con lo sguardo mentre si dirigeva verso la moto e ritornava con un impermeabile per la rossa, si lasciò vestire come una damigella e una volta tirato su il cappuccio avvampò sgranando gli occhi e deglutì a fatica vedendo il suo viso pericolosamente vicino al proprio ma, senza rendersene veramente conto, il suo sguardo si andò a posare su quelle labbra sottili che credeva si sarebbero posate sulle proprie con quel movimento, invece si allontanò e le porse un casco.
Riprese a respirare, non si era nemmeno accorta di aver smesso in quegli istanti, e si mise il casco. Una volta salita in sella circondò la vita della donna andando a posare le mani sul suo ventre poggiando così il proprio petto e la testa sulla sua schiena e questo le provocò un calore diffuso in tutto il corpo.
La strinse, forse, un po' troppo ma per Rebecca era la prima volta su una moto, o forse il motivo era un altro...?
 
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Saint Just
CAT_IMG Posted on 10/10/2016, 18:48     +1   -1




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