| Jubei
Solo una cosa poteva, in quel momento, bloccare Jubei, o perlomeno rallentarla: non di certo la stanchezza, quella ragazza sprizza energia a 360 gradi, ma, complice anche un po' l'orario che incalzava, era la fame. Jubei è un pozzo senza alcun fondo o limite, e la cosa viene messa in evidenza in situazioni come questa: appena finito di parlare a Giglia, che il suo stomaco espresse con disappunto tutto quel tempo passato senza nemmeno uno spuntino o un boccone, costringendo la innocente ragazza a cambiare piani o a darsi, finalmente, una leggera calmata.
visto l'orario, vuoi fermarti da qualche parte, in attesa che il pranzo sia pronto? Sarai stanca, Jubei ti ha fare un tour senza fermate, ma Jubei è sicura che ti è piaciuto.. L'ottimismo della ragazza era a dir poco incrollabile, a prova di bomba, e come al solito, non attese qualsivoglia risposta, ma prese la sua compagna e, stavolta molto più tranquillamente, a passi più lenti e misurati, condusse Giglia in una sala d'aspetto li vicino. Era un posto molto ordinato, e ovviamente pulito. Fece sedere la ragazza vicino a una vetrata che dava sul giardino interno del complesso, che ogni tanto anche lei aiutava a curare, quando non era impegnata. Controllò il suo cerca persone, notando l'assenza di alcuna chiamata: o il biglietto aveva avuto il suo effetto: essere a spasso con Jubei voleva dire essere reperibili all'istante: bastava seguire il baccano che la seguiva... Oppure nessuno l'aveva cercata, e a ciò Jubei stessa un po' si rattristò. Non poteva saperlo, ovviamente. Si rivolse a Giglia, la sala tra l'altro era piccola e, escluse loro due, deserta. Garantiva un po' di intimità, ma non quel senso di reclusione che invece era proprio di una normale camera ospedaliera. Le sorrise, senza dire nulla, poi si lasciò andare sulla seggiola, chiudendo gli occhi.. Pensierosa...
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