| Sawako Manabi
Vide Tsumugi entrare in classe con un'espressione indecifrabile sul bel viso che suscitava ancora una certa invidia in Sawa, anche se dopo quel che era successo, non poteva non accostare il nome di Tsumugi all'uragano di emozioni che le suscitava. Non doveva più pensarci. "Incoraggiante come primo giorno...", sospirò. Cercò di voltare la testa da un'altra parte, ma non riusciva a farlo senza talvolta inviarle sguardi furtivi. La stava guardando? Avrà dimenticato tutto? Come si comporterà da oggi in poi? "E come mi comporterò io?" Sawa si coprì la faccia con le mani, sorpresa da quanto stava pensando. "E come mi dovrei comportare? E' stato un malinteso! Sì, è così! Mi comporto in modo ossessivo, senza motivo poi..." Le battute che si scambiarono Tsumugi e un'altra studentessa destarono la sua attenzione come un fulmine a ciel sereno. Anzi, dalla padella nella brace. -Ti sei data da fare con la nuova arrivata?-, fu questa la domanda che, in poche parole, esprimeva l'interrogativo che Sawa temeva fosse al centro della conversazione negli ultimi dieci minuti o giù di lì. "Perfetto...", pensò. Non era stata abbastanza brava a nascondere il proprio malessere, ma chi diceva che non sarebbero riuscite a scoprirlo comunque in un modo o nell'altro? Prima o poi... e a questo punto era meglio prima, che poi: tanto valeva vivere un incubo per pochi giorni e poi finire nel dimenticatoio degli ultimi scoop della scuola. Sawa già se lo immaginava: "Manabi Sawako, studentessa del quinto anno arrivata dal nulla, finisce nella stessa classe della donnaiola della scuola Tsumugi, ma al primo tentativo di conversazione, Manabi le confessa di essere omofoba". Wow, che notizia. Forse non scritto così, ma poco ci manca. Più di tutto il resto, si preoccupava di cosa avrebbe detto lei. E La risposta non tardò ad arrivare, sebbene il suo contenuto le fece venire voglia di scavarsi una fossa nel terreno e sotterrarcisi. -Smettila di dire cavolate, e non azzardatevi a mettere in giro voci su di lei- Sawa rimase immobile, per niente sorpresa da quella reazione. "Sawa mi fa pena e per me la sua esistenza non vale la pena di essere riportata su uno stupido giornalino scolastico", o perlomeno così lei lo interpretava. Era abbastanza conscia di avere qualche problema di paranoie. -Non è successo niente tra noi-, mormorò. Avrebbe voluto dirlo più a voce alta, ma Sawa non trovava il coraggio di farlo. Tsumugi si sedette al suo posto accanto a lei, ma tutta la tensione che sentiva dentro la intimidiva spingendola a rimanere in silenzio. Le stava venendo mal di stomaco come spesso le accadeva durante un conflitto interiore, ma era decisa a non attirare su di sé l'attenzione dei presenti, né di nessun altro.
Edited by Sui - 23/1/2013, 14:58
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